XS Carnight 2025 - La Opel al festival del tuning con un'anteprima mondiale
La Opel parteciperà all'edizione 2025 della XS Carnight, festival di tuning che si svolgerà dal 28 maggio all'1 giugno sulle sponde del lago Wörthersee, alle porte della cittadina austriaca di Klagenfurt. Nella giornata del 30 maggio la Casa del Blitz presenterà un'anteprima mondiale, di cui viene solo detto che si tratterà di un modello audace, potente e straordinario sotto ogni aspetto. Uno stand ricco di appuntamenti. Negli anni scorsi la Opel ha già preso parte all'XS Carnight con alcuni modelli messi a punto dagli appassionati di tuning del marchio tedesco: tra questi la Opel Astra (anche in versione station wagon Sports Tourer), ma anche youngtimer come le Vectra coupé e le Calibra. Al padiglione della fiera di Klagenfurt saranno presenti anche veicoli privati, gli ultimi modelli della gamma e attività per il pubblico.
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Volkswagen - Allo studio nuove elettriche con range extender
In Europa il gruppo Volkswagen potrebbe lanciare delle nuove elettriche ad autonomia estesa (Erev), ovvero con "l'aiutino" del range extender: di fatto, un motore a combustione che funziona da generatore per ricaricare la batteria di trazione. Basta leggere le dichiarazioni di alcuni manager di Wolfsburg per comprendere come le intenzioni del costruttore siano serie, anche perché in Cina la tecnologia ha già prodotto un primo risultato. Al Salone di Shanghai, la Volkswagen ha infatti svelato la ID.Era, una concept sviluppata con la Saic e dotata proprio del primo sistema Erev: il prototipo anticipa una Suv di grandi dimensioni che potrebbe debuttare a breve in Cina e garantire fino a 1.000 chilometri di autonomia (300 in elettrico e altri 700 con un pieno di benzina). Blume: "Range extender per il post-2035". Secondo il responsabile commerciale del marchio tedesco, Martin Sander, la Volkswagen ha già oggi in programma di lanciare un'Erev in Europa, mentre l'amministratore delegato dell'intero gruppo, Oliver Blume, invita la Ue a valutare la possibilità di introdurre una deroga per le elettriche con il range extender all'interno bando delle endotermiche per il 2035: "Quando hai un range extender, stai comunque guidando un'auto elettrica, ma la grande autonomia potrebbe ridurre gli ostacoli che frenano i clienti ad avvicinarsi ai veicoli elettrici. Potrebbe essere una tecnologia interessante anche per l'Europa e mi piacerebbe averla dopo il 2035", spiega Blume. Sander, però, ha precisato che la Volkswagen non intende sfruttare il sistema progettato con la Saic, ma punta a svilupparne uno totalmente nuovo e di proprietà. D'altro canto, non si tratta di una tecnologia ignota ai tedeschi: in passato, anche BMW e Mercedes hanno studiato e lanciato delle specifiche applicazioni prima di scartarle per privilegiare la tecnologia dell'ibrido plug-in.I programmi delle Case. Da allora molto è cambiato nel settore e il gruppo Volkswagen sta già sviluppando alcune soluzioni al suo interno: il marchio Scout sta lavorando a un suo sistema Erev, mentre l'Audi ha collaudato una sua tecnologia sulle vetture della Dakar. Non a caso, Blume ha sottolineato come l'evoluzione tecnica stia rendendo sempre più affidabile e conveniente le Bev ad autonomia estesa: "Ora, con le potenzialità delle nuove auto elettriche, la tecnologia è molto più comoda. Si può pensare a una rinascita". Rinascita comunque già in atto visto che Stellantis ha svelato negli Stati Uniti il Ram 1500 Ramcharger, Hyundai sta per lanciate una Genesis GV70 con range extender, la Leapmotor offre già in Europa la C10 Reev, la Mazda vende la MX-30 R-EV e la Ford sta sviluppando versioni ad autonima estesa sia per Suv, sia per pick-up.
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Porsche - Una 963 LMDh con le targhe?
La Porsche ha pubblicato un enigmatico teaser che potrebbe preannunciare l'arrivo di una inattesa hypercar nel mese di giugno. Attraverso la storia dell'unica 917 che Porsche ha targato nel 1975 per circolare su strada, dedicata al conte Rossi (proprietario dello sponsor Martini e Rossi), la Casa di Zuffenhausen ha infatti mostrato un teaser di una hypercar che nelle forme ricorda chiaramente la 963 LMDh attualmente impegnata nel Wec e nell'Imsa. Una 963 LMDh con le targhe. Per comprendere meglio la posizione della Casa tedesca in relazione a questo annuncio occorre fare un passo indietro: una variante di serie della Mission X elettrica, svelata come concept nel 2023, è rimasta di fatto sospesa, e al momento l'erede della 918 Spyder del 2013 non ha ancora una data di debutto. La Porsche ha però citato la 917 stradale, e non una supercar del passato, quindi potrebbe aver rtealizzato qualcosa di totalmente diverso: un esemplare unico targato con modifiche rispetto al modello da corsa (alla stregua di quanto Lanzante ha fatto più volte sulle McLaren), sviluppato attraverso il programma Sonderwunsch. Oppure, una showcar dimostrativa dedicata esclusivamente agli eventi internazionali previsti in estate, tra cui la 24 Ore di Le Mans.
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Nintendo Switch 2 - Abbiamo provato Mario Kart World ed è sempre folle
La nuova Nintendo Switch 2 sta per arrivare in Italia (è prevista per il 5 giugno), ma abbiamo già potuto mettere (brevemente) le mani su un titolo che farà le gioia degli appassionati d'auto, Mario Kart World, nuovo capitolo della folle saga motoristica capace di mettere davanti allo schermo grandi e piccini. E veder vincere i secondi. Sfide al limite (della follia). Sia sul display maggiorato della Switch 2 7,9 pollici contro i precedenti 6,2, più luminoso, brillante e con la risoluzione che arriva al Full HD 1080p (contro i 720p di prima) che sulla Tv (dove ora giunge al 4K), anche in questo primo contatto Mario Kart non delude. Ultimo capitolo di una saga nata 33 anni fa (il primo era uscito su Super Nintendo nel 1992), porta fino a 24 i partecipanti alle folli corse a bordo di veicoli a dir poco improbabili. L'approccio è sempre quello guascone, arcade direbbero i puristi, di Mario Kart: si corre, si ride, ci si lancia oggetti che bloccano gli avversari ma per chi vuole di più ecco che un approccio racing non guasta. Soprattutto con avversari di razza, tagliare le curve nel modo giusto e studiare con attenzione gli allunghi paga. Non solo kart. La vera novità, però, è l'"open world". Mario Kart offre un mondo aperto che, nella modalità Free Roam, possiamo esplorare liberamente uscendo dai circuiti predefiniti per scoprire nuovi paesaggi, città, montagne. E se Mario Kart World non esaurirà la voglia di racing degli appassionati, accanto accanto ad esso, all'uscita della Switch 2, troveremo anche le corse aree di Kirby Air Riders, F-Zero GX, riedizione del simulatore di guida futuristico uscito nel 2003 su GameCube (la nuova console ruberà tanti altri titoli della sorella cubica di inizio Duemila). E poi il primo Ridge Racer del 1993, con i suoi drift al limite del possibile. Da 470 euro. Come dicevamo, Mario Kart World e la console sono previsti per il 5 giugno: il gioco costerà 79,99 euro in versione digitale e 89,99 per quella fisica, oppure 509,99 euro con la console. La sola Switch 2, invece, sarà acquistabile al prezzo di 469,99 euro.
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Francia - Tasse di immatricolazione, le elettriche non saranno più esentate
La Francia ha deciso di eliminare l'esenzione dal pagamento delle tasse di immatricolazione per tutte le auto elettriche a partire dal primo maggio prossimo. La misura è stabilita nella legge di bilancio per il 2025 e vale per tutte le regioni, ma è a discrezione degli enti locali: il consiglio dell'Hauts-de-France ha già annunciato l'intenzione di mantenere l'esenzione.Stop al rinnovo. La legge concede alle autorità regionali fino al 30 aprile per decidere se continuare a garantire l'esenzione o tornare a gravare le auto a batteria delle stesse imposte a carico dei proprietari di veicoli tradizionali: in base alle regioni e alla tipologia del mezzo, le tasse di immatricolazione per una Bev potrebbero arrivare fino a 750 euro. L'agevolazione fiscale era stata introdotta nel 2020 per incoraggiare l'adozione di veicoli a zero emissioni, ma era stata limitata a un periodo di cinque anni e ora non è stata rinnovata. Del resto, la Francia si trova nel pieno di grandi difficoltà nella gestione dei conti pubblici: l'anno scorso, per esempio, Bruxelles ha avviato una procedura d'infrazione per un eccessivo aumento del deficit e del debito.Stangata sulle Bev. Il regime fiscale francese sulle auto è abbastanza complesso e, per certi aspetti, simile a quello italiano. Le tasse di immatricolazione includono diverse imposte tra cui una tassa per il sostegno della formazione nel settore dei trasporti, una sui veicoli inquinanti, una fissa di 1 euro e una per la consegna del certificato di circolazione. Tuttavia, il grosso dell'onere è rappresentato da una tassa regionale calcolata sulla base di diversi scaglioni della potenza del veicolo, a sua volta misurata, come in Italia, in cavalli fiscali. Ogni regione stabilisce la propria aliquota, con un massimo di 60 euro per scaglione (nell'Hauts-de-France è di 36,3 euro), ma sono sempre di più le autorità che, di fronte alla ristrettezze di bilancio, stanno aumentando l'imposta fino ai limiti consentiti: la media è ormai di 48,78 euro per ogni cavallo fiscale. Il problema è rappresentato dalle specifiche tecniche dei motori elettrici perché molti veicoli a batteria hanno valori di potenza elevati, soprattutto se confrontati con analoghe auto endotermiche, il che potrebbe comportare costi di immatricolazione assai più consistenti. Per esempio, una Renault Twingo E-Tech rientra nel terzo scaglione dei cavalli fiscali, come diverse altre auto sportive o comunque ad alte prestazioni. Di conseguenza, il proprietario dovrebbe pagare il triplo dell'aliquota base: in Bretagna dovrebbe sborsare 180 euro e in Corsica 129 euro. E tale costo grava sia al momento della prima immatricolazione, che nel caso di un passaggio di proprietà.
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Mazda MX-5 - Due nuovi allestimenti per la roadster giapponese
La Mazda completa la gamma della roadster MX-5 con due nuove versioni, la Kazari e la rinnovata Homura, disponibili sul MY25 già presente nelle concessionarie italiane. La versione Homura si distingue per la caratterizzazione più sportiva, pensata per l'uso in pista, mentre la Kazari si concentra principalmente su dettagli di pregio. MX-5 Homura. La top di gamma sportiva si distingue per le calotte degli specchietti in nero lucido, i sedili Recaro rivestiti in pelle e tessuto scamosciato e le pinze freno Brembo di colore rosso. Di serie anche i cerchi forgiati Rays, più leggeri di quelli montati sugli altri allestimenti. Su tutta la gamma ritroviamo le novità introdotte con il MY25, ossia il display dell'infotainment da 8.8 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, il comando DSC Track per ridurre al minimo l'intervento del controllo di trazione in pista, una nuova taratura del servosterzo e un nuovo sound per il 1.5 ottenuto dall'adozione di un nuovo risuonatore lungo il condotto di aspirazione e dalla modifica della cassa del filtro dell'aria. Mazda MX-5 Kazari. Il nome di questo allestimento rimanda, in giapponese, agli ornamenti dalla pura funzione estetica, e vuole sottolineare la cura artigianale con cui vengono realizzate le auto della Casa giapponese. All'interno i sedili sono in pelle Nappa di color beige, ripreso dai rivestimenti delle portiere e dalla capote in tela. Nella dotazione di serie figurano i cerchi di lega da 16 o 17 in base al motore, i sedili riscaldabili, impianto audio Bose, climatizzatore automatico e guida assistita di livello 2. La carrozzeria è disponibile nelle tinte Arctic White (di serie, senza sovrapprezzo), Jet Black, Deep Crystal Blue, Zircon Sand, Aero Grey, Soul Red Crystal e Machine Grey, con prezzi da 700 a 1.200 euro. Il listino completo. Ecco tutti i prezzi per il mercato italiano della roadster giapponese:MX-5 1.5 132 CV Prime-Line Soft Top: 32.400 euroMX-5 1.5 132 CV Exclusive-Line Soft Top: 35.350 euroMX-5 1.5 132 CV Kazari Soft Top: 36.150 euroMX-5 1.5 132 CV Homura Soft Top: 38.650 euroMX-5 2.0 184 CV Exclusive-Line Soft Top: 37.350 euroMX-5 2.0 184 CV Kazari Soft Top: 38.150 euroMX-5 2.0 184 CV Homura Soft Top: 41.250 euroMX-5 1.5 132 CV Prime-Line RF: 34.900 euroMX-5 1.5 132 CV Exclusive-Line RF: 37.850 euroMX-5 1.5 132 CV Kazari RF: 38.650 euroMX-5 1.5 132 CV Homura RF: 41.150 euroMX-5 2.0 184 CV Exclusive-Line RF: 39.850 euroMX-5 2.0 184 CV Kazari RF: 40.650 euroMX-5 2.0 184 CV Homura RF: 43.750 euro
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Trafori alpini - Riaperto il Gran San Bernardo
Il 26 aprile è tornato attivo il Traforo del Gran San Bernardo, chiuso per nove giorni a causa di una valanga che ha danneggiato la vicina galleria svizzera Les Toules. Il traffico sul tratto interessato dell'A21, che mette in comunicazione Valle d'Aosta e Canton Vallese, è regolato da un semaforo su una sola corsia in senso alternato, spiega l'Ustra, l'Ufficio federale svizzero delle strade. Il pendio rimane sotto osservazione geologica: in caso di movimenti rocciosi rilevanti per la sicurezza, si valuterebbe un'altra chiusura. A ogni modo, cliccando questo link trovate i giorni di stop notturno.
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Volvo EX30 - Al via la produzione in Belgio
La Volvo ha avviato la produzione della EX30 presso lo stabilimento belga di Gand. Il traguardo arriva a poco più di un anno dall'annuncio di localizzare in Belgio l'assemblaggio della Suv compatta nel quadro di una strategia di diversificazione e regionalizzazione delle attività manifatturiere. Per Francesca Gamboni, Chief Manufacturing & Supply Chain Officer, "investire nella produzione europea della EX30 a Gand è in perfetta sintonia con la nostra strategia ormai consolidata, che prevede che le nostre auto vengano fabbricate là dove registrano le maggiori vendite. La flessibilità della nostra presenza globale ci rende più resilienti, consentendoci di adeguare agilmente i nostri piani di produzione". L'impatto occupazionale. La produzione della EX30 nelle Fiandre orientali ha ulteriori implicazioni sia per l'azienda svedese, sia per l'economia locale. La Volvo può infatti aggirare i dazi imposti dalla Commissione europea sulle auto a batteria cinesi (finora, il modello era prodotto solo nell'impianto della Geely a Zhangjiakou, nella provincia dell'Hebei) e il Belgio può godere di un importante impatto occupazionale: l'arrivo della EX30 - e nei prossimi mesi quello della variante Cross Country - porterà alla creazione di circa 350 nuovi posti di lavoro e all'incremento degli organici a quasi 6.600 dipendenti. Inoltre, la Casa svedese ha investito circa 200 milioni di euro per portare nell'impianto belga la Suv elettrica e la relativa piattaforma. Per esempio, sono stati installati quasi 600 robot, è stato ampliato il reparto batterie e sono state realizzate nuove linee per la produzione delle portiere e l'assemblaggio degli accumulatori. "Dopo aver preso la decisione, nel corso del 2023, di trasferire a Ghent la produzione della EX30, siamo riusciti a industrializzare il nuovo modello in tempi record. Grazie all'impegno e alla collaborazione di tutto il team di Gand, i tempi necessari per l'industrializzazione sono stati dimezzati", precisa il direttore dello stabilimento Stefan Fesser.I numeri dell'impianto. Situato alle porte della terza maggiore città belga e nel cuore di un'area portuale cruciale per il Nord Europa, l'impianto di Gand ha aperto i battenti nel 1965 e oggi, dopo la chiusura della fabbrica dell'Audi di Bruxelles, è l'unico grande impianto di auto ancora attiva in Belgio. Gand, uno dei siti europei della Volvo (il primo è a Torslanda, alle porte di Göteborg, mentre un terzo è in costruzione in Slovacchia), sforna anche altri modelli elettrificati, tra cui le elettriche EX40 ed EC40 e le ibride XC40 e V60 e l'anno scorso ha assemblato poco più di 186.000 vetture.
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Stellantis - Filosa e Picat si contendono la poltrona di Ceo
Negli ultimi mesi sono spuntate diverse ricostruzioni di stampa sui possibili candidati ad amministratore delegato di Stellantis, posizione chiave vacante dallo scorso dicembre, quando Carlos Tavares ha rassegnato le sue dimissioni. Ora, il termine ultimo per la nomina dell'erede è sempre più vicino (il presidente John Elkann ha parlato più volte di un annuncio "entro giugno") e quindi non devono stupire le ultime voci raccolte dall'Ansa: secondo l'agenzia, il gruppo avrebbe ormai ristretto la rosa dei papabili a due manager, entrambi interni, l'italiano Antonio Filosa e il francese Maxime Picat. Partita interna. Dunque, volendo fare un parallelo calcistico, sembra palesarsi l'ennesima Italia-Francia. Tuttavia, se a pallone i "galletti" escono spesso vincitori dal confronto con gli azzurri, all'interno del gruppo automobilistico la situazione è ben diversa: infatti, Filosa "sembra avere sempre più chance" perché la sua nomina "garantirebbe maggiore continuità nella gestione dell'azienda e rafforzerebbe l'anima italiana del gruppo nonché del suo principale azionista", la Exor della famiglia Agnelli. Il processo di nomina, per quanto affidato a un comitato speciale, sembra essere nelle mani di Elkann: lo dimostra la decisione di riportare in azienda - con il ruolo di consulente - Richard Palmer, ex direttore finanziario e, soprattutto, tra i più fidati collaboratori di Sergio Marchionne. Il manager napoletano, oggi responsabile delle attività in Nord e Sud America, nonché della Qualità, può far leva sui risultati incoraggianti ottenuti negli Stati Uniti: Filosa ha ridotto in modo significativo il gravoso problema delle scorte e, soprattutto, ha migliorato i rapporti con i concessionari che Tavares aveva portato alla rottura. Picat, invece, può contare sulla sua esperienza in un campo ormai sempre più fondamentale per qualsiasi gruppo automobilistico: gli approvvigionamenti e gli acquisti (è il responsabile globale). Detto questo, la nomina è ormai imminente e la scelta, come promesso proprio da Elkann, ricadrà solo su candidati interni. Salvo sorprese dell'ultimo momento.
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Citroën C4 - Arriva in Italia la serie limitata Collection
La gamma della Citroën C4, rinnovata qualche mese fa, si amplia con l'edizione limitata Collection, che si posiziona tra l'allestimento intermedio Plus e il top di gamma Max. Gli ordini sono già aperti, mentre le consegne inizieranno nel mese di giugno. Il listino parte da 30.150 euro per la Hybrid 145 e da 37.850 euro per la Electric da 156 CV e 415 km di autonomia. La dotazione di serie. All'esterno, l'edizione limitata della berlina francese si caratterizza per il badge Collection, i cerchi di lega da 18 Black Amber, il tetto bicolore Perla Nera, i vetri posteriori oscurati e le speciali clip colorate Rouge André, esclusive per questo allestimento, posizionate sulla griglia del paraurti anteriore e la parte posteriore delle protezioni laterali. La carrozzeria è disponibile nelle tinte Okenite White, Mercury Grey, Perla Nera Black ed Eclipse Blue. Di serie anche le sospensioni Citroën Advanced Comfort con fine corsa idraulici progressivi. Ti aiuta nella ricarica. All'interno troviamo la strumentazione digitale da 7 abbinata all'infotainment da 10 con navigatore connesso e funzionalità e-Routes (per la Bev), ChatGPT e la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. I pannelli porta sono in tessuto Tep grigio, abbinato ai rivestimenti in Urban Grey e Curitiba White dei sedili Citroën Advanced Comfort. Il cruscotto è in plastica morbida al tatto, con un inedito motivo a spina di pesce. A partire dal primo luglio la versione full electric disporrà anche della funzione Vehicle-to-Load.
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Auto elettriche - Cardinali: "Troppe colonnine inattive e poca concorrenza"
Arriva un nuovo aggiornamento da Motus-E sulla diffusione degli impianti di ricarica e Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae, riapre il fronte del numero delle colonnine effettivamente operative, collegando le falle nella rete di punti di rifornimento alla concentrazione di buona parte del network nelle mani di pochissimi operatori. Oltre 15.000 stazioni funzionanti di Be Charge, più di 14.000 di Enel X Way, 3.100 di A2A E-Mobility, 1.900 di Go Electric e meno di 1.600 di Neogy, per citare i primi cinque. Il numero due dell'associazione dei costruttori esteri lamenta, in particolare, che i numeri statistici sulla diffusione degli impianti di ricarica e sulla loro distribuzione sul territorio, diffusi dall'organizzazione degli operatori dell'energia per l'automotive (nell'infografica qui sotto), tengono conto solo della realizzazione delle opere e non dell'effettiva entrata in funzione. Motus-E, nel suo ultimo comunicato, quantifica nel 15,8% le strutture in attesa di connessione. Un dato nazionale che, come sottolinea Cardinali a Quattroruote, non entra nelle specificità locali e nell'eventuale collocazione delle colonnine in zone infelici, secondo scelte che risalgono a quando le stazioni si installavano a casaccio. Questo ridimensiona i bollettini che sottolineano l'elevato numero di punti di ricarica in rapporto al parco di auto elettriche. Allora ditecelo.Che cosa?Se quei punti di ricarica sono buoni o no. Perché, se non sono buoni, non fanno altro che accentuare un altro aspetto della questione, e cioè l'altissima concentrazione dell'offerta in mano a pochissimi operatori.A dire la verità, gli ultimi comunicati di Motus-E indicano una percentuale di impianti non collegati in leggera discesa. E comunque, dentro all'associazione ci sono anche alcune case costruttrici.Non ci nascondiamo dietro un dito. Motus-E è fondamentalmente l'organizzazione degli operatori di ricarica e rappresenta soprattutto i loro interessi. Interessi che, nello specifico, si traducono più nell'installazione come strumento per occupare una data area, per evitare che vi arrivi un altro operatore, più che nella sua effettiva attivazione.Spesso il problema sono le autorizzazioni che non arrivano.Dietro a questa abitudine a scaricare su altri la responsabilità io vedo una strategia, legata a una questione puramente economica, di guadagno insufficiente sui punti di ricarica che hanno un tasso di utilizzo troppo basso: finché il circolante di riferimento non è adeguato, il business è in perdita. Non ci sono altre spiegazioni. Se si continua a calcolare il rapporto fra colonnine e circolante indipendentemente dal numero di stazioni effettivamente allacciate, o numero di abitanti - già, perché abbiamo anche il maggior numero di automobili in rapporto alla popolazione - non verrà mai fuori che la diffusione di colonnine in servizio effettivo è la causa e non la conseguenza della bassa percentuale di auto elettriche. Al contrario, noi di Unrae abbiamo sempre fatto riferimento ai numeri effettivi dell'Osservatorio europeo per i carburanti alternativi (Eafo), che vengono emessi ogni tre mesi e sono gli unici ufficiali, certificati da un ente terzo: al 31 marzo 2025 i punti di ricarica installati erano 55.073, di cui 46.701 attivi e 8.372 non attivi (nel grafico sotto la ripartizione fra i fornitori di energia, fornita da Unrae). Vede qualche via d'uscita? molto difficile intravederne, visto anche che, a proposito di enti terzi, è sorprendente che non ci sia stata alcuna iniziativa da parte delle autorità Antitrust, in genere ben più solerti negli interventi che riguardano l'industria automotive. Non si può negare che una situazione come questa sia responsabile anche delle tariffe di ricarica poco competitive; il costo dell'energia c'entra, lo riconosco, ma se a questo aggiungiamo l'assenza di concorrenza, il risultato è un ulteriore disincentivo per l'automobilista medio a passare all'elettrico. Perché il prezzo delle auto è sicuramente un fattore importante, ma i loro listini, almeno, sono uguali in tutta Europa.
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iCaur V23 - Una fuoristrada elettrica per il nuovo brand della Chery
La Chery ha presentato al Salone dell'Auto di Shanghai il nuovo brand iCaur, destinato al mercato globale e rivolto a un pubblico più giovane (non solo all'anagrafe), con modelli pensati per la vita all'aria aperta, pratici e robusti, senza però rinunciare alla sostenibilità e alle ultime tecnologie. La gamma della iCaur sarà composta da veicoli 100% elettrici (Bev) e con range extender (Reev). Il debutto in Europa è previsto per il 2026. Gusto vintage. Il primo modello di questo nuovo marchio si chiama V23 ed è un fuoristrada dalle linee squadrate e volutamente rétro, costruito su una nuova piattaforma specifica per l'off-road. La griglia anteriore è chiusa, con i proiettori circolari ed elementi luminosi a sviluppo orizzontale. Le dimensioni sono compatte: l'auto ha un passo è di 2.735 mm: secondo la Casa c'è spazio per le gambe paragonabile a quello delle Suv di segmento B, con l'aggiunta del pavimento completamente piatto. L'altezza da terra è di 210 mm, con pneumatici all-terrain montati su cerchi di lega da 21. Si monta e si smonta come i Lego. La trazione è integrale, assicurata da due unità elettriche che forniscono una potenza combinata di 155 kW (208 CV). La capacità della batteria non è stata dichiarata. Uno degli elementi caratterizzanti di questo modello è l'elevata modularità: sono ben 24 i componenti che possono essere rimossi, personalizzati e sostituiti a piacimento, dai passaruota ai paraurti, per dar vita a quello che la Casa definisce un Lego automobilistico a grandezza naturale. All'interno si trova il sistema operativo mosso dal processore Falcon Pilot 500 del gruppo Chery, che gestisce l'assistente vocale e la guida assistita di livello 2.
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Omoda 3 - Ecco la B-Suv di Chery: in Italia dal 2026
Nella strategia di progressivo ampliamento della gamma per i mercati europei, il marchio Omoda ha presentato la sua nuova crossover compatta. Il modello, che si chiama 3, arriverà nel nostro Paese nel corso del 2026 e verrà declinato in una serie di varianti powertrain, dal termico all'elettrico puro, passando (forse) per l'ibrido full e (sicuramente) per il plug-in. Con prezzi indicativi che potranno partire da circa 20 mila euro per la versione a benzina.Stile più affilato. La nuova Omoda 3, che come indica la denominazione sarà la sorella minore delle già note 5 (in vendita in Italia) e 7 (in arrivo tra ottobre e novembre), mette in mostra un design in linea con quello dei modelli più grandi, ma lo evolve secondo un linguaggio più aggressivo: Volevamo declinare l'identità di marca in modo più affilato, ha dichiarato Shawn Xu, amministratore delegato dei marchi Omoda e Jaecoo.Ispirazione futuristica. Il design, aggiunge il direttore del progetto Roy Xie, si ispira al mondo dei mecha giapponesi e vuole trasmettere un'immagine tecnologica, da prodotto legato all'intelligenza artificiale che ha preso vita. Tra le novità più interessanti, la fanaleria anteriore, che si distanzia dagli altri modelli e che conia le luci O-Universe, spingendo su angoli vivi e geometrie fatte di tagli netti. Anche gli interni sono ispirati alla fantascienza con il nuovo Starship Cockpit, che nell'impostazione e nelle grafiche del quadro strumenti replica l'ispirazione al mondo dell'astronautica e della robotica.Un milione di auto l'anno entro il 2030. Mentre i dati tecnici relativi alla nuova B-Suv non sono ancora stati ufficializzati (verranno resi noti a ottobre), la dirigenza del marchio ha colto l'occasione dell'Omoda Day, celebrato a seguito del Salone di Shanghai, per delineare le ambizioni commerciali del brand in Europa e nel mondo: La Omoda 3 sarà centrale per l'incremento dei nostri volumi, ha aggiunto Xu. Aggiungendo che gli obiettivi del marchio sul lungo termine sono molto chiari: Oggi siamo presenti su 44 mercati. Entro il 2030 vogliamo raggiungere i cento e commercializzare un milione di auto l'anno con i brand Omoda e Jaecoo.
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Alfa Romeo - La nuova Stelvio svelata (o quasi) dai brevetti
Quella che vedete nei disegni qui sopra potrebbe essere la nuova Alfa Romeo Stelvio. O meglio, potrebbe essere uno dei progetti che Stellantis ha realizzato per definire il design della sua nuova Suv. Perché già in passato il costruttore ha registrato dei brevetti (come in questo caso) di versioni "premature" del progetto, in attesa di finalizzarlo in via definitiva. Quello che possiamo dirvi con certezza, però, è che il modello che si vede in queste immagini è estremamente simile all'Alfa Stelvio che verrà: su Quattroruote di maggio (in edicola dal 6 del prossimo mese) abbiamo realizzato delle ricostruzioni grafiche della Suv del Biscione, indagando tra chi è stato coinvolto nel progetto per creare un modello che dovrebbe rivelarsi molto fedele a quello che andrà in produzione. Per farlo abbiamo utilizzato anche i muletti camuffati che stanno girando in Svezia per i collaudi al freddo, ma non avevamo ancora a disposizione questi patent (la rivista è stata mandata in stampa la scorsa settimana, giorni prima che queste immagini trapelassero online). La somiglianza, come vedrete, è molto marcata, ma alcuni dettagli di queste immagini potrebbero essere stati ulteriormente affinati. Per saperlo dovremo attendere ancora a lungo: la nuova Alfa Romeo Stelvio verrà presentata verso la fine di quest'anno, per poi arrivare sul mercato nei primi mesi del 2026.Ibrida ed elettrica. Durante le nostre ricerche, siamo venuti a conoscenza di tantissimi dettagli sulla nuova Stelvio: li troverete sulla rivista, ma già oggi possiamo anticiparvi qualcosa. Oltre ai fatti noti, come la produzione in Italia, a Cassino, sulla piattaforma Stla Large a 800 volt e il debutto su questo modello dell'architettura digitale Stla Brain, con intelligenza artificiale e tantissime funzioni evolute, la nuova Stelvio proporrà una gamma motori trasversale, che spazierà dalle versioni elettriche a ibride meno potenti che pare siano ancora in fase di valutazione a Torino: ci si aspettano versioni full hybrid (più o meno evolute) e più in là, probabilmente, anche plug-in. La taglia dovrebbe crescere leggermente, a beneficio della spaziosità interna, ma c'è anche un'altra certezza: tutte le persone coinvolte nella sua realizzazione con cui abbiamo parlato ci hanno confermato che il piacere di guida è stato fin da subito al centro del progetto.
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Land Rover - Test sotto zero per la Range Rover Bev, la Defender V8 "rinasce"
La lista d'attesa è stata aperta addirittura nell'autunno del 2023, ma la Range Rover elettrica non arriverà sul mercato prima della fine del 2025, quando potrebbero essere consegnati i primi esemplari. Nel frattempo, la Suv britannica ha completato un'altra sessione di collaudi: quelli sotto zero, tenutisi al Circolo Polare Artico. Preservare le prestazioni. Oltre alle valutazioni dinamiche relative alle sospensioni e alla trazione integrale, l'ultima stagione invernale nel Nord Europa ha permesso agli ingegneri della Casa inglese di stressare il sistema di gestione termica della Range Rover Electric. Un aspetto fondamentale dell'ultima fase di sviluppo ad Arjeplog, in Svezia, è stata infatti la validazione della tecnologia ThermAssist, che secondo il costruttore riduce il consumo di energia per il riscaldamento fino al 40% e recupera il calore per riscaldare il sistema di propulsione o l'abitacolo a temperature fino a -10 C. In una Bev, poi, la gestione termica è anche un tema cruciale per l'autonomia, che questa tecnologia punta ad ottimizzare anche alle temperature più rigide, riducendo al tempo stesso l'impatto di queste sulle prestazioni di ricarica. La Range elettrica adotta un'architettura a 800 V e la prima batteria progettata e costruita internamente dal gruppo Jaguar Land Rover. Gli accumulatori da 117 kWh sono composti da 344 celle prismatiche disposte in un doppio strato. Una defender (classica) con capote. Sul fronte opposto, quello dell'heritage, la Land Rover ha presentato un restomod della Defender V8 classica realizzato artigianalmente dagli esperti ingegneri di Land Rover Classic attraverso il servizio Works Bespoke, introdotto nel 2024. La Defender V8 Soft Top adotta un tettuccio di tela su misura, disponibile in quattro colori: il suo design si ispira al tettuccio montato sull'ultimo Defender, uscito dalla linea di produzione nel 2016, e presenta ancoraggi e cinghie di fissaggio autentici. Le sezioni laterali e posteriori possono essere aperte con cerniera e arrotolate: Land Rover Classic ha aggiunto punti di fissaggio aggiuntivi per mantenere il tettuccio saldamente ancorato quando si viaggia a velocità autostradali. Tra le modifiche, il telaio del cofano è stato progettato con appositi rinforzi, mentre i clienti possono personalizzare una vasta gamma di dettagli esterni e interni, tra cui la griglia, le maniglie delle portiere e la scritta sul cofano. I cerchi? Si può scegliere tra il modello Wolf da 16 pollici o cerchi di lega Sawtooth da 18 pollici. Per gli interni, cinque opzioni di pelle monocolore o otto bicolore. Tra gli optional e gli accessori figurano un refrigeratore per vino e un porta-tavola da surf personalizzato. Nel cofano, invece, un benzina da 5.0 litri e 405 CV, abbinato al cambio automatico ZF a otto rapporti. Prestazioni assecondate da sospensioni e freni potenziati, le prime con molle elicoidali, barre antirollio Eibach e ammortizzatori Bilstein. Prezzi? Si parte da 195.000 sterline (228 mila euro), tasse escluse. Ogni esemplare è coperto da una garanzia di un anno a chilometraggio illimitato.
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McLaren W1 - Collaudi sulla neve per l'hypercar ibrida
La McLaren ha pubblicato nuove immagini della hypercar W1 durante i test di sviluppo. La biposto ha chiuso una sessione di collaudi al Circolo Polare Artico, per superare tutte le prove normalmente previste per le vetture del marchio inglese. E anche per mettere alla prova, in condizioni estreme, sia il powertrain ibrido che i sistemi di assistenza alla guida. L'ibrida da 1.275 CV e 1.399 kg. Nonostante l'auto sia stata presentata senza veli nell'ottobre del 2024, le nuove immagini mostrano un esemplare dotato di pellicole sulla carrozzeria e di interni non definitivi: un vero e proprio muletto che subirà tutte le torture necessarie per assicurarsi che l'erede della P1 sia all'altezza della situazione. La W1, infatti, porta al debutto un powertrain ibrido totalmente nuovo, da 1.275 cavalli e 1.340 Nm di coppia, scaricati solo attraverso le ruote posteriori, a fronte di 1.399 kg di peso: le prestazioni sono dunque esplosive, con 0-100 in 2,7 secondi, 0-200 in 5,8 e 0-300 in 12,7 secondi. Sono invece 1.000 i chili di downforce e, tra le dotazionin tecniche, sono previste sospensioni e ali attive di nuova generazione.
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Slate Auto - Il pick-up (elettrico) si trasforma in Suv - VIDEO
La americana Slate Auto ha presentato il suo primo progetto: un pick-up elettrico basico, che promette un prezzo particolarmente accessibile. L'annuncio ha fatto notizia anche perché tra gli investitori figura Jeff Bezos, il proprietario di Amazon: il veicolo, già prenotabile online, sarà ufficialmente sul mercato alla fine del 2026 e sarà costruito interamente negli Stati Uniti, evitando tutti i dazi doganali. L'obiettivo è quello di raggiungere quota 150.000 esemplari all'anno. Gli accessori li compri online e li monti tu. Per circa 25.000 dollari, valore che potrebbe scendere sotto i 20.000 con eventuali incentivi, la Slate promette di offrire un veicolo robusto, minimalista e pensato per il più ampio utilizzo possibile con personalizzazioni opzionali, che non ne intaccano la soglia d'accesso e che dovranno essere montate direttamente dai proprietari. L'idea è quella di creare uno store online dove comprare gli accessori e persino scaricare progetti 3D per stampare in autonomia i propri componenti. Diventa una Suv. Da qui la scelta di adottare pannelli pre-colorati grigi, da coprire eventualmente con le pellicole, oltre a copricerchi, accessori e persino il tetto fisso per trasformare il veicolo in un Suv a tre porte. Gli interni sono l'opposto delle tendenze attuali: linee squadrate, comandi manuali del climatizzatore, un piccolo schermo per la strumentazione e l' infotainment sostituito dai device del guidatore con supporti su misura per smartphone o tablet. Motore posteriore e due tagli di batteria. Il modello base offre una batteria da 52,7 kWh per circa 240 km di autonomia, ma è prevista anche una variante da 84,3 kWh per 386 km stimati. La trazione è posteriore, con un motore singolo da 204 CV come unica opzione, mentre la ricarica prevede lo standard Nacs e un sistema capace di passare dal 20 all'80% in circa 30 minuti ricaricando a una potenza massima di 120 kW. Le dimensioni sono inferiori a quelle del Ford Maverick, mentre la portata è di 635 kg.
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Guida autonoma - USA, il governo vuole allentare le regole (per superare la Cina)
Il governo Trump e l'Nhtsa stanno lavorando a una modifica delle attuali regole statunitensi legate alla diffusione di veicoli a guida totalmente autonoma e ai sistemi di livelli più avanzati sulle auto tradizionali. L'obiettivo dell'Automated Vehicle Exemption Program è dichiaratamente quello di battere sul tempo la Cina, che sta progredendo sul tema sia a livello tecnologico che legislativo. Una mossa che evidentemente farà felice Elon Musk, che ha in programma di lanciare un robotaxi della Tesla. risMeno vincoli. Il nuovo quadro legislativo a cui sta lavorando la Nhtsa prevede l'esclusione di una serie di regole legate ai requisiti di sicurezza per l'omologazione (dalla presenza degli specchietti retrovisori a quella della pedaliera tradizionale), nonché ai livelli di gravità degli incidenti che dovranno essere riportati all'ente. Critiche a queste dichiarazioni sono immediatamente giunte dall'opposizione, che tiene troppo pericoloso l'allentamento dei veicoli per la sicurezza degli esseri umani. Positivo, invece, il riscontro dell'Alliance for Automotive Innovation, che ha sempre trovato difficile operare in un ambito legislativo troppo complesso e vincolante. Spazio ai modelli costruiti in America. Un'altra modifica cruciale alla regolamentazione riguarda l'inclusione nell'Exemption Program dei veicoli prodotti negli Stati Uniti. Attualmente, infatti, le aziende sono costrette a utilizzare, per i mezzi totalmente autonomi, soltanto veicoli di importazione: questa scelta va nella direzione voluta dal governo Trump, che a più riprese ha minacciato dazi per portare in America la maggior parte della produzione automobilistica.
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Dacia - Il ceo Le Vot: Siamo cresciuti, ma non faremo unauto più grande della Bigster
Siamo passati dalla piscina dei bambini a quella grande. Usa una metafora, Denis Le Vot, ceo di Dacia, per fotografare la crescita del marchio romeno negli ultimi anni: una transizione dal concetto di low-cost a quello di buon rapporto qualità prezzo, consacrata da prodotti come l'ultima Duster e, soprattutto, la Bigster in arrivo nelle concessionarie in queste settimane. Due modelli che fanno del design, oltre che il prezzo, un punto di forza. Ricordo i tempi della prima Logan. Nessuno chiedeva che, possibilmente, fosse anche bella. Il brief era solo: deve costare poco' racconta il manager dai lunghi trascorsi nel gruppo Renault in una videoconferenza con la stampa. Di pari passo, è cambiato anche il cliente-tipo del brand: non più un ex acquirente di auto usate, ma un automobilista in fuga da altri brand (vari) divenuti troppo costosi. A questo punto, la domanda è: quanto può crescere ancora la Dacia? Altre new-entry nel segmento C e una piccola Bev. Poi la nuova Sandero. Di base non esiste un limite, di prezzo o di segmento spiega Le Vot. Non c'è un accordo per cui solo la Renault possa fare modelli grandi e la Dacia debba concentrarsi sulle piccole: la differenziazione si basa sui contenuti, anzitutto tecnologici, e sui clienti. Tuttavia aggiunge il ceo non credo che ci si possa spingere oltre i 4,6 metri (grossomodo la lunghezza della Bigster, ndr). Almeno con questa piattaforma (la CMF-B, che è comune a tutta la gamma eccetto la Spring, ndr). Nel prossimo futuro, dunque, non vedremo auto più grandi di Jogger e Bigster, ma le opportunità per arricchire la gamma non mancano, rimanendo entro il perimetro sin qui definito: Lanceremo altre varianti di carrozzeria nel segmento C, tra cui una berlina posizionata al di sopra della Sandero e abbiamo già annunciato una piccola elettrica per il 2026 che verrà sviluppata nel giro di soli 16 mesi. Nei piani c'è poi l'intenzione di integrare la piattaforma elettrica di Renault (la base di R5 e R4, ndr) nel segmento B. Verso la fine dell'anno, Renault presenterà il nuovo piano industriale, denominato Futurama, che illustrerà i programmi del prossimo quinquennio per l'intero gruppo. In questa fase, verso la fine del 2027, sarà rinnovata anche la Sandero, pronta ad abbracciare l'elettrico. Elettrificazione: in arrivo una nuova Duster 4x4 ibrida. Nell'anno della Bigster, Dacia non dovrebbe svelare ulteriori modelli e non prenderà parte al Salone di Monaco di inizio settembre. Tuttavia, alcune novità ci saranno. A partire da inedite versioni ibride 4x4 della Duster e della Bigster: Avranno l'asse posteriore elettrificato spiega Le Vot -, la trasmissione automatica e questa tecnologia sarà disponibile anche per le varianti elettrificate a Gpl: il lancio è previsto entro fine anno sulla Duster. Estendere l'elettrificazione sulla nostra gamma è uno degli obiettivi principali, al momento continua l'ad, ma non dovrebbe comportare, almeno in tempi brevi, un debutto della tecnologia plug-in: Vediamo una tendenza del mercato verso l'ibrido ricaricabile e il range extender. Dobbiamo tenere gli occhi aperti poter accedere a queste tecnologie appena ci sarà un'opportunità. A livello di gruppo, ci sono tutti i tasselli per farlo. Le regole del gioco, però, non sono del tutto chiare: attendiamo la revisione della normativa europea (quella sullo stop alla vendita di auto termiche dal 2035, ndr) nella seconda metà del 2025.
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Auto elettriche - Ferrari-Leapmotor: cosa cè di vero?
Qui in Cina è stato un fulmine a ciel sereno: La Ferrari sta trattando con la Leapmotor per sviluppare una nuova auto elettrica con piattaforma cinese. Questa frase parafrasata dalle dichiarazioni del fondatore di Leapmotor, Zhu Jiangming è annegata in un lungo articolo della Reuters su un accordo tra Leapmotor e Hongqi. Pubblicata dagli inviati cinesi dell'agenzia di stampa, questa notizia è stata subito ripresa da molti media, ma cosa c'è di vero?No comment. Mentre scrivo sono a Jinhua (dove la Leapmotor ha la propria fabbrica), quindi ho chiesto direttamente ai portavoce della Casa un commento a riguardo. Come spesso accade in questi casi, il costruttore si è chiuso dietro a un no comment, ma ricostruendo la storia, le parole di Zhu Jiangming raccolte dalla Reuters devono essere ben pesate. Nell'articolo non sono riportati dei virgolettati a riguardo, ma l'agenzia di stampa scrive che Zhu avrebbe affermato che Leapmotor ha avviato dei colloqui con la Ferrari per una partnership per lo sviluppo di un nuovo modello basato sull'architettura elettrica del marchio cinese. Proprio come accadrà con il gruppo Faw, che lancerà una nuova C-Suv a batteria della Hongqi (il più antico costruttore di auto cinese, il cui nome significa bandiera rossa, nato nel 1958) basata sulla stessa piattaforma della Leapmotor B10 (in arrivo in Italia in autunno) con l'obiettivo di incrementare le vendite del brand parastatale al di fuori dei confini asiatici. Ma questa è un'altra storiaFilosofie diametralmente opposte. Tornando alla Ferrari, già lo scorso febbraio erano giunte voci di un incontro tra Benedetto Vigna, ad del Cavallino, e Zhu Jiangming in Cina, ad Hangzhou, dove la Leapmotor ha la propria sede. Indiscrezione che al Salone di Shanghai il fondatore Zhu ha di fatto confermato. Ma da qui a dire che la Ferrari utilizzerà una piattaforma cinese per le sue future EV ci passa un mondo. Anche perché a Maranello è tutto già pronto per la prima elettrica del marchio, la quale è in fase di collaudo da molti mesi e verrà svelata il 9 ottobre per poi arrivare su strada il prossimo anno. E pure perché la filosofia che sta dietro alle auto del marchio cinese è diametralmente opposta a quella della Rossa. Visitando le loro fabbriche e guidando i loro modelli, ci è stato spiegato come la Leapmotor intenda proporre automobili con potenze giuste per l'utilizzo quotidiano: niente versioni ipertrofiche con cavalli a profusione, ma vetture confortevoli, ben rifinite, con prezzi contenuti e autonomie elevate. Anche grazie a soluzioni come il range extender, che contraddistinguerà tutti i modelli in arrivo nei prossimi anni. Caratteristiche che non si sposano affatto con il Cavallino Rampante, che da sempre fa delle prestazioni la propria raison d'tre.Il nodo tech. Ma c'è un punto di forza della Leapmotor che, effettivamente, potrebbe essere interessante per qualsiasi marchio europeo: l'architettura software. Che all'utilizzo risulta estremamente fluida e intuitiva (anche con i sinogrammi sullo schermo, siamo comunque riusciti a testare diverse funzioni elettroniche, ndr), ma soprattutto integra un sistema di guida assistita molto evoluto, che può pure gestire in totale autonomia (senza alcun input del guidatore) i cambi di corsia in autostrada, con relativi sorpassi.
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