Videogiochi - GTA VI: il nuovo trailer, quando esce, come sarà
Rockstar Games ha pubblicato il secondo, atteso trailer di Grand Theft Auto VI, l'ultimo episodio di una delle serie di videogiochi di maggior successo di sempre. La sua uscita era inizialmente prevista in autunno, ma lo studio di sviluppo ha deciso di posticipare la pubblicazione al 26 maggio 2026: un rinvio di almeno sei mesi, legato alla necessità di "garantire la qualità" attesa dagli appassionati. GTA VI sarà pubblicato per PlayStation 5 e Xbox Serie S|X: non sono previste versioni PS4 o Xbox One, mentre potrebbe arrivare quella per PC ma solo in un secondo momento, come già accaduto per GTA V. Di nuovo a Vice City. Con questo capitolo la serie GTA torna a Vice City (versione fittizia di Miami), nello stato di Leonida (ispirato alla Florida), dove si muovono i due protagonisti del gioco: Jason Duval, un criminale dal passato misterioso, e la sua compagna Lucia Caminos, appena uscita di prigione. La loro storia si snoderà tra flashback e presente, in un crescendo di intrighi criminali e violenza, all'interno di un mondo liberamente esplorabile, stracolmo di personaggi e di attività secondarie (più o meno legali). E, ovviamente, di veicoli da guidare. Il gioco offre una rappresentazione disincantata e cinica della realtà americana, con riferimenti agli influencer, agli onnipresenti meme, ma anche alle tematiche razziali e della "cultura" delle armi. Dalle moto d'acqua agli aerei. Come detto, e ormai da tradizione, in GTA VI ci saranno tantissimi mezzi da guidare: auto, truck, moto, scooter acquatici, elicotteri, barche, kayak e aerei. I veicoli non hanno licenze ufficiali ma richiamano le controparti reali: Jason guida una El Camino e nel trailer vediamo - tra le tante - un pick-up Ford F-150, una Cadillac del 1962, le Ford Crown Vic della polizia statunitense, una Mercedes Classe C e una Lamborghini Aventador. Quante ore di gioco? Ci saranno altre città? Al momento non si sa granché su come sarà strutturata la campagna principale, quante ore di gioco serviranno per portarla a termine e se ci saranno altre città da visitare oltre a Vice City. Le informazioni arriveranno con il contagocce: nei prossimi mesi Rockstar Games pubblicherà nuove informazioni relative al gioco e i primi filmati di gameplay. Quando esce GTA VI. Grand Theft Auto VI uscirà il 26 maggio 2026 per PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Rimane fortissima l'incognita prezzo: l'interesse e l'attesa per un titolo come Grand Theft Auto VI è tale che c'è chi ipotizza un price tag di 89 o addirittura 99 euro (escludendo le versioni limitate e da collezione che inevitabilmente arriveranno). Una cifra che molti saranno disposti a spendere pur di tornare a scorrazzare per le vie di Vice City, magari sacrificando - o rimandando - altri acquisti. Ha quasi 30 anni. Il primo Grand Theft Auto ha fatto il suo debutto su PC nel 1998, dando il via a una delle serie di maggior successo nella storia dei videogiochi, diventata vero e proprio fenomeno culturale: GTA V è uscito nel 2013 per PlayStation 3 e Xbox 360, e da allora ha venduto oltre 210 milioni di pezzi in tutto il mondo. Da oltre dodici anni occupa le prime posizioni di tutte le classifiche di vendita. Dove presumibilmente stazionerà almeno fino al maggio del prossimo anno.
Categorie: 4 Ruote
Lamborghini - Il Toro continua a correre
Non si arresta la crescita di Lamborghini. Nonostante le crescenti incertezze legate al contesto geopolitico e alle tensioni nel commercio internazionale, la Casa emiliana conferma il trend positivo degli ultimi otto anni anche nel primo trimestre del 2025, aggiornando ancora una volta i suoi record operativi: +12,8% per le consegne (2.967 unità), +29,6% pr il fatturato (895,2 milioni di euro) e +32,8% per l'utile operativo (248,1 milioni). "Il futuro è nelle nostre mani, siamo noi a dover creare la nostra resilienza", ha commentato il presidente e amministratore delegato Stephan Winkelmann. "I risultati del primo trimestre confermano la forza del nostro brand, anche in uno scenario economico incerto. La domanda globale rimane alta e i dati registrati sono un'ulteriore dimostrazione della validità della nostra strategia: coniugare performance, innovazione e esclusività, mantenendo al centro la qualità e la personalizzazione". Due anni di attesa per la Revuelto. Le performance sono state sostenute dalla piena operatività della Revuelto, la prima V12 ibrida plug-in della Casa, e dall'arrivo della nuova versione ibrida della Urus, la SE. Le due novità hanno consentito di attrarre nuovi clienti e di rafforzare il posizionamento del brand su scala globale, nonchè di mantenere "robusto" il portafoglio ordini. A tal proposito, per la Revuelto i tempi d'attesa sono oggi superiori ai due anni. Quanto alla distribuzione delle vendite a livello geografico, l'area Emea ha registrato 1.368 consegne (+7%), le Americhe 1.034 (+21%) e l'Asia-Pacifico 565 (+14%). Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato con 933 unità consegnate, seguiti da Germania (366), Regno Unito (272), Giappone (187) e Italia (143). Chiudono la top ten Corea del Sud (134), Medio Oriente (104), Svizzera (95), Australia (85) e Francia & Monaco (76).Ancora nessun impatto dai dazi. In merito alla tensioni commerciali scatenate dal neo-protezionismo americano, la Lamborghini assicura di non aver ancora subito conseguenze: "Le più recenti misure commerciali tra Europa e Stati Uniti non hanno avuto impatti sui risultati del primo trimestre". Tuttavia, Sant'Agata Bolognese continua a "monitorare attentamente l'evoluzione della situazione e a valutare scenari e potenziali implicazioni per il proprio business" e ribadisce il "sostegno a un commercio internazionale basato su regole condivise, mercati aperti e relazioni stabili tra le economie globali, nella convinzione che misure protezionistiche possano avere effetti negativi su crescita, competitività e sviluppo".
Categorie: 4 Ruote
T&E - "Auto tassate in base alle emissioni e bollo anche per le storiche"
"ll sistema italiano di tassazione dell'auto è completamente sganciato dalle emissioni di CO2" e, pertanto, andrebbe rivisto. L'accusa-proposta, destinata a sollevare un polverone, arriva dall'associazione Transport & Environment e, in particolare, dalla nuova edizione della Good Tax Guide, uno studio sul sistema fiscale applicato all'auto in 31 Paesi europei. "Insieme a Bulgaria e Slovacchia, l'Italia è uno dei tre Paesi europei - e l'unico tra i grandi mercati automotive dell'Ue - a non applicare alcuna imposta parametrata alle emissioni climalteranti", spiega l'organizzazione green. "Una distorsione, questa, che si traduce in una tassazione dannosa per il clima e scarsamente incentivante per le tecnologie più avanzate ed efficienti". In Italia, continua T&E, "alcune leve fiscali non prevedono alcun differenziale tra veicoli inquinanti e veicoli a zero emissioni, violando interamente il principio alla base della politica ambientale europea, secondo cui 'chi inquina paga'". I confronti. L'analisi considera la fiscalità applicata sia al canale privato che a quello aziendale. Tuttavia, solo la Francia sta promuovendo politiche efficaci per incentivare l'acquisto di auto aziendali elettriche. In un arco di possesso e gestione del mezzo pari a quattro anni, l'Italia evidenzia un divario fiscale medio tra elettriche e auto convenzionali che per le auto concesse ai dipendenti in fringe benefit può arrivare a 14.700 euro: un valore sensibilmente inferiore rispetto a Paesi come il Portogallo (30.300 euro) o la Slovenia (27.000 euro). Tale divario va largamente attribuito alla tassazione entrata in vigore l'1 gennaio, che riduce le esenzioni per gran parte dei veicoli endotermici, mentre le aumenta per quelli plug-in hybrid e, soprattutto, per quelli elettrici. Tuttavia, T&E critica anche altre leve fiscali: infatti, la detraibilità dell'IVA e la deducibilità del costo del veicolo garantiscono la medesima esenzione fiscale alle auto endotermiche e alle Bev. "Riformate la fiscalità, anche le storiche paghino il bollo". Dunque, Transport & Environment chiede al governo "un urgente riforma della fiscalità dell'auto", per favorire la diffusione delle tecnologie green e "allineare il nostro sistema a quello degli altri Stati europei". Tre le soluzioni proposte: rimodulare la "tassa di immatricolazione" in base alle emissioni di CO2 e al costo del veicolo, per garantire una fiscalità più sostenibile ed equa; aggiornare la tassazione delle auto aziendali, adottando le emissioni come parametro regolatorio, per favorire l'adozione di tecnologie a zero emissioni attraverso la tassazione dei benefit-in-kind, la detraibilità dell'IVA e la deducibilità del costo del veicolo; eliminare esenzioni o riduzioni dal pagamento del bollo per veicoli storici inquinanti. "In Italia serve una riforma coraggiosa e graduale, a favore di chi sceglie tecnologie pulite e penalizzi chi continua a inquinare", sentenzia Esther Marchetti, Clean Transport Advocacy Manager di T&E Italia. "La fiscalità è uno degli strumenti più incisivi per orientare le scelte dei consumatori e delle imprese. Prova ne è la recente riforma sulle auto aziendali in uso ai dipendenti, che ha già contribuito ad aumentare la quota di auto elettriche nel mercato aziendale nel primo trimestre del 2025. Ma ci sono ancora ampi spazi di miglioramento: lo sconto fiscale ancora previsto per le auto endotermiche va rivisto e gradualmente eliminato del tutto. inoltre urgente intervenire sulla tassa di immatricolazione, sulla deducibilità del costo dei veicoli e sull'Iva, strumenti dal grande potenziale per accelerare la transizione".
Categorie: 4 Ruote
Alpine A390 - La berlina elettrica è sempre più vicina
Alpine ha diffuso nuovi scorci della A390, la berlina elettrica che sarà svelata il prossimo 27 maggio a Dieppe e che aprirà i festeggiamenti per i 70 anni del marchio francese. tElettrica e sportiva, ma anche 5 posti. Presentata come una A110 in formato 5 posti, la A390 ha un' impostazione molto sportiva a livello stilistico e tecnico. Il design dei gruppi ottici è ispirato alla Hypercar A424 del mondiale WEC, a bordo è presente il sistema Alpine Telemetrics per la guida in pista e le finiture sono realizzate in pelle, alluminio e carbonio per un feeling premium. Esclusivo anche l'impianto audio realizzato su misura da Devialet. Il guidatore potrà contare su cinque modalità di guida e su tre motori elettrici con un avanzato sistema di Torque Vectoring: i dati tecnici, però, non sono ancora noti. Prenotazioni in anteprima. Grazie al Pass Alpine A390 Premiere, offerto ai clienti che si sono già interessati alla ,sarà possibile accedere agli ordini due settimane prima dell'apertura ufficiale. Questi clienti, inoltre, riceveranno in omaggio le cuffie Devialet x Alpine in edizione limitata. Il prezzo di listino della A390 non è stato ancora comunicato.
Categorie: 4 Ruote
Lotus Emira - La Clark Edition celebra lo "scozzese volante"
La Lotus presenta una nuova serie speciale della Emira, giocando ancora una volta la carta dei successi nelle competizioni: la Emira Clark Edition è infatti un omaggio a Jim Clark, il pilota scozzese (o meglio, lo "scozzese volante") che 60 anni fa vinse sia la 500 miglia di Indianapolis, sia il Mondiale di F.1. La Clark Edition sarà costruita in appena 60 esemplari, proposti in alcuni mercati selezionati: in Germania l'auto sarà disponibile a 140.000 euro, mentre non sappiamo ancora se alcune vetture raggiungeranno l'Italia. V6 manuale ispirata alla Type 38. Partendo dalla base della Emira V6 con il 3.5 litri da 400 CV, il cambio manuale e il Driver's Pack, la Lotus ha collaborato con la Jim Clark Trust per sviluppare un'auto con elementi unici nel loro genere. Il primo, ovviamente, è il colore: il Clark Racing Green è stato creato per l'occasione ed è abbinato alle stripes gialle, al tetto nero e agli specchietti argento per replicare la livrea della monoposto Type 38. Per lo stesso motivo troviamo il tappo della benzina in alluminio lavorato dal pieno con finitura superiore blu e i terminali di scarico con finitura gialla, oltre a badge personalizzate. Il pilota circondato dal rosso. Gli interni sono pensati come quelli di una monoposto e sono asimmetrici: il sedile del guidatore è rivestito in pelle e Alcantara di colore rosso, mentre quello del passeggero è nero. Il richiamo alle monoposto continua con il pomello del cambio in legno, con le badge con il motivo tartan e con la firma del pilota scozzese.
Categorie: 4 Ruote
Alfa Romeo - La Tonale fa litigare il Biscione e un sindacato dei Carabinieri
Il binomio tra l'Alfa Romeo e i Carabinieri è entrato nell'immaginario collettivo del nostro Paese, ma ora lo storico rapporto viene messo alla prova da una diatriba sulla sicurezza di uno dei modelli del Biscione entrato nella Benemerita, la Tonale: Unarma, una delle associazioni sindacali che rappresentano i militari, ha infatti presentato una querela presso la Procura della Repubblica di Roma per denunciare la "presunta inadeguatezza operativa delle nuove Tonale assegnate ai reparti per il servizio di radiomobile", mettendo in dubbio la loro affidabilità su strada. Accuse pesanti, cui la Casa ha già replicato con forza. E non è escluso che la questione finisca in tribunale. "Tenuta di strada, ci sono gravi criticità". Il sindacato ricorda come le Tonale siano state introdotte nel parco auto dei Carabinieri a partire da giugno 2023. La versione ibrida, con motore da 1.5 litri, 163 cavalli e cambio automatico a 7 rapporti, è stata oppportunamente modificata per rispondere alle esigenze dei militari: i mezzi, caratterizzati dalla classica livrea del reparto radiomobile, sono dotati di blindatura parziale, monocellula per il trasporto dei fermati e dispositivo bitonale con lampeggianti blu a Led. Tuttavia, Unarma parla di "numerose segnalazioni operative provenienti da militari in servizio", che "evidenziano gravi criticità legate alla tenuta di strada del mezzo, in particolare durante l'impiego a velocità sostenuta o su fondi stradali dissestati, condizioni tipiche dell'attività radiomobile". Di conseguenza, l'organizzazione "esprime profonda preoccupazione per la sicurezza degli operatori costretti a utilizzare un mezzo che potrebbe compromettere l'efficacia degli interventi e mettere a rischio la loro incolumità". Ecco perché, con la querela, Unarma ha chiesto alle autorità inquirenti di "avviare ogni indagine utile, inclusa la possibilità di acquisire documentazione tecnica, contratti, collaudi e verbali di accettazione relativi ai veicoli: non possiamo accettare che i nostri colleghi operino in condizioni potenzialmente pericolose", aggiunge il segretario nazionale Antonio Nicolosi. " dovere dell'amministrazione garantire mezzi sicuri, affidabili e pienamente idonei alle esigenze operative. Non ci fermeremo finché non sarà fatta chiarezza".L'Alfa si difende: "Auto sicura e affidabile". Il marchio del gruppo Stellantis ha già replicato alle accuse di Unarma, aprendo anche alla possibilità di adire alle vie legali: "Alfa Romeo ribadisce che i propri veicoli rispettano le più severe normative di sicurezza vigenti e vengono sottoposti a rigorosi test di valutazione anche da parte delle Forze dell'Ordine dei Paesi in cui operano, inclusa l'Arma dei Carabinieri, in Italia", afferma un portavoce del Biscione. "La Tonale, in particolare, è nota per le sue avanzate caratteristiche di sicurezza, come riconosciuto anche dalla stampa internazionale, che ha più volte sottolineato l'elevato livello tecnologico e di protezione offerto dal modello - qualità che hanno conquistato la fiducia di oltre 100.000 clienti in tutto il mondo. Vantiamo da sempre una collaborazione storica con tutte le Forze dell'Ordine italiane, finalizzata a realizzare i migliori allestimenti e trasformazioni dei veicoli, in linea con le richieste e le esigenze operative di servizio. Il marchio conferma pertanto l'alto livello di qualità, affidabilità e sicurezza dei propri modelli, sviluppati con standard tecnologici avanzati e nel rispetto dei requisiti omologativi e regolamentari". Il portavoce, infine, aggiunge che il marchio è "naturalmente a disposizione delle autorità competenti per ogni eventuale approfondimento", pur "riservandosi di tutelare la propria immagine e reputazione nelle sedi opportune".
Categorie: 4 Ruote
Ferrari - Un altro trimestre col turbo
La Ferrari ha chiuso l'ennesimo trimestre di forte miglioramento per le principali voci del suo bilancio: i ricavi, l'utile operativo e i profitti sono tutti cresciuti a doppia cifra in un primo trimestre segnato da una profonda incertezza economica, geopolitica e commerciale. I conti. Nel trimestre le consegne di Maranello hanno raggiunto le 3.593 unità, per un incremento dello 0,9% rispetto la pari periodo dell'anno scorso grazie alla Roma Spider, alla 296 GTS, alla famiglia delle SF90 XX e alla Purosangue. Il miglior mix di prodotto e geografico e il crescente contributo delle personalizzazioni hanno quindi consentito ai ricavi di crescere del 13% (12,2% a cambi costanti) a 1,791 miliardi di euro, di cui 1,536 miliardi dalla vendita di automobili e parti di ricambio (+11,1%) e 191 milioni derivanti da sponsorizzazioni, proventi commerciali e marchio (+32,1%). In crescita anche il margine operativo lordo, salito del 14,6% a 693 milioni, ossia il 38,7% dei ricavi (38,2% nei primi tre mesi del 2024), mentre l'utile operativo si è attestato su 542 milioni (+22,7%), per un'incidenza sul fatturato in miglioramento dal 27,9% al 30,3%. L'utile netto è quindi cresciuto del 17% a 412 milioni di euro, per un Eps (utile per azione) in salita da 1,95 euro a 2,30 euro. Si mantiene forte anche la generazione di cassa delle attività industriali, con flussi per 620 milioni di euro, quasi il doppio rispetto ai 321 milioni di un anno fa nonostante un aumento degli investimenti da 195 milioni a 224 milioni. L'indebitamento netto è poi sceso dai 180 milioni di fine 2024 ad appena 49 milioni malgrado i 424 milioni spesi per il riacquisto di azioni proprie, mentre la liquidità è salita da 2,292 a 2,465 miliardi. Le prospettive. La solidità dei risultati trimestrali ha quindi spinto i vertici aziendali a confermare le stime finanziarie per l'intero 2025: i ricavi dovrebbero superare i 7 miliardi di euro e l'Ebitda è dato ad almeno 2,68 miliardi, mentre l'utile operativo sarà pari o superiore a 2,03 miliardi, l'utile per azione a 8,6 euro e i flussi di cassa a 1,2 miliardi. Non deve quindi sorprendere la soddisfazione espressa dall'amministratore delegato Benedetto Vigna: " stato un altro grande inizio d'anno. Nel primo trimestre del 2025, con un lieve aumento delle consegne rispetto all'anno precedente, tutti i principali parametri hanno registrato una crescita a doppia cifra, con una forte redditività guidata dal nostro mix prodotto e dalla continua domanda di personalizzazioni. Ancora una volta, trova conferma la nostra strategia che punta alla qualità dei ricavi più che ai volumi. Continuiamo ad arricchire la nostra offerta di prodotti in linea con i nostri piani con sei nuovi modelli nel corso dell'anno, tra cui le 296 Speciale e 296 Speciale A recentemente presentate e la tanto attesa Ferrari elettrica che sarà protagonista di un lancio unico e innovativo. Siamo entusiasti delle novità che ci attendono", ha concluso il manager.
Categorie: 4 Ruote
Mercedes-Benz - Lo steer-by-wire debutta nel 2026
Nel 2026 la Mercedes-Benz introdurrà lo steer-by-wire nei modelli di serie: l'annuncio è stato dato dallo stesso Ceo, Ola Källenius, senza indicazioni - per ora - sulla vettura scelta per il debutto della tecnologia. Lo sterzo virtuale. La tecnologia steer-by-wire, già introdotta sul mercato dalla Lexus RZ, non prevede il collegamento fisico tra il volante e le ruote: i vantaggi che ne derivano sono l'assenza di vibrazioni e contraccolpi, l'integrazione semplificata della guida autonoma, degli Adas e un raggio totalmente variabile in base alla velocità. Quest'ultimo elemento consente di modificare totalmente il design del volante per migliorare la visibilità, consente di non muoverlo nelle fasi di guida autonoma o di farlo rientrare nella plancia per un maggiore confort. Il progetto con ZF. L'aspetto critico è chiaramente quello dell'affidabilità e della sicurezza: per questo, sono previsti sistemi multipli di controllo e componenti ridondanti che intervengono in caso di emergenza. La Mercedes-Benz ha sviluppato il sistema in collaborazione con la ZF, che prevede entro il 2030 la diffusione di questa tecnologia tra il 2 e il 5% dei veicoli a livello globale.
Categorie: 4 Ruote
Emissioni di CO2 - Il Parlamento Ue vota l'emendamento sulle multe
Il Parlamento europeo ha accolto la richiesta del presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, di votare e approvare con rapidità l'emendamento ai regolamenti sulle emissioni che introduce un meccanismo di compliance pluriennale per le multe elevate ai costruttori che sforano i limiti. I deputati, quindi, hanno concordato di utilizzare la procedura d'urgenza per il via libera alla modifica. Si vota l'8 maggio. Al momento, le normative europee stabiliscono obiettivi annuali, su periodi di cinque anni, per tagliare le emissioni medie di CO2 delle autovetture e dei furgoni. Per il quinquinnio 2025-2029, è entrato in vigore il primo gennaio scorso un target di riduzione del 15% rispetto ai valori del 2021. L'emendamento, inserito nel Piano d'Azione presentato dalla stessa Commissione e già adottato dal massimo organo esecutivo della Ue, concederà ai costruttori la possibilità di rispettare gli obblighi per gli anni 2025, 2026 e 2027, calcolando la media delle loro prestazioni nel triennio e non in ogni singolo anno. La modifica ai regolamenti, in virtù dell'accordo su lla procedura d'urgenza, non sarà dunque sottoposta all'iter di approvazione normale, che prevede diversi passaggi e quindi mesi di dibattiti nelle commissioni responsabili e in aula: il Parlamento, più semplicemente, procederà con il voto l'8 maggio prossimo. Dopodiché, toccherà ai singoli governi approvare l'emendamento in seno al Consiglio Ue.
Categorie: 4 Ruote
Audi A6 e-hybrid quattro - Debuttano le plug-in con 110 km di autonomia elettrica
Audi amplia la gamma di motorizzazioni della nuova A6 con l'introduzione delle varianti ibride plug-in, chiamate e-hybrid quattro, disponibili con trazione integrale, due livelli di potenza, carrozzeria berlina oppure station wagon Avant. Le consegne inizieranno in estate. I prezzi partono da 72.200 euro. Due livelli di potenza. Entrambe le varianti sono mosse dal quattro cilindri turbobenzina 2.0 TFSI da 185 kW (252 CV), abbinato a un'unità elettrica integrata nel cambio Dsg a sette rapporti, capace di erogare fino a 105 kW (143 CV). La versione più prestazionale ha una potenza combinata di 270 kW (367 CV) e 500 Nm di coppia, ed è capace di accelerare da ferma a 100 km/h in 5,3 secondi. C'è poi la versione da 220 kW (300 CV) e 450 Nm di coppia, che copre lo zerocento in 6 secondi. Per entrambe, la velocità massima è autolimitata a 250 km/h. La nuova batteria, del 45% più grande rispetto alla generazione precedente, ha una capacità di 25,9 kWh lordi (20,7 netti), per un'autonomia in elettrico di 111 km dichiarati. La potenza di ricarica in corrente alternata è di 11 kW (prima era 7,4 kW). Quattro ruote sterzanti. Di serie per tutte la trazione integrale e le quattro ruote sterzanti, che ruotano in controfase a bassa velocità (fino a circa 60 km/h), migliorando l'agilità nelle manovre, e in fase nella guida veloce, a vantaggio di stabilità e tenuta di strada. Oltre alle batterie di maggiori capacità, le nuove A6 plug-in adottano una frenata rigenerativa evoluta, che può essere regolata su tre livelli con le palette dietro il volante ed è in grado di sfruttare i dati di navigazione per massimizzare il recupero di energia in frenata. I prezzi. Sul mercato italiano la nuova A6 arriverà nel corso dell'estate. Il listino della berlina da 299 CV parte da 72.200 euro, mentre la versione Avant costa 75.100 euro. Le versioni da 367 CV, con interni S line, sospensioni sportive, cerchi da 19 e pinze dei freni rossi, partono da 86.950 euro per la berlina e da 89.850 euro per la Avant.
Categorie: 4 Ruote
Robotaxi - Waymo raddoppia la flotta di Jaguar I-Pace
La Waymo, società controllata di Alphabet che si occupa di servizi di guida autonoma, punta a raddoppiare la sua flotta di Jaguar I-Pace entro il 2026, aggiungendo 2.000 nuove unità alle oltre 1.500 già operative nelle città di San Francisco, Phoenix, Los Angeles e Austin. Nei prossimi mesi il servizio verrà esteso ad Atlanta, Washington e Miami. Attualmente la Waymo gestisce circa 250mila corse a settimana. Un nuovo stabilimento. La Waymo ha ricevuto dalla Casa inglese le ultime Jaguar I-Pace (non più commercializzate) all'inizio di quest'anno, e le allestirà per poter funzionare come robotaxi in un nuovo stabilimento di Mesa, in Arizona. La fabbrica sarà gestita in collaborazione con la Magna, che già assembla veicoli per diversi costruttori, tra cui Mercedes, Toyota, BMW e la stessa Jaguar. Arriveranno altri robotaxi. Nei prossimi anni dallo stabilimento di Mesa usciranno veicoli a guida autonoma basati su altri modelli, a cominciare dallo Zeekr RT. La fabbrica di Mesa è il centro nevralgico di tutti i nostri piani futuri di crescita, spiega Ryan McNamara, vice presidente della Waymo.
Categorie: 4 Ruote
Stati Uniti - Ford: "I dazi ci costeranno un miliardo e mezzo di dollari"
Anche la Ford, come diversi altri costruttori, ha deciso di cancellare le previsioni finanziarie per il 2025 per via delle incertezze legate ai dazi imposti da Donald Trump. Secondo l'Ovale blu, le condizioni economiche sono troppo volatili e impossibili da prevedere: una valutazione già condivisa dalla General Motors, dal gruppo Stellantis, dalla Mercedes (almeno in parte) e da molte altre realtà industriali di peso tra cui Procter & Gamble, American Airlines, Pepsi e Ups. Conto salato. Alla Ford, i dazi costeranno circa due miliardi e mezzo di dollari, principalmente per le importazioni di auto e componenti dal Messico e dalla Cina. Di questi, un miliardo è già stato risparmiato con la scelta di utilizzare i bonded cargo, che permettono di attraversare gli Stati Uniti (per esempio per consegnare in Messico auto prodotte in Canada) senza pagare tariffe aggiuntive. A questo si aggiunge la scelta di interrompere, almeno per il momento, l'importazione di alcuni modelli prodotti in Cina, come il nuovo Lincoln Nautilus prodotto a Hangzhou. Vince chi gioca in casa. ancora troppo presto per comprendere appieno la risposta dei nostri competitor ai dazi, ha spiegato agli analisti il ceo della Ford, Jim Farley. chiaro, comunque, che in questo nuovo clima a trarre più vantaggio saranno i costruttori con la maggior presenza sul territorio degli Stati Uniti. Per ora non sono stati comunicati piani per lo spostamento della produzione sul territorio statunitense, che permetterebbe di azzerare le tariffe imposte dalla Casa Bianca.
Categorie: 4 Ruote
De Meo ed Elkann - "L'auto europea rischia di sparire, nel 2025 ci giochiamo tutto"
L'auto europea rischia di sparire, o meglio l'Europa, da produttrice di auto, rischia di diventare un semplice mercato, una terra di conquista per l'estero (cioè la Cina). Luca de Meo e John Elkann lanciano un nuovo allarme sul futuro dell'automotive del Vecchio continente e lo fanno in un modo abbastanza insolito: i due dirigenti, infatti, hanno concesso per la prima volta un'intervista congiunta al quotidiano francese Le Figaro e il titolo dà già la misura di quanto il momento sia topico: "Quest'anno", scandiscono l'amministratore delegato della Renault e il presidente di Stellantis, "è in gioco il destino dell'industria automobilistica europea". Proprio per questo, de Meo ed Elkann rinnovano l'appello alle istituzioni continentali affinché si proceda con un rapido cambio di rotta nelle politiche ambientali e industriali. Anno decisivo. "Il 2025 è un momento cruciale. L'Europa deve scegliere se vuole ancora essere una terra di industria automobilistica o un semplice mercato", sottolinea Elkann. "Tra cinque anni, a questo ritmo di declino, sarà troppo tardi. Il mercato automobilistico europeo è in calo ormai da cinque anni, è l'unico dei grandi mercati mondiali che non ha ritrovato il suo livello pre-Covid. Al ritmo attuale, potrebbe più che dimezzarsi nell'arco di un decennio". Rincara la dose de Meo, definendo "un disastro" l'attuale livello delle vendite e avvertendo che "c'è in gioco una questione strategica, anche per gli Stati per i quali il settore rappresenta 400 miliardi di euro di entrate fiscali all'anno in Europa". La ricetta per il rilancio la delinea lo stesso de Meo, secondo il quale bisogna "ripartire dalla domanda", evitando di privilegiare solo l'alto di gamma: "Tra i costruttori europei ci sono due scuole di pensiero. Quella di Stellantis e Renault Group, che insieme pesano il 30% del mercato, e che vogliono produrre e vendere auto popolari in Europa e per l'Europa. E quella dei marchi premium, per i quali l'Europa conta certamente, ma la cui priorità è l'esportazione. Da vent'anni, è la loro logica che ha dettato la regolamentazione del mercato". Una critica velata a una delle due anime dell'industria dell'auto europea, quella tedesca, accusata di favorire solo le sue inclinazioni produttive, a scapito di tutti gli altri Paesi. Auto troppo grandi e troppo care. Per queste ragioni, de Meo ed Elkann tornano a criticare normative che tendono a rendere le auto sempre più "complesse, pesanti e care", riducendo l'accessibilità ad un'ampia fascia di popolazione e la disponibilità di vetture nei segmenti di fascia bassa. "Le regole europee, pensate per auto di fascia alta, penalizzano le vetture piccole. Non si può trattare una citycar da 3,80 metri come una berlina da 5,5", afferma l'ad della Renault, sottolineando come tra il 2015 e il 2030 il costo di una Clio sia aumentato del 40% e gran parte del rincaro (il 90%) sia dovuto agli oneri normativi. "Francia, Italia, Spagna - avverte quindi il presidente di Stellantis - sono i Paesi più interessati da questo problema. Le loro popolazioni sono gli acquirenti di queste auto i cui prezzi sono aumentati, e ne sono anche i costruttori. E insieme pesano più della Germania in termini di produzione. importante che questi paesi facciano della promozione della loro industria la loro priorità". Dunque, francesi, italiani e spagnoli dovrebbero unire le forze per contrapporsi ai tedeschi e ottenere norme più favorevoli alle auto di piccola dimensione. A tal proposito, de Meo invita Bruxelles a varare regolamenti differenti perché "ci sono troppe regole concepite per auto più grandi e più costose, il che non ci permette di fare piccole auto in condizioni accettabili di redditività", afferma il manager italiano.Lasciateci lavorare. C'è, però, un altro campo su cui dovrebbe intervenire Bruxelles: utilizzare tutte le tecnologie già oggi disponibili per rinnovare il parco circolante. "L'Ue si è concentrata nella sua legittima ambizione ambientale solo sul tema delle auto nuove e sul solo obiettivo dei veicoli a zero emissioni. Ma ciò che è importante per il nostro ambiente è sostituire i 250 milioni di auto in circolazione che sono inquinanti e la cui età media non smette di aumentare", spiega Elkann. "La decarbonizzazione può davvero accelerare, rinnovando il parco auto con tecnologie varie, innovative e competitive, rivitalizzando così la domanda". Del resto, per de Meo non è sufficiente l'auto elettrica per convertire l'intero parco. Insomma, bisogna puntare sulla neutralità tecnologica, ma prima serve un cambio di passo a livello istituzionale. Ecco perché alle istituzioni si chiedono "rapidità decisionale e certezze", in particolare sullo stop alle endotermiche nel 2035: "Bisogna essere chiari, il mercato non compra quello che l'Europa vuole che noi vendiamo. In queste condizioni non riusciremo a sostituire la totalità dei volumi attuali con l'elettrico", prosegue de Meo. "Non siamo nostalgici del XX secolo. Siamo industriali del XXI secolo, capaci di offrire al maggior numero di persone una gamma di prodotti completa, dal tutto elettrico, all'ibrido e al termico di nuova generazione", aggiunge Elkann. "Vogliamo solo che ci lascino lavorare, innovare e portare alla gente i veicoli più puliti, ma anche accessibili, che desiderano e di cui hanno bisogno", aggiunge il presidente di Stellantis, accusando la Commissione Ue di avere "poca capacità di reagire" e chiedendo non aiuti, ma le stesse "politiche industriali forti" che "stanno costruendo" in Cina, negli Stati Uniti e nei Paesi emergenti. "Tutti i Paesi del mondo che hanno un'industria auto si organizzano per proteggere il loro mercato", attacca infine de Meo. "Tutti, tranne l'Europa".
Categorie: 4 Ruote
Jeep Compass - L'americana (d'Italia) multienergia
La nuova generazione della Jeep Compass è cresciuta parecchio nelle dimensioni, riposizionandosi nella parte alta del segmento C. La Suv è lunga 4.552 mm (+15 cm rispetto al modello uscente), larga 1.928 e alta 1.652, mentre il passo arriva a 2.795 mm. Particolare attenzione è stata riservata alle capacità fuoristradistiche, con angoli caratteristici da Suv avventurosa: 20 d'attacco, 15 di dosso, 26 di uscita e una capacità di guado di 408 mm. Il peso dichiarato è di 1.674 kg per la versione ibrida full e di 2.161 kg per quella elettrica. La nuova Compass sarà disponibile in Italia con cinque diverse motorizzazioni: un'ibrida full, una plug-in e tre elettriche. Al lancio saranno disponibili solo due varianti, ovvero le due entry level dell'offerta a benzina ed elettrica. Si parte con la Compass 1.2 turbobenzina ibrida da 145 CV e 230 Nm con cambio automatico DCT6: quest'ultimo integra in'unità elettrica da 28 CV che supporta il propulsore e può muovere l'auto per brevi tratti a bassa velocità grazie alla batteria da 0,9 kWh. Questa versione copre lo 0-100 km/h in 10,3 secondi, raggiunge i 188 km/h di velocità massima e dichiara un consumo medio nel ciclo Wltp di 5,9 l/100 km con 133 g/km di emissioni di CO2. La porta d'ingresso alla gamma elettrica, invece, prevede una batteria da 74 kWh abbinata a un motore elettrico anteriore da 213 CV (la coppia non è stata ancora dichiarata), per uno 0-100 in 8,5 secondi e 180 km/h di velocità massima. L'autonomia non è stata ancora omologata, ma in città - secondo la Casa - la Compass può percorrere circa 500 km con un pieno di energia: per ripristinare la carica si possono sfruttare colonnine con potenze fino a 160 kW (20-80% in mezz'ora). Più avanti l'offerta elettrica si amplierà con una seconda versione a trazione anteriore da 231 CV e con l'integrale 4xe bimotore da 375 CV (con unità posteriore specifica da 67 CV e 232 Nm). Ci sarà spazio anche per una variante ibrida plug-in da 195 CV. Il design esterno evolve significativamente lo stile del modello uscente, migliorandone l'efficienza aerodinamica: il Cx è sceso del 10%, al di sotto dello 0,3 anche grazie a un sistema di aerodinamica attiva anteriore e a un sottoscocca totalmente carenato. All'interno dell'abitacolo troviamo una nuova impostazione per la plancia, con due grandi schermi (10" per il quadro strumenti e 16" per l'infotainment con aggiornamento over-the-air) e tantissimi vani portaoggetti. La capacità complessiva dei vari comparti è di 34 litri, che si vanno ad aggiungere ai 550 litri dichiarati per il bagagliaio posteriore, abbinato di serie a un divano con frazionamento 40:20:40 (la Casa parla di 55 mm di spazio extra a disposizione per le gambe dei passeggeri posteriori). A disposizione ci sono anche dei sistemi di guida assistita di Livello 2 con cambio di corsia semiautomatico, un head-up display e dei fari a matrice di Led. Questi gruppi ottici sono previsti di serie sull'edizione di lancio First Edition insieme a cerchi da 20", Adas di Livello 2, sensori di parcheggio anteriori e posteriori oltre a sedili regolabili elettricamente, riscaldati e rivestiti di tessuto e vinile. A richiesta sono disponibili anche il tetto apribile e un sistema di ventilazione e massaggio per i sedili anteriori. La seconda generazione della Compass, attualmente in esaurimento scorte, partiva da 35.600 euro per il modello d'ingresso gamma diesel non elettrificato. Sulla nuova Compass i propulsori a gasolio non sono previsti e l'entry level sarà la 1.2 ibrida: sul modello uscente, tale motorizzazione costava dai 38.850 ai 44.100 euro a seconda dell'allestimento, mentre sulla nuova generazione viene proposta in versione First Edition a 41.900 euro. Nei mesi successivi al lancio arriveranno delle versioni meno accessoriate, che porteranno il prezzo d'acquisto al di sotto dei 40 mila euro, in linea con l'attuale offerta. L'elettrica, invece, è una novità assoluta e verrà proposta con un listino di 49.900 euro (sempre per la First Edition).
Categorie: 4 Ruote
BMW Serie 2 Gran Coupé - Per due porte in più
Con il restyling di metà carriera, la BMW Serie 2 Gran Coupé cambia l'estetica, aggiorna la gamma motori e si fa un'iniezione di tecnologia, con l'obiettivo di offrire un ventaglio di opzioni ancora più ampio. Il frontale guadagna una nuova firma luminosa e una calandra ridisegnata, ora più larga e ribassata, mentre al posteriore le luci a freccia e l'inserto in tinta con la carrozzeria danno continuità a un look più moderno rispetto al passato. Le dimensioni restano più o meno le stesse: 4,54 metri di lunghezza (2 in più di prima), 1,80 di larghezza e un'altezza contenuta in 1,45 metri, per una silhouette bassa e affilata, coerente con lo spirito della coupé. La novità più interessante riguarda la gamma motori, ora composta da sei unità, quasi tutte mild hybrid a 48 volt. Si parte dal tre cilindri benzina di 1.5 litri da 122 CV per la 216, si sale ai 170 CV della 220, fino al 2.0 benzina della 223 xDrive da 218 CV con trazione integrale (la M235 xDrive da 300 CV è stata già "avvicinata": qui potete leggere il nostro primo contatto). Sul fronte diesel, la 218d offre 150 CV senza elettrificazione, mentre la 220d mild hybrid di questo test arriva a 163 unendo gli sforzi del 2.0 turbodiesel a quelli del piccolo motore elettrico. Una piacevole conferma arriva dal fronte della guidabilità, che si rivela di livello. La Serie 2 Gran Coupé, infatti, si muove agile tra le curve e trasmette sensazioni piacevolissime, aiutata dai pneumatici Goodyear Eagle F1, peraltro calzati su cerchi opzionali da ben 19. A proposito, sul fronte del confort è giusto non attendersi mircacoli: l'assetto sportivo e le modifiche al telaio della nostra vettura in allestimento M Sport Pro non fanno della Gran Coupé la migliore amica dell'asfalto rovinato, però in autostrada si viaggia bene, complice l'insonorizzazione eccellente dell'abitacolo. A proposito, tutte le versioni sono abbinate a un cambio automatico Steptronic a doppia frizione, sempre a sette rapporti, fluido e ben tarato per l'uso quotidiano. All'interno della Gran Coupé debutta il Curved Display, che integra strumentazione digitale da 10,25 pollici e l'infotainment da 10,7 pollici, ora basato sul sistema operativo BMW OS 9. L'abitacolo è minimal (con meno tasti fisici e un tunnel ridisegnato), creato sfruttando nuovi materiali sostenibili. La sensazione generale è quella di una vettura matura, solida e discretamente rifinita, sebbene l'abitacolo non sia esattamente al livello della generazione precedente in termini di qualità dei rivestimenti e della finiture. Lasciamo per l'ultimo il punto caratteristico del modello: le due porte posteriori aggiungono un pizzico di praticità in più ma l'abitacolo non regala grande agio agli occupanti della seconda fila, che infatti hanno poco spazio sopra la testa. In sintesi, la Serie 2 Gran Coupé rimane una scelta trasversale pensata per soddisfare un pubblico molto preciso, interessato a una vettura sportiveggiante ma che non vuole rinunciare alle cinque porte e a una buona dose di tecnologia di bordo. Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
Categorie: 4 Ruote
Omoda 9 - Aperti gli ordini della Super Hybrid: prezzi e versioni
Presentata ufficialmente sul mercato italiano nel corso della Milano Design Week, la Omoda 9 può essere ordinata a partire da oggi con prezzi che partono da 51.900 euro. Le prime consegne sono previste entro la fine del mese di maggio. 1.100 km di autonomia. La Omoda 9 è una Suv di segmento D (è lunga 477 cm) a trazione integrale mossa dal powertrain Super Hybrid del gruppo Chery, che prevede un 1.5 turbobenzina a ciclo Miller da 143 CV all'anteriore, abbinato a due motori elettrici, a cui se ne affianca un terzo sull'asse posteriore, per una potenza combinata di 395 kW (537 CV) e 650 Nm di coppia massima. La batteria ha una capacità di 34,5 kWh: l'autonomia in elettrico è di 145 km (181 km in città) e la percorrenza complessiva supera i 1.100 km dichiarati. Oltre alla ricarica in corrente alternata è possibile fare rifornimento anche alle colonnine in corrente continua, con una potenza massima di 65 kW. La dotazione di serie. Una sola la versione in gamma, nell'allestimento Premium i-AWD, che monta cerchi di lega da 20, fari a matrice di Led, mancorrenti sul tetto e maniglie a scomparsa. All'interno i sedili rivestiti di pelle sono elettrici, riscaldati e ventilati (quelli anteriori anche con funzione massaggio). Nell'abitacolo troviamo poi il climatizzatore bizona, le luci ambientali, l'impianto audio firmato Sony con 14 altoparlanti (uno nel poggiatesta del conducente), il tetto di vetro con apertura elettrica, l'head-up display con realtà aumentata, il doppio display da 12,3 per strumentazione e infotainment (con connettività wireless Apple CarPlay e Android Auto), la piastra di ricarica a induzione da 50 watt, la telecamera a 360 con funzione di parcheggio autonomo, il portellone elettrico e gli specchietti ripiegabili elettricamente. Di serie la guida assistita di Livello 2 con monitoraggio dell'angolo cieco e funzione di parcheggio automatizzato. Optional e garanzia. Il colore bianco per la carrozzeria è offerto senza sovrapprezzo, con la possibilità di optare per il nero o l'argento metallizzati (1.100 euro) oppure il grigio opaco (1.600 euro). Gli interni sono rivestiti di pelle Nappa nera: in alternativa, a 1.000 euro, si possono avere in rosso. La Omoda 9 è offerta con 7 anni di garanzia o 150.000 km (senza limiti di chilometraggio nei primi 7 anni), 8 anni o 160.000 km per le componenti elettriche (batteria, motori elettrici e centraline), 12 anni contro la corrosione passante e 3 anni sulla verniciatura.
Categorie: 4 Ruote
Pirelli - Una versione speciale dei P Zero R per la 911 GTS
La Pirelli ha realizzato una versione specifica dei suoi pneumatici P Zero R per la Porsche 911 GTS, la prima con powertrain ibrido. Già utilizzati sul resto della gamma, questi pneumatici sono costruiti con una mescola di nuova concezione e offrono una migliore aderenza su fondi asciutti e bagnati, minore rumorosità e un'efficienza complessiva più elevata. La marcatura N sul fianco indica lo sviluppo specifico per la Casa tedesca. Per il periodo invernale è invece disponibile il Pirelli P Zero Winter 2, con battistrada direzionale e prestazioni ottimizzate su neve e asciutto. Sviluppo virtuale. Lo sviluppo della gomma P Zero R specifica per la 911 GTS è avvenuto in ambiente virtuale all'interno del centro di ricerca e sviluppo tedesco della Pirelli: il simulatore ha permesso di ridurre del 30% i tempi e il numero di prototipi fisici necessari. Questo progetto si inserisce nella collaborazione tra Pirelli e Porsche, che negli anni ha portato a 338 omologazioni per vari modelli della Casa tedesca.
Categorie: 4 Ruote
Nuovo Quattroruote - Scopri il numero di maggio - VIDEO
Il nuovo numero di Quattroruote, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 6 maggio, dedica la copertina alla Volkswagen Tayron: la Suv di Wolfsburg, provata nella variante plug-in hybrid, alza l'asticella della gamma con tanto spazio a bordo e un'efficienza notevole. Anche marciando con la batteria scarica. Tra i molti temi trattati, l'Attualità vi propone l'intervista a Giampaolo Dallara, l'uomo che ha rivoluzionato il modo di concepire il motorsport e cambiato volto alle auto sportive: l'ingegnere ci dice quello che pensa sui grandi temi dell'automobilismo. La nuova Alfa Romeo Stelvio non sarà forse tra questi, ma di certo parliamo di una delle auto più attese dell'anno e non solo: così, dopo le foto spia dei collaudi al freddo e i rendering dei brevetti, è il momento di leggere le informazioni esclusive che abbiamo raccolto per voi. Infine, a maggio torna l'appuntamento con Volt: in 64 pagine, il nostro allegato gratuito sulla sostenibilità vi racconta dove (e come) si stanno muovendo l'Italia e l'Europa sui fronti del green, della mobilità urbana e della tecnologia. Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un'email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).
Categorie: 4 Ruote
Pagani - In arrivo il primo showroom in Polonia
Pagani sbarca ufficialmente in Polonia con l'apertura del suo primo showroom a Varsavia, prevista per il 9 maggio. La struttura, che si estende su 100 metri quadrati, sarà situata in via Wirazowa all'interno del progetto La Squadra del Gruppo Pietrzak, spazio dedicato ad arte e auto di lusso. Lo showroom esporrà la nuova Utopia (che abbiamo raccontato qui) e modelli certificati pre-owned di Huayra e Zonda, offrendo inoltre un'officina autorizzata e un calendario di eventi esclusivi. "Made in Italy". Gli interni, firmati Pagani Arte, riprendono i materiali iconici del marchio come fibra di carbonio, pelle italiana e titanio. Con questa apertura, Varsavia diventa la sesta sede europea Pagani, dopo Monaco, Stoccarda, Copenaghen, Lugano e Manchester, segnando un ulteriore passo nell'espansione del marchio modenese fondato da Horacio Pagani.
Categorie: 4 Ruote
Su 4R di maggio - Intervista a Giampaolo Dallara
Dell'errore ho fatto una regola di vita. Il mio primo giorno a Maranello, Enzo Ferrari mi accolse in una sala riunioni spoglia di trofei. Sulle pareti, solo bacheche con valvole rotte, ingranaggi danneggiati, pezzi fallati. Era un messaggio chiaro: qui l'errore è contemplato, ma non deve ripetersi. Io ne ho collezionati molti, sin dai primi passi. Parola di un uomo che ha insegnato tanto e continua a farlo, dentro e fuori dalla sua azienda, considerata un punto di riferimento ineludibile quando si parla di telaistica e aerodinamica, specie applicate a progetti di vetture sportive. Parliamo di Giampaolo Dallara, fondatore e patron dell'omonima società con sede a Varano de' Melegari, in provincia di Parma, che ha chiacchierato a ruota libera sul momento storico che attraversa l'automotive con il nostro vicedirettore, Marco Pascali. La cultura dell'errore è parte del metodo. Alla Dallara abbiamo istituito una figura d'importanza cruciale: il failure manager. Non è controllo, è consapevolezza del fatto che la crescita non nasce dalla perfezione, ma dall'esperienza, anche dolorosa, dice ancora Dallara.Evviva la leggerezza. Nell'intervista si toccano anche temi molto attuali. La transizione ecologica: all'ingegnere abbiamo chiesto dove, a suo avviso, abbiamo sbagliato approccio. Nell'imposizione", è la risposta. "La mobilità sostenibile si costruisce con pragmatismo, non con ideologia. In Cina hanno fatto scelte chiare: filiera interna, volumi, visione. Da noi manca una strategia energetica. () L'elettrico ha senso, ma solo se integrato in un sistema coerente, efficiente e accessibile. E ancora, la mobilità urbana: Non ha senso bloccare in città una piccola Euro 6 e permettere l'accesso a una Suv da due tonnellate solo perché elettrica. Serve promuovere vetture leggere, compatte, razionali. Il sapore della guida: L'ossessione per i gadget ha portato a modelli in sovrappeso e complicati. Quando parlo di sobrietà, penso a vetture leggere, agili, con meno fronzoli. Per esempio, oggi non esistono più auto sotto i 1.000 chilogrammi. Eppure, basterebbe poco. Questo e molto altro ancora nel servizio Parola all'ingegnere su Quattroruote di maggio 2025.
Categorie: 4 Ruote