Audi A6 Avant - Col turbodiesel (elettrificato) è sempre un bel viaggiare
Nelle turbolenze della transizione ci si aggrappa alle certezze. Una di queste è l'Audi A6 Avant, da generazioni un riferimento per chi senza vincoli di spesa resiste alla moda delle Suv e sceglie di mettere i soldi (tanti, sempre di più) in qualcosa di meravigliosamente classico: una station wagon. Lussuosa, tecnologica - il salto con la serie precedente, la quinta, si apprezza non appena si apre la portiera e ancora mossa da un motore diesel, per quanto elettrificato. Volendo, però, c'è anche benzina (V6) e prossimamente anche plug-in, mentre l'elettrico resta un mondo a parte, appannaggio della A6 Avant e-tron. Stesso nome, due anime. All'insegna della flessibilità tecnologica. Una mild che fa la full. La nuova A6 termica nasce sulla piattaforma Ppc (Premium Platform Combustion) dell'Audi, ovvero il pianale destinato ad accompagnare i modelli con motore longitudinale della Casa fino al 2035, quando in Europa dovrebbe scattare il phase-out delle endotermiche. Si tratta di una base tecnica per l'ibrido, al momento solo leggero, a 48 volt: il sistema prevede l'integrazione di un motore elettrico in uscita dal cambio a doppia frizione, capace di erogare 24 cavalli e 230 Nm per supportare il termico. Non solo: quest'unità, infatti, è dotata di una frizione che la accoppia o la disaccoppia alla trasmissione, facendo sì che la A6 possa marciare, per esempio nelle partenze dolci e a velocità costanti, solo in elettrico, seppure per brevi tratti. Malgrado la Casa lo definisca mild hybrid, quindi, tecnicamente quest'ibrido si comporta come un full. Come ho potuto constatare nella prima parte del mio test, immerso nel traffico della Design Week di Milano. Bella atmosfera. Il Mhev+ è la principale novità portata in dote dalla piattaforma Ppc, che ha pure allungato l'A6 Avant di altri 6 cm, portandola a sfiorare i cinque metri di lunghezza. Una lievitazione naturale, necessaria anche per mantenere una certa distanza dalla A5 Avant (cioè, l'erede della A4), lunga più di 4,8 metri. Parenti strette, A5 e A6 condividono un abitacolo confezionato con la qualità dei materiali e la cura dei dettagli cui il marchio ci ha abituato da tempo. E dove fa bella mostra di sé il pannello Oled ricurvo: scenografico e anche funzionale. La visualizzazione delle informazioni sul quadro strumenti digitale è infatti chiara e immediata, mentre nel touch centrale i menù sono ben disegnati e facili da utilizzare. Risulta abbastanza fluida anche l'interazione l'assistente vocale evoluto. Ho trovato invece meno piacevole la plancetta con comandi a sfioramento (regolazione specchi, memorie sedili, ecc.) sul bracciolo della portiera. Confort a tutto tondo. L'abitacolo fa anche l'effetto di una camera acustica. Colpisce, sebbene non sia una novità per la A6, la silenziosità di marcia, specie a velocità autostradali. E se fruscii aerodinamici sono quasi del tutto schermati, lo stesso si può dire dei colpi bassi inferti da buche, pavé e tutto ciò che si può incontrare dove il fondo stradale non è perfetto: l'assorbimento della A6 è sempre efficace, anche col settaggio più sportivo delle sospensioni. Con l'assetto dell'esemplare del nostro test, dotato di molle ad aria, il confort è poi ancora più apprezzabile. anche attraverso gadget come le sospensioni pneumatiche adattive - o come le quattro ruote sterzanti, preziose per gestire la mole della A6 nelle manovre in spazi ristretti (con le ruote dietro che girano in controfase), ma anche utili a migliorare l'inserimento e la stabilità in curva a velocità sostenute - che la A6 si eleva rispetto alla A5. Come ovvio, il tutto si paga profumatamente, e a parte: almeno 4.100 euro extra, partendo da una A6 TDI quattro in allestimento S Line (80.250 euro di listino). Duemila diesel. Il motore 2.0 TDI del Gruppo Volkswagen lo conosciamo da tempo. In questa veste ibrida da 204 CV e 400 Nm (disponibili tra i 1.750 e 3.250 giri), grazie all'aiutino dell'unità elettrica, la sua spinta si fa più consistente: sicuramente quanto basta per affrontare nell'agio i lunghi viaggi in autostrada quanto le escursioni sui pendii montani, nel mio caso della Panoramica Zegna. Tuttavia, vista anche la massa in gioco (quasi 21 quintali a vuoto per la A6 TDI integrale) e il prezzo dell'auto, qualcuno potrebbe chiedere un po' più di muscoli, soprattutto ai bassi regimi, per godersela di più. Rimanendo sul fronte a gasolio, a fine anno arriverà una seconda proposta: un 3.0 litri V6 dalla potenza non ancora dichiarata. E i consumi? Tiro le somme dopo 130 km circa: nei primi 90, percorsi tra città e autostrada a una media di 70 km/h, il computer di bordo ha indicato 7,6 litri 100 km. Valore che è salito un po' successivamente, affrontando un tratto di misto, a 8,9. Come sempre, nell'ambito di un primo contatto, sono numeri che fanno testo fino a un certo punto. Approfondiremo il discorso a Vairano, quando la A6 verrà passata al setaccio dal nostro Centro Prove.
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Mercedes-Benz - Diesel plug-in, il Tco ringrazia
Sembravano destinati a restare delle esclusive mosche bianche per intenditori di elettromeccanica nel già non troppo ampio panorama delle ibride a ricarica esterna. Il caso nelle sembianze della legge di Bilancio 2025, che ha attribuito un vantaggio in termini di tassazione sui fringe benefit alle auto aziendali plug-in rispetto alle altre ibride o alle termiche ha voluto mettere i modelli Mercedes-Benz 300 de in una posizione di ulteriore vantaggio sul mercato delle vetture premium per le flotte. La sigla alfanumerica che identifica berline, station e Suv con motore diesel 4 cilindri 2 litri plug-in, abbinamento unico nell'industria, è riconosciuta come sinonimo di efficienza sia della componente termica sia di quella elettrica, sia dell'interazione fra le due, come hanno certificato anche le nostre prov. E dall'inizio dell'anno, come tutte le Phev, godono di un coefficiente di calcolo della tassazione per i dipendenti sulle auto concesse dalle rispettive imprese del 20%, decisamente più basso del 50% relativo alle auto solo benzina, esclusivamente diesel, mild e full hybrid. Stiamo parlando di quella metà o quasi della gamma Mercedes che propone, oltre al Phev benzina, anche il Phev diesel, ovviamente concentrata nella fascia alta per ovvie ragioni di costi e complessità tecnologica: Classe C, Classe E (compresa la 300 de All-Terrain), più le Suv GLC e GLE e le rispettive coupé. Quota in crescita. Come hanno reagito i fleet manager a questa nuova opportunità? Inizialmente con prudenza, come forse prevedibile normale per una Casa che ha ancora il 70% di vendite diesel. Ma, secondo Christian Catini, responsabile flotte di Mercedes-Benz, Italia, la situazione sta rapidamente evolvendo, perché, se già nel 2024, a fronte di una quota del 3,3% delle Phev sul totale del mercato, Mercedes arrivava già al 13,3%, equivalente a un 18% considerando il solo noleggio a lungo termine (contro un 7,7 delle immatricolazioni totali), il primo trimestre 2025 ha visto aumentare le plug-in al 9% del Nlt in generale e al 23% per Mercedes. Risultati che fanno stimare un traguardo del 30/35% a fine 2025 sempre ler la Stella. E in questo quadro, aggiunge Catini, ormai quattro su cinque dei nostri clienti di plug-in scelgono il diesel. La Casa ha voluto rimarcare la somma di vantaggi (fiscale, di consumo e di flessibilità) del suo 300 de mettendo a punto anche una proposta di noleggio a lungo termine firmata dalla propria captive, Mercedes-Benz Lease Italia. A fronte di un prezzo di listino delle diesel phev superiore sia rispetto al diesel mild 220 d sia al benzina phev come il 300 e, le 300 de presentano un vantaggio sul piano fiscale, sostiene Valentina Pedrazzoli, ceo della società di soluzioni finanziarie e di noleggio, e riescono a spuntare, secondo i nostri calcoli, un costo totale d'esercizio (Tco) in assoluto più basso. Per effetto di un valore residuo superiore, su cui Mercedes continua a scommettere, gli stessi canoni di noleggio delle 300 de proposti dalla captive risultano più bassi rispetto alle corrispondenti 220 d e 300 e, con valori mensili Iva esclusa (si veda la foto per i dettagli dell'esempio di contratto), riferiti alle GLC, rispettivamente di 1.199, 1.493 e 1.281 euro.
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Strade e autostrade - Pasqua e ponti di primavera: traffico e previsioni
Con le festività pasquali e i ponti di primavera 2025 in arrivo, l'Anas (società del Gruppo Fs Italiane) ha messo a punto un piano per ridurre al minimo i disagi dovuti al traffico intenso sui percorsi di propria competenza, ossia strade statali, e autostrade non a pagamento. Per le festività pasquali sono attesi oltre sei milioni di viaggiatori, mentre la stima delle partenze per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio si aggira attorno a 4,5 milioni di persone. Da oggi, il traffico salirà dell'8% rispetto a un mercoledì primaverile qualunque, poi si stima un +11% sia domani sia il 18 aprile. Se sabato e a Pasqua il numero di veicoli cala, nel Lunedì dell'Angelo gli spostamenti di breve percorrenza per le gite fuori porta verso le località turistiche di mare saliranno del 10% al Sud e nelle isole, e del 15% al Centro. Dopo Pasquetta. Il 22 e 23 aprile, saranno messi a dura prova l'Autostrada A2 del Mediterraneo, in Sicilia l'Autostrada A19, la Statale SS1 Aurelia, il Grande Raccordo Anulare nel Lazio, la Statale SS309 Romea e la Statale SS16 Adriatica. Si avrà un nuovo picco del traffico il 24, il giorno prima della Festa della Liberazione, e il 30 aprile, idem nei rientri tra venerdì 2 e domenica 4 maggio con picchi del 12%. Via i cantieri. Per garantire una migliore percorribilità, l'Anas rimuove 1.045 cantieri fino al 5 maggio, ossia l'80% del totale, mentre sui restanti 278 cantieri inamovibili ha messo a punto un piano di ottimizzazione nei giorni di maggior traffico con percorsi alternativi per le tratte più critiche. Previsto il monitoraggio costante della rete col ministero delle Infrastrutture e le Forze dell'ordine per la sicurezza stradale: prevenzione, vigilanza in caso di pericolo, soccorsi più tempestivi per incidenti ed emergenze. La circolazione dei mezzi pesanti sarà sospesa venerdì 18 aprile dalle 14 alle 22, sabato 19 dalle 9 alle 16, così come domenica 20, lunedì 21, venerdì 25, domenica 27 aprile, giovedì 1 maggio e domenica 4 maggio dalle 9 alle 22. In vista del controesodo, martedì 22 aprile, blocco dalle 9 alle 14. Circa 2.050 fra personale tecnico e di esercizio, più 230 unità delle Sale operative territoriali e della Sala situazione nazionale per il monitoraggio h 24. Per informarsi in tempo reale, sono disponibili gratuitamente l'app Vai di Anas e il servizio clienti al numero verde 800841148.
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Audi - Doppio debutto a Shanghai
Il Gruppo Volkswagen gioca una doppia carta al Salone di Shanghai: oltre ad alcuni modelli Audi a passo lungo riservati al mercato cinese, il costruttore presenterà anche AUDI, ovvero il marchio di Ingolstadt specifico per il continente. Nonché il suo primo modello di serie: la E5 Sportback. Le varianti a passo lungo. Per quanto riguarda le Audi che già conosciamo, il Salone sarà l'occasione per svelare le nuove generazioni di A5, A6 e Q5 nella declinazione asiatica a passo lungo, che prendono la denominazione A6L e-tron, Audi A5L, Audi A5L Sportback e Audi Q5L. Per il momento non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle caratteristiche tecniche. La prima AUDI di serie riservata alla Cina. Per quanto riguarda il nuovo marchio di modelli elettrici AUDI, Shanghai ospiterà il lancio ufficiale del primo modello di serie: la E5 Sportback, anticipata per il momento da un teaser di un prototipo ancora camuffato. La vettura deriva dalla AUDI E Concept presentata alla fine del 2024 e basata sulla nuova Advanced Digitized Platform. La E5 Sportback sarà commercializzata in Cina alla fine dell'estate.
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Lexus ES - Un "assaggio" prima di Shanghai
La Lexus presenterà al Salone di Shanghai la nuova generazione della berlina ES: per il momento la Casa giapponese ha diffuso soltanto alcuni teaser, confermando che la vettura adotterà nuovi powertrain elettrificati. La ES sarà offerta sui principali mercati internazionali, inclusa l'Europa. Addio al terzo volume. L'immagine più chiara è quella della fiancata, che mette in risalto la ricerca aerodinamica: il design discendente della coda è un taglio netto con il passato e trasforma la ES da berlina a fastback, anche se probabilmente non sarà dotata del portellone. sparito infatti l'accenno di terzo volume ancora presente sul modello uscente; inoltre, una sottile linea a Led orizzontale attraversa l'intera coda. Anche nel frontale si nota una netta evoluzione dello stile, con le luci diurne posizionate in alto e dal taglio minimalista e i gruppi ottici principali posizionati al livello inferiore. Non è possibile ancora vedere l'intero frontale, quindi non sappiamo come sia stata evoluta la mascherina a clessidra tipica della Lexus.
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Mazda 6e - Premium, elettrica, accessibile
La Mazda ha presentato a Roma la 6e, una berlina elettrica in vendita con prezzi a partire da 43.850 euro e ordinabile fino al 30 giugno con un welcome pack che prevede 6.000 euro di vantaggi, tra cui una carta prepagata del valore di 3.000 euro, pari a tre anni di ricariche gratuite. Abbiamo studiato per questa vettura un listino accessibile, competitivo per la categoria, ha detto durante l'evento di presentazione l'AD di Mazda Italia, Roberto Pietrantonio. Destinata a sfidare vetture come la Tesla Model 3 e la Volkswagen ID.7, la new entry di Hiroshima riporta in scena uno dei modelli più iconici della Casa giapponese con un reboot elettrico che punta dritto al futuro. Raccoglie l'eredità della storica Mazda 6, uscita di produzione in Europa nel 2022, reinterpretandola in chiave moderna nei panni di una berlina a cinque porte dalla vocazione polivalente. Sorride quando si carica. Lunga 4,92 metri, la 6e ha una silhouette affilata, scolpita da linee tese che le conferiscono un'eleganza dinamica. Le carreggiate generose e l'assetto ribassato promettono stabilità e piacere di guida, mentre dettagli come il frontale, dominato da un'inedita firma luminosa sospesa che cambia colore e sembra sorridere in base allo stato di carica, oppure lo spoiler posteriore a scomparsa, sottolineano il carattere avveniristico del modello. All'interno, materiali di pregio come pelle Nappa, legno e metallo satinato si uniscono al design minimalista dell'abitacolo e regalano al salotto di bordo un tono lussuoso e moderno. Grazie al passo di quasi 2,90 metri, la 6e offre inoltre spazio a sufficienza per ospitare comodamente cinque persone e mette a disposizione un bagagliaio da 337 litri e un vano anteriore da 72 litri. Parla 9 lingue. Il tetto panoramico amplifica la luminosità interna e il sistema di illuminazione ambientale permette di scegliere tra ben 64 combinazioni cromatiche. A bordo, la tecnologia è protagonista: head-up display da 50 con realtà aumentata, quadro strumenti digitale da 10,2", display centrale da 14,6 e uno schermo dedicato per i passeggeri posteriori, sono solo alcuni dei plus che la vettura mette a disposizione, rispondendo a comandi vocali in nove lingue e permettendo anche di controllarla in molte funzioni con semplici gesti. Fino a 552 km di autonomia. Sviluppata con il partner cinese Changan, con cui Mazda collabora da oltre vent'anni, sul fronte della meccanica la 6e è stata progettata per garantire, a detta dei progettisti, un mix perfetto tra confort, sicurezza e piacere di guida, contando per farlo su un'ottimale distribuzione dei pesi tra avantreno e retrotreno (50:50), oltre a dotazioni come le sospensioni multilink e un pacchetto Adas completo (i-Activsense). La gamma prevede due versioni, entrambe a trazione posteriore: quella e-Skyactiv EV da 190 kW (258 CV), con batteria da 68,8 kWh per un'autonomia fino a 479 km Wltp e ricarica rapida dal 30 all'80% in soli 15 minuti (165 kW DC); e la Long Range da 180 kW (244 CV), dotata di una batteria da 80 kWh, che arriva a 552 km e può fare il pieno di energia all'80% in 47 minuti (90 kW DC).
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Jeep - Wagoneer Overland Special Edition, un Hurricane in serie limitata
Jeep presenta la Wagoneer Overland Special Edition, in mostra sia al Salone di New York, sia all'Easter Jeep Safari di Moab. Si tratta di un allestimento che sarà offerto negli Stati Uniti in soli 2.000 esemplari, con motore Hurricane 6 cilindri biturbo benzina da 420 CV e prezzi a partire da 72.740 dollari. Quel che serve per l'off-road. La Wagoneer Overland Special Edition è basata sull'allestimento Series II e offre di serie i cerchi da 20" con pneumatici all-terrain da 32", la trazione integrale Quadra-Drive II con riduttore, le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift, le protezioni in metallo per il sottoscocca, i ganci di traino esterno, le telecamere a 360 gradi, il Selec-Speed Control per la guida in discesa e l'Heavy Duty Trailer Tow Package. L'allestimento prevede la verniciatura nera a contrasto del tetto, del passaruota e delle badge, le barre sul tetto, gli interni rivestiti di pelle Nappa, il tetto panoramico, l'infotainment UConnect 5 da 10,1" e il pacchetto esteso di Adas. Le mappe di navigazione per il fuoristrada. Per tutte le Wagoneer debutta inoltre nel 2025 il pacchetto Jeep-Road Pages+ con Adventure Guides: il sistema di navigazione di bordo include un database di oltre 200 percorsi di off-road mappati e descritti nel dettaglio, inclusi quelli che hanno ricevuto la Jeep Badge of Honor. Come opzione è possibile accedere anche a una iscrizione All Access che include anche 10.000 punti di interesse in tutto il Nord America relativi a percorsi in fuoristrada.
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Alfa Romeo - Un logo ad hoc per i 115 anni del Biscione
Il 24 giugno l'Alfa Romeo compie 115 anni, e per prepararsi ai festeggiamenti ha presentato un logo celebrativo che rende omaggio alla storia del Biscione. Al momento non ci sono piani per un suo utilizzo sulle vetture di serie, ma il logo è stato condiviso con gli oltre 250 club ufficiali di tutto il mondo affinché possa essere mostrato durante eventi, raduni e altre iniziative locali. In questi giorni la Casa festeggia anche la vittoria alla Mille Miglia del 1930 con Tazio Nuvolari e Giovanni Battista Guidotti, al volante della 6C 1750 Gran Sport numero 84, e l'esordio del Quadrifoglio alla Targa Florio del 1923. Gli altri anniversari. Nel 2025 la Alfa Romeo celebra pure il centenario della vittoria della GP Tipo P2 nel primo Campionato del Mondo Automobilistico, i 75 anni della 1900 e della conquista del primo titolo iridato in Formula 1, il debutto della Giulietta Berlina nel 1955, l'esordio della Giulia Sprint GTA nel 65, la vittoria del campionato del Mondo Marche della 33 TT 12 nel 1975 e l'arrivo dell'Alfa 75 nel 1985.
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Europcar - Sebastian Birkel è il nuovo amministratore delegato
Europcar Mobility Group ha affidato a Sebastian Birkel il ruolo di amministratore delegato, in sostituzione di Olivier Baldassari, che ha ricoperto ad interim l'incarido dopo l'uscita di Alain Favey e che rimarrà direttore operativo. Il curriculum. Il 42enne Birkel, che assumerà il timone di Europcar il primo maggio prossimo, ha una solida esperienza internazionale alle sue spalle. Ha iniziato la sua carriera nel 2007 presso Roland Berger, ma si è distinto soprattutto nella riorganizzazione della divisione nordamericana di Sixt, dove è stato anche Ceo e presidente. Successivamente, Birkel ha assunto sempre in Sixt la responsabilità per l'acquisto dei veicoli a livello globale, nonché della contabilità e del controlling di gruppo come membro del consiglio di divisione. Più recentemente, è stato numero uno di Profection Group, fornitore internazionale di servizi per il personale e immobili con oltre 30.000 dipendenti.
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Carburanti - Benzina ai minimi dal 2022
I prezzi dei carburanti continuano a scendere, ma a un ritmo decisamente lento rispetto al crollo delle quotazioni del petrolio. Il Brent, infatti, è calato, nel giro di neanche quindici giorni, da circa 75 dollari al barile a 65 per i timori del mercato su un'imminente recessione globale scatenata dalle politiche tariffarie di Donald Trump. Il crollo non riguarda invece le pompe di servizio dove il calo dei prezzi è ancora limitato. In particolare, secondo le ultime rilevazioni di Staffetta Quotidiana, il prezzo medio nazionale della benzina (al netto dell'ultima decisione di Q8 di tagliare di un centesimo i listini consigliati) è ai minimi dalla fine del 2022. Se, però, si esclude il periodo tra il 22 marzo e il 31 dicembre 2022, caratterizzato dal taglio delle accise, la verde è al livello più basso dal 6 gennaio 2022. Per il gasolio, invece, bisogna tornare allo scorso 8 ottobre. Le medie. Detto questo, le medie dei prezzi praticati e comunicati ieri 15 aprile dai gestori di circa 18 mila impianti all'apposito Osservatorio del ministero delle Imprese indicano la benzina self service a 1,730 euro/litro (-5 millesimi sul giorno precedente) e il diesel a 1,626 euro/litro (-5). Al servito, la verde quota a 1,872 euro/litro (-5), il gasolio a 1,769 euro/litro (-5), il Gpl a 0,734 euro/litro (invariato), il metano a 1,492 euro/kg (-4) e il Gnl a 1,390 euro/kg (-2). Lungo le autostrade, benzina a 1,832 euro/litro (2,097 al servito), gasolio a 1,740 euro/litro (2,011), gpl a 0,860 euro/litro, metano a 1,529 euro/kg e Gnl a 1,474 euro/kg.
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Ewiva - 97 nuovi punti di ricarica nel primo trimestre
Nel primo trimestre, Ewiva ha attivato 97 nuovi punti di ricarica in 23 stazioni. La rete della joint venture di Enel X e Gruppo Volkswagen conta ora oltre 400 stazioni e più di 1.400 prese ultra-veloci sull'intero territorio nazionale. Le attivazioni. Nel dettaglio, le nuove stazioni si trovano in tutta la penisola, a partire dal Nord Italia: sei sono in Emilia-Romagna (Castel Maggiore, Rimini, Sassuolo, Castelfranco Emilia, Russi e Montecchio Nell'Emilia), due in Piemonte (Torino e Isola d'Asti); una in Lombardia (Varese), cinque in Veneto (San Stino di Livenza, Motta di Livenza, Colceresa Nord e Colceresa Sud e Verona), una in Friuli-Venezia Giulia (Martignacco) e una in Liguria (Ceriale). Nel centro Italia, due nuove stazioni sono state aperte nel Lazio (Roma e a Montalto di Castro) e in Toscana (Pontassieve e Bagno a Ripoli). Infine, tra Sud e Isole, le nuove attivazioni hanno riguardato la Basilicata (Potenza) e la Sardegna (Loceri e Tortolì).
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Tesla - I dazi "distruggono" i piani per il Cybercab
La questione dei dazi rimane al centro dela cronaca internazionale. Le ultime indiscrezioni riguardano la Tesla: secondo la Reuters, la recente decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di portare al 145% le tariffe doganali sulle importazioni cinesi hanno letteramente "distrutto" i programmi produttivi dell'azienda guidata da Elon Muk per il Cybercab e la motrice Semi. La Tesla ha già sospeso le forniture di componenti in arrivo dalla Cina e ora si trova in forte difficoltà nell'avviare la produzione di massa non solo del tanto atteso robotaxi, ma anche del truck. Costi non assorbibili. La società texana e il suo patron Musk avevano già lanciato un pesante allarme sugli effetti delle nuove tariffe doganali, ma erano pronti ad assorbire i costi aggiuntivi causati dall'imposizione di un dazio del 34% sui prodotti cinesi. Tuttavia, la decisione di Trump di alzare le aliquote prima all'84%, poi al 125% e quindi al 145% ha reso impossibile qualsiasi contromisura e spinto la dirigenza a sospendere tutte le forniture in programma per i prossimi mesi. Di conseguenza, è saltato anche l'obiettivo di avviare, tra le due gigafactory di Austin (Texas) e Reno (Nevada), la produzione dei modelli di pre-serie a ottobre e quella di serie nel 2026. Dunque, non è servito a nulla il piano implementato negli ultimi due anni dalla stessa Tesla per aumentare il peso delle componenti di origine nordamericana. I dazi si stanno rivelando un ostacolo per ora insormontabile, così come l'incertezza prodotta dai continui dietrofront di Trump. Non a caso, la Reuters sottolinea come non sia chiaro quanto possa durare la sospensione dei piani produttivi per i due modelli. L'allarme di Magna. In sostanza, le politiche della Casa Bianca rischiano di produrre pesanti conseguenze su uno dei più fidati consiglieri dello stesso Trump, ossia Musk, che tra l'altro non ha mai fatto mistero della sua ostilità nei confronti del neo-protezionismo americano, arrivando al punto di scontrarsi, anche in pubblico, con altri importanti esponenti dell'amministrazione. Del resto, l'intero settore automobilistico è ormai convinto che i dazi mettano in forte rischio tutte le aziende: oltre all'avvertimento del presidente di Stellantis, John Elkann, si registra l'intervento ancora più pesante da Swamy Kotagiri, amministratore delegato della Magna, uno dei maggiori produttori di componentistica al mondo e tra i principali costruttori conto terzi. Secondo Kotagiri, infatti, l'impatto dei dazi sull'intera industria rischia di rivelarsi una combinazione degli effetti della crisi finanziaria del 2008, della pandemia del Covid e della crisi dei semiconduttori: "Non sono drammatico quando dico che è tutto un insieme. Si tratta di distruzione della domanda, accessibilità economica dei veicoli, tassi di interesse e, in aggiunta, interruzioni della catena di approvvigionamento. una situazione davvero complessa". Per Kotagiri i dazi sono semplicemente "insostenibili" per l'industria e gli stop produttivi annunciati finora da alcuni costruttori o fornitori potrebbero rappresentare "solo l'inizio" di uno tsunami. "Se esiste una tabella di marcia che dica 'ecco un obiettivo chiaro su ciò che stiamo cercando di raggiungere in questo periodo', allora sono sicuro che il settore può rispondere e raggiungerlo, ma non vedo come si possano mitigare i danni sostanziali nel breve termine", ha detto il top manager.Incertezza ai massimi storici. Magna ha intenzione di collaborare con i suoi clienti per aumentare la produzione negli impianti statunitensi, ma il trasferimento negli Stati Uniti di intere fabbriche dal Messico o dal Canada non è solo costoso a causa degli effetti sul bilancio delle contestuali chiusure e degli investimenti necessari per nuove strutture, ma pure estremamente complesso: l'apertura di un nuovo stabilimento richiede almeno due anni, oltre ai tempi legati alla scelta del sito e ai permessi. Inoltre, rischia di rivelarsi difficile trovare migliaia di nuovi lavoratori. "L'incertezza nel settore automobilistico è ai massimi storici", è la conclusione di Kotagiri. "Il problema fondamentale è la mancanza di stabilità nella programmazione, il che significa che non è possibile pianificare adeguatamente il lavoro, con conseguenti costi più elevati e inefficienze operative. Un possibile approccio è quello di stabilire un intervallo di produzione concordato. Se la produzione scende al di sotto dell'intervallo previsto, si discute su come adeguare di conseguenza i prezzi. Se invece sale, si ottengono economie di scala e si discute su come condividere i benefici del rialzo".
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Seat Arona - Il bagagliaio integra componenti prodotti con scarti di riso
La Seat ha iniziato a inserire nella Arona alcuni elementi in Oryzite, un materiale ottenuto dalla lolla di riso, sottoprodotto della lavorazione del cereale. Al momento la Suv compatta spagnola utilizza una miscela contenente il 15% di questa biomassa per la realizzazione di due componenti del bagagliaio, riducendo l'uso di plastica e fibra di vetro. Un progetto durato tre anni. Per ogni veicolo vengono impiegati 60 grammi di sottoprodotti agricoli, pari a circa cinque tonnellate l'anno, provenienti dal delta dell'Ebro. Materiale che altrimenti finirebbe in discarica, e il cui utilizzo ha invece un impatto positivo sulla gestione degli scarti e sull'intero ciclo produttivo. Stando a quanto riferisce il Centro Tecnico Seat, l'Oryzite permette anche di ridurre del 5,8% il peso dei pezzi, e di ridurre i costi del 2%. Questo materiale funge anche da serbatoio di carbonio, contribuendo così al contenimento delle emissioni.
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Polestar - Emissioni ridotte del 25% per ogni auto venduta
La Polestar ha pubblicato il suo quarto rapporto annuale di sostenibilità, che la Casa svedese produce dal 2020, ossia da quando ha cominciato a misurare in maniera sistematica le emissioni dei suoi processi produttivi. In questi quattro anni l'impronta di carbonio per ogni auto venduta è calata del 25%: un risultato reso possibile dall'utilizzo sempre maggiore di alluminio e acciaio a basse emissioni, efficientamento nella produzione di batterie, uso esclusivo di elettricità da fonti rinnovabili e ottimizzazioni ambientali anche nella logistica, per esempio utilizzando biocarburanti su alcune tratte marittime. Il progetto Polestar 0. Avviato nel 2021, è il piano strategico con cui la Polestar punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2040. In quest'ottica sono state sviluppate soluzioni di ulteriore riduzione delle emissioni della Polestar 2 di circa 10 tonnellate di CO2. Nei prossimi mesi verrà poi inaugurata la Mission 0 House, un centro di ricerca finanziato e gestito insieme a partner industriali e istituzioni pubbliche, che si occuperà di studiare soluzioni per la riduzione di gas serra e le loro possibili applicazioni in ambito produttivo.
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Leapmotor B10 - La Suv media debutta in Cina a... 12 mila euro
La Leapmotor, partner di una joint venture con il gruppo Stellantis, ha avviato la commercializzazione in Cina della B10, un modello destinato anche all'Europa (e che verrà probabilmente prodotta a Saragozza). Sul mercato del Dragone la Suv elettrica è disponibile in cinque allestimenti, con prezzi da 99.800 yuan (circa 12 mila euro) a 129.800 yuan (circa 15.500 euro). Aria di famiglia. La Leapmotor B10 ha una linea che riprende quella della sorella maggiore C10, già venduta in Italia, con la firma luminosa sottile alla base del cofano, i proiettori sdoppiati, i cerchi da 18 e le maniglie a scomparsa nella carrozzeria. L'auto è lunga 4.515 mm, larga 1.885 e alta 1.655, con un passo di 2.735 mm. Stando ai dati della Casa, il bagagliaio ha una capacità di 420 litri, a cui se ne aggiungono 95 nello spazio sotto il pavimento: con i sedili della seconda fila abbattuti la capacità complessiva sale a 1.415 litri. Disponibile anche un frunk anteriore per i cavi di ricarica. Livello 3 in città. All'interno l'infotainment da 14,6 è mosso dal chip Snapdragon 8155 di Qualcomm, con assistente vocale gestito dalla AI e connettività per Apple CarPlay e Huawei HiCar. Oltre al Lidar montato sul tetto, la versione top di gamma della B10 ha due telecamere frontali da 8 megapixel, quattro laterali da 3MP, dodici sensori a ultrasuoni e tre radar a onde corte: entro la fine dell'anno il software della Suv elettrica sarà aggiornato con la funzionalità di guida assistita di Livello 3 nelle aree urbane. Fino a 600 km di autonomia. La B10 è costruita sul pianale modulare Leap 3.5 con architettura a 800 volt. La versione con motore singolo sull'asse posteriore ha una potenza di 132 kW (179 CV), abbinato a una batteria al litio ferro fosfato da 56,2 kWh, per un'autonomia dichiarata di 510 km. Il modello più potente, con motore da 160 kW (218 CV) ha una batteria da 67,1 kWh e un'autonomia di 600 km. I valori di percorrenza dichiarati sono calcolati con il ciclo di omologazione per il mercato cinese, decisamente più permissivo rispetto al Wltp usato in Europa.
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Autostrade dello Stato - Acquistate le partecipazioni dell'Anas in quattro arterie a pedaggio
Autostrade dello Stato fa un altro passo avanti nel suo percorso operativo, acquisendo partecipazioni detenute dall'Anas in quattro società autostradali a pedaggio. In particolare, la neo-costituita realtà di proprietà pubblica ha rilevato il 50% di Concessioni Autostradali Venete (Cav), il 35% di Autostrada Asti Cuneo, il 32,125% della Società Italiana per Azioni per il Traforo del Monte Bianco (Sitmb) e il 31,75% della Società Italiana Traforo Autostradale del Fréjus (Sitaf). Lo vuole il governo. L'operazione, secondo quanto comunicato, ha un valore di 342,5 milioni di euro (determinato in base al valore contabile delle partecipazioni) ed è "finalizzata all'attuazione degli obiettivi di razionalizzazione del patrimonio autostradale di proprietà statale dettati dalla normativa in materia e al consolidamento delle attività di Autostrade dello Stato S.p.A., società interamente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e in-house al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti". Con la transazione si dà seguito a quanto stabilito dal Dpcm di costituzione della nuova società e soprattutto dalla legge di bilancio per il 2024, che ha impresso un'accelerazione alla sua operatività, definendo il perimetro delle attività dell'Anas da rilevare.
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Mercedes-Benz - Le Suv elettriche della Stella avvistate in Italia
Un nostro lettore ha fotografato due prototipi camuffati sull'Autostrada A14, di ritorno dalla pista di Nardò: quella che a prima vista potrebbe sembrare la futura Porsche Cayenne Bev, in realtà è la nuova Mercedes-AMG elettrica, come segnalatoci da un altro lettore, Giuseppe Coriolano. Le linee sono molto sportive, soprattutto se confrontate con l'altro prototipo dalle camuffature chiare (probabilmente una GLC elettrica) che stava viaggiando in carovana con questo muletto AMG e con una Porsche Macan elettrica.Arrivano presto. I due muletti immortalati da Massimiliano Berardi sono ancora totalmente nascosti da pellicole e plastiche, ma il debutto sul mercato, per entrambe, non dovrebbe essere molto lontano: è possibile che possano essere presentate entro la fine dell'anno (forse già al Salone di Monaco) per poi essere commercializzate nel 2026. Nel caso della GLC, le dimensioni non dovrebbero discostarsi eccessivamente dalle attuali (475 cm di lunghezza): andrà a sostituire la EQC, affiancandosi alle versioni termiche con un'architettura a 800 volt. Ancora da scoprire, invece, i dettagli sulla prima Suv totalmente sviluppata dal reparto AMG.
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Normative - Sinistri in calo del 5,5%
Dal 14 dicembre 2024 - quando il nuovo Codice della strada è entrato in vigore - al 13 aprile 2025 gli incidenti sono scesi del 5,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa: 21.494 contro 22.676. In diminuzione nei quattro mesi anche le vittime a quota 348 (-12,6%) e i feriti a 11.686 (-7,7%), come emerge dai dati raccolti da Polizia Stradale e Carabinieri e forniti dal Viminale. Le multe, invece, riguardano soprattutto l'eccesso di velocità, il mancato utilizzo della cintura di sicurezza e l'uso improprio dello smartphone. Dentro i numeri. La riforma delle regole della circolazione pare funzionare, anche se il calo percentuale sui quattro mesi è inferiore rispetto a quello dei tre mesi: da metà dicembre 2024 a metà marzo 2025 i sinistri sono scesi del 5,5%, le vittime del 20,4% e i feriti del 9%. In due mesi, incidenti in ribasso del 6%, con morti e lesioni rispettivamente a -24,2% e -11,6%. Nelle prossime settimane potranno essere misurati meglio gli effetti del nuovo Codice della strada, anche basandosi sui report delle Polizie Locali, attualmente non disponibili. comunque fisiologico che norme inedite abbiano un effetto deterrente notevole all'inizio, per poi ridursi in parte nel tempo, come accaduto con la patente a punti introdotta il 30 giugno 2003.
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Get Lost - Project Safari, l'Elise diventa... una fuoristrada
La startup inglese Get Lost presenta Project Safari, un restomod su base Lotus Elise S1: non si tratta di una rivisitazione in chiave moderna della leggerissima sportiva anni 90, ma di una sua trasformazione in una sorta di fuoristrada. La vettura sarà prodotta su ordinazione già a partire dalla fine di quest'anno, ma il prezzo non è ancora noto. Rivoluzionata per guidare ovunque. L'opera prima del nuovo brand Get Lost, fondato dal fotografo George Williams, ha letteralmente rivoluzionato il concetto alla base della Elise: rimane la ricerca del piacere di guida, ma con un obiettivo nuovo: affrontare qualunque tipo di percorso senza esclusione di fondo e condizione climatica. Il design è ovviamente un elemento chiave per armonizzare gli elementi tecnici necessari con le linee senza tempo della Elise e il risultato è di quelli che farà storcere il naso ai puristi. Le scelte tecniche e quelle di design. L'assetto notevolmente rialzato e i nuovi parafanghi, necessari per accogliere le ruote off-road, sono solo alcune delle modifiche operate sulla Elise. Troviamo anche l'airscoop sul tetto, dove sono state installate anche delle luci a Led, mentre gli interni sono stati totalmente rivisti con finiture premium. Le sospensioni sono inedite; inoltre, sono presenti un differenziale autobloccante e il freno a mano idraulico. Ignote, per ora, le modifiche al motore e al cambio: Get Lost non ha menzionato il motore Rover aspirato di primo equipaggiamento; quel che è certo è che la Project Safari è ancora una trazione posteriore.
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Stellantis - Elkann: "Dazi Usa e norme europee, l'industria dell'auto è a rischio"
I dazi di Donald Trump e le regole europee sulle emissioni. Una "morsa" che stringe l'industria automobilistica e la metta a rischio, sia negli Stati Uniti, sia nel Vecchio continente. il quadro drammatico dipinto da John Elkann, presidente di Stellantis, all'assemblea degli azionisti del Gruppo.Un settore in bilico. "In Europa le normative sulle emissioni di CO2 hanno imposto un percorso irrealistico di elettrificazione, scollegato dalla realtà del mercato", ha detto Elkann alla platea. "In effetti, i governi europei hanno ritirato, a volte bruscamente, gli incentivi all'acquisto e l'infrastruttura di ricarica rimane inadeguata. Di conseguenza, i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici". Di più: Elkann, già critico sui regolamenti (posizione espressa anche nella sua audizione in Parlamento), guarda con preoccupazione anche alle politiche protezionistiche della Casa Bianca: a suo avviso, infatti, l'intera industria automobilistica occidentale è in pericolo, ancor più di fronte a una concorrenza cinese sempre più aggressiva. "Con l'attuale percorso di tariffe dolorose e regolamenti troppo rigidi, l'industria automobilistica americana e quella europea sono a rischio", ha detto il nipote dell'avvocato Agnelli. "Sarebbe una tragedia, perché il settore è fonte di posti di lavoro, innovazione e comunità forti. Ma non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l'Europa intraprendono le azioni urgenti e necessarie per promuovere una transizione ordinata". In questo senso, le aperture di Trump sulle esenzioni per l'automotive inducono Elkann all'ottimismo, anche se negli Usa resta il problema delle tariffe applicate pure all'alluminio, all'acciaio e ai componenti". Il 2024 non è andato bene. Il presidente di Stellantis ha quindi rincarato la dose: "In Europa e negli Stati Uniti, le scelte politiche e normative hanno messo il nostro settore sotto estrema pressione, mentre la Cina è su un'altra traiettoria. Quest'anno, per la prima volta, il mercato automobilistico cinese sarà più grande di quello americano ed europeo messi insieme". L'assemblea, che ha approvato il bilancio 2024, chiuso con profitti in calo del 70% a 5,5 miliardi di euro, e la distribuzione di un dividendo unitario di 0,68 euro (meno della metà degli 1,55 dell'anno scorso), è iniziata con una parziale ammissione di colpa da parte di Elkan per le performance aziendali non soddisfacenti. "Vorrei iniziare dicendo che il 2024 non è stato un buon anno per Stellantis. I motivi sono stati in parte di nostra competenza, il che ha reso il risultato ancora più deludente", ha sostenuto il presidente, non senza tornare a parlare dell'uscita dell'ex amministratore delegato: "Il disallineamento tra il Consiglio di amministrazione e il nostro Ceo Carlos Tavares ha portato quest'ultimo a lasciare l'azienda all'inizio di dicembre del 2024. Da allora, il Comitato esecutivo ad interim, che il Consiglio mi ha chiesto di presiedere, ha lavorato con tutti i nostri team nella gestione quotidiana dell'azienda. Sono state intraprese azioni importanti e decisive per garantire che Stellantis sia nella posizione più forte possibile quando verrà nominato il nostro nuovo Ceo".L'erede di Tavares. "La nomina è prevista entro la prima metà del 2025", ha ribadito Elkann, senza fornire ulteriori dettagli su una questione su cui sono tornate a circolare indiscrezioni di stampa. Infatti, secondo la Reuters, il gruppo avrebbe ormai ridotto a cinque persone la lista dei papabili alla successione di Tavares. Due candidati sono interni e sono da tempo inseriti tra i possibili eredi: il responsabile delle attività in Nord America, Antonio Filosa, e il capo degli acquisti, Maxime Picat. Tuttavia, ci sarebbero anche tre potenziali successori provenienti dall'esterno. All'assemblea, che ha anche approvato la controversa remunerazione dello stesso Tavares nonostante le proteste e l'opposizione di alcuni grandi investitori (un terzo degli azionisti ha votato contro il Remuneration Report, mentre la proposta su bilancio e dividendi è stata approvata quasi all'unanimità), Elkann ha comunque assicurato quanto Stellantis sia "concentrata sul lancio di nuovi prodotti e sul miglioramento delle attività in un contesto molto difficile nei nostri due principali mercati. Tra le altre cose, abbiamo ridotto le scorte, responsabilizzato le nostre Regioni e lavorato a stretto contatto con i nostri concessionari, i nostri fornitori e i nostri sindacati".
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