Mazda - Smontiamo il 6 cilindri 3.3 diesel per scoprine i segreti tecnici - VIDEO
Sviluppare in questi anni un nuovo motore diesel, per di più un 6 cilindri da 3.3 litri di cilindrata, è senz'altro una scelta controcorrente, che a qualcuno addirittura potrebbe sembrare paradossale. Ma Mazda ci ha abituati a questo tipo di progetti che spesso, contrariamente alle apparenze, sono dettati da una grande razionalità. E anche in questo caso i numeri (consumi ed emissioni) l'hanno confermato. Ma com'è possibile che aumentare la cilindrata di un motore diesel ne aumenti l'efficienza? Per scoprirlo (e raccontarvelo) ho smontato pezzo per pezzo questo sei in linea alla ricerca dei dettagli tecnici più interessanti.
L'idea generale è quella di rendere la combustione più graduale e controllata possibile in un ampio range di funzionamento, in modo da ridurre la formazione di ossidi d'azoto e particolato. A questo scopo l'ampia cubatura permette di avere tanta coppia senza necessità di esasperare compressione e sovralimentazione e anzi espandendo l'utilizzo dell'EGR. Fondamentale è anche il nuovo disegno del pistone con cielo a doppio uovo che permette di controllare in due zone separate la miscelazione fra l'aria e il gasolio (erogato in cinque diverse iniezioni per ogni ciclo). Anche la scelta dei materiali è particolare: mentre blocco motore, coppa e testata sono realizzati in lega di alluminio per ridurre il peso, i pistoni sono tornati all'acciaio. Questo ha permesso di lavorare con accoppiamenti più precisi grazie alla minore dilatazione termica e gestire in maniera ottimale le temperature in camera di combustione.
L'albero motore è disassato rispetto all'asse dei cilindri per favorire la fase di espansione e ridurre le spinte laterali contro le canne; e presente un variatore di fase sull'asportazione per favorire l'avviamento; gli alberi a camme sono integrali, ma cavi per ridurne la massa; le bronzine sono realizzate con due rivestimenti distinti per reggere le diverse sollecitazioni subite dalle due metà della testa di biella. Insomma, nulla è lasciato al caso e ogni singolo elemento è stato ottimizzato per migliorare l'efficienza complessiva. Scoprite tutti i dettagli nel video qui sopra!
Morgan Supersport - Classico contemporaneo da 340 CV
Pur mantenendo i tratti stilistici delle Morgan (cofano lungo, griglia anteriore a ferro di cavallo rovesciato, abitacolo molto arretrato), la Supersport è stata disegnata partendo dal proverbiale foglio bianco e sviluppata in tre anni e mezzo di lavoro. I gruppi ottici anteriori poggiano sui grandi parafanghi bombati, con bombature aggiuntive studiate per migliorare i flussi d'aria attorno alla carrozzeria.
Niente finestrini elettrici, siamo inglesi. Costruita sulla nuova (e più leggera) piattaforma in alluminio CXV, la Morgan Supersport mantiene la struttura centrale in legno, a cui sono appoggiati gli elementi dell'abitacolo e i pannelli delle portiere. Per contenere il peso non ci sono i finestrini elettrici: le vetrature laterali, insieme alla parte superiore dello sportello, possono essere velocemente rimosse agendo sulla maniglia all'interno della portiera. L'hard top pesa meno di 20 kg e mette a disposizione un generoso lunotto in vetro.
All'interno i progettisti hanno cercato di preservare il più possibile la tradizione analogica della Casa inglese, cercando di rendere invisibile la tecnologia di bordo: non c'è nessun grande schermo touch per l'infotainment, né comandi a sfioramento. La strumentazione è quasi tutta analogica, manopole e pulsanti abbondano, ma si possono collegare gli smartphone all'impianto stereo dell'auto, e disporre - su richiesta - della piastra per la ricarica a induzione. Nella lista degli optional figura anche l'hifi della Sennheiser. La Casa non ha comunicato la capacità ufficiale del bagagliaio, con pareti in legno a vista, che offre ampio spazio per le valigie di un weekend.
Nel lunghissimo cofano della Supersport trova posto il sei cilindri in linea da 3.0 litri di derivazione BMW, capace di 340 CV (250 kW) di potenza e 500 Nm di coppia massima. L'auto scatta da ferma a 100 km/h in 3,9 secondi, e raggiunge la velocità massima di 267 km/h. Sulla bilancia, senza conducente la Supersport pesa 1.170 kg, per un rapporto peso/potenza di 290 CV per tonnellata. La Morgan è dotata di sospensioni a doppio braccio oscillante con barra antirollio davanti e dietro; su richiesta è possibile avere ammortizzatori Nitron regolabili su 24 posizioni e il differenziale posteriore a slittamento limitato.
I 102.000 sterline del prezzo dell'auto sono solo il punto di partenza: la gamma colori (fino a 4.200 sterline) è molto ricca, così come quella dei pellami e dei rivestimenti, dei cerchi di lega e delle finiture per l'abitacolo e la carrozzeria, che possono spaziare dal nero alle più raffinate cromature. Tantissimi gli accessori, che comprendono scarichi personalizzati (3.000 sterline), borse, teli per l'auto e l'immancabile portapacchi esterno (2.100 sterline). Al momento la Morgan Supersport è venduta solo nel Regno Unito, e non c'è ancora una data ufficiale di arrivo nel Vecchio Continente; sappiamo però che non verrà commercializzata negli Stati Uniti per le diverse normative di omologazione.
Milano Cortina 2026 - Stellantis fornirà le auto ufficiali dei Giochi Olimpici e Paralimpici
I marchi italiani del gruppo Stellantis saranno partner ufficiali dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Maserati si occuperanno di fornire le vetture necessarie per la gestione logistica e rappresentativa della manifestazione.
Oltre 3.500 atleti. L'accordo, siglato con la Fondazione Milano Cortina 2026, prevede la fornitura del parco auto ufficiale per l'organizzazione dei Giochi, in un contesto che vedrà coinvolti oltre 3.500 atleti provenienti da 93 Paesi, impegnati in 16 discipline olimpiche e 6 sport paralimpici.
Tutta l'Italia. Secondo Jean Philippe Imparato, Chief Operating Officer Enlarged Europe di Stellantis, la collaborazione rappresenta "un progetto che abbraccia l'Italia intera", mettendo in campo l'esperienza industriale nazionale per un evento che richiederà un grande sforzo organizzativo. Andrea Varnier, Ceo della Fondazione Milano Cortina 2026, ha sottolineato come i marchi italiani di Stellantis rappresentino "soluzioni indispensabili per l'organizzazione dei Giochi", garantendo mobilità a servizio dell'intera macchina organizzativa.
Nissan - Uchida lascia: Ivan Espinosa è il nuovo Ceo
Il consiglio di amministrazione della Nissan ha rotto gli indugi, procendendo con il previsto avvicendamento ai massimi vertici aziendali: l'1 aprile Ivan Espinosa, attuale direttore della pianificazione, assumerà l'incarico di presidente esecutivo e amministratore delegato, sostituendo Makoto Uchida.
Avvicendamenti continui. A prima vista sembra una sorta di terremoto nella prima linea manageriale. In realtà non lo è, perché la posizione di Uchida era in bilico da ormai diverse settimane e in particolare dal giorno della rottura delle trattative per la fusione con la Honda. Da allora, il dirigente giapponese è finito nel tritacarne delle critiche, soprattutto di investitori e banche creditrici, per non aver saputo gestire i negoziati e per aver assunto un atteggiamento troppo intransigente nei confronti della controparte. La scelta di Espinosa sorprende solo per la sua nazionalità: dopo diversi anni, il Cda ha scelto un manager non giapponese per rimettere in carreggiata conti in estrema sofferenza e portare avanti un pesante piano di ristrutturazione. Evidente come sia una scelta di rottura rispetto al passato: lo dimostrano anche i manager finiti tra i papabili per la sostituzione di Uchida. Oltre a Espinosa, nel toto-nomi figuravano anche il direttore finanziario Jeremie Papin e il responsabile delle performance Guillaume Cartier. Ora tocca al nuovo amministratore delegato, il quarto negli ultimi sei anni, il duro compito di ridare slancio alla Casa di Yokohama e - magari - riaprire il tavolo delle trattative per la fusione: la Honda ha già dato la sua disponibilità a riavviare i colloqui, ma a una sola condizione, ossia l'uscita proprio di Uchida.
Il nuovo rimpasto. Si vedrà nei prossimi giorni quante sono le chance di riprendere il discorso dell'aggregazione. Intanto, la missione di Espinosa non sarà facile, anche se il manager conosce a fondo la Casa di Yokohama: il suo ingresso in azienda risale infatti al 2003. Espinosa ha trascorso gran parte della sua carriera in Messico, ma ha anche ricoperto posizioni apicali nel Sud-est asiatico e in Europa. Inoltre, è stato responsabile della pianificazione di prodotto e delle iniziative di sviluppo e ha gestito le strategie di gestione della gamma a livello globale. Il suo attuale incarico gli è stato affidato nell'aprile del 2024 nel quadro di un più ampio rimpasto manageriale voluto da Uchida per sistemare l'azienda. La sua nomina rientra, però, in un ulteriore riorganizzazione del management che dimostra ancora una volta quanto la situazione sia difficile. All'interno del comitato esecutivo e delle prime linee sono state affidate nuove responsabilità a Cartier e Papin e a diversi altri dirigenti tra cui Eiichi Akashi, Teiji Hirata, Stephen Ma, Mitsuro Antoku, Toru Ihara, Shohei Yamazaki, Tatsuzo Tomita e Manabu Sakane. Oltre a Uchida, lasceranno l'azienda l'attuale direttore tecnico Kunio Nakaguro, il responsabile della produzione e della supply chain Hideyuki Sakamoto, nonchè Asako Hoshino, Chief Brand & Customer Officer, e Hideaki Watanabe, Chief Strategy & Corporate Affairs Officer.
Gruppo Volkswagen - 30 novità di prodotto nel 205
Il gruppo Volkswagen ha in programma il lancio di 30 novità di prodotto nei prossimi mesi, nonostante le previsioni su un 2025 ancora "impegnativo" a causa di numerosi fattori negativi. A delineare il quadro delle prospettive del costruttore tedesco è stato l'amministratore delegato Oliver Blume durante la presentazione di risultati finanziari per il 2024, messi alla prova da un contesto operativo sempre più complesso da gestire: lo dimostra il generalizzato calo della redditività e dei flussi di cassa.
Il bilancio del 2024. Prima di affrontare il tema delle prospettive, è necessario partire dalle principali voci di un bilancio con numeri descritti come "decenti" dal direttore finanziario Arno Antlitz, alla luce proprio "dell'ambiente competitivo". Le vendite totali sono scese del 3,5% a 9,037 milioni di unità, soprattutto per le performance negative in Cina; tuttavia i ricavi, grazie al positivo contributo della divisione Servizi Finanziari, sono saliti dello 0,7% a 324,7 miliardi di euro. Sulla redditività, invece, hanno pesato fattori straordinari, tra cui oneri di ristrutturazione per 2,6 miliardi. L'utile operativo è diminuito del 15,4% a 19,060 miliardi, per un margine in contrazione dal 7% al 5,9%, mentre i profitti hanno subito un calo del 30,6% a 12,394 miliardi. Male anche la generazione di cassa delle attività automobilistiche, con i relativi flussi in peggioramento da 10,7 miliardi a 5 miliardi anche per colpa della necessità di aumentare gli investimenti sulle nuove tecnologie (è il caso dell'accordo con la Rivian per accedere a nuove piattaforme informatiche).
Le prospettive. Sul bilancio ha influito anche l'aumento dei costi per il rinnovo della gamma. Blume ha ricordato il debutto, l'anno scorso, di oltre 30 novità, tra cui le nuove VW Tiguan, Skoda Superb e Cupra Terramar. L'offensiva di prodotto continuerà anche nei prossimi mesi, con altri 30 lanci in tutto il mondo e per tutti i marchi, ma ciò avrà ovviamente delle conseguenze sul bilancio. I relativi costi, insieme alla necessità di portare avanti i programmi di elettrificazione, faranno sentire i loro effetti sui conti del 2025: i ricavi sono visti in crescita del 5% e il margine operativo tra il 5,5 e il 6,5%, mentre i flussi di cassa dovrebbero attestarsi a 2 e 5 miliardi a causa degli esborsi per investimenti e programmi di ristrutturazione, tra cui quello concordato in Germania con l'IG Metall prima dello scorso Natale. Insomma, a Wolfsburg cercano di tener i piedi per terra con prospettive che, per il Antlitz, riflettono le "sfide dell'ecomia globale e i profondi cambiamenti" in atto nell'industria dell'auto. Blume ha comunque parlato di primi "segnali positivi" con un "2025 partito meglio del previsto" grazie alla positiva accoglienza del mercato per "numerose novità di prodotto". Tuttavia, i vertici non hanno mancato di sottolineare i fattori negativi: infatti, il contesto operativo è "caratterizzato da incertezza politica, crescenti barriere commerciali e tensioni geopolitiche, intensificazione della concorrenza, volatilità delle materie prime, dell'energia e dei cambi e requisiti più rigorosi in materia di emissioni".
Auto elettriche - Stellantis brevetta il cambio per le Bev
Negli Usa, il gruppo Stellantis ha depositato pun brevetto per un secondo rapporto da aggiungere alle unità di trazione elettriche. Questa tecnologia permetterebbe di usare una marcia per le velocità più basse e una per quelle più alte, così da migliorare l'efficienza complessiva dell'auto (e quindi la sua autonomia). Il brevetto fa riferimento a powertrain elettrificati e non solo a quelli puramente elettrici, il che fa pensare che possa riguardare anche le motorizzazioni ibride plug-in come quella delle Jeep 4xe.
Come funziona. Il brevetto depositato da Stellantis parla del passaggio da un rapporto all'altro all'interno della trasmissione, sfruttando un fluido magnetico, già sperimentato in alcune sospensioni adattive, che contiene particelle metalliche che reagiscono ai campi magnetici. Questo, secondo Stellantis, permetterebbe di cambiare marcia in maniera più efficiente rispetto alle normali frizioni idrauliche.
Qualcuno lo usa già. La Porsche impiega un cambio a due rapporti per la sua sportiva full electric Taycan, e lo stesso fa la Mercedes-Benz con le versioni più spinte delle sue plug-in, come la GT 63 S E Performance. Nel caso di Stellantis, il brevetto verrebbe con ogni probabilità utilizzato su vetture più accessibili, contribuendo quindi a una maggiore diffusione di questa tecnologia.
Stati Uniti - Trump: "Compro una Tesla per sostenere Musk"
In un post sul social network Truth, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso sostegno a Elon Musk, che in queste settimane è impegnato a smantellare, ufficio per ufficio, tutto l'apparato amministrativo americano alla ricerca di tagli e sprechi, veri o presunti.
"Sta facendo un lavoro fantastico". Elon Musk sta rischiando tutto per aiutare la nostra nazione e sta facendo un lavoro fantastico, scrive Trump sulla sua piattaforma social. Ma gli squilibrati della sinistra radicale, come fanno spesso, stanno cercando di boicottare illegalmente la Tesla, uno dei costruttori migliori al mondo, il 'bambino' di Elon, per danneggiare lui e tutto ciò per cui sta lottando. Il riferimento è alle sempre più numerose proteste spontanee sui social, davanti agli store della Tesla (non solo negli Stati Uniti) e agli atti di vandalismo perpetrati ai danni dei possessori delle elettriche americane. Per questo motivo, conclude Trump, acquisterò una Tesla nuova di zecca domani mattina come gesto di supporto e dimostrazione di fiducia nei confronti di Elon Musk, un grande americano. Perché dovrebbe essere punito per aver messo le sue incredibili capacità al servizio di chi vuole rendere l'America nuovamente grande?.
Ci sono altre ragioni. I problemi della Tesla, però, non riguardano solo le proteste e il danno di immagine, ma sono anche e soprattutto di natura economica: le azioni della Casa americana hanno aperto la settimana di scambi con un -15%, il risultato peggiore dal 2020, con una perdita dall'inizio dell'anno di quasi il 45%. La capitalizzazione dell'azienda è scesa di oltre 130 miliardi di dollari da gennaio, e su quasi tutti i mercati si registrano grandi flessioni nelle vendite (-49% in Cina, il mercato più importante, -76% in Germania, -45% in Francia e -54% in Italia). Basterà l'appoggio del presidente Usa?
Aci Sport - Coppa delle Alpi 2025, si torna alla formula invernale
La quinta edizione della Coppa delle Alpi torna alle origini con la classica collocazione invernale dopo la parentesi del 2024, quando l'evento si era affiancato al progetto del Grande Viaggio Alpino. La gara, che rievoca la storica competizione di velocità del 1921, prenderà il via giovedì 13 marzo da Brescia, inaugurando il Campionato Italiano Grandi Eventi di Aci Sport.
I partecipanti. Saranno 42 gli equipaggi al via, provenienti da 10 nazioni, che si cimenteranno in un percorso di circa 900 chilometri suddiviso in tre tappe. Il tracciato prevede 82 prove cronometrate e 6 prove di regolarità, alcune particolarmente impegnative per via delle pendenze e dei tornanti dei passi alpini. Tra le auto partecipanti spicca la Bugatti T 37 A del 1927 degli ultimi vincitori Matteo Belotti e Ingrid Plebani. In totale saranno quattro i modelli anteguerra, che si confronteranno con esemplari degli anni '50, '60 e '70.
Il programma dell'evento. Si comincia mercoledì 12 marzo a Brescia con il Trofeo Città di Brescia, una sfida a eliminazione diretta in Piazza Vittoria. La prima tappa attraverserà poi la Valcamonica e la Valtellina fino a St. Moritz; venerdì gli equipaggi toccheranno la Val Müstair, il Lago di Resia ed entreranno in Austria, per poi tornare in Italia e concludere la giornata a Bressanone. L'ultima tappa, sabato, terminerà al Passo del Tonale, dove sono previste anche prove cronometrate sulla neve per il Trofeo Ponte di Legno.
Tesla - Crollo a Wall Street: pesano le ombre cinesi
La settimana della Tesla si apre nel peggiore dei modi: il titolo della Casa di Elon Musk ha aperto le contrattazioni a Wall Street in forte calo, proseguendo la seduta con una flessione che ha superato il -13%. Gli investitori hanno bocciato le performance di mercato del marchio, che in Cina ha perso molto terreno contro i costruttori locali, accusando un -49% nel mese di febbraio, il quinto consecutivo di calo nel Paese.
La concorrenza della BYD. La Tesla, nel mese scorso, ha registrato 30.688 immatricolazioni in Cina: è il dato più basso dal luglio del 2022, quando si era fermata a 28.217 unità. Un dato decisamente negativo, che ha portato la quota di mercato controllata dalla Casa sotto la soglia del 5% e al di fuori della top ten dei marchi più diffusi nella nazione. Tanto più che l'arretramento avviene in contemporanea con l'ascesa della BYD: l'azienda di Shenzhen ha registrato da inizio anno un +24% in patria. Che ha portato il costruttore a controllare una quota di mercato quasi tripla, prossima al 15%.
Morgan Stanley: rischio flessione "sistematica". La graduale erosione del presidio commerciale della Tesla in Cina non è sfuggita agli analisti: nell'ultimo report sulla Casa americana, Morgan Stanley ha paventato la possibilità che l'esposizione del marchio nel Paese possa "continuare a ridursi sistematicamente", portando il peso del fatturato cinese "dal 21% dell'anno scorso a meno del 7% nel 2030".
I tonfi in Europa. Ma i problemi per la Casa di Musk, naturalmente, non sono circoscritti all'Oriente: anche in Europa il calo delle vendite ha raggiunto dei picchi eclatanti, come il -76% in Germania (1.429 unità), il -45% subito in Francia e il -54% registrato nel nostro Paese, sempre nel mese di febbraio.
Arriva la Model Y restyling. Le flessioni, secondo alcuni osservatori, sono legate alle recenti posizioni politiche espresse da Musk anche in merito a questioni politiche interne ai Paesi europei, come dimostrato anche dalle recenti proteste nei confronti del marchio. Ma sui risultati nel Vecchio continente pesa anche l'avvicendamento nel cuore della gamma: la Model Y attuale è in procinto di uscire di scena e di passare il testimone alla versione aggiornata Juniper, le cui consegne sono partite lo scorso venerdì, come annunciato dalla filiale europea della Casa sul social network X. Ma la strada della risalita sarà ardua: nel frattempo, la concorrenza cinese si è fatta numerosa e agguerrita. Anche in Europa.
Volkswagen - I 75 anni del Bulli
La Volkswagen Veicoli Commerciali celebra i 75 anni del Bus. Risale infatti all'8 marzo del 1950 l'avvio della produzione del T1, arrivato poi fino ad oggi dopo oltre 12,5 milioni di esemplari nella doppia veste endotermica ed elettrica con ben sei modelli diversi: Multivan, California, ID.Buzz, ID.Cargo e le versioni passeggeri Transporter e Caravelle.
Le celebrazioni per i 75 anni. La Volkswagen ha in programma una serie di eventi celebrativi dedicati agli appassionati: il 24 e 25 maggio si terrà a Wolfsburg una esposizione denominata VW Bus City nell'Autostadt con tutti i modelli iconici prodotti nel corso dei 75 anni, mentre il 1 giugno a Hannover si terrà il VW Bus & Coffee, a cui seguirà, il 3 giugno, l'International VW Bus Day. Altri raduni sono previsti in tutto il mondo nel corso della primavera e dell'estate.
La storia in 7 generazioni. Il T1, noto internamente come Typ 2, venne prodotto dal 1950 al 1967 con meccanica derivata dal Maggiolino, mentre il T2 proseguì la carriera fino al 1979 (e fino al 1987 in Sud America). Decisamente diversa l'impostazione del T3, che oltre al design spigoloso portò al debutto negli anni 80 i motori raffreddati ad acqua, i diesel turbocompressi e la trazione integrale Syncro, mentre il T4 (1990-2003) cambiò approccio con motore e trazione anteriori e unità iconiche come i TDI e i VR6. Il T5 (2003-2015) affinò i concetti della serie precedente, mentre con i T6 e T6.1 siamo già al 2024 e alle unità ibride. Nel 2022 ha debuttato l'elettrico ID.Buzz, mentre sono già stati presentati i Transporter e Caravelle sviluppati in collaborazione con Ford con varianti diesel, ibride ed elettriche.
Emissioni - Anche Londra potrebbe alleggerire le multe
A pochi giorni di distanza dalla presentazione del Piano d'azione europeo per l'auto, lo schema di multe previsto da Bruxelles per i costruttori non in grado di rispettare i nuovi limiti di CO2 entrati in vigore nel 2025 continua ad alimentare il dibattito. A riportarlo sotto i riflettori è stata un'intervista rilasciata al Times dal ministro britannico per le Imprese e il Commercio, Jonathan Reynolds. Che ha lasciato intendere come Londra possa seguire l'Ue nella revisione del percorso verso la transizione energetica e nell'alleggerimento delle sanzioni per i costruttori non in regola.
Il campanello d'allarme della Nissan. "C'è un accordo per un cambio di politica sostanziale", ha dichiarato Reynolds al quotidiano londinese, in risposta a un allarme lanciato dalla Nissan, che con la sua fabbrica di Sunderland è uno dei più importanti produttori di automobili sul suolo britannico. La Casa nipponica, seguendo alcuni "alert" arrivati nei mesi scorsi da Ford, Stellantis e altri, aveva fatto notare come il più grande stabilimento inglese nel settore delle quattro ruote potrebbe subire importanti ripercussioni da una legislazione troppo rigida in favore della transizione all'elettrico.
Reynolds: "Adeguare il quadro normativo". "Faremo tutto ciò che è in nostro potere per garantire la presenza a lungo termine della Nissan nel Regno Unito", ha replicato Reynolds dalle colonne del Times "assicurandoci che il quadro normativo rifletta questa intenzione. L'intero governo", ha aggiunto il segretario, è convinto che non si possa compiere un progresso verso la neutralità carbonica e la transizione energetica al costo dell'industria e dei posti di lavoro britannici".
Lo "Zev mandate" e il 28% di Bev. Sono dichiarazioni che il quotidiano legge come una "forte indicazione" che l'esecutivo laburista possa alleggerire l'attuale formulazione del cosiddetto "mandato Zev", che prevede una quota del 28% di elettriche nell'immatricolato di ciascun costruttore per l'anno in corso, nonché uno schema di sanzioni per le Case non in grado di raggiungere detta soglia.
La consultazione con la filiera. Una revisione che vada incontro alle richieste del settore, d'altra parte, non deve stupire: all'inizio di quest'anno, Downing Street aveva inaugurato una fase di consultazione con la filiera dell'auto - conclusasi lo scorso 18 febbraio - sui temi del phase-out dei motori termici nel 2030, le relative tappe intermedie e lo schema dello "Zev mandate", con le sue percentuali di elettriche pure crescenti di anno in anno e la possibilità di comprare crediti verdi dalle aziende virtuose, in maniera del tutto analoga al pooling europeo.
L'iptoesi del calcolo pluriennale. Ora, stando alle indiscrezioni provenienti da Oltremanica, pare che sarà concessa più flessibilità, secondo lo stesso schema del calcolo pluriennale richiesto dall'Acea e accolto dalla Commissione presieduta da Von der Leyen: un costruttore che non dovesse rispettare gli obiettivi per l'anno in corso potrebbe comunque compensare vendendo più auto a batteria nei dodici mesi successivi. "Per noi si tratta di essere ambiziosi sul traguardo, ma pragmatici nel raggiungerlo in accordo con l'industria", ha concluso Reynolds.
ASI in Pista Spring Experience - LAlfa Romeo 184T di Formula 1 vince il track day delle storiche
Si è tenuto per la prima volta sul Circuito Tazio Nuvolari di Cervesina (PV) l'evento ASI in Pista Spring Experience, track day dedicato alle auto storiche sportive e da competizione. Organizzato dall'Automotoclub Storico Italiano, l'evento ha portato in pista oltre 130 vetture, che hanno potuto correre nelle sessioni suddivise per categoria.
Le più belle del reame. Tra i riconoscimenti assegnati durante la kermesse spicca il titolo di Best of Paddock alla Alfa Romeo 184T Formula 1 del 1984, mossa da un V8 sovralimentato da 670 CV, che ha partecipato al mondiale di F1 con il team Benetton. Eletta Regina della Pista la March 772 Formula 2 del 1977 e Regina dei rally la Lancia Rally 037 Gruppo B del 1984. Premiate anche la Alfa Romeo 156 Super2000 del 2004 per Dalla strada alla pista, la Saab 9000 Turbo del 1996 come miglior Youngtimer, la Opel Kadett GT/E del 1976 come Rally per tutti, l'Alfa Romeo Alfasud Ti Trofeo del 1976 in Pista per tutti, l'Alfa Romeo GT Junior Zagato del 1970 per le Grandi firme. Il premio speciale della Commissione Tecnica ASI è andato infine alla Fiat 500 F del 1968.
Attenzione all'ambiente. Oltre ai premi per le vetture più rappresentative, l'evento ha confermato l'attenzione crescente per la sostenibilità nel settore delle auto d'epoca. Grazie al programma ASI Net Zero Classic sono infatti stati distribuiti gratuitamente 360 litri di bio-benzina Sustain Classic 80, contribuendo a un risparmio di 674 kg di CO2.
Rc auto - Dal 2021 prezzi boom
Che i prezzi della RC Auto siano in salita da anni è cosa nota, come ogni automobilista può appurare alla stipula e ai rinnovi dei contratti annuali. Ora, però, i rialzi vengono certificati dall'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni: ebbene, da gennaio 2021 a luglio 2024 la tariffa media è lievitata del 12,6%, balzando a 416 euro. Numeri molto attendibili, in quanto il lavoro di ricerca dell'authority si basa su un campione rappresentativo di tre milioni di polizze. All'interno di quel paniere, esistono estremi molto distanti, con gli esborsi più gravosi per chi vive in zone a elevato rischio di sinistro (vedi Napoli, Caserta, Foggia e altre aree del Sud) e ha causato uno o più incidenti. Infatti, in Italia per i virtuosi in classe 1 il rialzo è ammontato al 13%, contro un +17,8% per i guidatori dalla classe 2 in su; batoste agli under 25 anni (che statisticamente causano più incidenti) a +23,4%.
Consumatore tartassato. Invece, nel periodo da inizio 2014 a tutto il 2020, la Rca media si è ridotta del 29,7%. Quali le ragioni del successivo boom? Tenendo presente che le tariffe assicurative rispondono con un ritardo di nove mesi rispetto all'andamento dell'indice dei prezzi al consumo, l'Ivass cita come elemento scatenante l'inflazione. Pesano i costi dei risarcimenti, sia per i danni alle auto (legati ai ricambi e alle riparazioni) sia per le lesioni fisiche. Ma Assoutenti non ci sta, parlando di aumenti irragionevoli, a fronte di incidenti in calo e di utili miliardari delle compagnie.
Porsche - Si rafforza la collaborazione con Varta
La Porsche ha acquistato la maggioranza della V4Drive, la divisione della Varta che si occupa di produrre batterie cilindriche agli ioni di litio ad alte prestazioni. Il ramo d'azienda cambierà nome in V4Smart, una denominazione scelta per sottolineare il fatto che le potenziali applicazioni di batterie ad alte prestazioni vanno oltre il solo settore automotive. La Varta rimane comunque azionista di minoranza, ancorché priva di influenza operativa. La Porsche, dal canto suo, intende continuare con il piano di acquisto di una quota azionaria dell'azienda tedesca, per supportarla nella ristrutturazione che la porterà a uscire dalla Borsa.
Le Varta sono già nelle Porsche. Le batterie V4Smart, prodotte nello stabilimento di Ellwangen, sono già utilizzate nel sistema ibrido T-Hybrid della nuova Porsche 911 GTS. A partire da aprile questi componenti verranno costruiti anche nei nuovi impianti di Nördlingen, in Germania. Entro la fine del 2025 la società porterà a 375 unità la sua forza lavoro in entrambi gli stabilimenti, con personale che verrà trasferito dalla Varta.
Russia - Super dazi sulle auto cinesi
Pechino e Mosca saranno pure alleati, ma nel commercio non ci sono amicizie che tengano. La Russia, infatti, ha deciso di applicare maxi dazi sui modelli low cost a benzina importati dalla Cina, che indeboliscono la produzione nazionale: le tariffe saliranno del 10-20% all'anno sino al 2030. Come riporta la China Passenger Car Association (Cpca), solo nel 2024 in Russia è stato venduto un milione di veicoli orientali, che rappresentano il 63% del mercato, contro il 29% dei marchi locali. A gennaio 2025 il Cremlino aveva iniziato a reagire, alzando a 667.000 rupie, equivalenti a circa 7.000 euro, le tasse di riciclaggio (analoghe alle barriere), il doppio rispetto a settembre.
Valvola di sfogo. I dazi rappresentano un duro colpo per le Case del Celeste Impero, che fanno sempre più affidamento sulle esportazioni verso la nazione amica, da quando nel 2022 Usa, Ue, Canada, Turchia e Brasile hanno iniziato la guerra commerciale contro Putin per l'invasione dell'Ucraina: I marchi internazionali in Russia sono stati sostituiti dalle auto cinesi, dice Cui Dongshu, segretario generale della Cpca. Per la Cina, quello russo è stato uno sbocco chiave per auto termiche e usate, sempre meno richieste dai consumatori con gli occhi a mandorla.
Da dove arrivano. Le vetture colpite dai dazi russi sono costruite soprattutto nelle città di confine nella Cina nord-orientale, come Suifenhe: da qui, le esportazioni verso la Russia sono aumentate di cinque volte dal 2020 a 14 miliardi di renminbi (circa 1,78 miliardi di euro) del 2024. A beneficiarne in particolare la Chery, sostenuta dallo Stato, che ha consegnato 430.000 veicoli nei primi nove mesi dell'anno scorso, pari al 28% delle sue immatricolazioni totali.
Pirelli - Le corse in testa: la collaborazione con Denis Dekovic
La Pirelli ha annunciato la collaborazione con il designer Denis Dekovic, che firmerà i cappellini indossati dai piloti di Formula 1 sul podio, al termine delle gare della stagione 2025. Il campionato inizia il prossimo fine settimana con il Gran Premio di Melbourne, in Australia.
Si parte dall'Australia. Gli Special Edition Podium Caps firmati da Dekovic saranno in tutto quattordici, e potranno essere anche acquistati sul sito di e-commerce della Pirelli o presso i suoi store. Nel corso della settimana saranno disponibili i primi tre cappellini, utilizzati nei primi gran premi della stagione: Australia (16 marzo), Cina (23 marzo) e Giappone (6 aprile). Il loro design si ispira ai colori e ai simboli della tradizione e dell'identità culturale di ciascuna nazione.
Non solo cappellini. La collaborazione con Dekovic proseguirà nei prossimi mesi con le Capsule Collection, linea di abbigliamento e accessori ispirata al motorsport, con un design moderno e materiali premium. Collaborare con Pirelli significa unire la velocità alla narrazione, realizzando pezzi che onorano l'heritage del motorsport ma con una visione contemporanea, spiega Dekovic.
Guida autonoma - La Nissan accelera sulla mobilità senza conducente
La Nissan ha presentato la sua ultima tecnologia per la guida autonoma nella zona di Minato Mirai, il distretto affaristico della città di Yokohama. la prima volta in Giappone che un veicolo senza conducente ha potuto circolare su una strada aperta al traffico, in un ambiente urbano complesso. L'iniziativa è stata portata avanti con il ministero dell'economia, del commercio e del trasporto giapponese, il ministero delle infrastrutture e la città di Yokohama.
Un nuovo servizio di mobilità. I progetti della Nissan per la guida autonoma sono finalizzati allo sviluppo di un servizio di mobilità rivolto alla popolazione del Giappone, che continua a invecchiare e fatica sempre di più a trovare autisti per collegare le comunità rurali e più lontane dai grandi centri abitati. Accanto al centro di ricerca e sviluppo di Yokohama, la Nissan sta lavorando anche in Silicon Valley con il Nissan Advanced Technology Center e nel Regno Unito, all'interno del progetto evolvAD.
Test in monovolume. Gli ultimi veicoli di test sono basati sulla monovolume Serena e comprendono quattordici telecamere, nove radar e sei lidar; i sensori montati sul tetto permettono di migliorare in maniera importante la capacità dell'auto di rilevare l'ambiente circostante (grazie anche all'altezza dell'auto). Il software di bordo utilizza la AI per potenziare le capacità di riconoscimento del traffico e di valutazione del corretto comportamento in ogni situazione. Il sistema, sottolinea la Casa, prevede numerose ridondanze in caso di guasti e una funzione di stop d'emergenza in caso di necessità.
Ford - Maxi iniezione di capitali per la filiale tedesca
La Ford corre in soccorso della sua filiale tedesca con una maxi iniezione di capitali freschi: la Casa statunitense ha messo a disposizione della Ford-Werke GmbH risorse finanziarie per 4,4 miliardi di euro, con l'obiettivo di "sostenere la trasformazione del suo business europeo e aumentare la sua competitività a lungo termine".
Il piano. Dal comunicato di formalizzazione del nuovo impegno economico, tuttavia, emerge un serio problema per l'azienda tedesca. Il nuovo finanziamento, che segue i 2 miliardi di euro stanziati per la conversione della fabbrica di Colonia, prevede "un contributo in conto capitale per ridurre il debito degli stabilimenti Ford" e ulteriori fondi "per un piano aziendale pluriennale volto a sostenere gli sforzi di ristrutturazione in corso". Si tratta del progetto di riorganizzazione annunciato lo scorso autunno e incentrato sul taglio di 4 mila posti di lavoro in Europa, di cui 2.900 in Germania, e sulla riduzione della produzione dell'Explorer e della Capri nell'impianto renano per colpa del rallentamento delle vendite di Bev nel Vecchio Continente.
Nessun addio all'Europa. Tra l'altro, la Ford ha annunciato un importante novità che lascia aperte le porte anche a un disimpegno dall'Europa. Il nuovo finanziamento "allinea" il sostegno della Casa di Dearborn a quello delle altre filiali in tutto il mondo e, soprattutto, "sostituisce la lettera di patronaggio del 2006" che la obbliga a pagare i debiti della Ford-Werke in caso di inadempienze. In sostanza, la Ford non intende più farsi carico delle perdite della sua filiale, appesantita da oltre 5 miliardi di debiti, ma si impegna comunque a a rafforzarla nei prossimi quattro anni nella speranza di rimetterla in carreggiata. Per il momento, è comunque escluso un addio all'Europa sulla falsariga di quanto deciso dalla General Motors con la cessione della Opel. Il vice-presidente John Lawler, in un'intervista al Financial Times, ha sì avvertito di altre "decisioni difficili" in arrivo nel tentativo di rilanciare il business europeo, ma ha anche escluso un ritiro dal continente, quantomeno nel breve termine. "Non dobbiamo essere disfattisti, ma definire un percorso e capire come renderlo fattibile, ed è ciò che intendiamo fare", ha affermato il manager. "Non credo che nessuna filiale debba essere lasciata sola, ma dobbiamo continuare a lavorare sulla riduzione dei costi".
Le richieste a Bruxelles. Dunque, nei prossimi anni l'Ovale Blu punterà l'attenzione sulla semplificazione delle strutture e su un aumento dell'efficienza, il che non esclude ulteriori conseguenze sulla forza lavoro o sulla rete produttiva. Sembra l'unico modo per rilanciare un business messo a dura prova da strategie di elettrificazione finora inefficaci. L'anno scorso, la divisione per le elettriche "Ford Model e" ha perso 5 miliardi di dollari e i vertici aziendali non prevedono di raggiungere il break even operativo prima della fine del decennio e comunque solo dopo il lancio, nel 2027, della nuova piattaforma per le Bev destinata a tagliare pesantemente i costi di produzione. Lawler ha ammesso che la transizione elettrica "non è semplicemente andata avanti così rapidamente come tutti si aspettavano" e la questione "richiederà decisioni difficili". Il dirigente ha quindi sollecitato Bruxelles a fare di più per la mobilità elettrica, a partire da maggiori incentivi per frenare il declino delle vendite in importanti mercati come quello tedesco: "Abbiamo tutti un'ampia offerta di veicoli elettrici sul mercato. una questione di domanda", ha detto Lawler. "Dobbiamo iniziare ad affrontare la causa principale" del rallentamento delle vendite. "Con il nuovo finanziamento, la Ford è chiaramente impegnata nei confronti del suo business europeo. Allo stesso tempo, però, è essenziale che tutte le parti interessate - industria, responsabili politici, sindacati e parti sociali - collaborino per garantire il futuro del settore continentale. In particolare, abbiamo bisogno di un'agenda politica chiara che promuova la diffusione delle elettriche e allinei la domanda dei consumatori agli obiettivi europei in materia di emissioni".
Race of Champions - La Francia vince l'edizione 2025
Si è corsa nel fine settimana la 33esima edizione della Race of Champions, l'evento di motorsport che vede impegnati campioni e piloti provenienti da Formula 1, rally, Indycar e Nascar, turismo e moto. L'edizione 2025 si è svolta per la prima volta in Australia, all'Accor Stadium di Sydney. Tra i partecipanti di quest'anno c'erano Sebastian Vettel, David Coulthard, Valtteri Bottas, Sébastien Loeb, Mick Schumacher e Heikki Kovalainen.
Vittoria francese. Lungo il chilometro d'asfalto steso all'interno dello stadio, i piloti si sono sfidati in una serie di gare testa a testa a bordo di auto identiche, lottando per la vittoria nella doppia sfida per nazioni e in quella individuale dei campioni. La vittoria è andata alla Francia, con la squadra composta da Loeb e da Victor Martins, pilota franco-portoghese che quest'anno correrà in Formula 2 con la Art Grand Prix: i due hanno battuto il team dell'Australia Supercars, composto da Brodie Kostecki e Will Brown. Nella competizione individuale, Loeb ha battuto l'australiano Chaz Mostert.
Il debutto della Cupra Tavascan. Tra gli sponsor della manifestazione c'è anche la Cupra, che durante l'evento ha presentato la versione di serie della Tavascan, la prima Suv coupé elettrica della Casa spagnola, pronta al debutto sul mercato australiano. Durante l'edizione 2023 della Race of Chiampions era stata presentata al pubblico la Tavascan Extreme E Concept.
Carburanti - La benzina scende sotto 1,80 euro, diesel a 1,70
Negli ultimi giorni, i prezzi dei carburanti alla pompa hanno registrato "un forte calo", nonostante l'aumento delle quotazioni petrolifere: secondo l'ultima rilevazione di Staffetta Quotidiana, la media nazionale della benzina al self service è scesa sotto la soglia degli 1,80 euro/litro per la prima volta dal 12 gennaio, mentre il diesel viene commercializzato intorno a 1,70 euro. Intanto, IP e Q8 hanno ridotto di un centesimo i prezzi consigliati dei due carburanti.
Le rilevazioni. In particolare, le medie dei prezzi praticati, comunicati il 9 marzo dai gestori di circa 18 mila impianti all'appositio osservatorio del Mimit, vedono la verde a 1,795 euro (-10 millesimi rispetto alla precedente rilevazione) e il gasolio a 1,701 euro (-10). Al servito, benzina a 1,937 euro (-9), diesel a 1,843 euro (-9), gpl a 0,740 euro (invariato), metano a 1,532 euro/kg (-6) e Gnl a 1,498 euro/kg (+1). Lungo le autostrade, benzina self service a 1,900 euro (2,161 al servito), gasolio a 1,819 euro/litro (2,088), Gpl a 0,871 euro, metano a 1,563 euro e Gnl a 1,625 euro.