Maybach - SL 680 Monogram Series, a cielo aperto con 585 CV nel cofano
La Maybach, marchio di lusso della Mercedes, amplia la propria gamma annunciando il suo quarto modello, la SL 680 Monogram Series, realizzata sulla base dell'omonima roadster firmata AMG. La roadster a due posti affianca l'ammiraglia Classe S e le Suv EQS e GLS. Sportiva, ma di classe. Rispetto alla versione di serie, la Maybach SL 680 ha la griglia del radiatore illuminata, impreziosita da finiture cromate e sottili lamelle verticali. I fari hanno un accento in oro rosa all'interno, mentre sul cofano torna l'emblema della stella a tre punte e una venatura centrale placcata in cromo. Non mancano le cromature neppure dietro, nella parte bassa del diffusore e nel rivestimento dei terminali di scarico. I cerchi di lega da 21 sono disponibili nei design a cinque fori o multirazze. Su richiesta il vistoso cofano nero in ossidiana, con il motivo Maybach integrato in grigio grafite, dalla lavorazione parzialmente eseguita a mano. Il colore lo scegli tu. Gli interni presentano rivestimenti in pelle Nappa Manufaktur con design floreale, a cui si accompagnano alcuni elementi dei sedili (alla base dei poggiatesta e negli schienali) in cromo argentato galvanizzato. Altri interventi, meno visibili, contribuiscono al miglioramento del confort acustico, con l'utilizzo di schiume fonoassorbenti e inserti di fibra di vetro allo scarico per ridurre il rumore. Gli esemplari di queste immagini hanno la carrozzeria in bianco magno opalite e rosso granato metallizzato, entrambi presi dal catalogo Manufaktur, che mette a disposizione oltre cinquanta tinte. Potenza da supercar. Nel cofano della Maybach SL 680 si trova lo stesso V8 di 4.0 litri della AMG SL 63, capace di una potenza massima di 430 kW (585 CV) e 800 Nm di coppia, abbinato al cambio automatico 9G Tronic a nove rapporti e alla trazione integrale 4Matic+. L'auto accelera da ferma a 100 km/h in 4,1 secondi e raggiunge la velocità massima di 260 km/h. Di serie le sospensioni idrauliche e le quattro ruote sterzanti.
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Panasonic e Trump - Confermati gli investimenti per la gigafactory in Kansas
Panasonic ha ricevuto pressioni per incrementare la produzione di batterie negli Stati Uniti. Il Ceo Yuki Kusumi, in un' intervista riportata dalle principali agenzie americane, ha confermato gli investimenti previsti, ma ha anche sottolineato il clima di incertezza dato dalla flessione del mercato delle elettriche e dai dazi voluti dall'amministrazione Trump. Kansas operativo tra il 2026 e il 2027. La Panasonic, che recentemente ha annunciato anche il licenziamento di 10.000 dipendenti a livello globale, ha avviato nel 2022 la costruzione del secondo sito produttivo sul suolo americano, in Kansas, operativo tra il 2026 e 2027. Gli investimenti sono stati confermati, in controtendenza con quanto annunciato da altri giganti del settore: uno dei principali clienti di Panasonic è la Tesla (mai citata apertamente nell'intervista), con la quale il colosso giapponese ha realizzato la gigafactory in Nevada. La Tesla spinge per un consolidamento delle forniture, anche per evitare dazi dovuti all'importazione di componenti cinesi per l'assemblaggio delle auto.
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Opel - La prima GSe elettrica è in arrivo
Opel ha diffuso il video di un nuovo modello della gamma GSe. La sigla, che fino ad oggi ha caratterizzato gli allestimenti plug-in hybrid sportivi di Astra e Grandland, assume però un nuovo significato: è infatti in arrivo la prima Opel GSE a batteria. La sigla GSe, riportata sul mercato nel 2022 dopo il debutto negli anni 70, conferma quindi lo slogan "Grand Sport Electric" e propone ora un logo ridisegnato. Il teaser punta sulle emozioni. Il video mostra il frontale del nuovo modello in alcuni fotogrammi: a giudicare dal taglio delle luci diurne a Led, potrebbe trattarsi di una delle Suv più recenti della Casa tedesca, ma per il momento l'identità della prima GSe elettrica non è snota. Non ci sono inoltre riferimenti al powertrain, alla potenza e alle prestazioni, né è stata indicata una data ufficiale di lancio.
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Videogiochi - Project Motor Racing lancia la sfida ad Assetto Corsa
Project Motor Racing è un nuovo simulatore di guida sviluppato dagli inglesi di Straight4 Studios: l'uscita del gioco è prevista per il prossimo autunno (prima che il mercato venga fagocitato da Grand Theft Auto VI) su PlayStation 5, Xbox Series S|X e PC. Lo studio di sviluppo è stato fondato da Ian Bell ed è composto da veterani del genere, che in passato hanno creato GTR, i due capitoli di Need for Speed: Shift e la serie Project Cars. Da soli o in compagnia. L'obiettivo del gioco, spiegano i suoi creatori, è accendere la passione, la bellezza e l'intensità del motorsport professionistico. Project Motor Racing comprenderà oltre 27 tracciati, dieci classi di competizione e più di settanta veicoli, con licenze ufficiali di case come Lamborghini, Aston Martin e Audi. Ogni classe comprende mezzi attuali e storici, dalle LMP alle GT3, passando per le granturismo e le sportive degli anni Settanta e Ottanta. Le modalità di gioco previste comprendono la carriera single player e una ricca serie di sfide online, con campionati e classifiche. I tracciati, ricostruiti digitalmente con la tecnica del laser scan, offriranno meteo in tempo reale, condizioni dell'asfalto dinamiche e il ciclo giorno notte. Il realismo prima di tutto. Il motore fisico che si occupa di gestire il comportamento delle auto è stato sviluppato ex-novo, con l'obiettivo di essere il più realistico e naturale possibile, e non solo con i volanti e le periferiche dedicate ai simulatori. Non si tratta di guidare, ma di correre. Con quello che consideriamo il nostro modello di handling più realistico, vogliamo rendere omaggio al florido retaggio del genere, ma anche compiere un importante passo avanti per il futuro delle simulazioni, spiega Ian Bell, ceo di Straight4 Studios. Come i precedenti lavori di Bell, anche Project Motor Racing potrà essere ampiamente modificato - almeno su PC - dalla community di giocatori.
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Gruppo BMW - Finisce un'era: Reithofer va in pensione
Fine di una (lunga) era per la BMW: Norbert Reithofer, uno dei massimi artefici dei successi del costruttore bavarese, va in pensione. "Dopo 38 anni, è giunto il momento per me di dire addio al gruppo BMW", ha detto il top manager nel suo discorso di commiato all'assemblea degli azionisti. " stato un onore far parte di questa azienda eccezionale. Desidero ringraziare tutti i nostri associati, azionisti e stakeholder per la fiducia e il sostegno. Insieme, abbiamo superare sfide enormi e celebrato successi senza precedenti. Credo fermamente che il gruppo continuerà a seguire il suo percorso unico". La stessa assemblea ha votato a favore della proposta (annunciata lo scorso dicembre) della sostituzione di Reithofer ai vertici del consiglio di sorveglianza con l'ex direttore finanziario Nicolas Peter. Una lunga carriera. Reithofer, nato a Penzberg (Baviera) nel 1956 e laureato in ingegneria meccanica all'Università di Scienze Applicate di Monaco, è approdato alla BMW nell'autunno del 1987 e ha ricoperto ruoli di crescente importanza sia in madrepatria che all'estero. Nel marzo del 2000 è entrato nel consiglio di gestione con l'incarico di responsabile delle attività produttive e sei anni dopo è stato nominato amministratore delegato, subentrando a Helmut Panke. Ha tenuto il timone dell'azienda fino al 2015, quando è diventato presidente del consiglio di sorveglianza al posto di Joachim Milberg. A lui si devono molte delle più importanti iniziative strategiche del costruttore tedesco come il piano "Number One", che ha portato il marchio BMW e l'intero gruppo a conquistare i vertici del segmento premium e a superare l'arcirivale Mercedes. Inoltre, Reithofer ha voluto lo sbarco nel mercato dell'elettrico con sottomarchio 'i', ha scommesso sull'idrogeno, ha svolto un ruolo chiave nell'espansione internazionale, in particolare in Cina, e ha avuto un peso cruciale nello sviluppo e nel lancio di modelli alla base del successo della BMW e degli altri marchi come Mini.Il tributo di azionisti e manager. Non è un caso il tributo a lui riservato dagli azionisti e dall'attuale prima linea manageriale: "A nome della mia famiglia e di tutti i nostri azionisti, vorrei ringraziarti per i tuoi eccezionali risultati imprenditoriali, che hanno portato la BMW alla posizione in cui si trova oggi. Posso dire con assoluta convinzione: è davvero la fine di un'era", ha detto Stefan Quandt, vicepresidente del consiglio di sorveglianza e rappresentante dell'omonima famiglia che dal 1959 controlla l'azienda dell'Elica. "Reithofer è uno dei principali artefici del successo del gruppo BMW", ha aggiunto l'attuale amministratore delegato Oliver Zipse. "Durante il suo mandato di presidente del consiglio di gestione, ha elevato tutte le cifre chiave rilevanti dell'azienda a un nuovo livello. In qualità di presidente di consiglio di sorveglianza, è sempre stato una preziosa fonte di slancio e orientamento, supportando il lavoro del consiglio di gestione in modo costruttivo, critico e motivante. Le sue iniziative di successo continueranno a plasmare il corso dell'azienda ben oltre la fine del suo mandato".
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Maserati - Un tour di test drive per la Grecale
La Maserati ha annunciato un tour itinerante per presentare la gamma aggiornata della Suv Grecale nelle principali città italiane. L'iniziativa, denominata "Grecale Urban", farà tappa a Torino (22-25 maggio), Roma (5-8 giugno) e Milano dopo l'estate, in concomitanza con importanti esposizioni artistiche. Cento anni di Tridente. Durante l'evento si potranno prenotare i test drive della versione base che affianca la Modena, la Trofeo e la Folgore elettrica, conoscere meglio il programma di personalizzazione Fuoriserie e partecipare alle celebrazioni per il centenario del logo del Tridente, disegnato nel 1925 da Mario Maserati (qui la sua storia). Per prenotarsi basta andare sul sito dedicato.
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Italiano GT Cup - Leonardo Arduini al debutto con la Lamborghini
Nuova avventura per Leonardo Arduini. Il pilota milanese, classe 2005, lascia il segno con il passaggio dalla Renault Clio alla potente Lamborghini Huracán ST EVO II, con cui esordirà nel Campionato Italiano GT Cup Sprint 2025. Reduce dai successi ottenuti nella Clio Cup, dove si è laureato Campione Italiano Junior e Vicecampione Europeo, Arduini dividerà il volante della vettura di MM Motorsport con l'esperto argentino Franco Girolami. Una coppia inedita, iscritta nella classe PRO-AM della Prima Divisione, pronta a puntare in alto sin dalle prime gare.L'ambizione di Lenardo. Arduini, figlio d'arte - il padre Max vanta cinque titoli italiani nel Turismo -, è consapevole della sfida: "Passare dalla Clio alla Huracán è un salto enorme. un'auto spettacolare: frenate estreme, velocità impressionanti in curva, e una potenza da 550 cavalli che richiede un approccio completamente nuovo. Sarà una stagione zero per me, ma avere al fianco un campione del calibro di Girolami e il supporto di MM Motorsport mi dà grande fiducia. Lavorando bene, potremo raggiungere risultati importanti." Girolami, classe 1992, è un nome noto nel panorama internazionale delle competizioni Turismo, avendo vinto due volte il titolo europeo TCR (2022 e 2024) e quello italiano nel 2023. L'argentino ha detto: " un piacere tornare a collaborare con MM Motorsport, il team che mi ha accolto nel motorsport europeo. Con Leonardo puntiamo ad essere competitivi fin da subito".Una line-up d'alto livello. Anche Emanuele Alborghetti, team principal di MM Motorsport, crede fortemente nelle potenzialità della squadra e della sua formazione di piloti: "L'anno scorso al debutto abbiamo subito centrato due podi. Con l'esperienza acquisita e l'ingresso di Leonardo e Franco, possiamo certamente puntare ancora più in alto. A Vallelunga lo dimostreremo." Il primo appuntamento del Campionato Italiano GT Cup Sprint si svolgerà nel weekend del 24-25 maggio all'Autodromo di Vallelunga, con dirette streaming sui canali social ufficiali e sulla piattaforma Sky (canale ACI Sport TV 228).
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Stellantis - Imparato: "A giugno novità sul Piano per l'Italia"
Stellantis sta preparando un aggiornamento del Piano per l'Italia, con importanti novità sul fronte delle assegnazioni produttive. Tra le nuove iniziative, secondo quanto rivelato dal responsabile per l'Europa, Jean-Philippe Imparato, all'Automotive Dealer Day di Verona, figurano le attese misure per il rilancio di uno dei marchi italiani in crisi: "Fra alcuni giorni vedrò il governo per aggiornamenti sulla produzione di motori, ma anche su Maserati. A giugno ci sarà un aggiornamento del Piano Italia", ha spiegato il manager, aggiungendo che le novità riguarderanno anche Atessa, la maggior fabbrica di veicoli commerciali leggeri del Vecchio continente. Per ora non sono stati forniti dettagli, ma un'altra frase cela un indizio sulla possibilità che vengano aumentate le produzioni, soprattutto di motori ibridi: "Abbiamo lanciato 14 modelli fra il secondo semestre del 2024 e la prima parte del 2025 con varie alimentazioni. La mia sfida oggi non è lanciare più macchine, ma avere i motori giusti, sviluppando soprattutto ibridi e range extender. Su 2,5-2,7 mln di auto che vendiamo in Europa l'ibrido rappresenta più del 60%". I progressi del Piano. Imparato ha anche ricordato uno dei progressi del programma produttivo svelato lo scorso dicembre: "In questi giorni, abbiamo avviato l'assemblaggio delle prime unità della Fiat 500 ibrida, nello stabilimento di Mirafiori a Torino. Credo che l'inizio di questa fase segni un momento cruciale nel processo di industrializzazione del modello, che è in linea per iniziare la produzione entro la fine dell'anno". Il dirigente francese ha quindi affrontato il tema degli elevati oneri produttivi nel nostro come in altri Paesi europei. "Vogliamo produrre in Europa, ma a un costo competitivo. una sfida, ma si può fare. Il costo del lavoro e il costo dell'energia sono punti chiave. Se in Spagna produrre un auto costa uno, in Francia è due, in Italia tre in Germania quattro. Ci sono poi i costi della regolamentazione che vanno rivisti perchè dobbiamo ricordare che il 60% delle auto che si vendono in Italia sono sotto i 40 mila euro. Dobbiamo produrre, ma a costi minori e anche gli oneri di regolamentazione vanno modificati", ha evidenziato Imparato, facendo eco alle recenti dichiarazioni del suo presidente John Elkann e dell'amministratore delegato di Renault, Luca de Meo: "C'è bisogno di uno scossone, dobbiamo muoverci velocemente. Il 2025 rappresenta una sfida epocale, un anno cruciale"."La Cina non ha ancora vinto". Non mancano delle proposte alle istituzioni europee, proprio per affrontare i prossimi mesi. L'Europa, per esempio, dovrebbe definire un piano di rottamazione per sostituire un parco circolante di 256 milioni di auto per la metà con oltre 10 anni di vita. L'Ue, con il contributo dei singoli Stati, dovrebbe mettere nel mirino proprio le vetture più anziane e i veicoli commerciali di oltre sette anni. "Così si avrebbe un effetto sulla riduzione delle emissioni molto più efficace che con i target di vendita di auto elettriche prevista dall'Ue", ha spiegato Imparato, proponendo anche interventi sui costi di omologazione, pari a 2-3mila euro a macchina: "L'Euro Ncap è la più grande trappola degli ultimi 10 anni". E poi servirebbe un contributo per rendere competitiva la produzione delle batterie in Europa: "Per essere competitivi ci vorrebbe un contributo di 40 euro a kW (su un totale di circa 80-100 euro) sulla produzione europea". Tutte le misure potrebbero consentire ai costruttori di contrastare l'aggressività dei concorrenti cinesi. A tal proposito, Imparato non condivide "chi dice che la guerra è finita, che la Cina ha vinto: è una sfida che possiamo ancora affrontare e lo dobbiamo fare con la rete di dealer perché senza la rete non possiamo farcela". E anche per migliorare i rapporti con i concessionari, Stellantis ha deciso di sospendere il modello d'agenzia adottato negli ultimi due anni in Europa, ad eccezione dei Paesi pilota (Austria, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi): "Tenendo conto dell'incertezza dell'intero panorama automobilistico e delle peculiarità degli altri mercati europei, Stellantis ha condiviso con i rappresentanti dell'Associazione Europea dei Concessionari l'opportunità di sospendere per il momento l'implementazione del modello Retailer in altri Paesi europei, proponendo di passare da un accordo di durata limitata a uno a tempo indeterminato, al fine di rafforzare ulteriormente la cooperazione".
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Jaguar - Logo, identità, posizionamento: in arrivo una nuova agenzia
Dopo le polemiche scatenate dalla campagna promozionale che annunciava il rebranding e il riposizionamento della Jaguar in vista del suo futuro full electric, la Casa inglese sarebbe alla ricerca di una nuova agenzia pubblicitaria e di una nuova direzione creativa per cercare di uscire dalla crisi reputazionale in cui è precipitata negli ultimi mesi. Il video (e l'auto) delle polemiche. Nel video pubblicato lo scorso novembre, accompagnato dal claim Copy nothing (non copiare niente), veniva sottolineato l'impegno verso la transizione elettrica in un tripudio di colori e fotomodelli, venivano mostrati il nuovo logo e il lettering scelti per l'identità del marchio, senza che venisse fatta vedere una sola automobile. La situazione si è ulteriormente complicata alla Miami Art Week di dicembre, quando è stata svelata la prima concept di questo nuovo corso, la Type 00 in color rosa shocking senza il giaguaro sul cofano, sostituito da un logo circolare con le lettere J contrapposte. Partita la caccia? Stando a quanto riportato da alcuni quotidiani inglesi, il gruppo JLR avrebbe già avviato un processo di revisione dell'attuale gruppo creativo, gestito da Accenture Song, che lavora insieme all'agenzia interna Spark44. Il contratto con Accenture, firmato nel 2021, scade a metà del prossimo anno e potrebbe essere chiuso anticipatamente. Come policy interna JLR non commenta accordi con i fornitori, ha dichiarato un portavoce del gruppo, che non ha chiarito il coinvolgimento dell'agenzia nella definizione della campagna: Accenture Song è sotto contratto fino a metà del 2026, e al momento non abbiamo nulla da aggiungere sull'argomento.
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Rivanazzano Dragway - I dragster ruggiscono Pavia
Dal 30 maggio al 1 giugno l'aeroporto di Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, si trasformerà in una pista per dragster. Il Wide Open Spring International 2025, questo il nome dell'evento, vedrà sfidarsi veicoli appartenenti alle categorie Super Pro ET, Pro ET, A1, A2 e A3 su un rettilineo di oltre 400 metri (un quarto di miglio) ricavato dalla pista aeroportuale. Anche le moto. La manifestazione si articolerà in tre giorni: venerdì 30 sarà dedicato alle qualificazioni, sabato 31 alla seconda sessione di prove e domenica 1 giugno alle eliminatorie e alle finali, seguite dalle premiazioni. Oltre alle gare principali, il programma prevede esibizioni di moto dragster ed eventi dimostrativi di junior dragster. Sabato sera l'area ospiterà anche uno spazio con street food. I biglietti, acquistabili esclusivamente in loco, costano 20 euro per il venerdì, 25 per sabato o domenica, mentre il pacchetto per l'intero weekend è disponibile a 35 euro. L'ingresso è gratuito per i minori di 13 anni.
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DR Automobiles - Il gruppo Di Risio si espande in Spagna
Al Salone dell'auto di Barcellona DR Automobiles ha presentato la divisione DR International, che commercializzerà sul mercato spagnolo tutti i modelli dei sei brand che compongono il gruppo: EVO (già presente), DR, Sportequipe, Tiger, ICH-X e Birba. Subito la prima novità. In fiera era presente la nuova Sportequipe S8 GT (presentata anche in Italia al Dealer Day di Verona), Suv media da 4,7 metri e sette posti: a muoverla un 1.6 turbo a iniezione diretta da 186 CV. L'auto è disponibile anche in versione bifuel a Gpl, nella configurazione a cinque posti. Possono circolare in città. Tutti i veicoli venduti in Spagna possono essere equipaggiati con l'impianto a Gpl Thermohybrid, che permette di ottenere l'etichetta Eco per l'accesso nei centri urbani. L'obiettivo della divisione, guidata da Enrico Atanasio, è ottenere in breve tempo nel mercato iberico gli stessi risultati raggiunti in Italia. Nei prossimi mesi il gruppo DR punta a portare le proprie attività anche in Francia, Belgio, Lussemburgo, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Grecia.
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Alfa Romeo - La Stelvio della Polstrada apre la scorta del Giro dItalia
Il Giro d'Italia, dopo le prime tre tappe in Albania, è sbarcato in Puglia ed è partito oggi alle 13:13 da Alberobello alla volta di Lecce. A scortare la corsa rosa sarà, come di consueto, la Polizia Stradale. Giro e Giro-E. Lungo le 18 tappe sul territorio italiano - per 3.109,8 km, con un lieve sconfinamento in Slovenia alla tappa 14 - a vigilare sull'edizione numero 108 del Giro saranno 30 motociclisti e 12 operatori in auto, appartenenti come da tradizione al Compartimento Polstrada della Lombardia. A essi si affiancheranno altri 10 motociclisti e 4 operatori per scortare il Giro-E, iniziativa non competitiva con biciclette a pedalata assistita che, in ogni tappa, anticiperà la gara professionistica di circa 90 minuti. La Stelvio all'esordio. A condurre la carovana sarà l'Alfa Romeo Stelvio 2.2 turbodiesel 210 CV AT8 Q4 Sprint. Si tratta del suo esordio come auto 1 al Giro d'Italia, poiché la vettura fa parte del lotto di 200 esemplari entrato in flotta a fine 2024. Sulla Stelvio in divisa viaggerà il comandante della scorta, il commissario capo Fabrizio Labarile, dirigente del COPS Centro Operativo Polizia Stradale di Milano. Il dispositivo delle auto sarà completato da un'altra Stelvio, una Giulia 2.0 Turbo 200 CV AT8 e cinque Skoda Superb 2.0 TDI Evo Wagon 4x4, queste ultime già impiegate in precedenti edizioni del Giro d'Italia. Per la sicurezza: Pullman Azzurro e Biciscuola. Anche quest'anno, la Polizia Stradale affiancherà il Giro con una serie di iniziative dedicate all'educazione stradale. Alla partenza di ogni tappa ci sarà il Pullman Azzurro che ospita un'aula multimediale dedicata alla diffusione della cultura della guida sicura. Particolare attenzione sarà dedicata ai bimbi delle scuole primarie - nell'ambito del progetto Biciscuola, svolto dalla Polstrada in collaborazione con RCS - per avvicinare gli studenti alle regole della circolazione in bici. Eroi della Sicurezza. In alcune tappe del Giro si svolgeranno le premiazioni degli Eroi della Sicurezza, iniziativa in collaborazione tra Polizia di Stato e Autostrade per l'Italia, nata nel 2012 per valorizzare l'operato degli agenti e degli addetti autostradali che si sono distinti per dedizione e professionalità nelle attività di soccorso e nei compiti istituzionali.
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Maserati - Al FuoriConcorso con GT2 Stradale e MCXtrema
Quest'anno Maserati parteciperà per la prima volta a FuoriConcorso, l'evento che si terrà sul lago di Como dal 24 al 25 maggio 2025 e quest'anno celebra le auto da corsa italiane con il tema "Velocissimo - Italian Race Cars". La Casa modenese porterà due modelli di altissima gamma, la GT2 Stradale e la MCXtrema. La MC2 Stradale in mostra avrà una livrea "Bianco Audace": il modello, la più potente Maserati stradale con motore termico, è equipaggiato con il V6 Nettuno da 640 CV, è capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi e supera i 320 km/h di velocità massima. La MCXtrema, invece, non è omologata per l'uso stradale ed è limitata a 62 esemplari: pensata per collezionisti e gentleman driver, monta Nettuno portato a 740 CV.
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FuoriConcorso 2025 - Quest'anno sarà... "Velocissimo"
Il 24 e 25 maggio, le storiche Villa del Grumello e Villa Sucota sul Lago di Como ospiteranno FuoriConcorso 2025 (qui il racconto della scorsa edizione), quest'anno dedicata al tema "Velocissimo", un omaggio all'heritage motoristico italiano. La manifestazione, ideata da Guglielmo Miani, esporrà una selezione di vetture da corsa che hanno fatto la storia: dalla Lancia D24 vincitrice della Mille Miglia alla Ferrari 499P vincitrice di Le Mans, dall'Alfa Romeo Tipo 159 "Alfetta" del 1951 fino alle Lancia Stratos e Delta S4 del Rally. I marchi presenti. A Como ci saranno, tra gli altri, Alfa Romeo, Koenigsegg, Maserati, Mercedes-Benz, Pagani e Porsche. In programma anche anteprime mondiali, tra cui il debutto di un nuovo brand (per ora top secret), e una mostra fotografica curata da Dylan Don. L'evento, aperto dalle 11 alle 20, includerà conversazioni con esperti del settore come "Collecting or Investing" e "Rally e Formula 1 - le Corse Italiane". RM Sotheby's, nuovo partner, aprirà simbolicamente il weekend con un'asta esclusiva il 22 maggio a Milano.
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Michelin - La nuova gamma X Works Z2 e D2 riduce i consumi dei mezzi pesanti
Michelin lancia la nuova gamma X Works Z2 e D2: dedicata ai mezzi pesanti del settore cava e cantiere, arriverà il primo giugno con la misura 315/80R22.5. I nuovi pneumatici promettono miglioramenti in termini di efficienza energetica e durata, con una riduzione della resistenza al rotolamento (etichettatura B sull'asse sterzante) e un incremento della vita utile (+10% sull'asse sterzante, +25% su quello motore). Nuovi arrivi a settembre. La nuova gamma offre anche un indice di carico maggiorato a 158/150 (8,5 tonnellate per montaggio singolo) e si distingue per la compatibilità con veicoli elettrici. Viene mantenuta la robustezza con protezioni laterali rinforzate e la ricostruibilità delle carcasse, caratteristica importante per la riduzione dei costi operativi. A settembre seguiranno poi le misure 13R22.5 e 385/65 X Works HL Z2.
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Superbollo - Salvini: "Aboliamolo in due fasi, inizieremo prima dell'estate"
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, torna a parlare dell'abolizione del superbollo, l'imposta aggiuntiva sulle auto di potenza superiore ai 252 CV (20 euro per ogni kW oltre i 185): "Abbiamo le idee chiare sul superbollo, che cuba circa 200 milioni di euro all'anno", ha detto Salvini all'Automotive Dealer Day di Verona. "Il dibattito non è trovare 200 milioni di copertura: possiamo coprirli immediatamente con un decreto ministeriale. Se vogliamo farlo in due step o tre, facciamolo per step in modo tale da evitare critiche che comunque ci saranno". A proposito, Salvini dice di non voler "premiare chi usa una Ferrari, ma ridistribuire ricchezza producendo e vendendo quelle vetture".Un primo passo "prima dell'estate". Salvini ha detto di aver sentito il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, che "sta lavorando" già sulla materia: "Contiamo di chiudere prima dell'estate. L'obiettivo sarebbe di eliminare il superbollo, ma possiamo farlo gradualmente" con modifiche che riguarderanno "le fasce di applicazione: alzeremo la soglia dei cavalli oltre i quali si applica", ha aggiunto.Una tassa controversa. Dell'abolizione del Superbollo si parla ormai da anni, eppure i vari governi che si sono avvicendati nel tempo non sono mai riusciti a trovare le adeguate compensazioni fiscali. Curioso, perché a conti fatti si tratta di una tassa dal gettito fiscale irrisorio, soprattutto se confrontato con i costi di riscossione. In ogni caso, come ha ricordato lo stesso Salvini, un primo passo verso la cancellazione è stato fatto l'anno scorso dal Parlamento con il via libera al ddl "Delega al governo per la riforma fiscale", che ha assegnato all'esecutivo il compito di procedere con una rifoma del sistema delle tasse e di valutare proprio la cancellazione del superbollo. Nel testo si parla di "progressivo superamento dell'addizionale erariale sulla tassa automobilistica, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica": dunque, il governo dovrà prima verificare le necessarie coperture per procedere con una cancellazione che - in ogni caso - sarebbe sostanzialmente graduale. No al 2035, l'elettrico è "sovietico". Salvini è tornato anche sul Green Deal e lo stop alle auto termiche nel 2035. "Le scelte imposte dall'Unione europea stanno mettendo in difficoltà un settore produttivo con tutta la sua filiera, ma la CO2 è aumentata: nel 2023, in tutto il mondo ne sono state emesse 37,4 miliardi di tonnellate, il massimo storico da quando esistono le rilevazioni", ha puntualizzato il ministro. "L'intera Europa contribuisce al 7% della CO2 mondiale, la Cina da sola al 31%. chiaro che se tu poni dei limiti alla tua produzione che vale il 7%, e lasci libero il 31% di bruciare carbone come se non ci fosse un domani per produrre la batteria con cui entro nella ZTL a Milano o a Roma, hai commesso il delitto perfetto". Quanto all'elettrico, deve essere "il consumatore a decidere: quello dell'auto elettrica è stato un esperimento sociale fallito. Si è imposto un mercato che il consumatore non vuole con questi modi e questi tempi. L'obiettivo del 2035 è folle, sbagliato, impercorribile: per serietà, qualcuno a Bruxelles dovrebbe dire 'sediamoci intorno al tavolo e rivediamolo'. Bisogna capire se quello che stanno facendo per ridurre l'impatto sul clima funziona o non funziona. Se io mi accorgo che il medico mi ha prescritto una medicina per la cervicale e dopo due mesi sto peggio di prima, non sono un negazionista della medicina, sono un pragmatico che ritiene che bisogna cambiare terapia", ha proseguito Salvini, ribadendo che "il tutto elettrico è la morte economica, commerciale, industriale e ambientale del nostro continente. Il mio appello è di sfruttare i prossimi mesi per poi arrivare sereni al 2027 e a un 2035 dove decida il mercato, non un'imposizione di stampo sovietico".Rivediamo i fringe benefit. Il leader della Lega ha quindi definito un errore la decisione del governo di riformare la disciplina fiscale dei fringe benefit e non ha escluso un intervento correttivo: Se fai qualcosa che sulla carta pensavi funzionasse e non funziona, cambia direzione. Ne sono assolutamente convinto. Salvini è tornato anche sulla questione degli autovelox e la diatriba con i comuni sul censimento degli apparecchi di rilevazione e, ovviamente, sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa: una situazione che secondo il leader della Lega si deve, più che a Donald Trump, alla stessa Bruxelles: L'Unione Europea si è autoimposta un dazio con le sue normative rigide e assolutamente fuori dal mondo ben prima che si insediasse Trump. Il quale, si è capito, usa le tariffe come merce di scambio".
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Automotive Dealer Day - Elettrico, flotte, futuro dell'auto: la filiera si raduna a Verona
iniziata la 23esima edizione dell'Automotive Dealer Day, l'appuntamento che da diversi anni riunisce a Verona gran parte della filiera automobilistica italiana. L'evento, organizzato da Quintegia, è stato aperto dal convegno "Le Associazioni dell'automotive a confronto con il governo sul futuro della mobilità in Italia" a cui hanno partecipato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e i rappresentanti delle associazioni Anfia, Aniasa, Federauto, Motus-E e Unrae. La tempesta perfetta. Il ministro, dopo aver ascoltato le istanze del settore, ha espresso il suo punto di vista su vari temi: dall'auto elettrica ("deve essere una opzione, conto che a Bruxelles si azzerino modi, tempi e obiettivi del Green Deal) alle flotte aziendali ("il foverno ha sbagliato e deve fare dietrofront"), dal superbollo (ormai agli sgoccioli, secondo le previsioni di Salvini) al modello d'agenzia ("Sono convinto che non si debba tagliare la connessione tra la rete e il cliente finale, per garantire sempre un contatto diretto"). Durante la sessione di apertura, i principali rappresentanti del settore hanno sottolineato come l'industria automotive si trovi oggi al centro di una "tempesta perfetta", generata da fattori molteplici e spesso convergenti: dalla volatilità del mercato globale al ritorno dei dazi, dalla transizione tecnologica alle normative europee in continua evoluzione. I temi caldi. Diversi sono stati i temi emersi durante il tavolo di confronto. Per esempio, le associazioni hanno ribadito la richiesta di una maggiore coerenza tra le politiche europee e quelle italiane, affinché il nostro Paese non resti indietro rispetto agli altri mercati. Inoltre, sul fronte della mobilità elettrica, sono state evidenziate non solo la crescita dell'infrastruttura di ricarica o l'ampia offerta di modelli, ma anche criticità quali burocrazia, mancanza di chiarezza normativa e assenza di una strategia industriale solida. Un passaggio della discussione ha riguardato anche la situazione del mercato, caratterizzato da consumatori attendisti in assenza di incentivi e di una visione a lungo termine. Sul tema delle flotte aziendali, le associazioni giuicano le norme sui fringe benefit poco efficaci nel sostenere la transizione e segnalano le difficoltà delle imprese a rinnovare i propri parchi e dei concessionari ad affrontare un rallentamento del mercato dovuto anche a una fiscalità penalizzante rispetto ad altri Paesi europei. "Chi opera nel settore automotive, e in particolare i concessionari, è da sempre abituato a gestire il cambiamento con resilienza, spirito imprenditoriale e capacità di adattamento. Dalle innovazioni tecnologiche ai nuovi modelli di mobilità, dagli incentivi discontinui alla programmazione incerta, la filiera ha affrontato numerose trasformazioni, ma oggi, più che mai, servono risposte strutturali", ha osservato Tommaso Bortolomiol, Ceo di Quintegia. "L'auto non è solo un tema industriale, ma anche politico e sociale. Per affrontare con successo la transizione in atto servono visione, dialogo e pragmatismo. I concessionari sono pronti a fare la loro parte, ma occorrono strumenti concreti: maggiore chiarezza fiscale, più fiducia nella mobilità del futuro, tempi decisionali più rapidi. In questo contesto, l'Automotive Dealer Day si conferma una piattaforma di lavoro condivisa tra istituzioni, associazioni e operatori del settore, fondamentale per sostenere crescita, sostenibilità e competitività della filiera automotive italiana, soprattutto in un momento storico in cui l'incertezza è diventata la nuova normalità".
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Slate - Usa, boom di ordini per il pick-up elettrico da 20 mila dollari
La startup americana Slate ha ottenuto un successo immediato. Dopo l'apertura degli ordini, il suo pick-up elettrico low-cost ha raccolto 100 mila ordini: i clienti per il momento hanno versato 50 dollari - rimborsabili - e le prime consegne sono previste per l'ultimo trimestre del 2026 con prezzi di listino a partire da meno di 20 mila dollari grazie agli incentivi. Solo il necessario dentro e fuori. Il progetto Slate, noto alle cronache anche per il supporto economico fornito da Jeff Bezos, punta all'essenziale. Pannelli della carrozzeria pre-colorati, linee squadrate, climatizzatore manuale ed una plancia molto semplice, dove l'infotainment è sostituito dal telefono o dal tablet del guidatore. Le personalizzazioni sono a cura del proprietario: pellicole per cambiare il colore della carrozzeria, accessori da stampare in 3D e persino un kit per trasformare la carrozzeria da pickup a Suv. Fino a 386 km di autonomia. ll modello entry-level con motore posteriore da 204 CV offre una batteria da 52,7 kWh per circa 240 km di autonomia, ma è prevista anche una variante da 84,3 kWh per 386 km stimati. La ricarica prevede lo standard Nacs e un sistema a 120 kW capace di passare dal 20 all'80% in circa 30 minuti.
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Xiaomi - Una class action per il cofano della SU7 Ultra
Sono oltre quattrocento i proprietari della Xiaomi SU7 Ultra, il modello ad alte prestazioni della berlina elettrica, che si sono organizzati per far causa alla Casa cinese. Il motivo è legato al cofano in fibra di carbonio di questa versione, venduto come accessorio al prezzo di 42mila yuan (corrispondenti a circa 5.250 euro). Prese d'aria estetiche? Secondo quanto dichiarato dalla Xiaomi, il cofano dispone di due vistose prese d'aria con funzioni aerodinamiche e per il raffreddamento del powertrain. Tuttavia, alcuni test condotti in proprio da diversi possessori della SU7 Ultra col cofano optional avrebbero dimostrato che non si tratta di un pezzo molto diverso da quello di serie: non ci sono differenze strutturali, dai condotti non passerebbe aria e il guadagno termico sarebbe di fatto nullo. Le scuse e le sanzioni. La Xiaomi si è già scusata pubblicamente, riconoscendo che la descrizione del prodotto è ambigua, offrendo agli acquirenti 20.000 punti fedeltà e la possibilità di tornare al normale cofano in alluminio. Molti hanno rifiutato l'offerta, definendola inadeguata: Abbiamo comprato questo accessorio, pubblicizzato per migliorare le performance dell'auto, scrive un utente sul gruppo WeChat di chi sta organizzando la causa. Xiaomi deve dimostrare che i condotti funzionano, e se così non fosse assumersi le proprie responsabilità. Secondo alcuni esperti di legislazione cinese, se venisse accertato formalmente che i condotti dell'aria non funzionano, la Xiaomi potrebbe incorrere in sanzioni per pubblicità ingannevole.
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Nissan - Conti in profondo rosso: Yokohama corre ai ripari
La Nissan ha annunciato un nuovo programma di efficientamento, segnato da ampi e profondi tagli al perimetro operativo: infatti, la Casa di Yokohama non ha solo confermato il taglio di 20 mila dipendenti (11 mila in più rispetto ai 9 mila comunicati lo scorso autunno), ma ha anche svelato nuove iniziative per ridurre drasticamente il numero delle fabbriche e i centri di Ricerca & Sviluppo, nonché per rivedere le strategie di prodotto e la presenza sui mercati globali. L'obiettivo ultimo del piano di rilancio, che la stessa Nissan ha definito ambizioso, è tentare di rimettere in carreggiata un bilancio in profondo rosso.La scure sui costi. Le varie iniziative, descritte come "decisive e coraggiose" e inserite nel piano denominato "Re:Nissan", sono destinate a creare un modello operativo "più snello", adeguato alla rapida evoluzione del mercato e, soprattutto, più efficiente e redditizio: i nuovi vertici aziendali, guidati dall'amministratore delegato Ivan Espinosa, puntano a ottenere risparmi per 500 miliardi di yen (oltre 3 miliardi di euro al cambio attuale) entro due anni, tagliando i costi sia fissi che variabili. In tal senso, ben 3 mila dipendenti dovranno dedicarsi in via prioritaria su iniziative di riduzione delle spese variabili e grande attenzione sarà rivolta alla catena degli approvvigionamenti. La Nissan punta a rivedere la sua base dei fornitori, con l'obiettivo esplicito di ottenere "più volumi da un minor numero di aziende". Sul piano dei costi fissi, la Casa ha annunciato una ristrutturazione della base produttiva, tramite un "consolidamento" dei suoi impianti di assemblaggio da 17 a 10 entro l'esercizio fiscale 2027, una razionalizzazione delle fabbriche di motori e una revisione di processi e turni di lavoro. Inoltre, è stato cancellato il progetto per un impianto di batterie al litio-ferro-fosfato a Kyushu. Il taglio agli organici, che come detto è salito a un totale di 20 mila persone sempre entro il 2027, riguarderà "ruoli diretti e indiretti", operai, ricercatori e amministrativi. Il piano prevede anche una revisione dei processi di sviluppo incentrata su una riduzione dei costi di progettazione, della complessità dei progetti e dei tempi di lavoro: le varie iniziative, unite alla "razionalizzazione delle strutture globali di ricerca e sviluppo e all'allocazione del lavoro in luoghi competitivi", mirano a ridurre del 20% il costo orario medio della forza lavoro. Prodotti e mercati. Nel mirino del management sono finiti anche la gamma prodotto e i mercati. L'obiettivo è ridurre del 70% la "complessità delle componenti" e da 13 a 7 il numero delle piattaforme. Inoltre, la Casa intende tagliare i tempi di sviluppo complessivi di diverse novità (tra cui la nuova Nissan Skyline, un'inedita C-Suv e una prossima Suv compatta per il marchio Infiniti), che dovranno scendere prima a 37 mesi e quindi a 30. La strategia di prodotto sarà poi ridefinita per privilegiare l'identità dei marchi, dare priorità ai modelli più popolari e adeguare maggiormente l'offerta alle esigenze dei consumatori locali. A tal proposito, i mercati chiave saranno Stati Uniti (si punterà sulle ibride e sul rilancio di Infiniti), Giappone (sarà ampliata la coperture dei segmenti di mercato), Cina (il focus sarà sui veicoli elettrici e ibridi), Europa (l'attenzione sarà rivolta ai Suv di segmento B e C e sulle collaborazioni con Renault e i partner cinesi), Medio Oriente e Messico. Il rosso di bilancio. Dal punto di vista prettamente finanziario, l'obiettivo del riassetto è riportare il conto economico a una "redditività operativa positiva" e il business automobilistico a generare di nuovo cassa entro la fine dell'esercizio al 31 marzo 2027. Nel mentre, i numeri aziendali mostrano una situazione di profondo rosso come già anticipato dalla stessa Nissan pochi giorni fa. In particolare, il conto economico mostra ricavi per 12.633 miliardi di yen (-0,4%), un utile operativo di appena 69,8 miliardi (-88%), un margine dello 0,6% (4,5% nell'esercizio precedente) e un risultato netto passato da un utile di 426,6 miliardi a una perdita di 670,9 miliardi, l'equivalente di oltre 4 miliardi di euro. Quanto all'esercizio corrente, a Yokohama si sono limitati a indicare solo la stima dei ricavi (12.500 miliardi), mentre le previsioni sugli utili non state ancora determinate a causa dell'incertezza legata all'impatto dei dazi statunitensi. Inoltre, la Nissan prevede che le sue attività continueranno a subire gli effetti negativi dell'intensificazione della concorrenza, delle pressioni inflazionistiche e della volatilità dei cambi.
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