Toyota - Circular Factory, un'azienda ad hoc per il riciclo delle auto a fine vita

4 Ruote - Mar 18,2025
La Toyota si affianca ad altri costruttori, tra cui Renault e Stellantis, avviando attività espressamente dedicate alle attività di economia circolare. La Casa nipponica, tramite la sua filiale europea, ha costituito Toyota Circular Factory, azienda attiva nel riciclaggio, nel riutilizzo e nella rigenerazione di veicoli a fine vita. La nuova società inizierà le sue attività nel terzo trimestre dell'anno presso lo stabilimento inglese di Burnaston, destinato a diventare il polo di riferimento per l'espansione delle operazioni anche in Europa e altre aree del mondo.  Le strategie. Toyota Circular Factory concentrerà la sua attenzione su componenti e materiali delle vetture, come batterie o ruote, che dopo un processo di convalida completo possono essere riutilizzati, rigenerati o riciclati e, in alcuni casi, rivenduti sul mercato. L'azienda punta anche a riciclare materie prime e altri materiali, come rame, alluminio, acciaio e plastica, per riutilizzarli nei processi produttivi. "Prevediamo di riciclare circa 10.000 veicoli all'anno nel nostro stabilimento nel Regno Unito, che darà nuova vita a 120.000 componenti e recupererà, tra l'altro, 300 tonnellate di plastica ad alta purezza e 8.200 tonnellate di acciaio", spiega Leon van der Merwe, responsabile Circular Economy presso Toyota Motor Europe. "Come passo successivo, prevediamo di lanciare operazioni simili in tutta Europa. E non ci fermeremo ai nostri stabilimenti: vogliamo collaborare con altre organizzazioni". Toyota Circular Factory punta a massimizzare il recupero e il riutilizzo delle componti nell'ottica di ridurre in modo significativo l'impatto ambientale delle attività produttive e di contribuire agli obiettivi strategici della Casa madre: Toyota Motor Europe si è posta l'obiettivo della "carbon neutrality" per tutti i suoi impianti entro il 2030, per la sua intera gamma prodotti entro il 2035 e per tutte le sue attività entro il 2040.    
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Magna - La fabbrica di Graz potrebbe produrre le Bev di Xpeng e Gac

4 Ruote - Mar 18,2025
La Magna potrebbe acquisire nuovi clienti per il suo impianto austriaco. Secondo il quotidiano tedesco Kleine Zeitung, l'azienda canadese sarebbe sul punto di firmare un contratto per avviare già a giugno la produzione di elettriche a Graz per conto di "due importanti marchi cinesi": si tratterebbe di Xpeng e Gac, interessate ad assemblare le loro Bev in Europa per aggirare i dazi europei in vigore da alcuni mesi.  Nessuna conferma. Per ora, l'azienda, fondata da Frank Stronach e tra i maggiori produttori di auto per conto terzi, non ha confermato e neanche smentito le indiscrezioni di stampa: si è limitata a non voler commentare "trattative in corso, né altri dettagli". Del resto, la testata non indica quali modelli potrebbero essere prodotti a Graz, anche se non è da escludere che la scelta ricada su alcune vetture già offerte sul mercato europeo: Xpeng vende le Suv G6 e G9 e la berlina P7, mentre la Gac si sta preparando a lanciare l'Aion V. Detto questo, c'è un aspetto da non trascurare: per Magna e la sua controllata Magna Steyr sarebbe di secondaria importanza sapere al momento quale modello assemblare a Graz visto che, almeno inizialmente, le attività produttive sarebbero su "piccola scala" e quindi non necessiterebbero di investimenti ingenti per ammodernare le strutture produttive. Inoltre, gli eventuali modelli verrebbero assemblati utilizzando kit di assemblaggio provenienti dalla Cina e oggetto di tariffe doganali differenti rispetto a quelle attualmente in vigore: la Xpeng, per esempio deve pagare un dazio del 21,3%, oltre all'aliquota normale del 10%, ma con i kit eviterebbe pesanti esborsi.Il declino di Graz. La Magna, dal canto suo, troverebbe finalmente una soluzione alla fuga dei clienti degli ultimi anni. L'anno scorso, la fabbrica austriaca ha visto la produzione scendere dalle oltre 105 mila vetture del 2023 ad appena 71.900. Il caloè da attribuire ai problemi con diversi clienti: la Jaguar ha già fermato l'accordo per la produzione della I-Pace, la produzione della Fisker Ocean è stata bloccata dopo la bancarotta del marchio statunitense e la Ineos ha cancellato l'ordine per il fuoristrada elettrico Fusilier ancor prima di avviarne l'assemblaggio. Inoltre, l'anno prossimo andranno a scadenza le commesse della BMW per la Z4 e della Toyota per la Supra. Infine, il contratto con la Mercedes per la Classe G è confermato solo fino al 2029. Dunque, la Magna si trova nella necessità di individuare nuovi clienti. Non a caso, nei mesi scorsi ci sono state già diverse aperture in tal senso e indiscrezioni sull'avvio di apposite trattative proprio con costruttori cinesi.   
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