Mostre - Il Mauto celebra Gandini con "Ultraleggera"
A un anno dalla scomparsa di Marcello Gandini, il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino (Mauto) dedica una mostra al maestro del car design. Dal 20 giugno al 31 agosto, la Project Room ospiterà infatti "Ultraleggera", esposizione che presenta disegni originali e prototipi del progettista di legende come Lamborghini Miura, Lancia Stratos e Alfa Romeo Carabo. Anche la Summer school. La mostra, curata da Marzia Gandini e Simone Carena, nasce dalla collaborazione con il Qatar Auto Museum e la Virginia Commonwealth University School of Arts Qatar e affianca ai lavori storici di Gandini le opere di studenti contemporanei, creando un dialogo tra generazioni. E proprio in quest'ottica, dal 18 al 21 giugno si terrà la "Summer School - Il design delle idee", con incontri teorici e laboratori pratici per designer, architetti e appassionati.
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Goodyear e Audi - I nuovi pneumatici sviluppati col simulatore
Goodyear e Audi hanno presentato il primo modello della gamma Eagle F1 Asymmetric 6 progettato con un simulatore avanzato dell'Innovation Center del produttore di pneumatici, in Lussemburgo. Il simulatore ha permesso di ottimizzare tempi e risorse: dopo due cicli virtuali, il primo prototipo fisico ha ottenuto l'approvazione di Audi in soli 10 mesi. Tanto risparmio. Inaugurato lo scorso anno, il Driving Simulator di Goodyear replica parametri fondamentali come maneggevolezza, rumorosità e resistenza al rotolamento, riducendo la necessità di test fisici. Secondo i calcoli dell'azienda, questo metodo può far risparmiare "migliaia di pneumatici e chilometri di prove".
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Nissan Micra - Svelata la gamma per lItalia
La nuova Nissan Micra in veste elettrica ormai non ha più segreti, a eccezione dei prezzi. Dopo la presentazione ufficiale, avvenuta nelle scorse settimane, è stata svelata anche la gamma che andrà a comporne il listino italiano, studiato nei dettagli in modo da farne un modello d'attacco tra le compatte da città. Rispetto alla quinta generazione, uscita di scena nel 2022, la giapponese cala di circa 3 centimetri nella lunghezza, ridotta a 3,97 metri, crescendo però in altezza a 1,49 metri (+4 cm) e in larghezza a 1,77 metri (+3 cm). Con la nuova Micra torniamo a competere nel segmento B sottolinea l'AD di Nissan Italia Marco Toro guardando alle attuali tendenze del mercato, riportandola nel suo habitat naturale, dove le automobili a batteria stanno crescendo velocemente, avendo contato solo nei primi quattro mesi dell'anno 4.800 immatricolazioni contro le 4.600 dell'intero 2024. Tra gli equipaggiamenti la suite di Google. In tutto sono tre le varianti previste per la giapponese, disponibile in sei diverse colorazioni di carrozzeria, anche con tetto a contrasto, e tre opzioni per gli interni. Quella base Engage, con il solo powertrain da 90 kW (122 CV) e batteria da 40 kWh per 310 km di autonomia Wltp, che comprende tra le dotazioni il climatizzatore automatico. L'intermedia Advance, proposta anche con motore da 110 kW (150 CV) e batteria da 52 kWh per 408 km Wltp, dotata di serie nell'infotainment della suite di Google che integra comandi vocali e l'EV Route Planner per pianificare i percorsi in base alle ricariche e all'autonomia residua. E la top di gamma Evolve, in listino con la sola motorizzazione più potente, caratterizzata da diversi plus, tra cui un impianto audio Harman Kardon con nove diffusori, in grado di generare a bordo cinque diverse esperienze acustiche immersive. A cui si aggiunge l'interfaccia di connessione NissanConnect, per localizzarla e gestirne da remoto diverse funzioni tramite app, come lo sblocco delle portiere e l'accensione delle luci. Sicurezza al top. Sul fronte della sicurezza, la Micra prevede infine già dal modello base 17 Adas, dalla frenata automatica d'emergenza al mantenimento attivo della corsia. La Evolve alza ulteriormente l'asticella con 25 tecnologie di assistenza alla guida che comprendono l'Around View Monitor per la visione panoramica e il sistema di parcheggio automatico.
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Jeep - Ecco la nuova Cherokee (che non arriverà da noi)
A sorpresa, la Jeep ha pubblicato le prime immagini della nuova generazione della Cherokee. La Suv americana, che dovrebbe avere dimensioni non troppo dissimili dalla sorella Compass, arriverà entro la fine dell'anno negli Stati Uniti con un'offerta multienergia: in Europa, invece, non è prevista la sua commercializzazione, con la Compass (455 cm) che avrà il compito di presidiare il segmento C, colmando il divario tra le Renegade (424 cm) e Grand Cherokee (491 cm). Cosa c'è sotto? Per il momento dalla Jeep non sono trapelate informazioni tecniche sul suo conto, ma la nuova Jeep Cherokee verrà sicuramente proposta con un'offerta articolata di propulsori. Che saranno termici puri, elettrificati o anche elettrici, ma non è chiaro se saranno gli stessi della Compass. Il modello presentato in Italia negli scorsi mesi offre infatti un ventaglio di propulsori molto ampio grazie all'impiego della piattaforma Stla Medium. Architettura che potrebbe tranquillamente fare da base alla nuova Cherokee, sia per dimensioni sia per caratteristiche. Molti media statunitensi, però, parlano dell'impiego della Stla Large, il che tornerebbe a livello di industrializzazione: negli Stati Uniti questa meccanica viene già prodotta da tempo, al contrario della Medium.Solo per l'America. Oltre alle dimensioni, che probabilmente si aggireranno attorno ai 4 metri e 70, pure lo stile ricorda quello della nuova Jeep Compass, con quella calandra più sottile rispetto al passato che collega i due fari e i tratti somatici tipici del marchio Jeep. D'altronde le due auto non sono pensate per gli stessi mercati: la Compass sarà un modello globale, mentre la Cherokee non verrà esportata oltreoceano.
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Cupra - Leon Sportstourer, familiare tra le curve
Di station wagon così non ce ne sono molte in circolazione. Al netto di una carrozzeria ormai inusuale nei listini di oggi, sempre più ricchi di Suv, la Cupra Leon Sportstourer è anche una delle poche familiari a dotarsi dell'ibrido alla spina, completando di fatto una gamma motori per tutti i gusti: benzina (anche a quattro ruote motrici) e diesel lisci, oppure mild-hybrid benzina e plug-in da 204 e 272 cavalli. Con prezzi di queste due ultime versioni che partono rispettivamente da 44.650 euro e 50.200 euro. Il powertrain. Il propulsore ibrido della nuova Leon Sportstourer è composto da un 1.5 turbobenzina a ciclo Miller da 150 o 177 CV abbinato a un motore elettrico da 85 kW (116 CV), per una potenza di sistema di 204 o 272 cavalli e una coppia massima rispettivamente di 350 o 400 Nm. Il cambio è il consueto Dsg doppia frizione a sei rapporti, che alloggia un'unità elettrica alimentata da una nuova batteria di trazione da 19,7 kWh con chimica al nichel, manganese e cobalto (4 moduli da 24 celle) che promette un'autonomia, in modalità EV, di 125 km nel ciclo Wltp. La potenza massima di ricarica in corrente alternata è di 11 kW, ma si possono sfruttare fino a 50 kW collegandosi a colonnine in corrente continua, per passare dal 10% all'80% di batteria in meno di mezz'ora. Ibrido gustoso. Tra le strade della Valpolicella abbiamo assaporato le qualità della Leon Sportstourer Phev da 204 CV, notando come l'elettrico e il termico lavorino in armonia, regalando una spinta brillante e prestazioni niente male: per lo 0-100 la Cupra dichiara 7,9 secondi. In attesa del verdetto del nostro Centro prove, vi riportiamo il consumo medio riportato dal computer di bordo al termine di un percorso misto di una settantina di chilometri: 22,3 km/l per la parte termica e 15,5 kWh/100 km per l'elettrico. Siamo arrivati a destinazione con una cinquantina di chilometri d'autonomia elettrica, sintomo di come questo ibrido sfrutti il più possibile l'unità a corrente per contenere i consumi di benzina. Telaio sano. Ai pregi del propulsore si uniscono poi la praticità e lo spazio delle forme da wagon (470 litri la capacità del bagaglio in configurazione Phev) e la nota dinamica in pieno stile Cupra. La Leon, infatti, si è rivelata piacevole tra le curve, complici una seduta bassa e lo sterzo pronto abbinat a un assetto ben tarato (ma un po' rigido al posteriore). Non male anche la vita a bordo: l'abitacolo, curato nella scelta dei materiali e dei rivestimenti, è impreziosito da elementi sportivi come sedili avvolgenti.
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Formula 1 - Barcellona chiude la tripletta europea
Non c'è riposo per la Formula 1: dopo Monaco, team e piloti si sono spostati velocemente in Spagna dove, questo fine settimana, andrà in scena il Gran Premio di Spagna.Favoriti e outsider. Guardando i valori in campo e lo stato di forma recente, forse è superfluo ricordare che i principali candidati alla vittoria sono i piloti della McLaren. Oscar Piastri e Lando Norris guidano la classifica piloti rispettivamente con 161 e 158 punti dopo Monaco - e il team Papaya domina anche il Mondiale Costruttori con ampio margine. La loro vettura, già performante a Imola e Monaco, dovrebbe trovarsi bene sul tracciato spagnolo, soprattutto se saprà mitigare gli effetti della nuova direttiva sulle ali flessibili, di cui si parla da settimana e sulla quale, almeno finora, la McLaren non sembra particolarmente preoccupata. In Spagna ci sarà da tenere d'occhio Max Verstappen e la Red Bull, che potrebbe trovare il modo di esprimersi al meglio sulle veloci curve del tracciato catalano. La Ferrari non avrà novità sostanziali sulla vettura, a parte le ali aggiornate. Del Cavallino si continua più a parlare di ciò che succede nel retro-box che in pista, soprattutto tra i rapporti non idilliaci tra Lewis Hamilton e il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami.La FIA tarpa le ali ai team. A Barcellona debutterà la direttiva FIA che inasprisce notevolmente i limiti di flessione ammessi sulle ali anteriori. In pratica, le consuete prove statiche con carico verticale di 100 kg dovranno rispettare tolleranze molto più rigide: la flessione massima simulcast (con 100 kg applicati simmetricamente) scende da 15 a 10 mm, mentre sul solo lato sinistro o destro viene limitata a 15 mm, invece dei precedenti 20. Anche il carico puntuale sui flap posteriori è più severo: al colpo di 6 kg la curva a campana non potrà più deformarsi di più di 3 mm, mentre prima il limite era 5 mm. Questi cambiamenti annunciati già in pre-season mirano a stroncare le ali ultraflessibili usate da alcuni team per ridurre la resistenza all'avanzamento alle alte velocità. Il provvedimento è stato ampiamente dibattuto nel paddock: Ferrari sottolinea che può essere un potenziale game changer per tutti i costruttori, mentre la Red Bull si dice curiosa di capire gli effetti reali. Lo stesso Toto Wolff ha osservato che forse la Ferrari era stata tra le più conservative in passato, per cui gli effetti sulle gerarchie vanno ancora valutati. Il team principal della Red Bull Christian Horner definisce l'impatto un'incognita, sottolineando che la finestra di funzionamento delle vetture è già molto ristretta e dunque il cambiamento della flessibilità dell'ala anteriore è piuttosto significativo.Superclassico. Il Circuit de Barcelona-Catalunya è un tracciato di 4,657 km caratterizzato da lunghi rettilinei alternati a una grande varietà di curve. Il tracciato è ben noto per la sua superficie abrasiva, che sollecita molto gli pneumatici, soprattutto l'anteriore sinistro, a causa della maggioranza di curve a destra. Le vetture useranno assetti a elevato carico aerodinamico per garantire grip in percorrenza, senza però sacrificare completamente la velocità di punta sul rettilineo. In pratica si cerca un bilanciamento tra deportanza e resistenza all'avanzamento: tanta deportanza per affrontare in pieno le curve veloci (le staccate di curva 10 e 12 sono tra le più impegnative) e buon grip meccanico per l'uscita dalle curve lente (come la chicane finale). Le caratteristiche del tracciato lo rendono una sorta di banco di prova tecnico per le vetture, tanto che nel paddock si è soliti dire che una monoposto che va veloce a Barcellona, può andare veloce ovunque.Le scelte della Pirelli. La società della P lunga ha scelto per il GP di Spagna le tre mescole più dure della gamma: C1 (Hard), C2 (Medium) e C3 (Soft). Storicamente la gara spagnola segue quasi sempre una strategia a due soste: partenza su Soft, stint medio-lungo su Medium e finale su Soft oppure l'inverso. L'anno scorso, per esempio, salvo rare eccezioni tutti usarono Soft al via e coprirono tutte le mescole disponibili, con i primi tre classificati che tagliarono il traguardo su un secondo treno di Soft. Anche la Pirelli conferma che quest'anno la strategia a due fermate dovrebbe rimanere la strategia più veloce: se il degrado dovesse risultare particolarmente elevato dato il fondo abrasivo e le alte velocità in curva non è escluso nemmeno un piano a tre soste per chi lotta al vertice.Come vedere il GP di Spagna in tv. Anche questo weekend si potrà seguire tutto l'evento in diretta sulla pay-tv, mentre i non abbonati dovranno attendere le differite su TV8, in chiaro per tutti. Ecco il programma del weekend.Venerdì 30 maggioProve Libere 1 - dalle 13.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Prove Libere 2 - dalle 17.00 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 31 maggioProve Libere 3 - dalle 12.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Qualifiche - dalle 16.00 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 19.00Domenica 1 giugnoGara - partenza alle 15 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 18.30
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Su 4R di giugno - Citroën C5 Aircross: dichiarazione d'indipendenza
Si vendono sempre più Suv, e di conseguenza l'offerta è quanto mai varia. Ma, per fortuna, le Suv non sono tutte uguali. Anzi, qualcuna l'originalità ce l'ha proprio nel Dna: la nuova C5 Aircross, da buona Citroën, è proprio una di queste. Attesa in concessionaria nella seconda metà dell'anno, la seconda serie si fonda su tre pilastri. Il primo è il confort. Giunta a Vairano con la promessa di un'abitabilità di riferimento per la propria categoria, la Suv francese è stata misurata in lungo e in largo dai tecnici del Centro Prove. Che hanno messo le mani su uno dei primi prototipi definitivi del modello: motivo per cui, per adesso, è ancora presto per dirvi come va. Tre gradi di elettrificazione. Il secondo cavallo di battaglia di questa sport utility è il design, che rispetto ad alcuni modelli recenti (vedi C3 e C3 Aircross) si fa più sofisticato nei dettagli. E presenta un abitacolo molto diverso da tutte le Suv di Stellantis, grazie soprattutto a una piccola e decisiva mossa: il touch screen dell'infotainment, bello grande, orientato in verticale. Terzo elemento cardine, la nuova piattaforma multienergia Stla Medium, che regala alla Suv una gamma di powertrain completamente elettrificata: si va dall'ibrido a 48V fino all'elettrico puro, passando per il plug-in. Dotazioni inedite, nuove tecnologie (compresa l'IA di ChatGPT) e Adas aggiornati completano il quadro della seconda serie della C5 Aircross. Che vi presentiamo nel dettaglio su Quattroruote di giugno 2025.
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Su 4R di giugno - La "via elettrica" ha una formula: eccola
Esiste un metodo scientifico, se così vogliamo dire, o quantomeno oggettivo per determinare se possiamo vivere per sempre felici e contenti con una Bev? Per Quattroruote sì, e non c'è bisogno di credere alle favole. Serve, piuttosto, sottostare a determinate condizioni. Le abbiamo dettagliate nel numero di giugno 2025, in edicola dal 30 maggio: non percorrere più di 15 mila chilometri all'anno (un ammontare piuttosto comune per molti italiani), ricaricare prevalentemente in casa e limitare i rifornimenti ad alta potenza alle situazioni di viaggi medio-lunghi, durante le vacanze o nei weekend. Soddisfacendo questi requisiti, si scopre un risvolto del tema dell'elettrificazione poco o mal comunicato dagli stessi costruttori e dalle loro reti commerciali: quello dell'economia di esercizio. Perché i risparmi, a confronto con modelli termici equivalenti, viaggiano tra il 15 e il 24%.Un sondaggio incoraggiante. Insomma, se fate parte di quel 32% di potenziali acquirenti di elettriche emerso dal sondaggio che abbiamo svolto qualche mese fa su Quattroruote.it (al quale hanno risposto 10 mila utenti), ora avete un motivo in più per valutare questa opzione. E se rientrate anche in quel 41% di italiani (questa volta la fonte è Istat) che vivono in case indipendenti (con facilità di allaccio di una wallbox senza burocrazie condominiali), allora avete fatto bingo e potreste godere appieno dei vantaggi, anche economici, dell'elettrico. Ma per sapere di più sulla formula della felicità "15 (mila), 70 (per cento), 30 (per cento)" - cioè, lo ricordiamo, la percorrenza annuale e le quote di ricarica domestica e pubblica Hpc rispettivamente - e su quali fattori incidono per le voci di spesa e di risparmio, non perdetevi Quattroruote di giugno 2025.
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Nuovo Quattroruote - Scopri il numero di giugno
Il nuovo numero di Quattroruote, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 30 maggio, dedica la copertina alla Citroën C5 Aircross: la Suv francese cambia tutto, dallo stile - completamente rinnovato - allo spazio interno, incrementato rispetto alla generazione precedente. E, per la prima volta, si apre all'elettrico. Le Prove vi propongono "Bev: la formula del risparmio", ovvero i conti da fare e i parametri da tenere in considerazione (percorrenza annua, tipo di ricarica prevalente, etc.) per capire se un'auto a batteria fa davvero al caso vostro rispetto alla controparte termica. Poi c'è da celebrare un compleanno, quello della nostra pista di Vairano: inaugurata il 16 giugno 1995, oggi ferve di prove e test come il primo giorno, se non di più. Per festeggiarla, abbiamo messo a punto un esercizio inedito per le auto che "spremiamo": a 130 km/h, il tester inchioda e cambia corsia nello stesso istante. Vi raccontiamo cosa accade: le sorprese, statene certi, non mancheranno. Infine, vi spieghiamo tutti i dettagli di "Stop cellular", la nostra campagna contro la distrazione da smartphone, ma vi portiamo anche sulle strade dei più famosi vini italiani con l'allegato Qtour. Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un'email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).
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Pirelli - Le speedboat con il pneumatico attorno
Compie vent'anni il sodalizio tra la Pirelli e Sacs Tecnorib, da cui nel 2005 è nata una linea di imbarcazioni semirigide ad alte prestazioni vendute in tutto il mondo, dalla Florida all'Australia ai mari italiani. Per festeggiare questo anniversario è stata organizzata una mostra-evento nella Villa Bicocca degli Arcimboldi, presso il quartier generale dell'azienda milanese, per ripercorrere le principali e più importanti tappe di questa collaborazione. Una gamma per tutte le esigenze. Fin dall'inizio, la gamma di imbarcazioni Pirelli si caratterizza per la presenza del battistrada del pneumatico P Zero sui tubolari. Un elemento unico che ancora oggi caratterizza tutti i modelli, in questi vent'anni venduti in oltre mille esemplari. Dopo i cabinati di maggiori dimensioni e i maxi rib da offshore, negli ultimi anni è stata presentata anche una linea di jet tender più compatti ed essenziali e la più sportiva gamma Speedboat.
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Stellantis - Filosa visita le fabbriche italiane: prima tappa a Mirafiori
A neanche un giorno dalla sua promozione ad amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, inizia il promesso tour nelle fabbriche italiane del gruppo. La prima tappa è stata a Mirafiori, dove il manager napoletano ha iniziato la sua visita di prima mattina, accompagnato dal direttore operativo per l'Europa, Jean-Philippe Imparato, dal direttore delle risorse umane Xavier Chereau e dal responsabile delle attività produttive e degli approvvigionamenti Arnau Debouef. Si parte dalla 500 ibrida. Filosa ha prima visitato le carrozzerie, dove si producono la 500 elettrica e i prototipi della 500 ibrida, e successivamente si è recato presso il Battery Technology Center, il polo dell'economia circolare e l'impianto di produzione dei cambi eDct. Nel pomeriggio sono previsti altri appuntamenti: Filosa, infatti, farà un punto della situazione con i manager e i rappresentani del mercato italiano in varie riunioni del lavoro. Ieri (28 giugno), prima di arrivare a Torino, Filosa ha fatto tappa all'impianto francese di Sochaux e ha incontrato i dirigenti transalpini, a dimostrazione di come il manager non voglia perdere tempo nonostante il suo nuovo incarico decorra, ufficialmente, dal 23 giugno prossimo.La lettera: "Un nuovo capitolo". Il tour è stato promesso dallo stesso Filosa nella lettera inviata ai dipendenti subito dopo la nomina: "Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane visiterò i nostri stabilimenti e gli uffici in tutto il mondo, e sarò felice di incontrare e ascoltare molti di voi di persona. Ho sempre tratto forza dal relazionarmi e lavorare a stretto contatto con i colleghi. Adesso, questa vicinanza sarà più importante che mai. Non vedo l'ora di cominciare a lavorare insieme e poi apprezzare i successi che questa collaborazione porterà in futuro". Nella missiva, il neo amministratore delegato ha anche parlato di "un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda" e ha ripercorso alcune fasi della sua carriera professionale. "Ho questa azienda nel sangue e non potrei essere più orgoglioso dell'opportunità che mi è stata data di lavorare con tutti voi, in ogni regione, assumendo questo ruolo, al vostro servizio, per Stellantis", ha aggiunto Filosa. "Abbiamo i brand migliori e più iconici della storia dell'automobile e una tradizione di innovazione lunga oltre 100 anni. Questa storia, unita al nostro impegno nel fornire ai nostri clienti i prodotti e i servizi che amano, è la chiave del nostro successo. Allo stesso modo, rafforzare ulteriormente i legami e la fiducia che abbiamo con i nostri partner - i concessionari, i fornitori, i sindacati e le comunità in cui lavoriamo - è essenziale e sarà un obiettivo su cui mi concentrerò nel mio nuovo ruolo".
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Defender - Restyling di metà carriera per la fuoristrada brit
Restyling di metà carriera per la Defender, arrivata sul mercato nel 2019, con una serie di piccole novità che interessano tutte le versioni in gamma: 90, 110, 130 e la sportiva Octa da 635 CV. Il nuovo modello, che mantiene invariate le motorizzazioni attuali, è già in vendita nel Regno Unito, con prezzi a partire da 57.135 sterline, pari a poco meno di 70 mila euro. Look più aggressivo. All'esterno cambiano i paraurti, anteriori e posteriori, con i fendinebbia integrati per tutta la gamma. Rinnovati i motivi per il cofano e il disegno dei proiettori anteriori, mentre quelli posteriori hanno una nuova finitura opaca. La gamma colori si arricchisce delle tonalità Woolstone Green e Borasco Grey. Sulla Octa arriva la colorazione esclusiva Sargasso Blue, a cui si affiancano la finitura Textured Graphite per le plastiche e dettagli in Phosphor Bronze. Entro la fine del 2025 saranno disponibili anche i wrap in Patagonia White opaco per le versioni con motori V8. Schermo più grande. All'interno della nuova Defender la novità principale è lo schermo dell'infotainment, più grande, da 13,1, collocato sopra la nuova plancia che ospita la leva del cambio e i comandi del climatizzatore. Con il restyling sono anche stati rivisti gli spazi interni e la posizione di alcuni vani portaoggetti. Nuova anche la telecamera per il monitoraggio dell'attenzione del conducente, che tiene d'occhio lo sguardo di chi è al volante per assicurarsi che tenga gli occhi sulla strada. Questa funzione può anche essere disattivata. Cruise control per il fuoristrada. Sulla Defender MY26 debutta come optional il cruise control adattivo per l'off-road, che migliora la precedente funzionalità All Terrain Progress Control e permette di muoversi in fuoristrada in maniera più comoda, lasciando che sia l'auto a regolare la velocità in base al tipo di fondo e lasciando al conducente di concentrarsi solo sullo sterzo. Sulla Defender 130 arriva - sempre su richiesta - il compressore integrato per regolare la pressione dei pneumatici durante le escursioni lontano dall'asfalto.
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Tesla - Elon Musk lascia la Casa Bianca
Elon Musk ha deciso di tornare alla sua vita di imprenditore, dedicandosi a tempo pieno Tesla e a tutte le sue altre aziende: il miliardario ha comunicato la decisione di lasciare l'amministrazione Trump e il suo ruolo al Dipartimento per l'Efficienza Governativa (Doge) sul suo social, X. Contrasto insanabile. L'addio alla Casa Bianca è solo l'ultimo capitolo di un periodo decisamente controverso per il numero uno della Tesla: nel suo incarico al Doge, Musk ha autorizzato decine di migliaia di licenziamenti e la chiusura di importanti agenzie governative, attirandosi valanghe di critiche. Inoltre, è stato accusato di aver abbandonato il timone delle due società e di aver assunto una veste politica che ha prodotto delle conseguenze nefaste sulle performance della Casa automobilistica. A ogni modo, la sua uscita era annunciata: nelle scorse settimane, Musk aveva anticipato l'intenzione di ridurre i suoi impegni alla Casa Bianca, anche se non al punto da uscirne fuori del tutto. Il colpo finale è arrivato negli ultimi giorni, in cui sarebbero emerse frizioni insanabili con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L'ad di Tesla è stato uno dei grandi sostenitori del tycoon durante la campagna elettorale, garantendo ingenti somme e un appoggio quasi incondizionato. Musk, però, si è trovato spesso in contrasto con buona parte dei membri dell'amministrazione: per esempio, ha sempre manifestato la sua ostilità ai dazi doganali, arrivando a scontrarsi contro uno dei più stretti consiglieri di Trump, Peter Navarro, e chiedendo esplicitamente una retromarcia su politiche protezionistiche estremamente dannose per la Tesla e molte altre aziende americane. Delusione. Dopo essere stato uno dei sostenitori più convinti ed entusiasti di Trump, Musk ha accusato la burocrazia di aver ostacolato i suoi sforzi di riduzione del deficit pubblico: l'obiettivo di tagli alle spese federali per 2 milia miliardi di dollari, infatti, è stato progressivamente ridotto prima a mille miliardi e poi a 150 miliardi. "La situazione è molto peggiore di quanto pensassi. Immaginavo che ci fossero dei problemi, ma è sicuramente una battaglia in salita cercare di migliorare le cose a Washington, per non dire altro", ha detto Musk in un'intervista, che ha anche annunciato una riduzione dei finanziamenti ai partiti. Critiche anche per l'ultima legge di bilancio, proposta e strenuamente difesa da Trump e caratterizzata da una combinazione di tagli alle tasse e maggiori spese pubbliche: mentre il tycoon ha definito il suo disegno di legge "grande e bellissimo", Musk si è detto "deluso" per una "legge di spese massicce" destinata ad aumentare il deficit federale e "a minare il lavoro" del Doge. "Penso che un disegno di legge possa essere grande o potrebbe essere bello. Ma non so se potrebbero essere entrambe le cose", ha argomentato Musk, aprendo così un fronte caldo con Trump che spiega, più di ogni altra cosa, la sua delusione e, di conseguenza, il suo addio alla Casa Bianca.
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Mazda - L'orchestra a bordo
Ricreare una sala da concerto dentro un'automobile: fino a pochi anni fa era impensabile, difficile da immaginare anche lasciando libera la fantasia. L'evoluzione degli impianti audio ha infatti elevato progressivamente la qualità sonora, perfino in ambienti ostili come gli abitacoli delle vetture. Solo recentemente, però, alcuni costruttori hanno fatto passi avanti, cominciando fin dalla progettazione dei modelli a pensare a come ottenere al loro interno la migliore resa acustica. La Mazda è uno di questi: la casa giapponese, per mano di Koji Wakamatsu, ingegnere in capo a Hiroshima con il pallino delle note in armonia ovunque ci si trovi, sta cercando di raggiungere l'eccellenza, non solo nella riproduzione di ogni tipologia di musica, ma anche nella realizzazione di uno spazio dove perfino dialogare durante la marcia, tra chi siede dietro e davanti, può avvenire sottovoce, contando su una perfetta insonorizzazione e su uno studio accurato di risonanze e vibrazioni. Ogni vettura ha il suo hi-fi ad hoc. Come sia stato possibile lo spiega Igor Fiorini, uno dei massimi esperti italiani di sound direction e registrazioni audio in alta definizione, che ha smontato pezzo per pezzo i sistemi audio montati su alcune vetture del costruttore, nello specifico le Suv CX-60 e CX-80, oltre ad aver effettuato diverse prove d'ascolto all'interno delle stesse per definirne le caratteristiche acustiche. Non solo Mazda fa realizzare su misura ogni componente dei suoi impianti, dai traduttori agli amplificatori con relativa alimentazione dedicata, ma questi vengono posizionati in spazi appositamente ricavati ad hoc, modulandone perfino la forma per evitare risonanze che potrebbero influenzare la resa finale. Spazi che Koji Wakamatsu studia nel dettaglio come angoli di un auditorium, in un'apposita sala d'ascolto, la Hiro Acoustic. Lì, a ogni vettura viene applicato il concetto di audio premium Harmonic Acoustics: uno dei capisaldi della visione aziendale che ha tra gli obiettivi quello di creare la gioia di vivere attraverso la guida anche ascoltando nel migliore dei modi, mentre si affronta il traffico, la Sinfonia n. 7 di Beethoven, un brano dei Rolling Stones o un'improvvisazione di Keith Jarrett. Un palco davanti al guidatore. Per avere una riprova di come suonano le Mazda, Fiorini ha poi riprodotto a bordo dei file Audio MANS, ideati e registrati da lui stesso. Sono uno strumento per analizzare velocemente, attraverso un approccio metodico e riproducibile, la corretta riproduzione di un impianto Hi-Fi e tarare la cifra sonora di qualsiasi ambiente o aspetto professionale legato al suono. Note e brani di pianoforte in formato master DXD ad altissima risoluzione 352,8 kHz, 32 bit per individuare le caratteristiche timbriche e di ricostruzione spaziale di un impianto audio. Anche in questo caso la sorpresa è arrivata: provare per credere, stando seduti dentro un'auto di Hiroshima, Jarrett, come per magia, sembrerà far volare le sue dita sulla tastiera davanti a voi.
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Pneumatici - Quanto contano le gomme in pista? - VIDEO
Le prestazioni in pista non dipendono solo dalla potenza del motore o dalla precisione dell'assetto: un ruolo decisivo, troppo spesso sottovalutato, lo giocano le gomme. Per appurare quanto, abbiamo portato sul circuito handling di Vairano una Mazda MX-5 1.5 da 132 cavalli, in configurazione stock, e due set di pneumatici: le Yokohama Advan Sport V105, pensate per l'uso stradale, e le Advan A052, semi-slick omologate ma orientate all'impiego sportivo. Due treni di gomme, due piloti, stesso tracciato: l'obiettivo è capire quanto la sola gomma possa incidere sulla dinamica, sul tempo sul giro e, soprattutto, sul coinvolgimento alla guida. Il cronometro, si sa, è impietoso e per rendere ancor più interessante la sfida abbiamo voluto mettere a confronto i tempi ottenuti da un pilota "standard" con quelli del nostro collaudatore Davide Fugazza. Esperimento utile a capire quanto la gomma possa fare la differenza. Il primo tentativo è di Davide con le V105, pneumatico pensato più per l'uso stradale, che setta il mio obiettivo cronometrico. Sarà sufficiente l'aiuto fornito dalla gomma per batterlo? Non vi resta che scoprirlo guardando il video qui sopra.
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Stati Uniti - Dazi, un tribunale boccia Trump: "Non ha autorità illimitata"
Le politiche neoprotezionistiche della Casa Bianca trovano un ostacolo "giuridico" - forse insormontabile - per il loro fautore, Donald Trump. Un tribunale federale, ovvero la U.S. Court of International Trade (Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti), ha bloccato l'imposizione di buona parte dei dazi contro i partner commerciali annunciati dal tycoon nel "Liberation Day" del 2 aprile scorso. Le motivazioni della sentenza confermano i dubbi e le critiche sollevate da esperti e politici negli ultimi mesi: le leggi federali non concedono al presidente degli Stati Uniti "un'autorità illimitata" per introdurre tariffe doganali a quasi tutti i Paesi del mondo. Un colpo da ko. Si tratta, ovviamente, di un pesante colpo inflitto a Trump e alla sua capacità di influenzare le trattative attualmente in corso con la Cina, l'Unione Europea o specifici gruppi industriali (nelle ultime ore sono emerse indiscrezioni su negoziati tra Bmw, Mercedes e Volkswagen con il Dipartimento del Commercio per ottenere delle deroghe speciali). Infatti, la sentenza mette nel mirino la decisione dell'inquilino della Casa Bianca di ricorrere all'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) del 1977: la legge riguarda principalmente gli embarghi e le sanzioni commerciali, ma non fa alcuna menzione dei dazi. Ecco perché il tribunale ha stabilito che le tariffe varate da Trump (per la maggior parte sospese quasi immediatamente nel tentativo di raggiungere un accordo con le controparti interessate, oppure già abbassate al 10%) "superano qualsiasi autorità concessa" al presidente dall'International Emergency Economic Powers Act. "A causa dell'esplicita attribuzione del potere tariffario al Congresso da parte della Costituzione, non interpretiamo l'IEEPA come una delega illimitata di autorità tariffaria al Presidente", ha scritto la Corte, accogliendo così il ricorso di diversi Stati (alcuni retti da governatori repubblicani come lo stesso Trump) e numerose imprese, anche se solo in parte. Infatti, la sentenza non riguarda tutte le tariffe: sono esclusi i dazi imposti tramite autorità non dipendenti direttamente da Washington come nel caso delle imposte su acciaio, alluminio e automobili e di quelle minacciate su farmaci o semiconduttori. Tuttavia, oltre ai dazi del Liberation Day, colpisce anche quelli elevati contro Messico, Canada e Cina con la giusitificazione di bloccare il traffico di fentanyl. Il ricorso della Casa Bianca. Detto questo, il parere della corte rischia di aumentare l'incertezza a livello globale poiché non stabilisce quando e come verranno bloccati i dazi: i giudici hanno concesso fino a 10 giorni per completare il processo burocratico per cancellare le tariffe, ma la Casa Bianca ha già presentato un ricorso alla U.S. Court of Appeals for the Federal Circuit (Corte d'Appello per il Circuito Federale degli Stati Uniti) e promesso una dura battaglia legale. "Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare correttamente un'emergenza nazionale", ha affermato il portavoce Kush Desai, riferendosi al deficit commerciale degli Stati Uniti e aggiungendo che Trump userà "ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi". A ogni modo, l'iniziativa della corte, oltre a influire sui negoziati in corso, conferma la debolezza delle basi giuridiche della politiche trumpiane: da mesi la maggioranza degli esperti citano proprio il dettato costituzionale per accusare la Casa Bianca di aver assunto illecitamente prerogative affidate al Congresso. Inoltre, l'International Emergency Economic Powers Act è non è stato mai usato per imporre dazi proprio perché, come suggerisce la sua denominazione, stabilisce di conferire ampi poteri economici al presidente solo in caso di emergenze nazionali, ma il disavanzo della bilancia commerciale è ormai un problema datato e, dal punto di vista giuridico, non è da considerarsi a tutti gli effetti una fattispecie da affrontare con leggi emergenziali. Eppure, Trump ha deciso comunque di interpretare a suo favore le normative e i poteri del Campidoglio per imprimere un colpo di acceleratore alle sue politiche.Lo scontro è solo agli inizi. A tal proposito, gli avvocati del Dipartimento di Giustizia hanno difeso strenuamente la liceità delle iniziative del tycoon, sottolineando come i giudici non abbiano alcun diritto di rivedere le sue iniziative, ancor di più in caso di "un'emergenza nazionale". Tuttavia, uno dei togati, tra l'altro di nomina repubblicana, ha detto a chiare lettere che il presidente degli Stati "deve rispettare" le leggi. Di certo, non è stata ancora scritta l'ultima parola sulla questione dei dazi. La Casa Bianca non ha solo presentato un appello, ma ha anche depositato una richiesta di sospensione della sentenza e ha anticipato la possibilità di imporre i dazi tramite altre autorità come nel caso delle tariffe sulle automobili estere. Inoltre, il ricorso alla U.S. Court of Appeals for the Federal Circuit non esclude la possibilità che lo scontro arrivi fino alla Corte Suprema, l'organo analogo alla nostra Corte costituzionale. Non solo. Dei tre giudici, uno è stato nominato dalla stessa amministrazione Trump, uno da Ronald Reagan e un altro da Barack Obama. Dunque, due sono di estrazione repubblicana e solo uno di nomina democratica: è il chiaro esempio dei famosi pesi e contrappesi del corpus normativo statunitense, che rappresentano un caposaldo della democrazia americana, limitando i poteri dei presidenti ed evitando l'insorgenza di fenomeni di autoritarismo.
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Auto elettriche - Bruxelles insiste: "L'Italia deve creare un quadro favorevole alle Bev"
La Commissione europea chiede al governo italiano di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e, soprattutto, di favorire l'adozione della mobilità elettrica anche tramite l'uso della leva fiscale: un "pungolo" che non è nuovo e che continua a non tener conto degli ostacoli principali alla diffusione delle Bev, a cominciare dai prezzi di listino ancora elevati."Tassate le auto in base alle emissioni". Bruxelles ha pubblicato un documento di valutazione dei Piani nazionali per l'energia e il clima (Pniec) presentati da tutti i 27 Paesi membri del blocco comunitario. A ognuno è dedicato un capitolo con l'esame dei vari provvedimenti e una parte conclusiva riservata alle raccomandazioni per l'attuazione delle varie iniziative: "La Commissione incoraggia l'Italia a garantire un'attuazione tempestiva e completa delle misure necessarie per raggiungere i propri obiettivi nazionali in materia di clima ed energia", affermano i tecnici di Bruxelles, invitando il nostro governo a "prestare particolare attenzione" a diversi "elementi chiave". Tra questi, c'è la richiesta di "ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nei trasporti e nell'edilizia", mentre sul fronte dei trasporti si invita a "contrastare le emissioni attraverso un quadro favorevole alla diffusione dei veicoli elettrici, in linea con l'ambizioso obiettivo presentato nel piano, anche tramite incentivi fiscali stabili come una tassazione delle auto di proprietà e delle auto aziendali basata sulla CO2". Il piano, ricorda la stessa Commissione, si basa "su una forte diffusione dei veicoli elettrici (4,3 milioni di veicoli elettrici a batteria più 2,2 milioni di ibridi plug-in entro il 2030) e su un impiego di biocarburanti sestuplicato entro il 2030".
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Realme - GT7 Dream Editiion, la prova dello smartphone firmato Aston Martin
Quel verde lo conosciamo bene. E se l'Aston Martin Racing Green che contraddistingue tutta la scocca del Realme GT 7 Dream Edition dovesse ancora lasciar spazio a dubbi, c'è il grande logo sul retro del telefono a fugarli. Impossibile non vedere le ali argentee che si estendono lungo la scocca: il logo disegnato dal grafico-star Peter Saville e inciso a triplo strato brilla su questo telefono che sa di velocità. E non è una metafora. Come le F1. Il retro del GT 7 Dream Edition non è piatto come di consueto, ma ha linee ispirate alle scie aerodinamiche delle vetture di Formula 1: Realme parla di Aerodynamic Flow Lines Design ovvero volumi scolpiti che si estendono sotto le tre fotocamere (principale e tele 2x da 50 MP più l'ultra-grandangolare da 8 MP, aiutate dall'AI) e non si perdono neanche con la cover protettiva. Che è inclusa. C'è tutto. Per riflettere anche il lusso della Aston, il telefono arriva all'interno di uno scrigno griffatissimo (e pesantissimo) che si apre come due ali (ogni riferimento non è per niente casuale) per offrire il caricatore veloce da 120 watt (che fa lo 0-100% in una quarantina di minuti e lo 0-50% in un quarto d'ora), il cavo Usb-C, una custodia in fibra di carbonio che ne ricalca il bel design (con le ali argentate bene in evidenza, ovviamente) e il pin per togliere la Sim che ha la forma di un'auto di Formula 1. Già disponibile. Dentro, invece, il Realme GT 7 Dream Edition ricalca il fratello GT 7, un telefono da 6,78 pollici potente ma con un prezzo relativamente abbordabile e due peculiarità: una maxi batteria da 7.000 mAh che raggiunge i due giorni di utilizzo e strati di grafene su diverse componenti per dissipare meglio il calore (funziona). A questo, la versione Dream aggiunge 16 GB di RAM (lo spazio è sempre di 512 GB). Il sistema operativo è Android 15 a cui, per rispettare i canoni sportivi, è stato aggiunto un watermark a tema Aston Martin Aramco F1 Team Edition per condire le nostre foto. Il prezzo invece è fissato a 899,99 euro, 100 in più del fratello base.
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DS - Una serie speciale dedicata a Jules Verne
Dopo la dedica ad Antoine de Saint-Exupéry la DS presenta la serie speciale intitolata a Jules Verne, uno dei più importanti autori francesi nonché padre della fantascienza. La collezione Jules Verne è disponibile su tutta la gamma della Casa francese, abbinando un romanzo a ciascun modello. Gli ordini apriranno il 4 giugno. DS 3 Jules Verne. Abbinata al romanzo Ventimila leghe sotto i mari, la crossover compatta si distingue per la carrozzeria in Blu Lazurite (che amplia la gamma colori del modello) e i badge in guilloché e cromo satinato che raffigurano una misteriosa creatura marina. Di serie i cerchi diamantati in nero lucido con coprimozzo dorato, soglie battitacco in cromo satinato con la firma dell'autore. All'interno i rivestimenti sono in Alcantara Blu Eterno e Perla. La firma di Verne torna anche nel motivo inciso al laser sul cruscotto e nei poggiatesta dei sedili anteriori. Questa versione è disponibile sulla DS 3 elettrica e ibrida, con prezzi rispettivamente di 43.250 e 35.600 euro. DS N 4 Jules Verne. Il romanzo scelto per la nuova arrivata della DS è Il giro del mondo in 80 giorni. In questo caso i badge sulla carrozzeria riportano la rosa dei venti, riportata anche sulla plancia con un'incisione laser che riporta anche la firma dell'autore. I cerchi di lega sono da 19 con coprimozzo dorato. La DS N 4 con questo allestimento è disponibile nelle motorizzazioni full electric da 213 CV, ibrida plug-in da 225 CV e mild hybrid da 145 CV. I prezzi non sono ancora stati comunicati. DS 7 Jules Verne. Abbinata al romanzo Cinque settimane in pallone, la Suv francese è in tinta Blu Zaffiro, con un badge in cromo spazzolato sul cofano con la firma di Jules Verne al centro di una rosa dei venti. Sui lati altri badge guilloché in cromo satinato mostrano delle costellazioni. Sul cruscotto, in color perla, viene raffigurato il motivo di un dirigibile circondato da costellazioni. La DS 7 di questo allestimento è disponibile con il turbodiesel BlueHDi (48.100 euro), plug-in da 225 CV (56.400 euro) e da 300 CV con trazione integrale (62.000 euro). DS N8 Jules Verne. Il romanzo scelto per l'ammiraglia è Dalla terra alla luna. L'auto si caratterizza per la carrozzeria in Blu Topazio e badge che riportano la firma dello scrittore con una rosa dei venti. All'interno rivestimenti e plancia sono impreziositi da finiture in alluminio marmorizzato e motivi che richiamano il cielo realizzati con taglio laser. Questo modello è disponibile con il powertrain da 245 CV (76.440 euro) e AWD da 350 CV (80.240 euro).
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Skoda - Torna la Favorit, ma è una concept
I designer della Skoda hanno provato a reinterpretare in chiave moderna la Favorit, utilitaria nata nel 1987 oltre la Cortina di Ferro, e arrivata in Italia solo due anni più tardi: un modello che ha inaugurato quello che a Mladá Boleslav definiscono il corso moderno intrapreso dalla Casa boema, che sarebbe entrata a far parte del gruppo Volkswagen nel 1991. Da hatchback a crossover. La concept realizzata dal designer Ljudmil Slavov interpreta l'utilitaria disegnata da Bertone come crossover cittadina elettrica, con le ruote alte e le fiancate muscolose; al tempo stesso, molti sono i richiami all'originale, dalle linee nette della carrozzeria (comprese le due nervature longitudinali sul cofano) alla forma delle vetrature laterali. I sottilissimi gruppi a Led anteriori richiamano la forma trapezoidale di quelli originali, con coperture semitrasparenti per proiettare motivi luminosi diversi e personalizzabili. Al posteriore il designer ha preferito uno stile più originale, a partire dallo spoiler che convoglia l'aria lungo il lunotto. Non arriverà nelle concessionarie, però... Vista con gli occhi di oggi, anche la Favorit originale era già Modern Solid, spiega Slalov parlando dello stile usato per la sua concept. Era tecnicamente e visivamente semplice, pensata per il grande pubblico. Non ho voluto però utilizzare elementi dello stile Skoda attuale, come la Tech-Deck Face. Questo vuol essere un tributo alla Favorit originale. Il modello non ha un futuro in serie all'orizzonte, ma alcune soluzioni, come lo stile dei cerchi, potrebbero avere un seguito. Guardate anche le portiere, aggiunge il designer: sono molto particolari, hanno le maniglie affiancate, integrate nella fiancata, e si aprono in direzioni opposte. C'è anche la sportiva. Accanto alla versione stradale, Slavov si è divertito a creare una concept da corsa che richiama l'eredità sportiva della Favorit, arrivata prima e seconda nel Rally di Monte Carlo del 1993 e vincitrice del campionato l'anno successivo, nella classe 2 litri. La concept si caratterizza per le carreggiate allargate, le appendici aerodinamiche e gli originali paraurti in materiale morbido.
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