24 Ore di le Mans - Brembo "sale" su tutte le auto in gara
Per la prima volta nella storia della 24 Ore di Le Mans, Brembo fornirà almeno un componente a ogni singola auto in griglia, dalla categoria Hypercar alla LMGT3, per un totale di 62 vetture. Così l'azienda bergamasca celebra il suo cinquantesimo anniversario nel motorsport e se le Hypercar e le LMP2 monteranno dischi in carbonio da 380 mm di diametro, capaci di resistere a temperature fino a 850C, le GT3 utilizzeranno dischi in ghisa da 390 mm. Pronti per il 2026. In vista del 2026, Brembo ha già sviluppato un sistema frenante GT per la classe LMGT3 che sostituirà l'attuale dopo dieci anni di servizio, con nuove pinze forgiate integrano scarichi di alleggerimento e un sistema di gestione del flusso d'aria ottimizzato.
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Alfa Romeo - Le nuove Giulia e Stelvio aspettano Filosa
All'Alfa Romeo è in corso un cambio di rotta. O meglio, una rimodulazione del percorso verso l'elettrificazione. "La transizione verso l'elettrico sta richiedendo tempi superiori rispetto a quello che poteva essere previsto qualche tempo fa, per cui stiamo rimodulando tutto il piano di sviluppo prodotto". Con queste parole Santo Ficili, ad del Biscione, ha rimandato a data da destinarsi i modelli in rampa di lancio: Stelvio e Giulia. Che si faranno, ma ancora non è dato sapere quando. Arriveranno "il più presto possibile". Dopo l'insediamento del nuovo ceo di Stellantis, Antonio Filosa, verrà presentato un aggiornamento del piano industriale, che probabilmente farà un po' più di chiarezza sulle date di uscita dei nuovi modelli. Che ribadiamolo ancora una volta saranno sia elettrici sia ibridi, come ulteriormente confermato da Ficili: "Alfa Romeo avrà motorizzazioni endotermiche, ibride, per cui tutto questo comporta una rivisitazione dei piani e dei tempi necessari per poter mettere sul mercato le macchine giuste al momento giusto. Stiamo lavorando molto su questo punto". Ciò, forse, comporterà un prolungamento della carriera delle Giulia e Stelvio attuali, che dopo l'addio ai motori a benzina continuano a essere disponibili con i 2.2 turbodiesel: "Sicuramente non sono più nuove, per cui saranno oggetto delle nostre attenzioni, nell'attesa di poter mettere sul mercato la nuova Giulia e la nuova Stelvio il più presto possibile".E la Giulia? Rispondendo a una domanda diretta di Quattroruote riguardo le speculazioni (prive di fondamento) che girano nelle ultime settimane sulla presunta cancellazione della nuova Giulia, Ficili ha voluto fare chiarezza: "Solo una parola: falso. Seguiamo l'evoluzione del mercato, andiamo dietro alle esigenze del cliente. Ma non è stato cancellato assolutamente nulla".
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Alfa Romeo - Il Biscione sale a bordo di Luna Rossa
L'Alfa Romeo ha annunciato una nuova partnership con il team italiano di vela Luna Rossa. Ciò porterà il marchio del Biscione sulla barca che prenderà parte alla prossima America's Cup 2027, che sarà ospitata dal golfo di Napoli. Parallelamente, i due brand svilupperanno anche delle serie speciali delle Alfa che, probabilmente si andranno a posizionare al vertice dell'offerta con contenuti esclusivi, soprattutto a livello di stile.
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Xiaomi - La SU7 Ultra sbarca su Gran Turismo
La Xiaomi e Polyphony Digital hanno firmato un accordo di collaborazione per introdurre l'elettrica SU7 Ultra in Gran Turismo, disponibile su PlayStation 4 e PlayStation 5. L'industria automobilistica cinese ha compiuto passi da gigante, e Xiaomi è già riuscita a creare un veicolo eccezionale, spiega Kazunori Yamauchi, creatore della serie di videogiochi. Il prototipo di Xiaomi SU7 Ultra ha superato i limiti prestazionali convenzionali al Nürburgring: sono profondamente colpito dal coraggio, dalla curiosità, dalla passione e dalla determinazione con cui questa azienda si impegna per raggiungere obiettivi così ambiziosi. Numeri da supersportiva. Costruita sulla base della Xiaomi SU7, la SU7 Ultra monta un powertrain a tre motori da 1.548 CV complessivi, che permettono alla berlina di scattare da ferma a 100 km/h in 1,98 secondi e di superare i 350 km/h di velocità massima. Il motore è progettato per resistere per due giri consecutivi al massimo delle prestazioni sull'anello di 21 km del Nürburgring senza surriscaldamenti. La SU7 sarà aggiunta nelle prossime settimane all'interno del videogame Gran Turismo 7, dove i giocatori potranno acquistarla tramite la valuta in game. Arriverà anche la concept (virtuale). Nei prossimi mesi la collaborazione tra Xiaomi e Polyphony Digital proseguirà con lo sviluppo della concept car Xiaomi Vision Gran Turismo, una sportiva pensata esclusivamente per il videogame, all'interno di un progetto che negli anni ha già coinvolto numerose Case automobilistiche, dalla Ferrari alla Lamborghini, passando per Skoda, Italdesign, Jaguar, Peugeot e molte altre.
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Formula E - Svelato il calendario 2026
La Formula E si prepara a vivere la stagione più lunga della sua storia. Il calendario 2025-2026 del campionato elettrico FIA è stato ufficializzato oggi, dopo l'approvazione del World Motor Sport Council: 18 gare in programma, distribuite tra 12 città, con l'ingresso di due nuove tappe di rilievo, Madrid e Miami.Si parte dal Brasile, si chiude a Londra. Il via è previsto per il 6 dicembre 2025 a San Paolo, confermato come opening round per il secondo anno consecutivo. Il gran finale sarà invece ancora a Londra, con il consueto doppio appuntamento all'interno dell'ExCeL Exhibition Centre, in programma il 15 e 16 agosto 2026. Tra questi due estremi, la serie visiterà alcuni dei mercati strategici più rilevanti per l'industria automotive globale, con tappe ormai consolidate come Città del Messico, Berlino, Monte Carlo, Shanghai e Tokyo.Due novità: Miami e Madrid. Le principali novità del calendario riguardano gli ingressi di Miami e Madrid. Negli Stati Uniti, la Formula E approderà per la prima volta al Miami International Autodrome, circuito cittadino disegnato attorno all'Hard Rock Stadium e già noto per ospitare la Formula 1. Per quanto riguarda la Spagna, il campionato elettrico sbarcherà per la prima volta a Madrid, sul tracciato permanente di Jarama, impianto storico che torna così a ospitare un evento motoristico di livello mondiale a 37 anni dall'ultima apparizione della F1 nella capitale spagnola. Due tappe sono ancora da definire. Le trattative con le amministrazioni locali sono in corso e la ratifica definitiva è attesa nei prossimi incontri FIA.Ultimo anno per la GEN3 Evo. La Season 12 sarà l'ultima a disputarsi con la GEN3 Evo, l'attuale generazione di monoposto elettriche da 350 kW (476 CV) in qualifica e 300 kW (408 CV) in gara. Dal 2026-2027 debutterà infatti la GEN4, vettura attesa con specifiche tecniche ancora più ambiziose, sia in termini di performance sia di efficienza. Al di là degli aspetti sportivi, il calendario è stato disegnato con un occhio attento alla sostenibilità ambientale. Le tappe sono state raggruppate per aree geografiche Americhe, Europa, Asia-Pacifico in modo da ridurre gli spostamenti intercontinentali, contenere le emissioni di CO e semplificare la logistica dei team. il nostro calendario più competitivo di sempre ha dichiarato il CEO Jeff Dodds con un mix tra nuovi tracciati e location iconiche. L'ingresso di Madrid e Miami conferma la nostra ambizione di espanderci in mercati strategici, mantenendo al centro la nostra identità urbana e innovativa. Anche Alberto Longo, co-fondatore del campionato, ha sottolineato l'equilibrio tra circuiti cittadini e permanenti: Madrid per me è una gara di casa, ma più in generale questo calendario riflette la nostra attenzione alla sostenibilità e al coinvolgimento globale.
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Italia - Produzione auto in picchiata ad aprile 2025
Poco incoraggianti per l'auto i dati di aprile 2025 appena forniti dall'Istat: la fabbricazione di mezzi di trasporto crolla del -9,5% in Italia rispetto allo stesso mese del 2024, contro l'indice generale della produzione che aumenta dello 0,3%. Le cose peggiorano per l'industria domestica delle vetture analizzando i primi quattro mesi dell'anno, con un cedimento dell'11,2% su gennaio-aprile 2024 (-1,2% nel complesso includendo tutti i settori).
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Aston Martin - Sbarco nella Motor Valley con uno showroom a Bologna
Più che una concessionaria, una raffinata boutique per accogliere i cultori di uno dei marchi più iconici del panorama automobilistico. Aston Martin inaugura a Bologna il suo terzo showroom italiano, dopo Milano e Verona, e lo fa puntando dritto al cuore della Motor Valley, con la nuova sede di viale Berti Pichat alle porte del centro storico. Gestita dal Gruppo bolognese Stefauto 1952, e fortemente voluta dal presidente Francesca Stefanelli, sarà il punto di riferimento (vendita e post-vendita) per i clienti di Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Umbria. Significativa la presenza all'inagurazione dello showroom di Andreas Bareis, Regional President EMEA di Aston Martin e, nel corso della serata, di Marek Reichman, vicepresidente esecutivo e direttore creativo del marchio; di fatto l'artefice, da vent'anni a questa parte, dello stile di tutte le Aston moderne. In vetrina, la nuova Suv DBX S da 727 CV, al debutto italiano, e l'esclusiva Valiant, la massima espressione della divisione di personalizzazione Q di Aston Martin. Presente anche il resto della gamma, DB12, Vantage e Vanquish, in attesa di accogliere nel corso dell'anno le nuove Vantage Roadster, Vanquish Volante e Valhalla, la prima supercar ibrida del marchio inglese.
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<p>Los Angeles</p><p> </p> - Cinque robotaxi di Waymo distrutti durante le proteste
Nel fine settimana a Los Angeles sono scoppiate numerose proteste nei confronti delle politiche anti-immigratorie dell'amministrazione Trump, in particolare contro l'operato dell'Ice (United States Immigration and Customs Enforcement), l'agenzia federale che si occupa della sicurezza delle frontiere e dell'immigrazione. Durante gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine sono state vandalizzate e date alle fiamme almeno cinque Jaguar I-Pace, le vetture a guida autonoma della Waymo. Servizio temporaneamente sospeso. Diversamente da altri episodi di vandalismo nei confronti delle auto (come nel caso della Tesla), non ci sarebbero motivazioni specifiche nei confronti dei robotaxi, ma solo il fatto che si trovavano nel proverbiale posto sbagliato al momento sbagliato. Non riteniamo che i nostri mezzi siano stati attaccati di proposito, ma che fossero semplicemente sul posto durante le proteste, ha confermato un portavoce dell'azienda. I veicoli colpiti non avevano nessuna persona a bordo; nel frattempo, la Waymo ha sospeso il servizio nelle zone coinvolte negli scontri. L'altra teoria. C'è chi ipotizza che i veicoli della Waymo siano stati colpiti di proposito: i filmati delle numerose telecamere installate sulle auto a guida autonoma potrebbero aiutare la polizia a identificare chi è sceso in piazza a manifestare, anche pacificamente.
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Germania - Si moltiplicano gli allarmi sull'industria dell'auto
Dalla Germania arrivano nuovi segnali allarmanti sullo stato di salute del settore automobilistico. A destare nuovi timori è stata una ricerca della società di revisione EY: secondo l'analisi, negli ultimi dodici mesi sono stati persi oltre 100 mila posti di lavoro nell'industria manifatturiera, di cui il 45% circa nelle sole attività legate alla produzione di auto. Si tratta di numeri che rappresentano uno choc per un Paese in cui le quattro ruote generano ancora un quinto dell'intera ricchezza nazionale. Le elaborazioni di EY. La ricerca si basa sui dati dell'Ufficio statistico federale e fornisce un quadro preoccupante. Al 31 marzo scorso, l'industria tedesca occupava 5,46 milioni di persone. Il calo percentuale dell'1,8% rispetto a un anno fa si traduce, in valori assoluti, in 101 mila dipendenti in meno. Non solo. Rispetto ai livelli pre-pandemia, sono stati persi 217 mila posti di lavoro (-3,8%), che diventano 240 mila rispetto al 2018, quando è stato raggiunto il massimo storico di circa 5,7 milioni di addetti. Come indicato, gran parte del calo è da attribuire all'auto: sono 45.400 i lavoratori usciti solo nell'ultimo anno. In sostanza, nel giro di dodici mesi è andato in fumo il 6% di tutte le posizioni legate alle quattro ruote. Oggi sono circa 734.000 le persone impiegate dall'auto, un dato lontanissimo dai quasi 900 mila addetti raggiunti prima della pandemia. Significa che si sono persi oltre 150 mila posti in poco più di cinque anni. Un futuro ancora più fosco? La ricerca non esclude la perdita, entro la fine dell'anno, di altre 70 mila posizioni, per la maggior parte sempre nella meccanica e nell'industria dell'auto. Ovviamente, i dati hanno rafforzato i timori sul rischio di una deindustrializzazione progressiva e forse inarrestabile per una nazione che ha fondato i successi economici proprio sulla forza della sua industria manifatturiera e sul suo nucleo storico legato alla produzione di auto, furgoni o camion. Tuttavia, non manca chi sottolinea come l'attuale crisi sia solo passeggera e legata a fattori esogeni (dazi, tensioni commerciali, incertezze macroeconomiche a livello globale). Lo dimostra il confronto con i dati del 2014: l'occupazione risulta in crescita del 3,5%, l'equivalente di 185 mila posizioni.Tra paure e speranze. La pandemia ha messo a nudo i problemi del modello economico plasmato durante l'era Merkel: eccessiva esposizione alle esportazioni; costi energetici in continua crescita per l'addio al nucleare e la dipendenza dalle forniture di gas russo; burocrazia sempre più asfisiante; infrastrutture rese obsolete da un rigore di bilancio arrivato a livelli patologici (non a caso l'attuale governo ha aperto a una riforma del vincolo costituzionale del "freno al debito", lo Schuldenbremse). Tuttavia, c'è anche chi sottolinea due aspetti. Il primo riguarda la sostanziale tenuta di altri comparti tradizionalmente forti come la chimica e la farmaceutica, mentre il secondo ha una natura storica: la Germania è stata già capace di risollevarsi da una delle sue crisi peggiori. Buona parte dei successi dell'era Merkel sono da attribuire anche ad Agenda 2010, il pacchetto di riforme lanciato da Gerhard Schröder all'inizio del secolo, che ha posto fine a un lungo periodo in cui la Germania si era trasformata da locomotiva e grande malato d'Europa. Ora serve una nuova scossa anche per rispondere alle istanze dei ceti industriali. Non a caso, l'Associazione tedesca dell'industria automobilistica (VDA) ha invitato i politici ad agire in fretta per frenare l'erosione della competitività della Germania. A tal proposito, la coalizione di governo guidata dal neocancelliere Friedrich Merz ha alimentato nuove speranze con un "bazooka economico" incentrato non solo sulla riforma del Schuldenbremse, ma anche, se non soprattutto, su un pacchetto di investimenti pubblici da ben mille miliardi di euro.
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Tesla - Al via i primi test di guida autonoma
Stando a quanto riportato sul sito della città di Austin, la Tesla è entrata ufficialmente nella fase di test dei suoi veicoli a guida autonoma, definiti come in grado di muoversi senza la necessità o l'intervento o la supervisione di un operatore umano. La Casa americana ha annunciato da tempo l'intenzione di far partire il suo servizio di robotaxi, che lavorerà in una zona limitata della città e con un ampio supporto di teleoperatori che possono intervenire sui veicoli da remoto. Si potrebbe partire già tra due giorni. Stando a Bloomberg, il servizio di taxi senza conducente della Tesla potrebbe prendere ufficialmente il via già dal prossimo 12 giugno, ma la data non è stata ancora confermata in via definitiva. Fin quando la Tesla sarà in fase di testing e non passerà a quella di deployment (schieramento), la Casa non potrà effettuare corse a pagamento. Attualmente l'unico provider che può farlo è la Waymo, che ha ottenuto il permesso solo dopo sei mesi consecutivi di test senza incidenti. L'auto ti arriva a casa. "La Tesla ha testato diverse Model Y senza conducente sulle strade di Austin senza incidenti, con un mese di anticipo sulla tabella di marcia", spiegava Elon Musk il 29 maggio. "A giugno, cominceranno le prime consegne autonome dalla fabbrica al cliente. In un video pubblicato su X si vedono diverse Model Y e Model 3 in movimento senza nessuno a bordo, ma nessun Cybercab. Almeno per ora.
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Apple - Ora CarPlay controlla anche la porta del garage
Dopo il lancio di CarPlay Ultra, Apple rivede anche il "classico" CarPlay. Alla Wwdc, l'annuale riunione degli sviluppatori della Mela, l'azienda ha presentato iOS 26, il nuovo sistema operativo per iPhone che cambia numerazione (segue iOS 18, ma da quest'anno le due cifre sono quelle dell'anno di uscita) e si rifà il belletto. Coinvolgendo anche l'interfaccia per le auto. Nuovo design. La novità principale è Liquid Glass, una profonda rivisitazione del design del sistema operativo come non si vedeva dal lontano iOS 7 del 2013. Icone e widget ora sono fatte di un materiale software traslucido (come dice Apple) che ricorda il vetro e che consente loro di adattarsi dinamicamente ai nostri movimenti diventando trasparenti, riflettenti o rifrangenti. Con questa soluzione, peraltro, si vede meglio anche lo sfondo. Ecco i widget. Non è ancora chiaro come tutto ciò verrà tradotto in CarPlay che però, da parte sua, presenta comunque delle novità interessanti. La principale è la nuova vista compatta per le telefonate in entrata, che mostra chi sta chiamando senza oscurare le indicazioni stradali. Arrivano poi i widget: Apple non ha rivelato molto, ma è lecito vederli come micro applicazioni che consentono di controllare diverse funzioni e di tenere d'occhio le attività in tempo reale in modo discreto, senza distrarsi dalla guida. Un esempio su tutti è la porta (connessa) del garage: un tocco sullo schermo e questa si apre. Da ultimo ecco Tapback: permette di rispondere al volo ai messaggi, ma vale solo per l'app Messaggi di Apple, non per le altre come WhatsApp o Telegram. Mappe "intelligenti". Oltre agli aggiornamenti di CarPlay, Apple ha annunciato una serie di modifiche anche per Maps. Le principali sono la sezione "Luoghi visitati" che ricorda dove siamo stati, e l'intelligenza artificiale che comprende meglio i nostri percorsi giornalieri tracciando rotte che rispecchiano i nostri gusti, oltre a notificare eventuali ritardi e offrire strade alternative. Arriva in autunno. Ovviamente, tutte queste novità compariranno anche in CarPlay Ultra, la versione più avanzata (e integrata) del sistema che per ora è presente solo sulle Aston Martin. Per vedere tutte le novità dovremo però aspettare l'autunno.
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Modellini - Ferrari 499P Le Mans Burago
Il 14 giugno prenderà il via la gara più prestigiosa e dura al mondo, la 93 esima 24 ore di Le Mans. AF Corse si presenta da protagonista con la Ferrari 499P: l'anno scorso, a imporsi su tutti fu la numero 50 pilotata dal trio Nielsen, Molina, Fuoco. Il modello che vediamo oggi, inviatoci da Carmodel, celebra proprio quel traguardo, prodotta da Burago in una edizione speciale con teca si presenta come un modello di ottima fattura, molto fedele all'auto reale. Gli appassionati ed i tifosi più attenti riconosceranno a prima vista i più importanti tratti dell'aerodinamica aggressiva del modello, dalle prese d'aria alle appendici aerodinamiche: questa precisione è frutto della collaborazione con la casa di Maranello. La licenza ufficiale, infatti, è sinonimo di collaborazione in termini di documentazione, per poter replicare la vettura alla perfezione: sono accordi economicamente impegnativi, ma le vendite di un prodotto originale ripagano in maniera totale l'investimento. Molti i dettagli offerti dalla parte grafica: ben dettagliati e posizionati, offrono un alto livello di realismo sia per la livrea che per tutti gli sponsor presenti. Aprendo gli sportelli si può apprezzare l'abitacolo, più simile a quello di un aereo caccia che a quello di un auto. Questa 499P è un modello celebrativo, vincente, da esporre anche singolarmente in casa o in ufficio e grazie alla teca lo si può facilmente proteggere dalla polvere. La 499P Le Mans 2024 in scala 1:18 è già disponibile: se consideriamo il costo, inferiore a 100 euro su carmodel.com, il rapporto qualità-prezzo è sicuramente positivo.
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Toyota Urban Cruiser - Compatta e funzionale - VIDEO
Con i suoi 4,28m di lunghezza, la nuova Toyota Urban Cruiser si piazza esattamente a metà fra la Yaris Cross e la C-HR, proponendosi come alternativa full electric per un segmento che si definisce B-SUV, ma si avvicina molto al C. Appena apro le portiere, mi sorprendono proprio gli spazi: il generoso passo di 2,70 metri offre un'abitabilità posteriore da categoria decisamente superiore. La panca, poi, può scorrere di 16 cm avanti o indietro, a seconda che serva più spazio per le gambe dei passeggeri o per i bagagli. Gli schienali, infine, si possono abbattere singolarmente con divisione 40:20:40. Insomma l'intento è chiaro: offrire una buona dose di praticità e funzionalità. Lo conferma anche la costruzione dell'abitacolo, tutt'attorno al posto di giuda, che lascia poco spazio ai vezzi estetici prediligendo materiali di qualità e tanti comandi fisici. Non sembra altrettanto collaborativo, però, il software che fa risultare macchinosi alcuni passaggi all'apparenza semplici. Emblematica la regolazione della frenata rigenerativa: un comodo tasto fisico permette sì di attivarla o disattivarla, ma per regolarne l'intensità (su tre livelli) è necessario scavare fra le impostazioni a schermo. In marcia la Urban Cruiser trasmette una gradevole percezione di solidità e affidabilità, con una buona insonorizzazione (solo dopo i 120 km/h iniziano a comparire fruscii aerodinamici un po' più invadenti). E come lasciano intendere le plastiche nere che girano tutt'attorno alla carrozzeria nella parte bassa, la Bev è sì urban, ma è anche pronta a sporcarsi le scarpe. La versione a doppio motore da 184 CV, più che sulla sportività, punta sulla motricità della trazione integrale, con tanto di modalità trail che sfrutta i freni per limitare gli slittamenti e trasferire la coppia sulle ruote in presa. Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Toyota bZ4X - Più potente ed efficiente - VIDEO
La prima full electric della Toyota, la bZ4X, è già arrivata all'aggiornamento di metà carriera, preso molto seriamente dai tecnici della Casa giapponese. Riconoscendo i margini di miglioramento in un modello che non ha avuto un debutto particolarmente facile, il MY 2025 riflette i grandi sforzi dedicati al miglioramento dell'efficienza: l'aerodinamica è stata migliorata, riducendo il coefficiente di resistenza da 0,29 a 0,27; i motori possono contare su nuovi inverter al carburo di silicio; il riduttore su nuovi cuscinetti e su ingranaggi ha una nuova finitura superficiale; la pompa dell'olio è stata completamente eliminata. Risultato: le perdite di energia nell'assale elettrico anteriore sono state ridotte del 40%. Al contempo, la capacità della batteria è aumentata da 71,4 a 73,1 kWh, grazie a un nuovo layout che ha permesso di accogliere un numero maggiore di celle all'interno del pacco. L'autonomia Wltp è di 569 km. Pur avendo provato un esemplare ancora di pre-serie, l'impressione è che i miglioramenti tecnici abbiamo dato i loro frutti: in un percorso di un centinaio di chilometri, principalmente extraurbano con anche alcuni tratti autostradali, il consumo medio indicato dal computer di bordo è stato di 13,8 kWh/100km, che lascerebbe ipotizzare percorrenze reali in un uso medio non poi così lontane dal dichiarato. Anche le sospensioni sono state oggetto di aggiornamento, con una nuova taratura di molle e ammortizzatori e nuove boccole più rigide, volte a migliorare la dinamica e la precisione di guida. I risultati si notano: non parliamo certo di una sportiva, ma le sensazioni sono quelle di un'auto solida e stabile. Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Audi Q3 - Le prime immagini della terza serie
La terza generazione dell'Audi Q3 verrà presentata ufficialmente il prossimo 16 giugno. Nel frattempo, la Casa tedesca ha pubblicato le prime immagini che anticipano il futuro della sua Suv media, che ha debuttato nel 2011 e da allora è stata venduta in oltre due milioni di esemplari in tutto il mondo. La nuova Audi Q3 definisce nuovi standard sotto diversi punti di vista, spiega Audi. All'esterno, trasmette sicurezza ed evoca emozione, mentre le sue innovazioni tecnologiche la renderanno un'ideale compagna digitale. Nel segno della continuità. Le immagini mostrano una parte dei nuovi gruppi ottici, che riprendono lo stile delle ultime Audi: sviluppati su due livelli, presentano elementi a Led che danno vita a una firma luminosa personalizzabile dall'utente. Nel profilo laterale si intravede anche una mascherina di dimensioni generose. Dal punto di vista delle motorizzazioni non sono attese grandi novità: la nuova Q3 offrirà varianti diesel e benzina, quasi certamente elettrificate dall'impianto mild hybrid Mhev+, affiancate dai powertrain plug-in di seconda generazione del gruppo Volkswagen, capaci di autonomie in elettrico di circa 100 km.
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Formula 1 - Calendario 2026: fuori Imola, dentro Madrid
Il Mondiale 2026 di Formula 1 perde un pezzo d'Italia. Imola esce dal calendario: al suo posto, la nuova tappa di Madrid. Il calendario provvisorio, svelato proprio questa mattina dalla FIA, conferma 24 appuntamenti ma modifica il volto europeo della stagione.Il peso di un'assenza. Il GP del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna era tornato in calendario nel 2020, in piena pandemia, per poi ottenere un rinnovo che lo aveva portato fino al 2025. Ma nel 2026 il paddock non farà tappa all'Enzo e Dino Ferrari. E la data lasciata libera da Imola sarà occupata da Madrid a settembre, tracciato ancora in attesa di omologazione e in ritardo con i lavori di costruzione. Con Madrid, la Spagna potrà così contare su due appuntamenti: Montmeló resterà in calendario a giugno. Tre invece le tappe americane: Miami, Austin e Las Vegas. Monza sarà ancora la casa del GP d'Italia (4-6 settembre), ma il nostro Paese perde così la doppietta che aveva reso unica la Motor Valley agli occhi del mondo.Reazioni e prospettive. A Imola e in Regione Emilia-Romagna si è cercato fino all'ultimo di mantenere il posto nel calendario. Abbiamo fatto tutto il possibile, dichiarano in una nota congiunta il sindaco Marco Panieri e il presidente della Regione Michele de Pascale. Dal 2021 il territorio aveva garantito risorse e disponibilità anche per il 2026, proprio per compensare l'annullamento del 2023. Ora, la speranza è quella di un ritorno nel 2027, magari in un'alternanza con altri storici circuiti europei. Il dialogo con il Governo è già stato riaperto, con la richiesta di un Tavolo Istituzionale. Ma intanto resta l'amarezza.Una stagione lunghissima. Il 2026 sarà ancora una volta un tour de force globale, con apertura a Melbourne (6-8 marzo) e finale ad Abu Dhabi (4-6 dicembre). Tra le novità più discusse, proprio l'ingresso di Madrid, città finora assente dal calendario, e sempre più protagonista nei piani di Liberty Media. Resta da vedere se l'omologazione arriverà in tempo e se il nuovo tracciato saprà reggere il confronto con un'eredità pesante. Imola, per ora, resta fuori dai giochi. Ma la partita, come ribadiscono le istituzioni locali, non è finita.Il calendario provvisorio del 20266-8 marzo GP Australia (Melbourne)13-15 marzo GP Cina (Shanghai)27-29 marzo GP Giappone (Suzuka)10-12 aprile GP Bahrain (Sakhir)17-19 aprile GP Arabia Saudita (Jeddah)1-3 maggio GP Miami (Miami Gardens, Usa)22-24 maggio GP Canada (Montreal)5-7 giugno GP Monaco (Montecarlo)12-14 giugno GP Spagna (Montmelò)26-28 giugno GP Austria (Spielberg)3-5 luglio GP Regno Unito (Silverstone)17-19 luglio GP Belgio (Spa-Francorchamps)24-26 luglio GP Ungheria (Budapest)21-23 agosto GP Olanda (Zandvoort)4-6 settembre GP Italia (Monza)11-13 settembre GP Madrid (non ancora omologato)25-27 settembre GP Azrbaijan (Baku)9-11 ottobre GP Singapore (Marina Bay)23-25 ottobre GP Usa (Austin)30 ottobre-1 novembre GP Messico (Città del Messico)6-8 novembre GP Brasile (Interlagos)19-21 novembre GP Las Vegas (Las Vegas, Usa)27-29 novembre GP Qatar (Lusail)4-6 dicembre GP Abu Dhabi (Yas Marina)
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Chrysler - Il brand potrebbe diventare un "laboratorio" di design
La Chrysler compie 100 anni di vita, ma è anche uno dei brand del gruppo Stellantis maggiormente in sofferenza, con una gamma composta da un solo modello, la Pacifica (che dovrebbe presto arrivare anche in versione elettrica). Una situazione di impasse che potrebbe presto cambiare, stando a quanto racconta Ralph Gilles, responsabile design del gruppo Stellantis, in un'intervista ad Automotive News. Pronti alla svolta. La Chrysler è pronta per un nuovo capitolo, è giunto il momento di cambiare passo, spiega Gilles. Ci proveremo, sperimenteremo. C'è una fetta di mercato che stiamo trascurando e che potremmo coprire con la Chrysler, siamo in una fase di sperimentazione assoluta. Una svolta che trova riscontro anche nelle parole della ceo Chris Feuell: Chrysler è più di un brand: è un'eredità costruita da generazioni di dipendenti appassionati, e siamo orgogliosi di celebrare il loro contributo mentre guardiamo avanti verso una nuova, entusiasmante era. Si prepara l'erede della 300? Dalla Casa americana potrebbe arrivare una serie di modelli in grado di rinnovare la propria immagine, e che al tempo stesso possano fungere da base per sperimentare novità e soluzioni da applicare all'intero gruppo Stellantis. Gilles non è entrato nei dettagli, ma una delle ipotesi più plausibili è quella di una berlina ispirata alla concept Halcyon, costruita sulla base della piattaforma Stla Large, la stessa della Dodge Charger Daytona, delle eredi di Giulia e Stelvio e della Jeep Wagoneer. Per raccogliere l'eredità della 300, uno dei modelli più amati della storia recente della Chrysler.
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Geely - Stop ai progetti di nuove fabbriche
I problemi dell'industria automobilistica cinese sono ormai noti: sovracapacità produttiva, guerra dei prezzi, concorrenza sempre più intensa e ai limiti del consentito, eccessiva frammentazione. Lo sanno bene gli occidentali, alle prese con la necessità di affrontare le conseguenze delle criticità del Dragone, ma ne sono consapevoli anche gli stessi cinesi, a partire dalle autorità centrali per arrivare a manager e imprenditore del settore. il caso di Li Shufu: il fondatore e presidente del colosso Geely ha annunciato l'intenzione di fermare tutti i progetti per la realizzazione di nuove fabbriche. "L'industria automobilistica globale è impantanata in gravi problemi di sovracapacità, per cui abbiamo deciso di smettere di costruire nuovi impianti di auto", ha affermato l'imprenditore in un video pubblicato online in occasione del Salone dell'Auto di Chongqing. Svolta strategica. La Geely eviterà dunque di ampliare il suo perimetro operativo per privilegiare, per esempio, le attività di miglioramento delle capacità stesse e delle competenze in ambito tecnologico. La svolta annunciata da Li Shufu non deve stupire perché già nei mesi passati il gruppo automobilistico cinese aveva fornito indicazioni chiare su un cambiamento di approccio operativo: la Geely e la sua controllante Zhejiang Geely Holding Group hanno intrapreso un percorso di razionalizzazione delle partecipazioni e delle attività, avviando anche programmi di efficientamento con l'obiettivo di resistere a una guerra dei prezzi che in Cina sta raggiungendo livelli preoccupanti per la redditività delle aziende e quindi per la sostenibilità economica dell'intera industria. Detto questo, c'è un aspetto da non trascurare nell'annuncio: Geely è uno dei maggiori produttori di auto cinesi e pertanto la decisione di fermare i progetti di nuovi impianti potrebbe essere seguita da altri concorrenti, alleviando, almeno in parte, le pressioni sull'industria del Dragone e, di riflesso, di altre aree del mondo. Il boom delle esportazioni cinesi e la relativa invasione di alcuni mercati come l'Europa sono anche una diretta conseguenza dell'eccesso di capacità produttiva delle fabbriche cinesi.Altre opportunità. Del resto la Geely sa bene che la presenza di impianti dismessi o sottoutilizzati creano delle interessanti opportunità in giro per il mondo. A tal proposito, Li non ha escluso la possibilità di sfruttare capacità inutilizzata grazie ai rapporti amichevoli instaurati negli ultimi anni con l'industria occidentale. quanto sta già avvenendo con la Renault: la Geely ha siglato accordo per utilizzare le fabbriche di Busan (Corea del Sud) e di So José dos Pinhais, nello Stato brasiliano di Paraná, e quindi sostenere le sue ambizioni globali senza dover spendere ingenti capitali per nuove strutture industriali.
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Stellantis - Mirafiori, altre 610 uscite volontarie
Uscita volontaria con incentivo all'esodo di altri 610 lavoratori della fabbrica di Mirafiori: il programma, comunicato nelle scorse ore da Stellantis ai sindacati, riguarda diverse aree dello storico stabilimento torinese. Il grosso arriva da 250 delle Carrozzerie e da 212 degli Enti Centrali; poi 53 della Pcma di San Benigno, 31 delle Costruzione Stampi, 20 del Services, 19 delle Presse, 16 del Centro Ricerche Fiat, e nove della ex Tea di Grugliasco. Per le Carrozzerie, efficacia fissata a fine luglio 2025, mentre per gli altri la data è il 31 ottobre. Nel 2024, erano state 1.520 le persone coinvolte dall'iniziativa precedente, firmata a marzo e completata entro dicembre. Cosa dice l'azienda. Il programma di uscite volontarie in Italia è finalizzato a supportare il prepensionamento o diverse opportunità di carriera. Tuttavia, a Mirafiori, a partire da agosto, avremo bisogno di una forza lavoro stabile, adeguatamente formata e focalizzata, per supportare il lancio del modello ibrido, fa sapere Stellantis. Infatti tra fine 2025 e inizio 2026 si attende l'avvio della produzione del Cinquino mild hybrid. Chi ha detto sì. Secondo Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, dopo aver stabilito l'accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani, chiederemo all'azienda di prendere un impegno: avviare nuove assunzioni a Mirafiori per garantire un solido futuro allo stabilimento e alla città. E chi no. Cambiano gli amministratori delegati, ma non il trend di svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino, ed ecco perché non abbiamo firmato l'accordo in cui nulla è previsto per il futuro: è l'attacco di Edi Lazzi, segretario generale provinciale Fiom Cgil di Torino, in riferimento ad Antonio Filosa. Che, comunque, assumerà i poteri di Ceo dal 23 giugno 2025.
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Nissan Leaf - I dettagli tecnici della terza generazione
Dopo aver diffuso le prime immagini ufficiali, la Nissan pubblica i dati tecnici della nuova generazione della Leaf, disponibile nelle concessionarie entro fine anno. Fino a 218 CV. L'elettrica giapponese porterà al debutto un nuovo powertrain definito "3 in 1", che in una unica struttura raggruppa motore, inverter e riduttore con ingombri ridotti del 10% rispetto al modello uscente. Questa unità eroga fino a 218 CV e 355 Nm, ma non sappiamo ancora quali siano le varianti previste. Anche le batterie sono di nuova generazione e sono dotate di un sistema di raffreddamento a liquido e di un nuovo dispositivo che recupera il calore generato dal caricatore di bordo. Affinata. Il nuovo powertrain, insieme alle modifiche a telaio, sospensioni e materiali, ha permesso di ridurre di 2 decibel la rumorosità interna a 50 km/h; gli ingombri ridotti, inoltre, hanno consentito di spostare il climatizzatore per guadagnare spazio nell'abitacolo. La piattaforma CMF-EV adotta la sospensione posteriore multilink, mentre i cerchi sono da 19".
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