Toyota - Più spazio con la bZ4X Touring

4 Ruote - Mag 15,2025
Per la Toyota, le wagon non sono morte. O almeno, non lo sono in versione a ruote alte: la nuova bZ4X Touring, infatti, è un'evoluzione in salsa station della prima elettrica di serie del marchio giapponese. Rispetto al modello da cui deriva (riprendendo lo stile degli interni e del frontale, oltre che la base meccanica e tecnologica), la Touring cresce nelle dimensioni, toccando una lunghezza di 4.830 mm, 140 in più della sorella, e un'altezza di 1.670 mm (+20). Un incremento che, oltre ad ampliare notevolmente il vano di carico, dovrebbe portare benefici anche ai passeggeri. Per poterla toccare con mano nelle concessionarie, però, bisognerà attendere a lungo: il lancio sul mercato è previsto per la prima metà del 2026. Il bagagliaio. Come spiega la stessa Toyota, il focus di questo nuovo modello è sullo spazio interno: il bagagliaio raggiunge infatti 600 litri, 148 in più rispetto alla bZ4X. Il divano posteriore ha schienali reclinabili con frazionamento 60:40, ma per il momento la Casa non ha fornito dati riguardo la capacità massima di carico con l'abitacolo in configurazione due posti.Il look. Esteticamente, la bZ4X Touring propone dettagli specifici come la finitura nera a grana grossa dei passaruota, le barre sul tetto (che supportano carichi fino a 70 kg) e i cerchi neri. Nuova è anche l'impostazione di paraurti e gruppi ottici posteriori a Led, così come la palette colori per la carrozzeria, che include anche la tinta inedita Brilliant Bronze. Il powertrain. La Touring sarà disponibile in due differenti versioni, entrambe dotate di una batteria agli ioni di litio da 74,7 kWh lordi, con caricatore di bordo da 22 kW e possibilità di sfruttare colonnine in corrente continua con una potenza massima di 150 kW. Alla base dell'offerta ci sarà una monomotore a trazione anteriore da 224 cavali, ma a disposizione ci sarà anche una bimotore a trazione integrale da 380 cavalli. Un numero, quest'ultimo, che rende la bZ4X Touring la Toyota elettrica più potente attualmente sul mercato.
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Le nostre iniziative - La riforma del fisco al Fleet&Business Day

4 Ruote - Mag 15,2025
In attesa che la presa d'atto del ministro dei Trasporti Matteo Salvini dell'errore commesso dall'Esecutivo - basare la riforma dei fringe benefit sulle auto aziendali concesse in uso promiscuo sull'alimentazione delle vetture anziché sul livello di emissioni di anidride carbonica - porti all'annunciata correzione del provvedimento, sono ancora tanti i punti che riguardano il trattamento fiscale dei veicoli delle imprese in attesa di interventi. Meglio sarebbe che le modifiche fossero trattate in maniera organica all'interno di un unico piano, come richiesto da tempo da gran parte delle figure coinvolte, a cominciare dagli stessi fleet manager e dalle società di noleggio e gestione dei parchi aziendali. Dare ulteriore visibilità e provvedere a spazi di discussione alle istanze del settore sarà uno degli obiettivi del Quattroruote Fleet&Business Day 2025, l'iniziativa organizzata dalla nostra testata che dà appuntamento ai professionisti della mobilità aziendale mercoledì 24 settembre alle Cantine Bellavista, sulle colline dalla Franciacorta, nel comune di Erbusco in provincia di Brescia. I partecipanti alla manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, potranno informarsi, in particolare, sull'evoluzione delle trattative per la definizione della riforma fiscale stabilita dalla legge delega n.111 del 2023, la cui scadenza era stata fissata per l'agosto di quest'anno ma che è stata rinviata al 31 dicembre prossimo. Una dilazione che aggrava il ritardo cronico di misure quali la correzione della percentuale di detraibilità dell'Iva dall'attuale 40% e il riequilibrio della deducibilità dei costi rispetto agli standard europei. Un panel di esperti farà il punto della situazione interagendo con la redazione e la platea in una delle due sezioni di Reload, lo spazio di approfondimento del Fleet&Business Day, intitolata Tributi & promesse - L'anno della fine degli incentivi e dei nuovi fringe benefit si chiuderà con l'atteso riordino della fiscalità?.
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Formula 1 - Imola segna l'inizio della stagione europea

4 Ruote - Mag 15,2025
Dopo una serie di tappe tra circuiti asiatici e americani, il circus della Formula 1 sbarca di nuovo nel Vecchio Continente: questo weekend si corre a Imola, per il Gran Premio dell'Emilia-Romagna e del Made in Italy. L'Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari a soli 700 metri dal cuore cittadino offre un connubio unico tra pista e città, immerso nella Motor Valley. La tappa di Imola è tornata stabilmente in calendario dal 2020, con l'eccezione del 2023, quando la gara fu annullata a causa della terribile alluvione che colpì la regione. Il tracciato è amato da piloti e team per la sua storia e l'atmosfera speciale e segna il ritorno del circus in Europa e, con essa, il paddock si popola anche delle iconiche hospitality.Così in campionato. Dopo sei Gran Premi, la classifica iridata vede la McLaren come squadra da battere, avendo già collezionato ben 5 vittorie su 6 gare, quattro con Oscar Piastri e una con Lando Norris. Proprio Piastri che ieri è stato a Brisighella per ritirare il Trofeo Bandini - guida la classifica piloti con 131 punti, tallonato dal compagno Norris a quota 115. Più staccato il campione del mondo in carica Max Verstappen, terzo a 99 punti, incalzato a sua volta dalla Mercedes di George Russell (93 punti). In classifica costruttori la scuderia di Woking svetta con 246 punti, già con ampio margine su Mercedes (141) e Red Bull (105). Chi soffre più degli altri sembra essere la Ferrari. La squadra di Maranello ha raccolto finora meno di 100 punti in totale con un solo podio all'attivo e una vittoria di Sprint complice anche una doppia squalifica tecnica rimediata nel GP di Cina. Charles Leclerc è quinto nel mondiale piloti con 53 punti, mentre Lewis Hamilton è soltanto settimo a quota 41, alle spalle persino del giovane esordiente italiano Kimi Antonelli su Mercedes (48 punti). Questo rendimento colloca la Ferrari al quarto posto tra i costruttori con 94 punti, già staccata di 152 lunghezze dalla McLaren capolista un gap pesantissimo che rischia di far svanire le speranze iridate ancor prima dell'estate. Emblematico l'ultimo GP disputato a Miami, dove Leclerc e Hamilton hanno chiuso soltanto in settima e ottava posizione, battuti persino dalla Williams di Alex Albon (5 al traguardo). Imola in festa. L'attesa per il Gran Premio è palpabile: Imola si è trasformata in una vera e propria Fan City per tutta la settimana dell'evento. Da giovedì a domenica è previsto un ricchissimo palinsesto di appuntamenti dentro e fuori dall'autodromo, pensato per coinvolgere tifosi e famiglie. Il centro storico diventerà un'enorme fan zone a cielo aperto, con degustazioni enogastronomiche, DJ set e concerti live, spettacoli e installazioni artistiche, simulatori di guida e attività per bambini. Non mancheranno mostre sulla storia della Formula 1 (con omaggi ai grandi campioni del passato), esposizioni di auto storiche e moderne, nonché spazi tematici dedicati alla Motor Valley. In programma anche incontri con piloti e figure del motorsport, sessioni di autografi e talk-show tecnici, oltre a tour guidati alla scoperta dei luoghi del territorio fortemente legati ai motori. L'intera città abbraccia il Gran Premio: il centro di Imola in stretta sinergia con l'Autodromo sarà il fulcro di una grande festa diffusa, che rende omaggio all'eccellenza emiliano-romagnola e al Made in Italy in tutte le sue forme.Occhio al meteo. Come spesso accade in questo periodo, il meteo potrebbe giocare un ruolo da protagonista. Le ultime previsioni indicano un'alta probabilità di pioggia e temporali proprio durante la gara di domenica. In base agli aggiornamenti disponibili a oggi, la giornata di domenica 18 maggio vedrà un progressivo peggioramento: dopo una mattinata inizialmente asciutta, correnti atlantiche porteranno instabilità su Imola a partire dal mezzogiorno. La partenza della corsa, fissata per le ore 15:00, potrebbe dunque avvenire sotto la pioggia, con rovesci già in atto nel momento in cui il semaforo si spegnerà. Le temperature attese durante il weekend oscillano tra i 20C e i 24C: condizioni tutto sommato miti, che garantiranno un asfalto sufficientemente caldo. Per venerdì e sabato, invece, il quadro sembra più clemente. Le prove libere e le qualifiche dovrebbero disputarsi in condizioni asciutte. Le eventuali piogge interesseranno soltanto le colline circostanti, risparmiando la zona dell'autodromo fino alla serata di sabato. Ciò permetterà ai team di lavorare sul setup con dati stabili nei primi giorni, prima di affrontare l'incognita di un GP bagnato domenica. Una gara sotto la pioggia ad Imola sarebbe certamente spettacolare ma anche ricca di insidie: sul tracciato intitolato a Enzo e Dino Ferrari, ogni errore può costare caro, specialmente su pista umida dove le vie di fuga sono ridotte. Le scelte della Pirelli. Per il Gran Premio dell'Emilia-Romagna 2025, Pirelli ha optato per una selezione inedita e molto aggressiva: saranno utilizzate le tre mescole più morbide della gamma, con debutto assoluto del nuovo compound C6 (Soft), pensato per offrire massimo grip sul giro secco ma soggetto a rapido degrado. La C6 potrebbe quindi essere decisiva in qualifica, ma difficile da gestire in gara. A Imola, dove storicamente si punta su una sola sosta, l'utilizzo di mescole così soffici apre scenari strategici nuovi. I team dovranno bilanciare prestazioni e durata, con la C5 (Medium) e la C4 (Hard) più adatte agli stinti lunghi. In caso di pioggia, ovviamente, entrerebbero in gioco le gomme Intermedie e Full Wet. Le strategie diventerebbero allora molto più dinamiche, influenzate da temperature, aquaplaning e dal tempo di crossover nel passaggio da bagnato ad asciutto.Come vedere la gara in tv. Per chi non avrà la possibilità di raggiungere Imola, ecco il programma con gli orari del weekend per seguire tutto in tv sulla pay-tv o in chiaro sul digitale terrestre.Venerdì 16 maggioProve Libere 1 - dalle 13.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Prove Libere 2 - dalle 17 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 17 maggioProve Libere 3 - dalle 12.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Qualifiche - dalle 16 in diretta su Sky Sport F1 e TV8Domenica 18 maggioGara - dalle 15 in diretta su Sky Sport F1 e TV8
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Mole Urbana - Lo stabilimento di Orbassano diventa operativo

4 Ruote - Mag 15,2025
Dopo l'aumento di capitale firmato lo scorso dicembre con CDP Venture Capital, investor e industriali marchigiani, il progetto Mole Urbana di Umberto Palermo entra in piena fase operativa: telai, plastiche, plance e fusioni d'alluminio sono già in produzione presso i fornitori locali, pronti per essere portati presso lo stabilimento di Orbassano, in Piemonte. Nei prossimi mesi, secondo il piano industriale presentato lo scorso anno, verrà inaugurato anche un secondo polo produttivo nelle Marche. Inizia il conto alla rovescia. Oggi, a Fabriano, si terrà l'incontro con tema La creatività al centro del cambiamento, organizzato dalla stessa Mole Urbana e moderato dal nostro direttore, Gian Luca Pellegrini. Nel corso dei lavori interverrà anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Durante la giornata saranno presentati i modelli della gamma Mole Urbana: la Sport GT, la cabrio Roadster e la Quattroposti per uso familiare. In futuro potrebbero arrivare le versioni Running, Pitbull e Torpedo (a tre posti), più due veicoli da lavoro a passo corto e lungo. Entro fine luglio aprirà il portale dove saranno presentati tutti i modelli, le specifiche tecniche e i prezzi. Inizia a prendere forma anche la rete commerciale, con il lancio previsto a settembre: le microcar elettriche saranno infatti distribuite attraverso trenta concessionarie presenti su tutto il territorio nazionale, legati a marchi come Mercedes, BMW, Maserati, Bentley e Porsche.
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Lotus - Una Emeya S per la Polizia di Dubai

4 Ruote - Mag 15,2025
Nel corso del World Police Summit che si sta svolgendo in questi giorni a Dubai, la Polizia della città araba ha presentato una Lotus Emeya S con l'ormai familiare livrea bianco-verde. La berlina elettrica inglese è solo l'ultima arrivata all'interno di una delle flotte più esclusive in dotazione alle forze dell'ordine, che comprende il Tesla Cybertruck, le Lamborghini Urus Performante e Aventador, la Hongqi E-HS9, la Bugatti Veyron, la Ferrari FF e la McLaren MP4-12C, ma anche le Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio. Numeri da sportiva. La Lotus Emeya S monta un'architettura a 800V ed è disponibile con un powertrain da 612 CV (quello da 918 CV è per la versione R), capace di far scattare l'auto da ferma a 100 km/h in 4,1 secondi e raggiungere la velocità massima di 250 km/h. La batteria ha una capacità di 102 kWh, per un'autonomia che supera i 600 km.
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Tesla - Un'inchiesta della Nthsa anticipa il lancio del Cybercab

4 Ruote - Mag 15,2025
Battuta d'arresto per il Cybercab. La Tesla, già in difficoltà a causa dei dazi rispetto al progetto originale, potrebbe dover ritardare il debutto dell'inedito robotaxi a causa di un' inchiesta lanciata dall'ente federale americano Nhtsa sui sistemi di guida autonoma. I dubbi sul Cybercab. L'ente federale per la sicurezza stradale ha fatto domande specifiche alla Casa californiana, spaziando dalla gestione e dalla tipologia dei sensori al numero di esemplari che saranno effettivamente messi a disposizione del clienti al momento del lancio. L'indagine però va oltre: riguarda anche le specifiche di omologazione e l'eventuale presenza di operatori fisici remoti in grado di collegarsi al veicolo e comandarlo a distanza in caso di problemi tecnici. FSD evoluto. Il Cybercab offre due posti in una carrozzeria da coupé ed è totalmente privo di comandi fisici per la guida. Un'evoluzione del sistema FSD (Full Self-Driving, in fase di test anche sulle vetture di serie) fa affidamento principalmente sulle telecamere per analizzare l'ambiente circostante (e non sui Lidar scelti dalla concorrenza) e gestire tutte le condizioni di traffico senza un guidatore a bordo. Il Cybercab è al centro di indiscrezioni contrastanti: dopo anni di ritardi, Musk ha promesso un primo lotto di vetture a giugno, destinati al servizio di ride-hailing a Austin, in Texas. Tuttavia, numerose fonti confermano che la flotta non è stata ancora testata su strada ma soltanto a livello virtuale.
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Maserati - GranTurismo e GranCabrio saranno prodotte a Modena

4 Ruote - Mag 15,2025
Stellantis ha fornito un primo dettaglio dell'aggiornamento del Piano per l'Italia anticipato dal responsabile per l'Europa, Jean-Philippe Imparato le Maserati GranTurismo e GranCabrio non saranno più prodotte a Torino, bensì a Modena. Le conseguenze per Mirafiori. Le due vetture del Tridente verranno assemblate, entro la fine del 2025, all'interno dello storico stabilimento di viale Ciro Menotti, che oggi sforna MC20, MC20 Cielo e GT2 Stradale. Il trasferimento implica, ovviamente, delle conseguenze per la fabbrica di Mirafiori. A tal proposito, il gruppo ha spiegato che "parallelamente allo spostamento dell'attuale produzione di GranTurismo e GranCabrio, partirà a Torino la produzione della nuova 500 ibrida, che garantirà continuità operativa alle Carrozzerie di Mirafiori e alle sue persone". Infatti, la maggior parte dei lavoratori impegnati sulla linea della Maserati sarà riallocata sulla produzione della versione elettrificata della 500, mentre altri saranno "riassegnati nell'ambito delle altre attività esistenti nel comprensorio di Mirafiori", tra cui le produzioni dei cambi eDCT e C514 e le iniziative nell'ambito dell'economia circolare. A ogni modo, non saranno rescissi i legami tra Torino e Modena: nella fabbrica torinese, infatti, "continueranno ad essere realizzate le attività di lastratura e verniciatura di Maserati GranTurismo e Gran Cabrio".
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Pirelli - rottura totale con l'azionista cinese Sinochem

4 Ruote - Mag 15,2025
I rapporti tra il dirigenza della Pirelli e l'azionista cinese Sinochem sono arrivati alla rottura forse definitiva: le trattative avviate pochi giorni fa per risolvere lo scontro scatenato dalla dichiarazione di decadenza del controllo in capo al colosso della petrolchimica si sono infatti concluse senza esito positivo, aprendo la porta a sviluppi che probabilmente saranno anche di natura legale. Il Golden Power e la decadenza cinese. La diatriba ha le sue radici prima nella decisione del governo di esercitare il cosiddetto "Golden Power" e poi in una conseguente iniziativa del management: la dirigenza ha approvato una relazione finanziaria comprensiva di un'informativa che recepisce sia la disposizione dell'esecutivo Meloni, sia un provvedimento della Consob sulla necessità di applicare il principio contabile Ifrs 10 (quest'ultimo definisce il concetto di controllo e i suoi effetti sulla redazione dei bilanci societari) e stabilisce, per l'appunto, la decadenza del controllo in mano ai cinesi. Attualmente Sinochem controlla China National Tire and Rubber Corp. e quindi Marco Polo International Italy, il veicolo intestatario diretto del 37% circa dell'azienda della Bicocca (il secondo maggior azionista è la Camfin con il 26,6%). L'informativa è quindi diventata l'oggetto di una contesa che ha portato i rappresentanti del colosso del Dragone a non approvare la relazione finanziaria, ad accusare il management della Pirelli e a sottolineare il peso ancora detenuto in seno all'assemblea ordinaria dei soci.Voti contro. Negli ultimi giorni sono state condotti dei negoziati per risolvere la questione, ma non è stata raggiunto un adeguato compromesso. Lo dimostra quanto avvenuto ieri 14 maggio, in occasione della riunione del consiglio di amministrazione per l'approvazione dei conti del primo trimestre. I risultati al 31 marzo 2025 sono stati sì approvati, ma solo a maggioranza: 9 membri su 15 hanno dato il loro assenso, mentre hanno votato contro il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian, Fan Xiaohua e Tang Grace. Si tratta, in pratica, dei rappresentanti di Sinochem, che hanno motivato "il loro dissenso unicamente in ragione della dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli ai sensi dell'Ifrs 10, non condividendone le relative motivazioni anche in considerazione del fatto che il patto parasociale fra Camfin e Cnrc/Mpi Italy è ancora in vigore e che pertanto, a loro parere, Cnrc/MPI Italy mantiene il controllo" su Pirelli ai sensi dell'articolo 93 del Testo Unito della Finanza (Tuf). L'azienda ha spiegato che le proposte avanzate a Sinochem per risolvere la diatriba sono state "rifiutate" dalla controparte. Non solo. Al tavolo negoziale, i rappresentanti di Sinochem hanno rivelato di aver presentato una "proposta agli Uffici del Golden Power" e tale proposta "non è stata condivisa con Pirelli". Insomma, lo scontro sta prendendo anche altre strade e non è escluso che dopo l'assemblea del 12 giugno non coinvolga anche le aule dei tribunali.     Il peso degli Stati Uniti. D'altro canto, lo scontro con i cinesi ha riflessi diretti sul futuro della multinazionale della Bicocca perché non riguarda solo aspetti esclusivamente di governance, ma anche, se non soprattutto, lo sviluppo sull'importante mercato statunitense: gli Usa generano un quinto dei ricavi e gli italiani temono di subire conseguenze per le normative di Washington sui vincoli alle aziende che hanno legami con la Cina. A tal proposito, il management ha spiegato che i "risultati del primo trimestre, nonostante il difficile quadro economico e geopolitico, confermano l'ottimo andamento di Pirelli dal punto di vista dei risultati economici" e "l'apprezzamento dei clienti italiani, inglesi, americani e cinesi per il sistema hardware e software Cyber Tyre dimostra che la strategia e lo sviluppo tecnologico di Pirelli procedono nella giusta direzione. Forte di tali risultati, il management rimane fiducioso che con il supporto degli azionisti storici e del mercato gli interessi di Pirelli saranno pienamente tutelati nel rispetto di tutti gli stakeholder. Pirelli rimane pertanto aperta a esplorare soluzioni che possano consentirle la piena compliance con le regole anche del mercato americano e continuerà a fare quanto in suo potere per tutelare lo sviluppo della società in un mercato strategico come quello degli Stati Uniti", afferma ancora la società, riferendosi, in particolare, al ruolo della Camfin (tra i suoi soci maggiori figurano Marco Tronchetti Provera e le banche Intesa Sanpaolo e Unicredit).Il sostegno di Camfin e il possibile intervento di Roma. Proprio la Camfin è uscita alla scoperto per confermare "il proprio supporto alle strategie di Pirelli" e per evidenziare "l'atteggiamento non collaborativo e apparentemente non motivato di Sinochem. Qualora non si riuscisse a definire rapidamente l'attuale situazione con Sinochem, Camfin si vedrebbe costretta a valutare gli effetti di tali comportamenti su Pirelli e sul patto parasociale", aggiunge la holding. Non mancano comunque delle aperture, con Tronchetti Provera, che pur non nascodendo la sua delusione per la posizione dei cinesi, si detto fiducioso che "presto o tardi" verrà trovata una soluzione "ragionevole" e che Sinochem "si riallineerà con gli interessi di Pirelli". "Nella mia vita non ho mai visto un socio votare contro gli interessi della società, sarebbe come spararsi nei piedi", anche perché "c'è il mercato e ci sono le regole del mercato. Se non motivi il tuo comportamento contro gli interessi della società ci sono delle conseguenze", ha affermato l'imprenditore e vice presidente della stessa Pirelli durante la conference call con gli analisti, ricordando un altro aspetto che potrebbe accedere ancor di più lo scontro tra italiani e cinesi: infatti, il governo potrebbe a breve emanare un provvedimento in merito alla possibile violazione delle prescrizioni del Golden Power da parte della stessa Sinochem. Insomma, la partita è ancora lunga.
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Modellini - Le ragioni del collezionismo

4 Ruote - Mag 15,2025
Dal sogno al ricordo, le ragioni che spingono una persona verso l'acquisto di un modello sono innumerevoli: vediamo come e perché diventiamo collezionisti. Passione sportiva. Chiunque abbia tifato per una qualsiasi squadra può trovare l'auto che desidera tra centinaia di proposte sul mercato: Formula 1, rally, Mille Miglia... Nel corso degli anni è stato prodotto quasi tutto, sommando le maggiori scale disponibili: 1:43, 1:24 ed 1:18. Dai pezzi più noti come la Ferrari di Villeneuve, la Delta di Miki Biasion o l'Alfa di Nuvolari, fino alle auto meno conosciute. Spesso, la passione sportiva dà il via a collezioni che si espandono nel tempo, i modelli vengono affiancati da altri della stessa disciplina o dello stesso pilota. Ricordi personali. Quando in un negozio di modellismo gli occhi si posano su un'auto è raro che questa resti sullo scaffale, specialmente se ricorda un particolare momento o ancor più una persona. La prima auto guidata, la macchina del nonno o altri momenti come gite o vacanze, rivedere un modello posseduto durante l'infanzia e perduto chissà dove e come. Chi acquista un modellino legato ad uno di questi fattori, difficilmente diventerà proprietario di grandi garage in scala, ma con buona probabilità sarà in grado di apprezzarlo per sempre. I grandi brand. Normalmente in questa categoria troviamo i possessori di auto reali affezionati ad un determinato brand con la volontà di ripercorrerne la storia attraverso una collezione in miniatura: sono collezionisti specifici, alla ricerca di un solo marchio. Le serie. Il vero e proprio termine di collezionista appartiene a chi dedica ricerche per completare una serie, cosa quasi mai possibile per via di modelli in continua uscita o introvabili. Ma questo dà il piacere della ricerca e le serie possono essere di vari ordini: tutte le Ferrari, le auto utilizzate nel mondo del cinema, le muscle car anni 70, qualsiasi genere definito e amato, lontano dall'ossessione ma sempre con un occhio aperto alla ricerca. Accumulatori seriali. In questo caso, la collezione si basa sul numero totale: gli accumulatori seriali acquistano praticamente tutto senza quasi mai completare una serie, non dividono acquisti per brand, per scala o per valore. Modellismo o ferri da stiro, non farebbe poi così tanta differenza.
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Stellantis - Possibile dietrofront sul "tutto elettrico" in Europa

4 Ruote - Mag 15,2025
Stellantis avrebbe in programma di rinviare l'obiettivo europeo del "tutto elettrico". Il condizionale è d'obbligo perché non c'è ancora nulla di ufficiale: del rinvio parla solo Les Echos, testata francese che negli ultimi anni ha più volte anticipato molte decisioni importanti ai vertici dei gruppi dell'auto transalpini. "Stellantis si sta preparando attivamente a posticipare il suo obiettivo di offrire solo auto elettriche in Europa entro il 2030",  scrive il quotidiano, ricordando come il traguardo del decennio prossimo fosse uno degli elementi chiave del piano strategico Dare Forward dell'ex amministratore delegato Carlos Tavares. Focus sull'ibrido. In sostanza, la rivoluzione promessa da Tavares sembra aver ceduto il passo alla cautela dell'attuale management: ai vertici del gruppo si sarebbe deciso di puntare più sull'ibrido che sull'elettrico per affrontare un mercato europeo, dove le vendite di Bev rallentano anche per effetto delle titubanze di gran parte dei consumatori. "L'obiettivo del 100% elettrico entro il 2030 non è più rilevante", ha affermato a Les Echos una fonte a conoscenza delle discussioni all'interno della prima linea manageriale guidata oggi dal presidente John Elkann, che di recente ha criticato le politiche dell'Unione Europea favorevoli solo alle auto a batteria. 
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De Tomaso P72 - Purezza meccanica

4 Ruote - Mag 15,2025
Ci sono voluti sei anni alla De Tomaso per portare a termine il progetto della P72, erede spirituale della P70 del 1965, nata da una collaborazione tra Alejandro De Tomaso e Carroll Shelby. Dopo la concept presentata nel 2019 al Goodwood Festival of Speed, ecco il primo esemplare definitivo, chiamato DT0001. Un'anima meccanica, una bellezza senza tempo e un'esperienza di guida che si eleva sopra le convenzioni moderne: così descrive l'auto Norman Choi, ceo della De Tomaso. Stile rétro. Le linee sinuose ed eleganti della P72 sono ispirate al modello originale degli anni 60, con inevitabili concessioni alla modernità e una colorazione in Avorio Rosa, con le strisce in Oro Rosa, colore ripreso dai cerchi a cinque razze, dalle calotte degli specchietti e da altri dettagli, come i profili delle minigonne e del diffusore posteriore. I clienti potranno comunque personalizzare l'auto a proprio piacimento, scegliendo tra colori storici, fibra di carbonio a vista e una nutrita serie di pellami e finiture per gli interni. Niente digitalizzazione. Il telaio è un monoscocca in fibra di carbonio, senza elementi saldati, che riduce il peso e migliora la rigidità complessiva, un elemento definito di purezza strutturale. Lo stesso concetto torna anche nell'abitacolo, interamente costruito a mano, dove l'obiettivo principale dei designer era ripartire dai fondamentali: nessun infotainment né schermi digitali, solo elementi analogici circolari e un cambio con leveraggi a vista. L'unica concessione alla modernità è uno spazio per alloggiare il telefono, ma senza possibilità di connetterlo all'auto. Sedili, plancia e pannelli porta hanno elementi in fibra di carbonio a vista e sono rivestiti in pelle cucita a mano, mentre gli elementi metallici sono in alluminio spazzolato in Rosa Oro. 710 CV sulle ruote posteriori. A muovere la P72 c'è un V8 di 5.0 litri di derivazione Ford (come la Pantera del 1970), sviluppato esclusivamente per questo modello e capace di una potenza massima di 710 CV e 820 Nm di coppia, abbinato a un cambio a sei rapporti manuale collegato alle ruote posteriori. In omaggio alla sua ostinazione analogica, la P72 non offre nessuna modalità di guida e anche le sospensioni si regolano solo manualmente. Il prezzo? Mistero. Come i numeri relativi alle prestazioni, anche il prezzo della De Tomaso P72 non è noto: negli anni si sono susseguite indiscrezioni di ogni genere, secondo cui l'auto potrebbe costare dai 750 mila euro a 1,5 milioni. La cifra finale potrebbe essere svelata verso la fine dell'anno, quando cominceranno le prime consegne. Anche se pare ormai assodato che tutti e 72 gli esemplari previsti siano già stati venduti. Quello presentato oggi non rientra nel lotto produttivo e non sarà messo in vendita.
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Studio LoJack - Furti d'auto in aumento: ecco i modelli nel mirino dei ladri

4 Ruote - Mag 15,2025
In Italia i furti d'auto continuano ad aumentare: il 2024 ha registrato un incremento del 6% rispetto al 2023 e un'inversione di tendenza non è all'orizzonte. Sono i dati che emergono dall'ultimo studio pubblicato da LoJack, elaborato su dati forniti dal ministero dell'Interno e integrati con quelli provenienti da altri report e studi sul fenomeno. Rubate, smontate e spedite. Lo scorso anno sono stati rubati complessivamente 136.201 veicoli, contro i 131.679 del 2023 (+3%): aumentano le auto in generale (+6%), diminuiscono le Suv in particolare (-2%) e raddoppiano i veicoli commerciali. La refurtiva, si legge nel rapporto, viene nella maggior parte dei casi smontata e inviata lungo le direttrici dell'Est Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente. Rimane stabile il tasso di ritrovamento dei mezzi sottratti, pari a circa il 45%: lo scorso anno ne sono stati recuperati oltre 60 mila. Nel complesso, però, sono più di un milione i mezzi che, dal 2003 a oggi, sono spariti e non sono mai più stati trovati. Le auto più rubate. Con oltre 76 mila furti, le automobili rappresentano il 56% dei veicoli rubati, a cui si aggiunge il 15% delle Suv/crossover. Ecco la classifica dei modelli più sottratti:Fiat Panda (13.311 furti)Fiat 500 (5.254)Lancia Ypsilon (5.048)Fiat Punto (4.295) Alfa Romeo Giulietta (3.606)Fiat 500 L (3.452)Smart Fortwo (2.150)Citroen C3 (1.917)Volkswagen Golf (1.608) Ford Fiesta (1.496)Per quanto riguarda le Suv/crossover, sono oltre 20.500 i furti registrati:Jeep Renegade (2.192 furti)Fiat 500X (2.168)Range Rover Evoque (1.634) Jeep Compass (748)Peugeot 3008 (737)Volkswagen T-RocVolkswagen TiguanPeugeot 2008Renault CapturFord KugaNel 2024 sono stati rubati anche 31.713 motocicli, un numero sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente. Solo il 43% di questi mezzi è stato effettivamente recuperato. La classifica è dominata dall'Honda SH (8.050), seguita dalla Piaggio Liberty (2.757), dall'Aprilia Scarabeo (1.913), dalla Kymco Agility (1.729) e dalla Vespa (1.559). Le zone più a rischio. Prevedibilmente, le zone più a rischio di furto sono anche le più popolose: otto furti su dieci (il 78%) si concentrano in cinque regioni: Lombardia (11%), Lazio (18%), Campania (23%), Sicilia (14%) e Puglia (14%). In Molise, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Basilicata, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta si verificano meno di 600 furti all'anno. Campania e Lazio sono anche le regioni in cui le probabilità di recuperare il veicolo sottratto sono più basse: in due casi su tre al proprietario non rimane che rassegnarsi alla perdita definitiva del veicolo.
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Carburanti - Su il diesel, giù la benzina: le nuove accise sono in vigore

4 Ruote - Mag 15,2025
entrata ufficialmente in vigore la riforma delle accise sui carburanti varata dal governo in ottemperanza delle direttive comunitarie sull'eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi. Ieri 14 maggio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale che stabilisce l'aumento delle imposte sul diesel e la contestuale riduzione di quelle sulla benzina.  1,50 centesimi in più (e in meno). Il decreto, firmato dai ministri dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, di concerto con i responsabili delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, e dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, stabilisce che "a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione" nella Gazzetta Ufficiale, ossia da oggi 15 maggio, "l'aliquota di accisa applicata alla benzina è ridotta di 1,50 centesimi di euro per litro" e quella "applicata al gasolio impiegato come carburante è aumentata" di un pari importo. Con le nuove imposte, la tassa sulla verde scende da 0,7284 euro/litro a 0,7134 e quella sul gasolio sale da 0,6174 a 0,6324 euro. Il provvedimento sarà seguito da ogni anno da un'analoga disposizione che darà seguito al decreto legislativo, approvato a metà marzo, che ha stabilito il riordino e il progressivo allineamento in cinque anni delle due accise.  
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Desner Y300 - Tre metri e quattro posti a meno di 9.000 euro

4 Ruote - Mag 15,2025
Tre metri di lunghezza, fino a quattro posti veri e un prezzo d'attacco di 8.500 euro comprensivo di bonus e sconti. La Desner Y300 è un quadriciclo elettrico leggero pensato per la città, che riprende la base tecnica della sorella maggiore W300 ma ne semplifica alcuni aspetti per contenere ulteriormente costi e dimensioni. L'equipaggiamento comprende aria condizionata, finestrini elettrici e impianto audio, mentre tra gli optional non mancano cerchi di lega e un sistema multimediale compatibile con Android Auto e Apple CarPlay wireless.   L'auto facile. Con una batteria da 13,9 kWh e 170 km di autonomia dichiarata, la Y300 si inserisce nel panorama della mobilità urbana come alternativa alle microcar tradizionali. Ultra compatta fuori, ma con spazio sufficiente per ospitare una piccola famiglia, punta forte su maneggevolezza e facilità d'uso quotidiana. Super squadrata. La Y300 adotta lo stesso stile della W300 (qui la prova), con proporzioni piuttosto insolite per un veicolo a quattro ruote: è più alta che larga (163 cm contro 149) e lunga esattamente 3 metri. L'aspetto è così squadrato da farla sembrare una monovolume in miniatura, e le colorazioni pastello unite alle minuscole ruote posizionate ai quattro angoli (145/70) raffrozano l'identità giocosa. Due le varianti disponibili: la Family, omologata per quattro passeggeri, e la Cargo, con due posti e un vano di carico maggiorato.  Autonomia coerente. Nell'utilizzo misto tra città e tangenziali, l'autonomia dichiarata è sembrata realistica.L'abitacolo è semplice ma razionale: la presenza del climatizzatore, dei finestrini elettrici e di un impianto audio base rende la permanenza a bordo tutt'altro che penalizzante, pur restando entro i limiti tecnici della categoria. Resta da approfondire il comportamento della Y300 in situazioni d'emergenza o manovre ad alta velocità, aspetto che valuteremo con i prossimi test in pista. Ma per il momento, su strada, la più piccola delle Desner si è dimostrata una soluzione concreta per la mobilità urbana quotidiana. Come va. Più leggera e semplificata rispetto alla W300, la Y300 ne eredita però le doti dinamiche di base, confermando un'impostazione ben pensata per l'uso urbano. Il raggio di sterzata ridottissimo, il peso contenuto e la coppia di 92 Nm rendono il veicolo relativamente scattante e facile da manovrare. Nelle svolte strette o nei parcheggi, la Y300 si muove con l'agilità di uno scooter, trasmettendo sempre una buona sensazione di controllo. Le sospensioni MacPherson all'anteriore e l'assale posteriore a ruote interconnesse gestiscono adeguatamente le asperità del fondo, con una taratura che privilegia il confort. Logicamente non c'è nessuna pretesa dinamica, ma la guida è fluida e rilassata, coerente con la sua destinazione d'uso. Prezzo e dotazione. Grazie al contributo Desner e all'ecobonus statale riservati ai quadricicli elettrici, la Y300 abbassa notevolmente il prezzo iniziale di 14.500 euro, fino a toccare la soglia di 8.500 euro per la versione Cargo a due posti. Il costruttore fa sapere che sono inclusi anche anche cinque anni di copertura per il soccorso stradale dedicato all'elettrico. Parlando di dotazione, la Y300 base è già abbastanza completa, dotata di finestrini elettrici e impianto audio a due speaker. Attingendo alla lista degli optional si possono avere anche il sistema multimediale con touchscreen, il clima, la compatibilità Android Auto e Apple CarPlay wireless e i cerchi di lega da 13 pollici, che sostituiscono quelli in acciaio con pneumatici 165/55 R13.
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Pneumatici - Pirelli P Zero: festa in famiglia

4 Ruote - Mag 15,2025
Quando arrivo in autodromo a Monza c'è un'aria di festa. L'occasione è di quelle importanti: la nascita della quinta generazione del Pirelli P Zero, il prodotto che dal 1985 porta sulle auto stradali tutta l'esperienza del costruttore della Bicocca nel motorsport. Quale posto migliore, quindi, per riunire decine di auto sportive e vere e proprie supercar, per esempio le Pagani Utopia o Huayra R Evo Roadster? Sicurezza e durata. A marzo, il produttore della P Lunga ha annunciato l'arrivo del nuovo P Zero, con una gamma di 50 misure già disponibili comprese fra 18 e 23 pollici. Rispetto alla precedente generazione è stato rivisto il disegno - pur riprendendo nella spalla il family feeling introdotto con la terza generazione - per migliorare performance (anche sul bagnato), sicurezza, scorrevolezza e rumorosità. Fra le modifiche più evidenti ci sono la forma dei canali longitudinali (più aperti), mentre quelle invisibili riguardano le nuove mescole del battistrada e delle altre parti del pneumatico, oltre alla struttura interna più rigida. Il costruttore parla di netti miglioramenti in termina di frenata e handling (anche sul bagnato) e in fatto di resa chilometrica. In buona compagnia.  Questa novità si aggiunge agli altri pneumatici della famiglia, che si chiamano P Zero E (progettato ad hoc per le elettriche sportive), P Zero R (per auto ancora più prestazionali) e P Zero Trofeo RS per le vere e proprie hypercar, come la McLaren W1, il bolide ibrido da 1.275 CV esposto proprio nell'headquarter di Pirelli alla vigilia dell'evento in pista. Performance green. E ci credereste se vi dicessi che proprio le P Zero Trofeo RS sono fra i prodotti dell'azienda milanese che più puntano sulla sostenibilità? Almeno il 50% dei materiali che le compongono è di origine naturale (caucciù, resine, lignina, rayon) oppure ottenuto riciclando altri materiali. Lo sottolinea un apposito simbolo sul fianco del pneumatico, ad affiancare misure e codici di velocità da capogiro (la McLaren W1, per esempio, al posteriore ha delle 335/30R20 e può raggiungere i 350 km/h, autolimitati). Quanto alla provenienza e alla lavorazione del caucciù, un'altra indicazione sul fianco la sigla FSC richiama la certificazione internazionale sul rispetto di procedure di approvvigionamento rispettose delle foreste. Il battistrada parla. L'ecosostenibilità è uno dei pilastri della strategia Pirelli, come ci conferma l'amministratore delegato Andrea Casaluci, insieme all'utilizzo delle nuove tecnologie: dalla prototipazione virtuale, all'uso di simulatori di guida, per arrivare al cyber tyre (chip e sensori da pochissimi grammi all'interno dei pneumatici ne permettono l'interazione con la vettura, come già avviene nella Pagani Utopia). E poi c'è ovviamente l'intelligenza artificiale: quest'ultima, sottolinea il chief tecnical officer Pierangelo Misani, permette non soltanto di ridurre i tempi di sviluppo (anche del 30% per le gomme stradali) e di limitare il numero di prove fisiche di prototipi (con benefici evidenti anche per l'ambiente), ma soprattutto di risolvere sfide tecnologiche all'apparenza insormontabili, come il coniugare performance, sicurezza e scorrevolezza. L'ingegner Pisani cita fra gli esempi la classe di scorrevolezza A per il P Zero Winter: chiunque conosca le gomme invernali sa quanto sia difficile questo risultato. Ha le corse nel sangue. Il nuovo P Zero riassume bene tutti questi temi, oltre ovviamente all'esperienza maturata nelle corse: oltre ai metodi di progettazione, molti dei sofisticati macchinari per i test indoor nel reparto sperimentazione della Bicocca sono utilizzati anche per il motorsport, incluse quelle di Formula 1, della quale la Pirelli è fornitore unico dal 2011. Oltre alla massima serie, nelle competizioni Pirelli è attiva ogni anno in altri 350 campionati, e dal 2027 approderà anche in Moto GP, dopo essere diventata uni nei mondiali Superbike, Moto 2 e Moto 3. Ecco quindi spiegato perché oggi a Monza la famiglia P Zero si sente proprio a casa. E non in questa festa non poteva ovviamente mancare la Lancia Delta S4 Stradale, il modello che nel 1985 ha fatto debuttare la prima generazione di questo pneumatico. Parlando di sport A questo proposito, emblematico e divertente l'aneddoto che ci ha raccontato l'ex campione del mondo di rally Miki Biasion (trovate l'intervista video sul nostro canale Instagram), che ci ha rivelato come in occasione dei rally di Sanremo del 1985, contro il parere contrario del suo team manager Cesare Fiorio e di tutta la squadra decise di usare per una tappa bagnata della gara il pneumatico stradale usato nei trasferimenti fra una tappa ufficiale e l'altra: quella gomma era proprio il prototipo del P Zero. Come finì? Miki vinse la tappa
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Stellantis - La Jeep Avenger sarà prodotta anche in Brasile

4 Ruote - Mag 15,2025
La Jeep è pronta ad ampliare la gamma destinata al mercato brasiliano. Il gruppo Stellantis ha infatti deciso di portare in Brasile anche l'Avenger, la Suv finora prodotta nell'impianto polacco di Tychy sulla base della piattaforma e-Cmp e venduta solo in Europa. Si parte l'anno prossimo. L'Avenger sarà assemblata e quindi commercializzata in Brasile a partire dal 2026. Stellantis non ha svelato dove sarà prodotta tra Betim, Goiana e Porto Real, ma secondo diverse testate locali sarà proprio quest'ultima a produrre la Suv: d'altronde, le sue linee sfornano già modelli sviluppati e assemblati sulla stessa architettura, come la Citroën C3. Rispetto alla versione europea, l'Avenger brasiliana dovrebbe avere alcune differenze, in particolare dentro il cofano: monterà, infatti, il tre cilindri 1.0 turbo Flex da 130 CV che caratterizza già numerosi prodotti locali del marchio Fiat. Il propulsore sarà abbinato al sistema mild hybrid a 12 volt già offerto su Pulse e Fastback e non è da escludere l'utilizzo dell'inedita tecnologia sviluppata in loco per sfruttare etanolo e altre combinazioni di combustibili. Inoltre, potrebbero anche esserci delle novità a livello di esterni e interni. Gamma e mercato. L'Avenger brasiliana amplierà una gamma Jeep, che già include da tempo Renegade, Compass e Commander, tutte prodotte nello stabilimento di Goiana, fortemente voluto da Sergio Marchionne, nel quadro di una strategia di espansione della presenza globale del brand statunitense. Proprio la Renegade è stato il primo modello Jeep commercializzato in Brasile: il suo assemblaggio è stato avviato nel 2015 e da allora la Casa ha scalato le classifiche di vendita, passando dalle poco più di 3 mila unità del 2014 a 121.287 veicoli nel 2024. Nel giro di una decina di anni, nel Paese la Jeep ha consegnato oltre 1 milione di Suv, diventando il leader incontrastato del segmento con ben un quinto di tutte le vetture a ruote alte vendute nel decennio. Per festeggiare i dieci anni di produzione a Goiana è stata lanciata anche la "Renegade 10 Years", un'edizione limitata in 1.010 esemplari della Suv prodotta anche a Melfi. 
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FuoriConcorso 2025 - Pagani porta la Huyra Epitome e la Imola sul lago di Como

4 Ruote - Mag 14,2025
Anche la Pagani Imola è della partita: l'hypercar della Casa modenese sarà esposta dal 23 al 25 maggio al FuoriConcorso di Villa del Grumello, sul Lago di Como. Secondo i dati della Casa, il bolide ha un V12 Mercedes-AMG da 827 CV e 1.100 Nm, per un peso di soli 1.246 kg. L'Imola, però, non sarà sola. Ci sarà anche l'Epitome. Contemporaneamente, a pochi chilometri di distanza, la Pagani porterà al Concorso d'Eleganza di Villa d'Este (qui tutti gli appuntamenti) la Huayra Epitome, anch'essa una figlia della Grandi Complicazioni, la divisione della Casa dedicata ai progetti speciali. Parliamo di un esemplare unico: la Epitome è infatti l'unica Huayra dotata di cambio manuale. Gareggerà nella categoria "Concept Cars & Prototypes".
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Mercato italiano - I marchi emergenti valgono già il 6%

4 Ruote - Mag 14,2025
Il mercato italiano dell'auto sta mostrando livelli di fidelizzazione degli automobilisti sempre più bassi e, di conseguenza, una crescente apertura a nuovi operatori, soprattutto cinesi. Lo dicono i numeri presentati all'Automotive Dealer Day: secondo il New Brand Observatory di Quintegia, entro il 2028 la pattuglia dei brand emergenti presenti nel nostro Paese raggiungerà quota 27, per il 90% di origine o proprietà cinese, mentre quelli già presenti hanno raggiunto il 6% nel primo trimestre del 2025.Un'invasione di marchi. Per la precisione, la quota dei nuovi marchi è arrivata al 5,8%, oltre due punti percentuali in più rispetto al 2024. Tuttavia, a sorprendere è il balzo rispetto al 2021, quando la penetrazione si fermava ad appena lo 0,4%. A comporre la quota hanno contribuito soprattutto MG, con il 3,5%, e BYD con lo 0,9%, mentre gli altri brand si collocano sotto lo 0,5%. D'altro canto, il trend riguarda anche tanti altri Paesi europei. Tra il 2021 e il 2024, in Italia sono entrati 18 marchi emergenti contro i 27 nei principali mercati europei, mentre tra quest'anno e il 2028 ne sono attesi altri nove. Nei Paesi della Top 5 si arriverebbe invece a un totale di 43, 16 in più rispetto al nostro Paese, dove pure l'interesse è crescente visto che il 49% dei concessionari (era il 36% nel 2024) ha un focus su nuovi marchi per il prossimo futuro. Per quanto riguarda l'offerta, l'attenzione è concentrata nelle fasce delle Suv dei segmenti C e D: si contano una decina di brand per ciascuno in Italia e una quindicina in Europa. Più debole è, invece, la proposta nei segmenti A e B, poco coperti dai marchi emergenti e gradualmente meno presidiati dai legacy brand. Consumatori e concessionari. Detto questo, l'invasione dei marchi sta forse preoccupando i costruttori tradizionali, ma non i consumatori. Infatti, secondo l'Automotive Customer Study 2025 di Quintegia, si dichiara pronto a considerare questi brand il 44% degli acquirenti, una percentuale che sale a ben il 74% tra i giovani della Generazione Z, ossia i nati a cavallo del millennio. Fra i brand emergenti più noti in Italia ci sono la MG di Saic, i diversi marchi del gruppo DR, BYD, Omoda e Jaecoo di Chery, Lynk & Co e Polestar di Geely, la EMC di Eurasia Motor Company, la Leapmotor di Stellantis e quelli di matrice Dongfeng come DFSK. Non mancano realtà presenti in Europa e non in Italia come Nio e, fra quelle non asiatiche, Ebro in Spagna, la vietnamita VinFast e la turca Togg. Il New Brand Observatory evidenzia anche che il numero di punti vendita di nuovi marchi in Italia è superiore a 800, mentre negli altri mercati varia dai circa 300 della Germania agli oltre 400 della Gran Bretagna. I concessionari italiani che rappresentano brand emergenti sono più di 400 e hanno un portafoglio multi-brand e multi-costruttore per oltre il 75%. Ovviamente, l'ingresso di nuovi operatori ha determinato un impatto anche sulla dinamica della rete distributiva in Italia: nel 2015 i concessionari rappresentavano al massimo due marchi, un dato oggi salito a 3,5. Infine, un concessionario su tre di brand tradizionali rappresenta ormai anche brand emergenti.
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Pagani Huayra R Evo Roadster - Debutto a Monza per la nuova hypercar da 900 CV

4 Ruote - Mag 14,2025
Il nuovo mostro da pista di Horacio Pagani si chiama Huayra R Evo Roadster ed è l'auto che aprirà l'edizione 2025 del Milano Monza Motor Show durante la Hypercar e One-Off Parade, che si svolgerà nel pomeriggio di venerdì 27 giugno lungo il tracciato storico dell'autodromo. Nella giornata di ieri, durante un evento organizzato da Pirelli, la Huayra R Evo si è scatenata in pista proprio a Monza, davanti a un pubblico di appassionati pronti a immortalare e riprendere ogni passaggio della vettura, soprattutto durante le soste nella pitlane. Inarrestabile. Mossa da un V12 potenziato da 900 CV e 770 Nm di coppia, abbinato a un cambio a sei rapporti e innesti frontali, rispetto alla versione stradale la R Evo Roadster presenta un nuovo splitter allungato di 10 cm, il posteriore allungato di 19 cm stile codalunga, una nuova pinna aerodinamica posteriore e un estrattore ridisegnato, per ottenere un aumento complessivo del 45% della deportanza. La Huayra R Evo Roadster adotta pneumatici PZeroSlick in dimensione 280/680 R19 all'anteriore e 345/725 R20 al posteriore.
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FuoriConcorso 2025 - I capolavori Alfa Romeo in mostra sul Lago di Como

4 Ruote - Mag 14,2025
Con il tema Velocissimo Italian Race Cars, si svolgerà dal 24 al 25 maggio a Villa Sucota, sul lago di Como, l'edizione 2025 di FuoriConcorso, tributo alle vetture da corsa che hanno fatto la storia del motorsport. In quest'occasione la location si trasformerà in Casa Alfa Romeo, dove Stellantis Heritage metterà in esposizione alcuni dei modelli più celebri della Casa del Biscione, tra cui la 6C 1750 Gran Sport del 1930, la P2 Gran Premio, la TZ2 del 1965 e la 33 TT12 del 1975. Spazio alle leggende. Nelle vicinanze della villa sarà allestita un'area completamente dedicata alla Formula 1, con l'Alfetta 159 dominatrice di due mondiali (con Farina nel 1950 e Fangio nel 1951). Accanto a questo bolide anche la Lancia D50 con cui Villoresi ha partecipato al Gran Premio del Valentino del 1955, e sulla cui base è stata poi costruita la Ferrari che ha permesso a Fangio di vincere il mondiale nel 1956. C'è anche l'ultima arrivata. La rassegna delle sportive dell'Alfa Romeo al FuoriConcorso si chiude con la 33 Stradale, prodotta in soli 33 esemplari: una supercar che rende omaggio alla storica sportiva del 1967, e che abbiamo provato su pista qualche giorno fa.
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