BYD - Tutti i modelli venduti in Italia
Continua l'ascesa di BYD, anche in Italia: da noi i numeri del costruttore cinese sono ancora piuttosto risicati, così come la sua quota di mercato (inferiore all'1%), ma il trend è in netta crescita. A febbraio, la Casa cinese ha registrato 1.350 nuove immatricolazioni (dati Unrae), contro le 41 del 2024. Nel 2024 le nuove targhe totali sono state 2.771, a fronte delle 215 del 2023. più di tutto a livello mondiale, però, che la BYD conquista terreno: è di poche settimane fa la notizia secondo cui il sorpasso nei confronti della Tesla sarebbe ormai prossimo. Nel 2024 la Casa di Elon Musk ha consegnato 1.789.226 Bev, mentre la BYD ha venduto 1.764.992 elettriche, con un distacco di poco più di 24 mila unità. Nelle schede qui sopra vi presentiamo tutte le BYD attualmente commercializzate in Italia, tra elettriche e... un'ibrida plug-in molto interessante.
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F.1, GP Cina - Primo successo in Rosso: la Sprint è di Hamilton
Lewis Hamilton ha già scritto la prima pagina della sua storia con la Scuderia Ferrari, vincendo la Sprint Race del GP di Cina. Un successo costruito grazie alla migliore prestazione conquistata ieri, a cui oggi sono seguiti 19 giri difficili ma superbamente gestiti che hanno consentiti al sette volte campione del mondo di tagliare il traguardo con ben sette secondi di vantaggio sulla McLaren di Piastri e sulla Red Bull di Max Verstappen.Rotto il primo tabù. Oltre alla fame di successi, Ferrari e Hamilton avevano un record negativo in comune: entrambi non avevano mai vinto una gara Sprint. Lewis è riuscito a farlo oggi, dominando letteralmente la corsa, grazie a una gestione delle gomme che ha fatto la differenza. La Sprint è stata impegnativa: credo che spesso si sottovaluti quanto sia difficile inserirsi in una nuova squadra e comprenderne tutte le dinamiche, ha detto Lewis durante le interviste post-gara. bello arrivare qui ed essermi sentito più a mio agio in macchina, perché a Melbourne non mi ero trovato affatto bene. Oggi invece mi sono sentito benissimo, ho fatto una buona partenza. Non sento pressione: so che il team vuole vincere e che per loro significa tutto. Roma non è stata costruita in un giorno, quindi procediamo un passo alla volta.Ottimismo per la Rossa. Il successo dell'inglese dà così un colpo di spugna al brutto avvio australiano e dà nuova linfa al team di Maranello, conscio che resta la possibilità di fare bene anche nel resto del weekend, stando a quello che ha fatto vedere Leclerc. Charles è stato sorpreso da Russell nel corso del primo giro e ha faticato a tenere un po' il passo degli avversari nella prima fase, ma ha ritrovato ritmo sul finale della Sprint, quando tutti gli altri erano alle prese con il graining sulle loro gomme. Leclerc si lecca comunque le ferite, perché ha chiuso ben distante dal suo nuovo compagno di squadra e non è riuscito a riprendere la posizione persa in partenza.Il resto della Top 8. La Racing Bulls conquista i primi punti della stagione grazie a una bella prestazione da parte di Yuki Tsunoda: il giapponese è partito a razzo, recuperando diverse posizioni che non ha più mollato fino alla bandiera a scacchi, regalando al suo team il sesto posto in questa Sprint. Yuki ha tenuto testa alla Mercedes di Kimi Antonelli che, a sua volta, ha passato tutta la corsa negli scarichi della monoposto faentina. L'ultimo punto a disposizione di questa Sprint - dove vengono premiati solo i primi 8 - è per la McLaren di Lando Norris. L'inglese ha perso tre posizioni al via e ha arrancato per l'intero arco della corsa, sbarazzandosi solo sul finale della Aston Martin di Stroll e mettere le mani su questo punticino.I risultati completi della Sprint a Shanghai >
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Gianni Agnelli - All'asta tre modelli della sua collezione
Finiscono sul mercato dei collezionisti di auto tre pezzi estremamente pregiati. Forse non saranno modelli capaci di intercettare offerte multimilionarie, ma la sostanza c'è, perché si tratta di vetture appartenute nientemeno che a Gianni Agnelli. In particolare, Sotheby's ha messo all'asta una Fiat Panda 4x4, una Fiat 130 Familiare e una Lancia Thema. Per tutte e tre, le offerte potranno essere inoltrate a partire dal 20 aprile. La Panda 4x4. L'Avvocato acquistò questo "Pandino" nel febbraio del 1986, per utilizzarlo a St.Moritz e dintorni durante l'inverno e salire verso le stazioni sciistiche. L'auto, ubicata a Milano come le altre due, è stata venduta nel 2001, solo due anni prima della sua scomparsa, e un lustro fa è stata acquistata dal suo ultimo proprietario, che ha deciso di restaurarla completamente. I lavori sono stati completati da poche settimane e ora la Panda viene offerta, senza riserva, a un prezzo di valutazione compreso tra 20 e 40 mila euro. Tuttavia, considerato il precedente proprietario e il valore raggiunto dalle versioni a trazione integrale della Panda, non è da escludere qualche piacevole sorpresa per il venditore. La Fiat 130. Sempre senza riserva, Sotheby's propone anche una Fiat 130 Familiare del 1974. Si tratta di una versione commissionata direttamente da Gianni Agnelli, quindi parliamo di un esemplare unico: non a caso, la valutazione varia da 170 mila euro a 300 mila. La storia della vettura è parimenti interessante: al Salone di Ginevra del 1969, la Fiat presenta l'erede della 2300, la 130 in versione berlina e coupé, ma non ha in programma la produzione di una station wagon. Per soddisfare la richiesta della famiglia Agnelli di avere qualcosa di lussuoso e al contempo pratico, il Centro Fiat Stile progetta la 130 Familiare e poi ne affida la produzione all'Officina Introzzi di Como. Equipaggiata con un motore V6 di 3.2 litri con cambio automatico a tre marce e dotata anche di sospensioni indipendenti su tutte e quattro le ruote, la 130 Familiare sarà realizzata in tre esemplari: il primo destinato a Gianni Agnelli, le altre due al fratello Umberto e all'amico Guido Nicola. Delle tre auto, l'esemplare all'asta è ancora il più riconoscibile perché l'Avvocato lo volle dipinto in argento e dotato di finiture in finto legno sui lati e di un portapacchi con cesto in vimini sul tettuccio. La 130 Familiare, utilizzata come la Panda a St. Moritz per la stagione sciistica, è rimasta nelle mani dell'Avvocato fino al 1985. La Lancia Thema. Infine, con un'offerta senza riserva e una valutazione tra 80 mila e 160 mila euro, finisce all'asta anche una Lancia Thema Familiare by Zagato del 1985. Anche in questo caso, la storia è particolare. Vedendo un potenziale di mercato per una versione station wagon della sua ammiraglia, la Lancia affida a Pininfarina e a Zagato l'incarico di progettare e realizzare alcuni esemplari. La carrozzeria milanese ne produce due: una con motore turbodiesel e una dotata di un V6 aspirato a benzina di 2.8 litri. Ed è proprio quest'ultima versione a essere proposta da Sotheby's, per conto di un ignoto proprietario.
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Alfa Romeo Stelvio - Tutti i dettagli (inediti) sui collaudi in Svezia
Dopo aver pubblicato le primissime foto spia delle nuova Alfa Romeo Stelvio, abbiamo raccolto maggiori informazioni riguardo ai test a cui il gruppo Stellantis sta sottoponendo la nuova Suv. Non ci sono conferme ufficiali, ma pare che la nuova segmento D sia in una fase di sviluppo che comporterà prove di oltre 1.000 ore con temperature fino a -30 C. Questi test sono stati (e continueranno a essere) svolti ad Arjeplog, all'interno dello Stellantis Proving Ground Center: proprio da questa pista proverrebbero le foto spia che potete vedere nalla gallery qui sopra.Perché in Svezia? Stando a una nostra fonte, i prototipi sono stati assemblati a Torino, in una sezione dedicata della fabbrica di Mirafiori (il modello di serie, invece, verrà prodotto a Cassino. D'accordo, ma a cosa serve provare un'auto del genere sul ghiaccio? Oltre a collaudare i vari sistemi di bordo a temperature estreme, gli esperti del Biscione mettono alla prova i primi muletti della Suv per confermare i dati raccolti durante lo sviluppo virtuale del modello e sui vari simulatori di guida. Le superfici innevate e ghiacciate consentono inoltre di effettuare svariati test specifici per la messa a punto della dinamica longitudinale (quindi frenate e accelerazioni) e laterale, tarando anche i sistemi elettronici di ausilio alla guida, come controllo della trazione ed Esp, giusto per citarne due.Poi si va al caldo. Una volta terminata la fase di sviluppo invernale, i prototipi della nuova Alfa Romeo Stelvio verranno spostati nel sud dell'Europa (generalmente i costruttori vanno in Spagna per le sue temperature molto elevate). In questo secondo step di collaudi, la Suv verrà provata anche su varie piste (presto arriverà a Balocco), dove effettuerà oltre 1.500 ore di prove per la messa a punto finale. L'obiettivo, come per altri progetti, sarà quello di raggiungere dei target dinamici, che nel caso dell'Alfa Romeo saranno molto elevati. Sia in termini di piacere di guida, sia di tenuta in curva.Test lunghissimi. Dopo questa fase (o, forse, anche in contemporanea), il costruttore avvierà le sessioni del cosiddetto "accumulo chilometrico", facendo percorrere a dei collaudatori (in gergo, i "mangiachilometri") le strade di tutta Europa, in condizioni climatiche molto diverse tra loro. Queste, però, sono solo le ultime fasi di sviluppo, che partono su dei banchi prova dove la meccanica viene fatta "girare" per migliaia di ore (per questo progetto si parla di circa 4 mila) per collaudare motori e batterie. Oltre a questo, sono previste delle sfiancanti sessioni di acquisizione di dati strumentali su strada (3 mila ore circa) e un migliaio di ore per la sola calibrazione dei software dei sistemi di assistenza alla guida.
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Stellantis - Saragozza è sempre più vicina a produrre la Leapmotor B10
Stellantis e il partner cinese Leapmotor sarebbero sempre più propensi ad assegnare la produzione della Suv elettrica B10 a uno degli impianti del gruppo automobilistico in Spagna. Secondo indiscrezioni della Reuters, la rete produttiva iberica avrebbe ormai scalzato gli stabilimenti tedeschi e polacchi nelle preferenze del gruppo di dirigenti incaricato di valutare la miglior località per la produzione del secondo modello Leapmotor da produrre in Europa. La Reuters non precisa quale dei tre impianti spagnoli di Stellantis sarebbe in pole per la B10: il gruppo ha una fabbrica a Madrid, una a Vigo (Galizia) e un'altra a Figuerelas, nei pressi di Saragozza (Aragona). Tuttavia, tenendo conto di quanto emerso nelle ultime settimane, si può ben dire che sia quest'ultimo l'impianto produttivo in prima fila.Le iniziative. Le indiscrezioni sono rafforzate da alcune iniziative messe in atto dalle due società per accedere al massimo ammontare possibile degli aiuti pubblici garantiti dal governo spagnolo tramite lo strumento dei Perte (Proyectos estratégicos para la recuperación y transformación económica). A tal fine, starebbero intensificando gli sforzi per aumentare l'approvvigionamento di componenti da fornitori spagnoli. In ogni caso, la decisione non sarebbe ancora definitiva, ma dovrebbe comunque arrivare a breve visto l'obiettivo di avviare la produzione di massa del veicoli nel primo trimestre dell'anno prossimo. La possibile scelta. L'impianto aragonese, secondo ricostruzioni della stampa iberica, è di recente entrato nella corsa per l'aggiudicazione della B10 e sarebbe anche in buona posizione per ottenere il relativo investimento grazie a una serie di fattori favorevoli rispetto ad altri siti valutati da Stellantis e Leapmotor. La fabbrica tedesca di Eisenach paga una struttura dei costi produttivi troppo elevata, mentre quella polacca di Tychy, dove viene già assemblata la T03, è stato penalizzata da questioni geopolitiche: Pechino ha bloccato tutti gli investimenti delle sue aziende nei Paesi europei, come la Polonia che hanno appoggiato l'introduzione dei dazi europei sulle elettriche cinesi. Per questo, le due società hanno cancellato il piano originario di produrre la B10 proprio a Tychy. Gli stessi motivi hanno portato a scartare Trnava, in Slovacchia. La Spagna, invece, ha votato contro l'imposizione dei daze e ora è in prima fila per attrarre l'ennesimo investimento automobilistico.I vantaggi iberici. La Spagna gode di altri vantaggi come i bassi prezzi dell'energia, frutto del massiccio ricorso alle fonti rinnovabili e al nucleare, e le scarse interconnessioni con il mercato unico europeo (proprio per questo, Madrid ha ottenuto da Bruxelles il via libera a un tetto al prezzo del gas, che si è poi riflesso sulle bollette dell'elettricità) A tal proposito, pochi giorni fa Jean-Philippe Imparato, responsabile operativo della regione europea, è intervenuto all'audizione in Parlamento del presidente John Elkann per evidenziare come i costi produttivi italiani siano quasi il triplo di quelli spagnoli e gran parte del differenziale sia da attribuire al rincaro dell'energnia nel nostro Paese. Inoltre, la Spagna ha costi di manodopera più bassi e ha concentrato gran parte dei sussidi governativi in arrivo dalla Ue per l'analogo Pnrr su pochi settori, come per l'appunto l'automotive. Tale situazione ha attirato diversi investimenti cinesi nella produzione di batterie, tra cui la gigafactory che Stellantis intende realizzare con Catl proprio a Saragozza. Dunque, non è un caso se Figuerelas sia considerata la fabbrica in pole per la B10. Nella fabbrica aragonese non è escluso che si liberi spazio proprio per la Leapmotor su catene di assemblaggio che a breve vedranno l'arrivo della piattaforma Stla Small e il possibile trasferimento di alcuni modelli assemblati sull'architettura e-Cmp in altri impianti. Infine, non manca un piccolo indizio sulla scelta a favore dei siti spagnoli: i primi test drive della C10 con range extender sono stati effettuati proprio lungo le strade della Spagna.
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Tesla - Non solo proteste: aumentano le permute negli Usa
Secondo un report sul mercato americano curato da Edmunds e pubblicato della Reuters, nelle ultime settimane le permute di modelli Tesla starebbero registrando un picco: fenomeno che gli analisti collegano alle crescenti proteste nei confronti del marchio guidato da Elon Musk. Nelle prime due settimane di marzo, in particolare, le auto della Casa californiana hanno rappresentato l'1,4% del totale dei veicoli usati ceduti a concessionarie. Si tratta di un balzo significativo rispetto allo 0,4% dello stesso periodo dell'anno scorso, che potrebbe inoltre preludere, secondo gli autori della ricerca, a un dato ancora peggiore nella seconda metà del mese, sempre sulla scia delle rimostranze contro l'azienda.La tenuta del valore. "La lealtà al marchio sta diventando un grande punto interrogativo", ha commentato Jessica Caldwell, head of insights di Edmunds: "Il crescente coinvolgimento pubblico di Elon Musk nel governo e le preoccupazioni sulla tenuta del valore delle Tesla lasciano alcuni proprietari storici con la sensazione di essere disconnessi dal marchio", ha aggiunto. Per il momento, prosegue la ricerca di Edmunds, la curva di deprezzamento delle Tesla è analoga a quella delle elettriche di Ford, Hyundai e Kia, ma il marchio californiano potrebbe subire una pressione maggiore "man mano che le Tesla in permuta sottoposte a ricondizionamento raggiungeranno il mercato".Calano le manifestazioni d'interesse. Il report di Edmunds mette in luce anche un altro dato: a febbraio, la percentuale di intervistati che afferma di prendere in considerazione l'acquisto di una Tesla è scesa all'1,8%. Si tratta del dato mensile più basso da ottobre 2022 e di un declino repentino rispetto al massimo del 3,3% del novembre 2024.L'incontro con i dipendenti su X. Questi indizi di difficoltà arrivano sullo sfondo di un quadro già complesso su altri fronti. Come quello della borsa: un tema toccato dal ceo del marchio nel corso di un incontro virtuale con i dipendenti su X, nel quale ha tentato di rassicurarli sul futuro dell'azienda. Invitandoli a tenere i nervi saldi e non vendere, nonostante la Tesla abbia subito una flessione di oltre il 50% negli ultimi tre mesi al Nasdaq, passando dai massimi dello scorso 17 dicembre (quando aveva toccato quota 479,86 dollari) ai 233 dollari della chiusura di ieri."Non vendete le azioni". "Quello che sto dicendo è: tenete le vostre azioni", ha detto Musk, tornando su alcune delle promesse ormai storiche del marchio, prima fra tutte quello dell'imminente esordio della guida autonoma. "Ci sono momenti difficili, ma sono qui per dirvi che il futuro è incredibilmente brillante ed eccitante: faremo cose che nessuno ha mai sognato".Gli episodi di vandalismo. Secondo il patron, inoltre, l'azienda risentirebbe anche di una negativa sovraesposizione mediatica: "Se leggete le notizie, sembra l'Apocalisse", ha dichiarato, aggiungendo di non riuscire a passare davanti a una televisione senza vedere un'auto del marchio in fiamme. "Capisco chi non vuole comprare i nostri prodotti, ma non è necessario bruciarli: mi sembra un po' irrazionale".
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Tesla - Dopo i vandalismi, arriva il doxxing di Dogequest
Immaginate che tutti i vostri dati finiscano online solo per aver comprato un'auto. Si tratterebbe di "doxxing", ovvero quanto sta succedendo a migliaia di statunitensi che fino a qualche mese fa potevano dirsi felici possessori di una Tesla. E che ora sono finiti su un sito, Dogequest. solo l'ultimo avvitamento della spirale negativa di che sta accompagnando il marchio di elettriche dallo sbarco di Musk in politica: tra braccia alzate, molotov e auto incendiate non mancano neppure i contraccolpi di mercato, con un'emorragia globale delle vendite (tranne nel Regno Unito). C'è pure la molotov. Ma torniamo a Dogequest. Il sito, che risulta registrato tramite un provider noto per attività fraudolente, offre una mappa interattiva degli Stati Uniti che permette di individuare gli acquirenti di Tesla, identificati tramite icone a forma di T, il logo della Casa. Ora risulta irraggiungibile, ma fino a un paio di giorni fa, cliccando sulle icone con un cursore a forma di molotov, si potevano conoscere i dettagli personali di migliaia di proprietari di Tesla: nome, cognome, indirizzo, numero di telefono ed email. Tra cani e "dogi". Accanto alle T ci sono le icone di un cane. Non certo un quadrupede qualsiasi ma Doge, lo shiba inu dall'aria non proprio intelligente che è la mascotte della criptovaluta-meme di Musk, Dogecoin, e ha dato il nome a quel Department of Government Efficiency (Doge, appunto) in cui Elon sta facendo saltare teste nell'amministrazione pubblica statunitense. Ecco, cliccando sui vari Doge si potevano conoscere invece i dettagli degli impiegati del nuovo dipartimento muskiano. Prima vendi Tesla. Da ultimo, tramite la mappa è possibile conoscere dove si trovano i Supercharger statunitensi e gli showroom di Tesla. Diversi siti Usa e forum hanno controllato i dati di alcuni acquirenti e confermato che molti erano corretti (negozi e colonnine invece risultano spesso fuori posto). Un fatto grave, anzi illegale: il doxxing (o d0xing), la pratica nata col web di diffondere online informazioni personali e private, negli Usa come in Europa può portare a pene pecuniarie se non alla detenzione. C'è anche la guida. E poco vale il proclamato intento goliardico degli autori (Dogequest "collega tra loro i proprietari di Tesla che la pensano allo stesso modo", scrivono) perché per essere cancellati, affermano, bisogna fornire la prova di aver venduto la propria Tesla. In più, a chi si imbarca in qualche missione "anti-Tesla", Dogequest consiglia di consultare il No Trace Project, un insieme di strumenti per "agire senza farsi prendere". Infine, un avvertimento: se Dogequest dovesse sparire, sarebbe facilissimo da duplicare. E lo stesso sito spiega come farlo.
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Ferrari - Hamilton: "Il mio sogno è costruire una... F44"
Lewis Hamilton è arrivato in Ferrari con l'intenzione di lasciare il segno, e non solo nel mondo della Formula 1. Il pilota inglese, fresco di pole position nelle qualifiche della gara sprint del Gran Premio della Cina che si correrà stanotte, ha raccontato durante un incontro con i fan che il suo sogno è costruire una F44, una sportiva ispirata alla F40, naturalmente dotata di cambio manuale. Un'auto di culto. La F40 è da sempre una delle auto preferite di Lewis Hamilton: non è certo un caso che al suo arrivo a Maranello, nella foto che ormai ha fatto storia, il campione inglese si sia fatto ritrarre accanto alla sportiva progettata da Nicola Materazzi. Prodotta tra il 1987 e il 1992 in 1.311 esemplari, montava un 8 cilindri a V di 90 da 3 litri, sovralimentato con due turbo e capace di erogare 478 CV e 577 Nm di coppia massima a 4.000 giri/min. Valori che le consentivano di arrivare a 324 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi. Quando arriverà? Il progetto non ha naturalmente una data certa, ma il pilota inglese si è lasciato sfuggire che è quello a cui lavorerò per i prossimi cinque anni, prima di correggere il tiro e limitarsi a un più generico per i prossimi anni.
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Toyota - In Giappone si possono ordinare le ultime GR Supra
La Toyota ha aperto gli ordini in Giappone per la GR Supra RZ Model Year 2025 e per la serie speciale A90 Final Edition, che sarà disponibile sul mercato interno in soli 150 esemplari. Le vetture, che chiuderanno la carriera della sportiva, saranno svelate in pubblico il prossimo 12 e 13 aprile sulla pista di Okayama in occasione della prima gara del campionato Autobacs Super GT. Entrambe le versioni adottano il motore 6 cilindri 3.0 di derivazione BMW e saranno in futuro commercializzate anche in Europa. La RZ è ancora più divertente da guidare. Per la variante RZ da 387 CV e 500 Nm (con cambio manuale o automatico) sono previsti aggiornamenti tecnici pensati per esaltare il piacere di guida: i tecnici giapponesi hanno infatti previsto rinforzi al telaio, dischi anteriori da 374 mm, barre antirollio modificate e nuove regolazioni dell'assetto e del software del differenziale posteriore. presente inoltre un nuovo kit aerodinamico per l'ala posteriore fissa di carbonio e i profili modificati nei passaruota anteriori, mentre nell'abitacolo sono di serie i rivestimenti di pelle e Alcantara. La serie limitata si ispira alla GT4. L'A90 Final Edition rappresenta invece la massima evoluzione stradale della Supra e prende spunto dalle soluzioni adottate sulla versione da corsa GT4. La vettura è infatti dotata di assetto regolabile KW, coppia olio modificata, impianto di raffreddamento potenziato, dischi anteriori flottanti da 395 mm, pacchetto aerodinamico derivato dalla GT4 e cofano modificato, interni in Alcantara con sedili Recaro e cerchi da 19" e 20" con pneumatici semi-slick Michelin Cup 2. Il motore eroga 441 CV e 571 Nm grazie alle modifiche ad aspirazione ed elettronica di gestione e all'installazione dello scarico sportivo firmato Akrapovic; l'unico cambio previsto è quello manuale a sei marce. Una curiosità finale: la A90 Final Edition è in vendita in Giappone a 15 milioni di Yen (circa 92.800 euro al cambio attuale), contro gli 8 milioni (circa 49.500 euro) della RZ.
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Renault E-Tech - Un ibrido per tutte le taglie
Quando si parla di ibrido è importante fare chiarezza, nel ginepraio delle tecnologie disponibili sul mercato; diventa difficile, infatti, scegliere la motorizzazione su misura per le proprie esigenze. Delle tre tipologie, mild hybrid, plug-in e full-hybrid scendiamo nel dettaglio di quest'ultima che, semplificando al massimo, ha un'unità elettrica e una batteria abbastanza capiente per muovere indipendentemente dal supporto del motore termico la vettura. E in quest'ambito spicca l'originalità del sistema E-Tech della Renault. Un ripasso. Il powertrain della Renault prevede un propulsore a benzina abbinato a due motogeneratori: il primo, allineato con l'albero motore, provvede da solo o assieme all'unità termica al movimento della vettura e alla rigenerazione in frenata. Il secondo, oltre a svolgere la funzione di motorino d'avviamento per l'unità termica e di generatore di corrente, s'incarica di raccordare i giri del motore, in modo da facilitare gli innesti del cambio a quattro rapporti. Che, a quel punto, può fare a meno dei classici sincronizzatori. Per diverse taglie. Grazie a questa trasmissione multimodale e alla sua compattezza, la Renault riesce a montare l'E-Tech su diverse taglie di vetture partendo dalle segmento B come Clio e Captur per arrivare fino alle più generose Espace o Rafale. Per le più piccole è previsto un powertrain a cui fa capo un 4 cilindri aspirato da 1.6 litri per una potenza di sistema di 143 cavalli. Per le segmento D troviamo invece un tre cilindri turbobenzina da 1.2 litri, per una potenza di sistema pari a 199 CV. Entrambe le motorizzazioni sono accomunate da ottimi consumi in città perché come rilevato dal nostro Centro Prove prediligono l'utilizzo della componente elettrica. I vantaggi dell'E-Tech. Grazie alla presenza del cambio, il motore termico lavora al regime ottimale a seconda delle diverse condizioni di guida, ottimizzando i consumi. Il motogeneratore invece, lavorando come sincronizzatore, permette di abbattere i costi di produzione per esempio, non serve la frizione e rende più compatto e leggero il powertrain. Tuttavia, nella guida si può avvertire della scarsa fluidità, quando si richiedono le massime prestazioni, ma se si viaggia senza fretta si possono apprezzare il notevole apporto della componente elettrica e il consumo. Un dato? Il nostro Centro Prove ha registrato per la Clio una percorrenza cittadina di 30,7 km/l. Se siete curiosi di scoprire, e toccare con mano, le qualità dei full-hybrid della Renault, la Casa francese ha organizzato assieme a Quattroruote un test drive in molte città italiane.
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Nissan - Il coltello da sushi ispirato alla Datsun 240Z
La Nissan ha presentato un coltello da sushi ispirato alla Datsun 240Z di fine anni 60 (qui la sua storia), frutto della collaborazione tra Nissan Design America, Hiroyuki "Chef Hiro" Terada (uno dei più noti sushi chef al mondo) e il produttore di coltelli Satoshi Kiryu, un artigiano con quasi 50 anni di esperienza, tutti maturati nell'azienda fondata dal nonno nel 1927. Per il sushi. Chiamato Z Nismo Precision Sushi Knife, il coltello è un kiritsuke (un ibrido multiuso che fonde yanagiba e usuba) con lama a doppio bisello di 210 millimetri prodotto nella prefettura di Niigata, in Giappon, ma soprattutto richiama l'estetica della sportiva del Sol Levante. Secondo il suo autore, le linee nette evocano la silhouette della Z (tutt'ora riconoscibilissima e celebrata), mentre un inserto rosso sul manico in corno di bufalo riprende le caratteristiche finiture della Nismo. Solo 240 esemplari. Come da tradizione, tutte le fasi della produzione del coltello, dal taglio laser alla tempra passando per l'affilatura e la lucidatura, sono state eseguite a mano da Kiryu: su ogni lama sono incisi il numero dell'esemplare (l'edizione è limitata a sole 240 unità, un altro omaggio alla 240Z), il logo Z, la firma di chef Hiro e l'insegna del coltellinaio. Insomma, un oggetto da collezione che va oltre la cucina, come sottolineato anche dalla bella scatola in lacca nera e velluto, e dal prezzo. Sul sito americano di Nismo Parts, Z Nismo Precision Sushi Knife è proposto e 300,23 dollari (278 euro), spese eslcuse.
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Ibride plug-in - Le Phev più vendute in Italia
Le ibride plug-in rappresentano una quota ancora marginale del mercato, ma con segnali di crescita decisamente non trascurabili: nel mese di febbraio (dati Unrae), la percentuale delle Phev è stata del 4,5%, contro il 3,2% dello stesso mese dell'anno precedente. Una crescita di oltre il 40%. Su base annuale, poi, la quota è passata dal 3 al 4%. D'altronde, quello delle ibride alla spina è uno dei settori su cui le Case stanno investendo di più (e anche le flotte): sono tanti i modelli che debutteranno nei prossimi mesi, mentre molti sono arrivati da poco sul mercato e sono già stati accolti con favore dal pubblico. Nelle schede qui sopra, potete sfogliare le dieci plug-in più vendute in Italia nel mese di febbraio.
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Smart #5 - L'apice del nuovo corso
Partiamo dalla notizia: la nuova #5, con i suoi 4,70 metri è la Smart (elettrica) più grande mai prodotta sinora. Una Suv dalla linea squadrata e massiccia che, vista la sua mole, annovera tra le sue dirette concorrenti la Tesla Model Y e la BYD Sealion, giusto per dirne due. In attesa di vederla in concessionaria, a partire da giugno 2025, conosciamo il suo listino: la #5 parte dalla bellezza di 47.000 euro. Si cambia rotta. Tutto ha avuto inizio dopo la joint venture tra Daimler e Geely che, di fatto, ha portato un rinnovamento profondo, puntando tutto sull'elettrico e anche su auto dalle dimensioni oltre il lillipuziano. Il nuovo corso è partito nel 2022 con la #1, arrivando ora all'apice con questa Smart #5. Fino a 800 volt. Rispetto alla #1 e alla #3, è una vettura più matura e tecnologica, tanto da essere la prima Smart che adotta la rete di bordo a 800 volt. Ma oltre ai contenuti tecnici, anche lo stile e l'interfaccia uomo-auto segnano un cambio di passo. La incontriamo dal vivo, questa volta senza camuffature. Stile da dura. Che piaccia tanto o meno, di sicuro il frontale della #5 cattura lo sguardo con i quattro punti luce, in luogo della diffusissima striscia luminosa frontale. Le spalle, poi, sono ben marcate enfatizzando la sensazione di larghezza dell'auto. In effetti, si potrebbe scorgere una certa somiglianza con la Mercedes GLB (o EQB nella variante elettrica) per via della linea boxy, voluta per ottimizzare lo spazio interno. Lo spazio non manca. Difatti, le forme squadrate della #5, unite al suo passo di ben 2,9 metri, confermano quanto detto: seduti in seconda fila, i centimetri abbondano, soprattutto sopra la testa all'altezza delle gambe. Anche gli altissimi, dunque, riescono ad accomodarsi agevolmente, distendendo bene le gambe. Vista la stazza di questa Smart, ci saremmo però aspettati un bagagliaio più generoso. I 630 litri dichiarati dalla Casa (cui si aggiungono i 72 del frunk) non dicono tutto: includono nel conteggio lo spazio sotto il pavimento e, in particolare, la porzione di volume che dalla cappelliera va al tetto. Di questi litri, dunque, solo una parte è effettivamente sfruttabile in tutte le occasioni. Ripiegando i sedili, però, la capienza massima dichiarata sale a 1.530 litri. Il perché della rinuncia a una panca scorrevole lo spiega direttamente Dirk Adelmann, ceo di Smart Europa: Sarebbe stato tecnicamente fattibile, ma avremmo dovuto rinunciare ai cablaggi dei comandi elettrici per i sedili posteriori. Che in Cina, culturalmente parlando, sono considerati addirittura più importanti di quelli anteriori: sono dei posti d'onore. E così sia. Super hi-tech. Venendo alla tecnologia, una delle novità più importanti è la nuova plancia dove trova posto un moderno sistema di infotainment con head-up display e realtà aumentata da ben 25,6 pollici, un quadro strumenti LCD Ultra HD a colori da 10,3 pollici e due display Amoled 2.5K da 13 pollici l'uno (di serie, però, solo per gli allestimenti più ricchi). Per garantire tempi di risposta rapidi, tutta la parte informatica è stata costruita attorno al chip avanzato AMD V2000, impiegato per gestire l'interfaccia utente basata sul motore Unreal. La gamma. Alla base dell'offerta della #5 c'è la variante Pro, l'unica con la batteria da 76 kWh: la potenza è di 340 cavalli e la trazione è posteriore, mentre l'autonomia dichiarata si attesta su 465 km. Poi troviamo la Pro+, che conserva la trazione posteriore ma tocca i 100 kWh di batteria per 367 cavalli e 590 km di autonomia. Salendo c'è la variante Pulse a trazione integrale, da ben 587 cavalli per 540 km di autonomia dichiarata. Interessante il picco di ricarica di 400 kW dalle colonnine a corrente continua, che permette di coprire il 10-80% in poco più di 15 minuti. Cinque gli allestimenti, possibilità di scegliere cerchi da 19 o 20 pollici. Come detto, i prezzi partono da circa 47 mila euro.
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Autovelox - Automaticamente omologati tutti quelli post 2017
La novità era nell'aria da settimane, ma adesso è ufficiale. Gli autovelox di ultima generazione, ossia quelli approvati a partire dall'agosto 2017 e, quindi, coerenti con le norme sulla taratura, sono da ritenersi automaticamente omologati. Quelli che, invece, erano stati approvati prima, dovranno essere disattivati fino all'avvenuta omologazione. Lo stabilisce lo schema di decreto ministeriale di omologazione dei dispositivi per l'accertamento della violazione dei limiti massimi di velocità, trasmesso oggi al Tris, il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche da cui devono passare tutte le norme emanate dai paesi Ue che hanno un diretto impatto sul mercato al fine di consentire a tutti i soggetti potenzialmente interessati, ossia imprese, associazioni di consumatori e altri Stati, di esprimere le loro valutazioni, osservazioni e richieste. Il provvedimento resterà in pubblica consultazione fino al 24 giugno prossimo, dopodiché dovrà essere modificato ove necessario oppure potrò essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana. Solo dopo quest'ultimo passaggio entrerà definitivamente in vigore. Sanatoria per dodici. In pratica, in base allo schema di decreto che Roma ha inviato a Bruxelles, saranno automaticamente omologati senza alcuna particolare formalità dodici strumenti conformi al decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 13 giugno 2017 n. 282 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 31 luglio 2017. Eccoli, in ordine dall'approvazione più recente a quella meno recente:1. Celeritas Mse 2021: decreto dirigenziale n. 401 del 19/08/20242. Tutor 3.0: decreto dirigenziale n. 305 del 20/06/20243. Vergilius Plus: decreto dirigenziale n. 149 del 27/03/20244. Celeritas Mvd 2022: decreto dirigenziale n. 290 del 25/07/20235. Vrs Evo 2: decreto dirigenziale n. 271 dell'11/07/20236. T-Exspeed: decreto dirigenziale n. 236 del 05/06/20237. K53800_Speed: decreto dirigenziale n. 549 del 21/12/20218. Tcs-Traffic control system: decreto dirigenziale n. 378 del 09/09/20219. Autosc@n Speed: decreto dirigenziale n. 356 del 18/08/202110. Celeritas Mvd 2020: decreto dirigenziale n. 349 del 16/08/202111. Aguia Red & Speed: decreto dirigenziale n. 48 del 01/03/202112. Velocar Red&Speed Evo M: decreto dirigenziale n. 5240 del 31/08/2017I rimandati. Tutti gli altri, compresi gli Autovelox 106 e 106 SE o i Tutor di vecchia generazione, dovranno invece essere omologati. In pratica, il produttore dovrà presentare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, entro sei mesi dall'entrata in vigore del nuovo decreto, domanda di omologazione dell'apparecchiatura, integrando la documentazione già inviata all'epoca per l'approvazione. Nel caso in cui, invece, l'azienda produttrice o distributrice sia già in possesso di idonea documentazione che dimostri il rispetto dei requisiti di taratura e i test di laboratorio previsti dalle nuove norme, potrà trasmetterla al dicastero di Piazza di Porta Pia entro trenta giorni dall'entrata in vigore del nuovo decreto. Il ministero, a sua volta, si esprimerà nei successivi sessanta giorni adottando, in caso di verifica positiva, il relativo decreto di omologazione.
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Xiaomi - Un centro di Ricerca & Sviluppo a Monaco con tanti ex BMW
Xiaomi, l'azienda cinese diventata protagonista di una rapida scalata sul mercato automobilistico cinese con la SU7, sta portando avanti i preparativi per portare anche in Europa le sue elettriche hi-tech. Il colosso di Pechino, noto soprattutto per i suoi dispositivi di elettronica di consumo (è il terzo maggior produttore al mondo di smartphone, ma vende un ampio portafoglio di prodotti come elettrodomestici o monopattini), ha scelto Monaco di Baviera per realizzare un centro di Ricerca & Sviluppo e, soprattutto, per reclutare i tecnici e gli specialisti necessari per sbarcare nel Vecchio Continente anche con le auto. Ovviamente, la scelta del capoluogo bavarese ha spinto la Xiaomi a cercare risorse presso il costruttore simbolo della città, la BMW. Il centro di ricerca e le posizioni aperte. L'azienda, fondata 15 anni fa, ma attiva nella produzione di Bev solo dall'anno scorso, è attualmente nel pieno della "fase di progettazione e pianificazione" del nuovo centro di ricerca: per ora non ci sono dettagli sulla posizione precisa, né sui tempi d'apertura o sull'entità degli investimenti. Tuttavia, la Xiaomi si è già lanciata in una campagna di reclutamento di ampia portata, assumendo almeno cinque manager della BMW. L'anno scorso è arrivato l'ingegnere Rudolf Dittrich, al quale è stato affidato l'incarico di responsabile dello "Xiaomi EV Europe R&D Center": Dittrich ha lavorato per oltre 15 anni alla BMW ricoprendo anche mansioni legate alle attività sportive dell'Elica, tra cui le collaborazioni con le scuderie di Formula 1 Sauber e Willams. Tra i neoassunti figurano anche Dusan Sarac, ex manager del gruppo bavarese, che è arrivato al centro di ricerca da poche settimane, e un altro ingegnere, Jannis Hellwig. A ogni modo, la "campagna acquisti" è destinata a proseguire nei prossimi mesi. Nella pagina di LinkedIn dedicata alle offerte di lavoro sono aperte diverse altre posizioni per il centro bavarese: Xiaomi cerca, per esempio, un progettista senior, un designer di esterni e ingegneri specializzati nella dinamica dei veicoli. Di certo, i movimenti dell'azienda cinese rafforzano l'ipotesi di uno sbarco che non deve essere lontano: per esempio, i vertici aziendali hanno recentemente impresso un colpo di acceleratore alle strategie di internazionalizzazione, tramite la sottoscrizione di un accordo con un agente di commercio (la Hyperion Leasing di Tianjin) che potrebbe anticipare di diversi anni un'espansione all'estero inizialmente prevista per il 2030.
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Alfa Romeo - Junior Ibrida Q4, l'ora dell'integrale - VIDEO
Ora la gamma Junior è completa. L'Alfa Romeo porta al debutto la B-Suv nella variante ibrida con trazione integrale Q4, seguendo la nomenclatura già utilizzata sugli altri modelli. Una soluzione non così diffusa a dir la verità, ma interessante ed efficace. Di sicuro, attesa. Il nostro primo test si è svolto sulle strade delle Langhe: tortuose, pennellate su colline che caratterizzano il paesaggio, ma soprattutto utili a comprendere la dinamica di una vettura di questo tipo. La Junior Ibrida Q4 rappresenta una delle novità più interessanti nel panorama delle compatte elettrificate. La configurazione prevede un motore turbobenzina di 1.2 litri da 136 CV, affiancato da due unità elettriche da 21 kW ciascuna: una anteriore, integrata nel cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti, e una posteriore, indipendente. Non c'è un collegamento meccanico tra gli assi, a vantaggio di peso, efficienza ed emissioni. A proposito, la CO2 sta sotto i 120 g/km e il consumo nel ciclo combinato Wltp è compreso tra 5,2 e 5,3 l/100 km. Per ora tocca accontentarsi del dichiarato, ma presto avremo i dati del nostro Centro Prove. La Junior Ibrida Q4 introduce anche un nuovo schema sospensivo, con un sistema multilink al posteriore: rispetto alla motorizzazione con trazione anteriore, il confort è radicalmente migliorato. Il selettore Alfa DNA, poi, permette di adattare la risposta dell'auto alle diverse condizioni di guida: Dynamic per una configurazione più reattiva, Natural per l'uso quotidiano, Q4 per superfici con poca aderenza e Advanced Efficiency per massimizzare l'efficienza energetica. E se, per qualsiasi motivo, si scaricasse la batteria? Nessun problema: la corrente al retrotreno arriva grazie alla tecnologia Power Looping, che assicura sempre il funzionamento della trazione Q4. E trazione la Junior ne ha, come abbiamo potuto scoprire in un breve tratto sterrato e fangoso, in cui la crossover è rimasta composta e ha proseguito la sua marcia in tutta sicurezza. Sul piano estetico, la Junior Q4 Ibrida presenta elementi distintivi come lo scudetto Leggenda, i fari full Led e i cerchi di lega da 18 pollici. Gli interni offrono dotazioni come il sistema infotainment da 10,25, sedili con funzione massaggio e un ambiente personalizzabile grazie all'illuminazione a otto colori. E poi, la dotazione tecnologica: ci sono la guida assistita di Livello 2, i sensori di parcheggio a 360 e la telecamera posteriore con visuale a 180. Volete sapere di più sulla Junior Ibrida Q4? Guardate il video qui sopra.
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Cupra - Le versioni esclusive Abt per Leon e Formentor
La Cupra amplia la sua collaborazione con Abt, azienda tedesca specializzata nel tuning di vetture ad alte prestazioni. I due marchi sono già da tempo legati da diverse iniziative, tra cui la partecipazione congiunta alle gare per fuoristrada Extreme E e alla Formula E con la scuderia Abt Cupra e la realizzazione di vetture in edizione limitata (la Cupra Formentor VZ5 Bat x Abt), ma ora estendono le loro attività congiunte anche ai modelli di serie: nel 2026 debutteranno sul mercato globale allestimenti esclusivi della Leon e della Formentor elaborati della società di Kempten, in Baviera. Le novità stilistiche. Le nuove varianti dei due modelli prodotti a Martorell (finora l'Abt ha aggiornato le vetture del marchio catalano dal punto di vista estetico e tecnico in modo completamente autonomo) saranno caratterizzati da aggiunte stilistiche diventate ormai un tratto distintivo dei kit della Abt: spoiler sul tettuccio, splitter all'anteriore e al posteriore, minigonne, diffusori e altre componenti ed elementi aerodinamici identificativi dell'azienda tedesca. La dotazione include anche cerchi da 21 pollici specifici.I due marchi hanno intenzione di ampliare ulteriormente la loro collaborazione ad altri modelli Cupra, tra cui la citycar elettrica Raval, prossima al lancio sul mercato europeo.
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Pun Maps - Al via lapp della Piattaforma unica nazionale
Dopo la Piattaforma unica nazionale, che da marzo 2024 individua i punti di ricarica in Italia, il ministero dell'Ambiente mette a disposizione l'app Pun Maps per visualizzare le colonnine: è gratuita e può essere installata su dispositivi con iOS e Android. Scegli la colonnina che ti serve. Realizzata con la collaborazione di Gse (Gestore servizi energetici) e Rse (Ricerca sistema energetico), l'app promette di localizzare le prese più vicine, consentendo di conoscerne le caratteristiche, in un raggio di 40 km dal centro della mappa. Come altri programmi di questo genere mette a disposizione un filtro (attivabile utilizzando il menu in alto a destra) che permette di selezionare la stazione su misura, anche in base alla potenza e allo stato.
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Auto cinesi - Altro che dazi, sono le ibride a spingere le vendite in Europa
L'abbiamo scritto più volte: i dazi sulle elettriche cinesi non frenano l'avanzata dei costruttori del Dragone in Europa e sono anche controproducenti per gli investimenti industriali di Pechino nel Vecchio Continente. Ora, nuovi dati confermano l'inutilità delle tariffe doganali sulle Bevi: i cinesi, infatti, hanno immediatamente spostato la loro attenzione sulle ibride e ora stanno rapidamente conquistando terreno in diversi mercati. A febbraio, secondo elaborazioni di Dataforce riportate in un articolo di Autonews, le vendite delle Case cinesi sono aumentate del 64%, arrivando a 38.902 unità, grazie soprattutto alla BYD (4.294), alla Chery (4.095) e alla Saic (4.004), mentre la penetrazione è salita, in un anno dal 2,5% al 4,1%. Alla faccia di Bruxelles. La spinta delle ibride. Ovviamente, i dazi hanno avuto conseguenze: i veicoli 100% elettrici importati dalla Cina sono calati del 3,4% a 11.116 unità, nonostante un mercato europeo in crescita del 26%. Ma cambia tutto per le ibride plug-in, sempre di fabbricazione cinese, che non sono soggette a tariffe doganali e lo scorso mese sono cresciute a tripla cifra: +321%, per 4.744 unità. Il grosso fa riferimento alla BYD Seal U, con 2.281 vendite, seguita dalla MG HS, con 1.079 e dalla Jaecoo 7, con 971. Un altro dato conferma l'inutilità dei dazi: le vendite di modelli con motori a benzina tradizionali sono aumentate del 27% a 11.798 auto, con i due marchi della Chery (Jaecoo e Omoda) a fare la parte del leone davanti a MG HS e MG3.I modelli più venduti. Tra i vari marchi, l'analisi cita il balzo della Leapmotor, passata da 15 a 895 immatricolazioni grazie alla T03 prodotta nello stabilimento polacco di Stellantis, le 1.281 vendite della BYD Dolphin (+139%), il balzo dell'Omoda 5, con 2.138 registrazioni rispetto alle 138 di febbraio 2025, i numeri della Polestar 4 (1.247 immatricolazioni) e della Xpeng (984). Staccati altri marchi sempre legati alla Cina, come Zeekr (154), Lynk & Co (305), Nio (73), Aiways (8) Great Wall (153) e Hongqi (70). Detto questo, Autonews ricorda anche come l'ascesa dei cinesi in Europa possa ricevere un'ulteriore spinta dal lancio di diversi modelli con elevato potenziale grazie anche ai prezzi invitanti, tra cui la piccola elettrica BYD Seagull e la Leapmotor C10 dotata di range extender. Inoltre, sono in arrivo altri brand, come la Tiggo del gruppo Chery. La partita è appena iniziata e le "armi" europee sono spuntate.
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Volkswagen Golf GTI - Ledizione 50th Anniversary debutta alla 24 Ore del Nürburgring
La primissima Volkswagen Golf GTI è uscita nel 1976: per festeggiare i suoi imminenti cinquant'anni, la Casa di Wolfsburg produrrà una versione speciale della sua media sportiva, che verrà presentata in anteprima al pubblico e alla stampa durante il weekend della 24 Ore Adac del Nürburgring, che si svolgerà al Nordschleife nel weekend del 19-22 giugno. Si parte da 300 CV. In assenza di informazioni dalla Volkswagen, possiamo immaginare che la nuova Golf GTI 50th Anniversary sarà costruita sulla base della GTI più potente in gamma, la Clubsport da 300 CV (non importata in Italia, dove c'è solo la versione da 265 CV), con cambio automatico DSG a doppia frizione a sette rapporti e trazione anteriore. Le novità all'interno del cofano potrebbero riguardare l'incremento della potenza massima, oppure il ritorno - per quest'edizione limitata - del cambio manuale. Le altre novità. Oltre alla Golf GTI 50th Anniversary, la Volkswagen porterà al Ring la gamma di modelli R ad alte prestazioni, tra cui la Golf stessa, anche nelle versioni Black Edition e Variant (non commercializzata in Italia). Per quanto riguarda la gara vera e propria, il team clienti Max Kruse Racing parteciperà alla 24 Ore con due Golf GTI Clubsport 24h. Al volante di una delle due vetture ci sarà Benjamin Benny Leuchter, già collaudatore per la Casa tedesca, che lo scorso anno ha vinto nella classe AT insieme a Johan Kristoffersson, Nico Otto e Heiko Hammel. Sulla seconda Golf in gara siederà Fabian Vettel, fratello minore del campione del mondo di Formula 1.
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