F.1, GP Miami - Verstappen beffa Norris: è sua la pole!
A Miami è Max Verstappen a prendersi la scena con una pole sudatissima. L'olandese ferma il cronometro sull' 1:26.204 che, a dispetto di un errore in curva 1 nell'ultimo giro lanciato, basta e avanza per stare davanti a tutti. Ma il distacco è risicato, appena 65 millesimi, e se da una parte conferma la solidità di Max sul giro secco, dall'altra fa capire che la concorrenza è più vicina che mai.Le parole dei protagonisti. Verstappen, soddisfatto ma cauto: Abbiamo migliorato giro dopo giro, ma il passo gara lo scopriremo solo domani. Dipenderà anche dal meteo. Norris riconosce i propri limiti: Il passo c'è, ma ancora non metto tutto insieme. Sarò pronto sia per l'asciutto che per il bagnato. E Antonelli? Maturo come un veterano: Non ho fatto un giro pulito come ieri, ma sto imparando a mettere tutto insieme. E questo conta.McLaren c'è, Norris anche. Lando Norris si prende la prima fila con il miglior tempo sfumato proprio per un eccesso di foga: troppo cordolo nel giro buono, un pizzico di rimpianto e un team radio in cui si scusa col box. Max ha fatto un giro da Max, dirà poi con onestà. Il pacchetto McLaren funziona, lui pure, ma manca ancora quella scintilla per mettere tutto insieme quando serve. La prestazione, però, conferma il trend di crescita che a Woking non vedono l'ora di concretizzare in gara.Antonelli impressiona ancora. La vera notizia, però, è Kimi Antonelli. Dopo la pole nella Sprint Qualifying di venerdì, oggi il rookie della Mercedes ha chiuso terzo: il miglior risultato della sua giovane carriera in una qualifica GP. Un po' sporco nei giri decisivi, ma sempre presente, sempre lì. Inizia a non essere più una sorpresa.Gli altri: Piastri in agguato, Ferrari disastrosa. Oscar Piastri partirà quarto con la seconda McLaren, a conferma di una vettura che lavora bene sia sul passo veloce che nel ritmo gara. Russell è quinto, ma paga qualcosa rispetto al compagno esordiente. Sainz chiude sesto con la Williams. Dietro di lui, un altrettanto sorprendente Alex Albon, ancora una volta più incisivo delle attese. E la Ferrari? Non pervenuta. Leclerc non è riuscito ad andare oltre l'ottavo posto, mentre Lewis Hamilton è addirittura dodicesimo, battuto anche dal giovane Isack Hadjar (P11). Il sette volte iridato non riesce a trovare il guizzo e chiude un sabato sottotono.Chi resta fuori. Bortoleto (Kick Sauber) chiude 13 ma può sorridere: è la sua miglior qualifica in carriera. Doohan e Lawson lo seguono, mentre Nico Hülkenberg resta tagliato fuori per una manciata di millesimi. Alonso, reduce dal crash nella Sprint, si ferma al 17 posto. Ultima fila per Gasly, Stroll e un opaco Bearman.Occhio al meteo. La pole è servita, ma la vera partita si gioca domani. A Miami le nuvole fanno capolino e la variabile meteo potrebbe stravolgere strategie e valori in pista. Verstappen è ancora il riferimento, ma stavolta gli avversari sono lì, pronti ad approfittare di qualsiasi situazione. Se Norris e Antonelli manterranno il sangue freddo, la gara potrà regalarci molto di più della solita parata. E se ci si mette pure la pioggia, ecco che tutto può succedere.La classifica completa delle qualifiche di Miami >>
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F.1, GP Miami - Norris vince una caotica Sprint
La Sprint Race del Gran Premio di Miami consegna alla McLaren una doppietta insperata, ma meritata: Lando Norris taglia per primo il traguardo, davanti al compagno di squadra Oscar Piastri e alla Ferrari di Lewis Hamilton. La gara si è chiusa praticamente in parata, dietro la Safety Car, protagonista involontaria di una corsa condizionata da pioggia, contatti e inaspettate soste ai box.Partenza ritardata e pista insidiosa. Il via è stato ritardato di 28 minuti a causa della scarsa visibilità. I primi due giri si sono disputati dietro la Safety Car su un asfalto che faticava ad asciugarsi. Quando finalmente la pista è stata ritenuta nelle giuste condizioni per ripartire, è stata disposta la classica partenza da fermo. Andrea Kimi Antonelli, alla sua prima pole in una Sprint, ha provato a difendersi all'interno, ma è bastata una staccata decisa di Piastri per mandarlo largo alla prima curva. Ne ha approfittato Norris, salito in seconda posizione dietro al compagno di squadra, mentre Max Verstappen si è inserito in terza posizione.La pista si è asciugata. Lentamente si è delineata una traiettoria ideale asciutta. La prima fase di gara ha visto Piastri amministrare il ritmo con intelligenza, controllando le sue gomme intermedie. "Mi sentivo in pieno controllo, ho fatto tutto il possibile", ha spiegato l'australiano nel post-gara. Ma proprio mentre sembrava avviato verso la vittoria, il passo in progressione di Norris e le scelte strategiche hanno cambiato le carte in tavola. Al giro 11, Yuki Tsunoda partito dalla pitlane è il primo a montare le slick medie. una mossa che fa da spartiacque: Hamilton, in difficoltà con le intermedie, decide di imitare il giapponese un giro dopo. "Non avevo niente da perdere ha raccontato Lewis quindi ho deciso di rischiare. E ha funzionato". In effetti, il ritmo del sette volte iridato con le soft è subito incisivo. Norris e Piastri non possono più attendere e si fermano a loro volta per montare le medie. Ma la situazione si complica ulteriormente.Caos ai box. Al giro 13, Verstappen rientra insieme ad Antonelli per cambiare gomme, ma la Red Bull rilascia il suo pilota senza badare alla Mercedes, causando un contatto che danneggia l'ala anteriore del campione del mondo e manda il rookie Mercedes a transitare senza potersi fermare in piazzola. Per Verstappen arriverà anche una penalità di 10 secondi, che lo relega al 16 posto finale. Poco dopo, un contatto tra Fernando Alonso e Liam Lawson provoca l'ingresso della Safety Car. Norris, rientrato al momento giusto, si ritrova davanti a tutti. "Ho pensato: o mi fermo ora o me la gioco con la Safety Car. andata bene, ma sarebbe stato meglio domani", ha dichiarato il britannico, riferendosi al Gran Premio di domani.Finale congelato. Con la gara neutralizzata fino alla bandiera a scacchi, la classifica resta congelata: Norris vince, Piastri chiude secondo e Hamilton conquista un insperato podio. Dietro, Alexander Albon conferma il buon momento della Williams con un solido quarto posto, seguito da George Russell e da Lance Stroll. Sorprende Liam Lawson, settimo dopo essere partito 15, mentre Oliver Bearman chiude ottavo dopo una bella rimonta e porta un punto alla Haas. Antonelli, dopo l'incidente con Verstappen e un'ulteriore sosta forzata, resta fuori dai punti in decima posizione. Giornata nera per Charles Leclerc, finito fuori strada con aquaplaning nel giro di formazione: la sua Ferrari non ha mai raggiunto lo schieramento.I risultati completi della Sprint di Miami >>
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Auto elettriche - I modelli con le autonomie reali più vicine al dichiarato
Chi legge Quattroruote lo sa bene: ci sono i consumi dichiarati, e ci sono i consumi reali. I cicli di omologazione restituiscono valori che non sempre corrispondono a quanto si può riscontrare nella guida di tutti i giorni (o alla colonnina, nel caso di un'auto elettrica): ecco perché i severi test condotti dal nostro Centro Prove, che rilevano i consumi e le percorrenze effettive di tutti i tipi di motorizzazioni, sono fondamentali per capire quanto davvero può essere più o meno risparmiosa un'auto.La top 10. Nell'ultimo periodo, sotto i riflettori sono finite le Bev: l'antitrust, infatti, ha avviato un'istruttoria nei confronti di alcuni costruttori per capire quanto siano corrette le informazioni fornite ai clienti sul fronte delle autonomie. Noi abbiamo colto la palla al balzo, recuperando le percorrenze reali di ben 60 elettriche passate per Vairano, e le abbiamo confrontate con quelle dichiarate. Nelle schede qui sopra andiamo a scoprire insieme le dieci auto che, nell'uso reale, si sono avvicinate maggiormente ai dati comunicati. Ricordando che le percorrenze variano (a volte di pochi km) anche in base all'allestimento, comunque specificato nelle schede. Buona lettura!
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F.1, GP Miami - Antonelli in pole nella Sprint Qualifying!
Andrea Kimi Antonelli conquista la sua prima pole position in carriera nel corso della Sprint Qualifying del Gran Premio di Miami. Lo fa con autorità, piazzando la sua Mercedes davanti a tutti grazie a un giro da 1'26482. Un crono che gli permette di entrare nella storia: è il più giovane pilota di sempre a conquistare una pole in Formula 1, indipendentemente dal format del weekend. A soli 18 anni, questo ragazzetto bolognese inizia a mostrare a tutti di che pasta è fatto.Finale da cardiopalma. La parte conclusiva della SQ3 è stato uno dei momenti più intensi di questo venerdì. George Russell aveva messo giù un tempo solido, Max Verstappen lo ha migliorato, ma è stato Antonelli a prendersi la prima posizione con un giro perfetto, preciso e senza sbavature. Sono state qualifiche molto intense, ha detto Kimi alle interviste. Ero a mio agio fin da questa mattina e lo sono stato anche per queste qualifiche. Sono riuscito a mettere tutto insieme, quindi sono davvero felice di aver ottenuto la prima pole. Domani sarà bello partire in prima fila, sarà una sensazione un po' diversa.Così in Top 10. Russell scatterà dalla quinta posizione, penalizzato dalla scelta di effettuare il suo giro veloce troppo presto rispetto all'evoluzione della pista. Dietro di lui le due Ferrari di Charles Leclerc, sesto, e Lewis Hamilton settimo. Prestazioni discrete, ma non certo esaltanti. A Maranello servirà qualcosa in più per la gara Sprint di domani. A completare la top ten ci pensano Alex Albon (ottavo), Isack Hadjar (nono) e Fernando Alonso (decimo). Il thailandese conferma i segnali positivi già visti all'inizio di questa stagione; Hadjar mette ancora una volta in mostra il suo potenziale con la Racing Bulls. Alonso, dal canto suo, fa il massimo con l'Aston Martin che ha tra le mani.Tutti molto vicini. Nico Hulkenberg manca l'accesso alla SQ3 per pochi millesimi, chiudendo 11. Subito dietro si piazzano Ocon, Gasly e Lawson. Carlos Sainz è 15: un bloccaggio nell'ultimo tentativo rovina tutto. Una qualifica da dimenticare per lo spagnolo della Ferrari, su una pista che avrebbe potuto dargli di più.La classifica completa delle Qualifiche Sprint >>
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Mercato italiano - Cardinali (Unrae): "Adesso aboliamo il tavolo automotive"
Mentre il mercato dell'auto mette a segno il secondo incremento del 2025, il direttore generale dell'Unrae, Andrea Cardinali, punta il dito contro il cosiddetto tavolo automotive, che pare studiato apposta per non dialogare e per non trovare una sintesi. Il dato di mercato più evidente di aprile è la crescita del 24% del noleggio a lungo termine a una quota superiore al 25%. L'Nlt è fuori dalla crisi? Non saprei, le società indipendenti hanno perso il 14% nel mese e il 16% nel quadrimestre. Il NLT è trainato dalle società delle Case, cresciute del 71% in aprile e nei quattro mesi. A proposito di noleggio, al tavolo automotive avete parlato anche del leasing sociale. Se ne sono perse le tracce... Il tavolo non è un vero tavolo, attorno al quale ci siede e si discute. Il format è solo teatrale: sul palco c'è il ministero delle Imprese, rappresentato ai massimi livelli; di fronte, la platea. Il ministero espone fatti e intenti, gli invitati esprimono opinioni. Monologhi senza contraddittorio e senza sintesi. Per evitare le sedute fiume del passato, poi, la durata degli interventi è stata limitata a 60 secondi a testa. Difficile esprimere un concetto, figuriamoci articolare un discorso. Questo, perché la platea è foltissima. Oltre a sindacati e associazioni di categoria, che pesano in termini di occupati, fatturato e gettito fiscale, c'è una pletora di sigle alcune delle quali con rispetto rappresentano solo se stesse. Parliamo di quasi 60 soggetti, contro, per esempio, i 18 partecipanti allo Strategic Dialogue della Commissione Ue. Una formula perfetta per non trovare una sintesi?Sessanta opinioni diverse offrono il destro al governo per decidere liberamente. Prima, nel settore parlavano solo costruttori, componentisti e distributori. Dal 2019, col nefasto uno vale uno, siamo precipitati nella frammentazione, con tanta confusione e inconcludenza. Eppure siamo il Paese che ha inventato la concertazione. Possibile che il tavolo sia ridotto a teatrino? un luogo di annunci, spesso anticipati dai media. Non solo: mentre la platea è ridondante, sul palco mancano alcuni attori-chiave. L'impostazione mono-ministeriale in un settore così trasversale è una grave tara, andrebbero coinvolti anche Mit, Mef e Mase: non si parla di veicoli industriali perché non c'è il Mit; non si parla di colonnine perché non c'è il Mase; gli stanziamenti non si discutono perché non c'è il Mef. Un'architettura con un quarto degli aventi titolo a decidere sembra studiata per non decidere. A marzo ho letteralmente implorato il governo di convocare un tavolo interministeriale sul fisco dell'auto aziendale, oggetto di una delega che dopo due anni scadrà ad agosto. Nessuna risposta. Ma almeno il ministero ascolta?Sì, ma i giochi si fanno in altre stanze. E in altri tavoli... Si riferisce al tavolo Stellantis?Quello è un tavolo vero, a cui siede solo chi di dovere, in cui si discute - anche di temi non pertinenti come gli incentivi - e si decide. Tant'è che i suoi esiti vengono poi riferiti al tavolo automotive. Ma allora perché non lo aboliamo, questo tavolo-non-tavolo?Con otto riunioni in quasi sei anni io lo farei. Ma è un'opinione del tutto personale.
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Mercato italiano - Continua il periodo positivo: anche ad aprile cresce del +2,7%
Prosegue il periodo positivo per il mercato italiano dell'automobile: dopo l'inversione di tendenza registrata a marzo, anche ad aprile il bilancio è positivo. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, nello scorso mese sono state immatricolate 139.084 nuove vetture, contro le 135.415 registrate nello stesso mese del 2024, con un aumento del 2,7%. I primi quattro mesi dell'anno si chiudono con un 583.038 nuove registrazioni rispetto alle 586.735 del 2024, con un calo dello 0,63%. Siamo ancora lontani (-18%) dai valori del periodo precedente alla pandemia, riferiti al 2019. Stellantis. Nel mese di aprile il gruppo ha immatricolato 42.577 auto, con una flessione dello 0,12% rispetto a un anno fa, quando le registrazioni erano state 42.627. Continua la crescita dell'Alfa Romeo (3.262 immatricolazioni, +42,26%), che registra il miglior mese degli ultimi cinque anni, seguita da Peugeot (8.835 unità, +48,12%), Jeep (6.536 immatricolazioni, +30,10%), Citroën (6.169 immatricolazioni, +3,73%) e Opel (+4,45%). In calo tutti gli altri brand, a cominciare dalla Fiat (12.220 targhe, -19,65%), poi Lancia (1.084 registrazioni, -71,41%), DS (527 immatricolazioni, -9,14%) e Maserati (164 immatricolazioni, -18,41%). Gruppo Volkswagen. In lieve crescita i risultati del gruppo tedesco, che chiude il mese di marzo con 22.923 nuove immatricolazioni (+2,44%). Guadagnano posizioni Audi (5.930 registrazioni, +2,93%), Cupra (1.867 nuove targhe, +11,93%), Lamborghini (40 unità, +8,11%) e Volkswagen (11.143 unità, +8,35%, invertendo il segno meno dello scorso mese). Calano invece Seat (-32,82%) e Skoda (2.987 registrazioni, -6,80%). Renault. Leggera flessione per il costruttore francese, che segna un -0,190% rispetto al mese di aprile dello scorso anno: cresce la Renault (7.130 immatricolazioni, +0,24%), scende la Dacia (7.756 targhe, -0,59%). Toyota. Importante balzo in avanti (+7,34%) per il gruppo delle Tre ellissi: sono infatti 11.134 le immatricolazioni complessive contro le 10.373 del 2024, con la Toyota che registra un aumento del +6,26% (10.598 nuove targhe) e la Lexus con 536 registrazioni (+34,34%). BMW. Il costruttore bavarese ha registrato 8.021 immatricolazioni contro le 7.414 dell'anno scorso, per un incremento di +8,19%: nello specifico, il marchio BMW guadagna il 6,08% (6.576 nuove targhe) e Mini il 18,93% (1.445 immatricolazioni).Ford e Gruppo Hyundai. Con 7.302 nuove targhe, il mese di aprile dell'Ovale Blu segna un'importante crescita (+10,47%). Cala invece la Hyundai, con 4.048 immatricolazioni (-5,20%), così come la consociata Kia (3.549 registrazioni, -8,06%). Mercedes-Benz. Il costruttore di Stoccarda registra 4.276 nuove immatricolazioni, incamerando un calo complessivo di -7,25%. La Stella a tre punte perde il 1,97% (4.225 auto), mentre la Smart segna un ulteriore tonfo: 51 le nuove immatricolazioni contro le 300 del 2024 (-83%).Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: in forte contrazione la Nissan (1.658 auto, -33,97%), Suzuki (2.629, -21,45%), Mazda (793 auto, -11,20%) e Mitsubishi (85 immatricolazioni, -84,57%). Salgono invece la Honda (863 unità, +23,64%) e soprattutto la Subaru (197 nuove targhe, +137,35%). Premium e sportive. Come lo scorso mese, anche ad aprile si attendevano i risultati della Tesla (che ha chiuso il primo trimestre del 2025 con un tracollo finanziario): pur non essendo uno dei mesi in cui si concentrano le consegne, in Italia la Casa americana registra comunque 446 nuove immatricolazioni, contro le 345 dello scorso anno, con un incremento del 29,28%. Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 36,79% con 658 nuove targhe (-71,43% per Jaguar e -33,75% per il brand delle fuoristrada); la svedese Volvo vede le immatricolazioni sostanzialmente stabili rispetto a un anno fa, con 1.344 unità (-0,15%), mentre la Polestar passa dalle 11 auto di aprile 2025 alle 34 del 2025. In leggero calo la Ferrari (62 nuove targhe, -4,62%%), più evidente quello della Porsche (525 immatricolazioni, -36,82%). Gli altri brand. Dopo gli ottimi risultati dello scorso mese il gruppo DR Automobiles registra una flessione (1.989 nuove immatricolazioni, pari a -18,58%); continua la crescita della MG (5.488 nuove targhe, +50,56%), che si avvicina al 4% di quota di mercato. Omoda & Jaecoo registrano 939 unità contro le 44 del 2024, quando stava iniziando la commercializzazione in Italia, così come la BYD (1.683 immatricolazioni contro le 57 di aprile 2024). In crescita anche Eurasia Motor Company (da 140 a 200 immatricolazioni, +42,86%), mentre Lynk & Co cala del 49,38% con 41 nuove unità. La top ten delle più vendute. Anche a marzo la piccola Fiat Panda è la preferita dagli automobilisti italiani: l'utilitaria torinese segna 8.837 nuove immatricolazioni (46.639 dall'inizio dell'anno), seguita dalla Jeep Avenger (5.370 registrazioni) e dalla Citroën C3 (4.699 targhe). Nelle prime dieci posizioni troviamo poi la Dacia Sandero (3.860 unità), la Peugeot 208 (3.630), la Toyota Yaris Cross (3.250) e la Yaris (3.179), la Dacia Duster (3.080) e la Renault Clio (3.011). Decima posizione per la MG ZS (2.697). I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati perdono quasi 4 punti percentuali e scendono al 47,0% del totale (52,3% nel quadrimestre). Continua il calo delle autoimmatricolazioni, che scendono al 10,0% di quota (8,8% da inizio anno). Crescono sia il noleggio a lungo termine (che ad aprile recupera un quarto delle immatricolazioni con un guadagno del 4,5%, per un 25,4% di quota), sia quello a breve termine, al 12% del totale, con un 9,1% nel trimestre. Crescono le ibride, raddoppiano le elettriche. L'andamento del mercato analizzato per alimentazioni conferma le tendenze viste nei mesi scorsi, che vedono aumentare il divario tra le motorizzazioni termiche pure e quelle elettrificate. I modelli a benzina perdono 9,7 punti percentuali, arrivando al 27,3% del totale (26,7% dall'inizio dell'anno); il gasolio perde un altro 29,4% e si attesta al 9,9% di share (il 9,8 da gennaio). Perde terreno anche il Gpl (-11,3%, 7,9% nel mese e 8,9% da inizio anno). Ormai inesistente il metano, con una sola immatricolazione. Crescono invece le ibride (mild e full), che registrano un +14% rispetto allo scorso anno, conquistando una quota di mercato pari al 44,3% nel mese e al 44,9% da gennaio. Le Phev crescono del 77,4%, attestandosi al 5,7% del mercato (4,6 su base annua). Balzo in avanti a tre cifre per le elettriche, che registrano un +108,1% rispetto ad aprile 2024 (quando però il mercato aspettava ancora gli incentivi statali, che sarebbero arrivati solo a maggio), raggiungendo una quota di mercato pari al 4,8% del totale, il 5,1 dall'inizio dell'anno. La classifica delle elettriche. Analizzando il segmento delle Bev, la più venduta ad aprile risulta la Citroën C3 con 724 nuove immatricolazioni, seguita dalla Jeep Avenger (337 nuove targhe) e dal restyling della Tesla Model Y (263). Proseguono in classifica la Alfa Romeo Junior, al suo debutto sul mercato (248 unità), seguita dalla citycar Leapmotor T03 (224), dalla BMW iX1 (196), dalla Ford Explorer (188), dalla Tesla Model 3 (182), dalla Dacia Spring (174) e dalla Renault 5 (172 nuove immatricolazioni). Emissioni. Anche per il mese di aprile, i dati positivi di immatricolazione delle auto elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull'andamento delle emissioni medie, che a marzo cedono il 6,2% e si assestano a 114,3 g/km (115,3 g/km nel trimestre, -4,9%). In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta il 7,4% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) detiene una quota del 7,2%, mentre la fascia 61-135 g/km rappresenta il 67,2% del mercato. La fascia 136-190 g/km di CO2 scende al 18,5%, mentre quella oltre i 190 g/km arriva al 2%. Il commento dell'Unrae. L'Associazione delle Case estere ha commentato i dati di aprile insistendo sull'urgenza di intervenire sulla tassazione delle flotte per le aziende, un regime penalizzante per le imprese italiane, e che paga l'immobilismo del Governo su questo tema, spiega Michele Crisci, Presidente dell'Unrae. necessario intervenire con l'aumento della detraibilità dell'Iva e della deducibilità dei costi e con la riduzione del periodo di ammortamento a tre anni. Tornando sul tema dei dazi, l'associazione prende inoltre atto con favore delle più recenti indicazioni provenienti dall'amministrazione statunitense, secondo cui il Presidente Trump sarebbe intenzionato ad attenuare l'impatto dei dazi sulle auto prodotte all'estero e ad alleggerire quelli sui componenti stranieri destinati alla produzione negli Stati Uniti. Come già più volte ribadito, tensioni commerciali di questo tipo non possono che danneggiare tutti. Il commento di Motus-E. Apprezzamento per i risultati delle Bev dall'associazione della filiera della mobilità elettrica: Il mercato delle elettriche in Italia è ancora troppo contenuto, ma mostra importanti segnali incoraggianti pur in assenza di stimoli alla domanda, ha dichiarato il presidente di Motus-E Fabio Pressi. Abbiamo superato la soglia delle 300mila auto elettriche circolanti, ma senza un piano organico, in particolare per le flotte e per i privati vulnerabili, sarà impossibile anche solo avvicinarsi agli obiettivi del Pniec (Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima) al 2030, conclude Pressi.
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Stati Uniti - La Camera vota contro il blocco delle termiche dal 2035 in California
Con 246 voti a favore contro 164, la Camera dei deputati degli Stati Uniti ha votato per cancellare una norma che consentiva alla California di mettere al bando le auto con motore a combustione interna a partire dal 2035. Il Carb, California Air Resources Board, rappresenta una delle politiche più drastiche per affrontare il problema del cambiamento climatico. Il bando dal 2035. Alla fine del 2022 lo stato della California aveva ottenuto dall'Agenzia per la Protezione Ambientale (Epa) durante l'amministrazione Biden la possibilità di imporre standard di emissioni più severi rispetto a quelli federali: inseriti nel Carb, prevedono il blocco della vendita delle auto termiche entro il 2035. Da allora altri undici stati (circa il 40% del mercato complessivo degli Stati Uniti) hanno optato per adottare misure analoghe, sfruttando la medesima deroga concessa alla California. Pareri discordanti. Secondo il governatore della California Gavin Newsom la norma è fondamentale per ridurre l'inquinamento e competere contro la Cina sul mercato delle elettriche. Le grandi aziende inquinanti e la macchina della propaganda di destra sono riusciti a comprare il partito repubblicano, ha dichiarato il governatore dopo il voto. La Alliance for Automotive Innovation, associazione che rappresenta i principali costruttori automobilistici (tra cui General Motors, Toyota, Hyundai e Volkswagen) ha invece accolto con favore il voto della Camera, che eviterà l'altrimenti inevitabile perdita di posti di lavoro che avrebbe provocato l'attuazione della misura. I prossimi passi. La vicenda è comunque ancora aperta, e dall'esito tutt'altro che scontato: dal punto di vista formale è ancora atteso un passaggio in Senato (dove i repubblicani hanno la maggioranza) prima che la misura finisca sulla scrivania del presidente Trump. Dal lato più sostanziale, la California ha già annunciato un ricorso contro la decisione. Alla vigilia del voto sia l'organo di vigilanza sulle procedure parlamentari sia il Government Accountability Office (che si occupa di valutare le politiche governative) avevano espresso il parere secondo cui non spetta al Congresso la cancellazione delle deroghe concesse a uno stato, perché andrebbe a interferire con la sua sovranità legislativa.
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Citroën Ami - Entra a listino anche la Buggy
La Citroën ha presentato ufficialmente per il mercato italiano la Ami Buggy, versione aperta e ispirata alla concept vista allo scorso Salone dell'Auto di Parigi, dove è stata mostrata insieme al restyling della microcar elettrica. Gli ordini del nuovo modello apriranno il prossimo sei maggio, con prezzi che partono da 7.990 euro per la versione normale e da 9.950 euro per la Buggy. Si viaggia all'aria aperta. Precedentemente disponibile solo come serie limitata, la nuova Ami Buggy riprende le novità introdotte con il restyling, a cominciare dai fascioni più squadrati e dal nuovo disegno dei gruppi ottici, incorniciati in un elemento decorativo nero. Nuove anche le scanalature nei parafanghi anteriore destro e posteriore sinistro, che rimandano alla 2CV. Sulla Buggy mancano portiere e tetto: le prime sono sostituite da elementi in metallo nero montati su cerniere (ma in caso di brutto tempo sono disponibili coperture in plastica con cerniera). Il tetto è invece sostituito da una capote in tela. Al posteriore è stato aggiunto uno spoiler nero, mentre i cerchi in acciaio da 14 hanno una finitura dorata e una calotta protettiva nera. C'è anche gialla. La Ami Buggy è disponibile anche nella versione Palmeira, con un pacchetto colore esclusivo in giallo acido, che comprende sticker per la carrozzeria ed elementi dell'abitacolo. All'interno del pacchetto, ma solo per questo modello, è compreso anche il pupazzetto bobble head del robot Andy, mascotte della Ami. Tante personalizzazioni. Con la nuova gamma della Ami arrivano tre pacchetti colore per personalizzarne l'aspetto, dentro e fuori. Disponibili in rosso, bianco e verde (Spicy, Icy e Minty) possono essere montati in maniera autonoma dai clienti e comprendono: quattro copricerchi colorati, un set di adesivi da applicare sulla capsula del batticalcagno e sul finestrino posteriore, tre vani portaoggetti colorati lato passeggero, un gancio portaborse colorato un set di tappetini, due reticelle per le portiere e una rete divisoria centrale. A questi si aggiunge anche il pacchetto per l'intrattenimento, che comprende il supporto per smartphone e My Connect Box, che sfrutta la app My Citroën per dialogare con l'auto e ottenere informazioni come livello di carica della batteria e l'autonomia residua, oltre a utilizzare lo smartphone come schermo per l'infotainment di bordo. I prezzi per l'Italia. Gli ordini della nuova Citroën Ami apriranno il prossimo sei maggio. La versione normale partirà da 7.990 euro (senza variazioni di prezzo), mentre quella con color pack partirà da 8.390 euro. La Ami Buggy avrà un listino che attacca a 9.590 euro, mentre per la Ami Buggy Palmeira ne serviranno 9.990.
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Tesla - Si prepara un futuro senza Elon Musk? Il tycoon smentisce
Secondo quanto pubblicato dal Wall Street Journal nelle scorse ore, il consiglio d'amministrazione della Tesla sarebbe seriamente alla ricerca del successore di Elon Musk: diversi membri del cda avrebbero già contattato aziende per avviare il processo formale di sostituzione dell'attuale amministratore delegato. Un passo che si sarebbe reso necessario per cercare di rimediare agli ultimi, disastrosi risultati finanziari, e per uscire da una profonda crisi reputazionale del marchio, legata alla controversa figura di Musk. La smentita. Dall'account ufficiale su , social network di proprietà dello stesso Musk, la Casa americana riferisce che quanto pubblicato dal Wsj è assolutamente falso (ed è stato comunicato al giornale prima della pubblicazione dell'articolo). Il ceo della Tesla è Elon Musk, e il Consiglio d'amministrazione pone totale fiducia nella sua capacità di portare avanti il piano di crescita avviato dalla Casa. Smentisce anche Musk. Lo stesso tycoon sudafricano, che nei giorni scorsi aveva anticipato di voler ridurre i suoi impegni a Washington per tornare a occuparsi della Tesla, scrive su che quanto pubblicato dal Wall Street Journal è una VIOLAZIONE ESTREMAMENTE GRAVE DELL'ETICA GIORNALISTICA e che l'articolo è VOLUTAMENTE FASULLO e omette una esplicita smentita da parte del Cda. Il Wsj, dal canto suo, sostiene che la Tesla non ha rilasciato nessuna dichiarazione prima della pubblicazione del reportage, limitandosi ad aggiungere nell'articolo le smentite arrivate in seguito.
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Formula 1 - Pronti per il weekend Sprint di Miami
Il Mondiale di Formula 1 approda nel Sunshine State per il sesto appuntamento stagionale, il Gran Premio di Miami. Attorno all'iconico Hard Rock Stadium dei Gardens si snoda un circuito cittadino atipico, ricavato tra parcheggi e viadotti, che per un weekend si trasforma nel palcoscenico glamour della F1. L'atmosfera è quella delle grandi occasioni americane, con celebrità a bordo pista e feste nei paddock club: Miami abbraccia il Circus mescolando showbiz e competizione, sotto le palme della Florida e con il profumo dell'oceano poco lontano. Dopo cinque gare tiratissime in sei settimane, team e piloti hanno ricaricato le energie per tuffarsi in un evento che promette spettacolo in pista e fuori.I temi caldi del weekend. Oscar Piastri si presenta a Miami da leader del campionato. L'australiano della McLaren ha conquistato tre vittorie nelle prime cinque gare ed è in tesa con 97 punti. Il suo compagno Lando Norris, partito forte a inizio anno, si è visto sopravanzare: ora tocca all'inglese inseguire, forte anche del precedente favorevole su questo tracciato (nel 2024 colse a Miami la sua prima vittoria in F1, battendo Verstappen in una gara rocambolesca). In casa Red Bull si vive una situazione insolita: Max Verstappen non domina la scena come negli anni scorsi, anzi lui stesso si è definito semplice partecipante nella corsa al titolo, ammettendo che al momento McLaren è di un altro livello. La RB21 si è rivelata una monoposto dal comportamento difficile e sensibilissima alle condizioni, tanto che il team di Milton Keynes è già all'opera per provare il ribaltone. Max ha comunque strappato una vittoria a Suzuka) e sa che su determinate piste potrà metterci molto del suo, ma il clima in Red Bull resta di cauto pessimismo in vista di Miami, complici anche le alte temperature attese. In Ferrari non sono previsti grossi aggiornamenti tecnici per questa gara: il prossimo pacchetto arriverà a Imola, ma il vero passo avanti lo si aspetta per Barcellona. Il team predica pazienza, puntando a massimizzare ogni opportunità: l'obiettivo minimo è tornare sul podio, facendo tesoro dell'esperienza di Hamilton e del talento di Leclerc su una pista dove il monegasco fu secondo all'esordio nel 2022. Mercedes si presenta come terza forza in crescita: la W16 ha mostrato progressi e sia George Russell che il giovane debuttante Andrea Kimi Antonelli hanno colto risultati incoraggianti, che sembrano confermare il team nella Top 3. Torna la Sprint. Ad aggiungere pepe al weekend c'è il format della Sprint: Miami ospita la seconda delle sei gare Sprint del 2025, il che significa che venerdì ci sarà solo un'ora di prove libere prima delle qualifiche. Questo lascerà pochissimo margine per trovare il setup ideale. Qualche squadra potrebbe azzardare configurazioni diverse dal solito per emergere sia nella mini-gara del sabato sia nel Gran Premio domenicale. E poi c'è l'incognita meteo: a dispetto del nome, il Sunshine State potrebbe riservare acquazzoni improvvisi. Le previsioni indicano possibili rovesci tra qualifiche e gara, scenario simile a quello vissuto qui l'anno scorso, il che potrebbe rimescolare le carte e regalare colpi di scena. Insomma, tra lotta iridata apertissima, novità tecniche e condizioni imprevedibili, i temi caldi non mancano: Miami si prepara a un weekend ad alta tensione agonistica.Livree speciali per Miami. L'arrivo in Florida porta con sé una serie di iniziative speciali praticamente in ogni team e ben tre sfoggeranno una livrea speciale questo weekend. La Ferrari, per cominciare, ha presentato una veste inedita per la sua SF-25: si tratta di una livrea co-creata con lo sponsor tecnologico HP in occasione del primo anniversario di partnership. La classica carrozzeria rosso Ferrari è ora attraversata da decisi inserti bianchi e blu HP, soprattutto sulla parte posteriore. Anche i dettagli non passano inosservati, come i cerchi verniciati di bianco e alcune pennellate di blu elettrico su musetto e ala anteriore, a richiamare il design high-tech del partner. La livrea, dal disegno asimmetrico e moderno, è stata sviluppata con tecniche innovative: Ferrari ha spiegato che la pellicola applicata sulla vettura è frutto di un nuovo processo di stampa digitale in latex e risulta il 14% più leggera e il 17% più sottile rispetto a quella usata un anno fa. Oltre alla vettura, anche i piloti sfoggeranno tute speciali blu-bianco per tutto il fine settimana. Novità cromatiche importanti anche per la scuderia Visa Cash App Racing Bulls: il team faentino ha scelto Miami per osare con una livrea totalmente rosa fluo. Dominata da questa tonalità accesa, la VCARB 02 rende tributo sia all'anima vivace di Miami sia al lancio di un nuovo prodotto della casa delle bevande: la Red Bull Summer Edition White Peach, un'edizione limitata dal gusto pesca bianca disponibile solo negli States. Dulcis in fundo, anche la Sauber si unisce alla festa delle livree a tema. La scuderia svizzera ha svelato una art car per celebrare la scena artistica di Miami. La C45 si è trasformata in una tela d'artista dominata da un vivace verde neon, steso sulla vettura come vernice fresca lanciata su una parete. Focus sulle gomme Pirelli. Sul fronte tecnico-sportivo, la parola d'ordine di questo weekend è gomme morbide. La Pirelli ha infatti optato per mescole più soffici rispetto allo scorso anno, nella speranza di vivacizzare lo spettacolo in pista. Per Miami sono state scelte le tre mescole più tenere della gamma standard: Hard C3 (banda bianca), Medium C4 (gialla) e Soft C5 (rossa). In termini pratici, ci si aspetta un graining più accentuato e un'usura più rapida rispetto al passato su questa pista. Il nuovo asfalto introdotto a Miami lo scorso anno offre un grip elevato ma, con temperature ambientali alte e curve impegnative in trazione, le C5 potrebbero dare il meglio sul giro secco per poi calare vistosamente sulla distanza. I team dovranno quindi gestire con attenzione gli stint in gara: uno scenario probabile è la strategia a due soste, preferibile alla singola sosta per chi vorrà attaccare a fondo. Molto dipenderà anche da Safety Car e dalla Sprint. Mario Isola, responsabile Pirelli, ha spiegato che l'ampia gamma 2025 (che include anche la nuovissima mescola C6, al debutto europeo a Imola) permette di sperimentare approcci più aggressivi, dato che le nuove gomme soffrono meno surriscaldamento e offrono gradini di prestazione più netti tra una mescola e l'altra.Il circuito di Miami. Il Miami International Autodrome è un tracciato giovane, ma già entrato nel cuore degli appassionati per la sua unicità. Misura 5,412 km e conta 19 curve, con ben tre lunghi rettilinei intervallati da sezioni tecniche. Nel complesso il circuito offre un mix interessante di alto carico (nel settore centrale lento) e bassa resistenza all'avanzamento: trovare il giusto compromesso di setup è cruciale. L'anno scorso l'intera pista è stata riasfaltata per migliorare l'aderenza e ridurre i problemi visti nel 2022, e il risultato si è visto in tempi sul giro più rapidi e più linee percorribili in curva. Anche le infrastrutture sono state potenziate: tribune aggiuntive e fan zone tematiche hanno trasformato l'area intorno allo stadio in un parco a tema motoristico. Miami è pur sempre città di spettacoli sportivi: l'Hard Rock Stadium ha ospitato sei Super Bowl NFL e concerti memorabili, e ora fa da cuore pulsante a un Gran Premio che unisce la velocità all'intrattenimento. Un aspetto unico è la visibilità: dal livello superiore dello stadio si può avere una vista panoramica di quasi tutto il tracciato, cosa quasi impossibile altrove in F1.Come vedere la gara in tv. Anche il Gran Premio di Miami è un'esclusiva della pay-tv, ma ci sarà comunque spazio in chiaro per qualifiche e gara, come di consueto in differita su TV8. Ecco gli orari del fine settimana in Florida, già convertiti al fuso orario italiano.Venerdì 2 maggioProve Libere 1 - dalle 18.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sprint Qualifying - dalle 22.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 3 maggioSprint Race - dalle 18 in diretta su Sky Sport F1 e TV8Qualifiche - dalle 22 in diretta su Sky Sport F1 e TV8Domenica 4 maggioGara - dalle 22 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 23.30
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McLaren - Nick Collins è il nuovo ceo della Casa inglese
Nick Collins è stato nominato nuovo ceo di McLaren Group Holdings. Collins sarà anche supervisore delle quote di CYVN Holdings in McLaren Licensing e delle quote di McLaren Group Holdings in McLaren Racing. La nuova proprietà McLaren. La nomina fa seguito alla recentissima acquisizione da parte di CYVN Holdings di McLaren Automotive e all'ingresso nel gruppo della startup Forseven, portando in dote il know-how di Nio e Gordon Murray Technologies. Collins ha sostituito Michael Leiters, nominato nell'estate 2022 e capace in questo periodo di seguire lanci di prodotto cruciali come 750S, Artura, Solus GT e W1.
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Codice della strada - Multa per guida sotto stupefacenti: parola alla Corte costituzionale
La Corte costituzionale è chiamata a esprimersi sull'articolo 187 del nuovo Codice della strada che riguarda le droghe, modificato dalla riforma entrata in vigore il 14 dicembre 2024. Sino al 13 dicembre dello scorso anno, le norme punivano chi si poneva alla guida in stato di alterazione psicofisica: oggi, invece, la denuncia scatta nei confronti di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope. Notevole la differenza, in quanto in passato per sanzionare l'automobilista era necessario dimostrare che questi fosse in stato alterato da droghe, mentre oggi è sufficiente che emerga la positività ai test tossicologici.La data chiave. Durante la discussione in Parlamento del disegno legge di riforma del Codice della strada e nelle ore successive alla sua approvazione, si è scatenata la polemica attorno al nuovo articolo 187. I toni si sono inaspriti quando, il 24 dicembre 2024, una donna ha causato un incidente dichiarando, in ospedale, di aver assunto - nelle ore precedenti - tre gocce di ansiolitico, nonché di utilizzare con regolarità un farmaco per trattare una patologia cronica, contenenti rispettivamente delorazepam e codeina (un oppiaceo). Le analisi tossicologiche sulle urine avevano evidenziato una positività agli oppiacei, mentre quelle sul sangue avevano dato esito negativo. Il pubblico ministero ha ritenuto che la signora fosse punibile ai sensi dell'articolo 187 del Codice della strada, sollevando però dubbi di costituzionalità e chiedendo al Gip (Giudice per le indagini preliminari) di chiamare in causa la Consulta. L'ok del Gip. Richiesta accolta: effettivamente, dice il magistrato, le nuove regole sarebbero irragionevoli e sproporzionate rispetto all'obiettivo di tutelare sicurezza stradale e utenti, perché potrebbero punire anche chi, pur risultando positivo ai test, non presenta nessuna alterazione psicofisica e, quindi, non costituisce un pericolo alla guida. Secondo il Gip, il nuovo articolo 187 tratta in modo diverso chi assume sostanze stupefacenti rispetto agli altri conducenti, in assenza di fattori che giustifichino questa disparità. E invece, sostiene, bisognerebbe valutare l'incidenza concreta dell'assunzione rispetto alla capacità di guida.Altre criticità. Un'altra questione riguarda la differenza fra articolo 187 (droghe) e 186 (alcol): per il primo, basta la positività ai test, senza soglie, mentre per l'altro la denuncia scatta oltre quota 0,8 grammi di alcol per litro di sangue. Secondo il magistrato, ciò così violerebbe il principio di uguaglianza costituzionale. Il Gip, poi, evidenzia un'altra discordanza: il Codice penale (articoli 589-bis e 590-bis) sanziona rispettivamente l'omicidio e le lesioni stradali solo sulla prova dello stato di alterazione da droghe o alcol, proprio come la precedente formulazione dell'articolo 187. Infine, il Gip reputa che la norma sugli stupefacenti violi l'articolo 27, comma 3, della Costituzione: Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. La sanzione per positività a droghe senza la prova dell'alterazione priverebbe la pena della sua finalità rieducativa.Salvo chi è sotto terapia. Va tuttavia tenuto presente che l'11 aprile 2025 il ministero delle Infrastrutture ha inviato alle Prefetture una circolare sulle modalità di esecuzione dei test tossicologici preliminari finalizzati a individuare la presenza di sostanze stupefacenti nella saliva dei guidatori fermati dalle forze dell'ordine: importante indicare i farmaci eventualmente dichiarati dal soggetto o riportati nella certificazione medica eventualmente esibita e acquisita dagli organi accertatori attestante una terapia farmacologica, scrive il Viminale, precisando che l'indicazione potrà essere utile per consentire una più completa valutazione e interpretazione dei risultati degli accertamenti tossicologici di secondo livello, ossia l'esame del sangue nelle strutture sanitarie.I prossimi passi. La Corte costituzionale verificherà prima di tutto se la questione sollevata dal Gip sia ammissibile. In caso affermativo entrerà nel merito della costituzionalità della norma. Qualora i giudici dovessero dichiararla incostituzionale, la regola cesserebbe di avere efficacia, e l'articolo 187 nella sua nuova formulazione non sarebbe più applicabile.
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Jeep Wrangler - L'unica e inimitabile discendente della Willys
La Jeep Wrangler è un'icona conosciuta in tutto il mondo, essendo l'ultima discendente della Jeep CJ, cioè la versione civile della Willys-Overland che ha motorizzato l'esercito degli Stati Uniti dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. La prima Wrangler è nata nel 1987 e finora è stata prodotta in oltre 5 milioni di esemplari. Quella in vendita oggi è la quarta generazione: è sul mercato dal 2018 e da allora è stata aggiornata diverse volte, di cui l'ultima nel 2023. In Europa viene venduta solo la versione a cinque porte, che è lunga 4,88 metri, alta 1,9 e larga 1,89, con un passo di 301 cm, mentre la capacità del bagagliaio è di 548 litri. A livello tecnico, la Wrangler è una garanzia per tutti quelli che vogliono affrontare il fuoristrada pesante: telaio a longheroni e sospensioni a ponte rigido su entrambi gli assali, motore longitudinale con trazione posteriore e anteriore inseribile. Naturalmente ci sono anche le marce ridotte, con due rapportature differenti a in corrispondenza della versione Sahara o Rubicon. Sulla più specialistica Rubicon sono di serie gli assali Dana full-float con i mozzi ruota separati dai semiassi, i bloccaggi dei differenziali anteriore e posteriore e il disinnesto elettronico della barra antirollio anteriore. Su tutte le Wrangler, invece, ci sono quattro piastre sottoscocca per proteggere il serbatoio, la scatola di rinvio e il cambio automatico. L'utilizzo dell'alluminio per porte, cofano, cardini, passaruota e telaio del parabrezza, così come quello del magnesio per il portellone posteriore, hanno permesso di contenere il peso a 21 quintali. L'altezza da terra di 25,3 cm permette di affrontate guadi fino a 76 cm, mentre gli angoli caratteristici sono di 36,6 (attacco), 21,4 (dosso) e 31,8 (uscita). Dentro il cofano, le opzioni disponibili sono due: il 2.0 litri turbobenzina da 272 CV e 400 Nm e l'ibrido plug-in da 380 CV e 600 Nm, che usa lo stesso propulsore termico ma in abbinamento a due motori elettrici. Uno è collegato alle ruote anteriori e un altro si trova all'interno del cambio automatico a 8 rapporti; entrambi sono alimentati da una batteria da 17,3 kWh - si ricarica solo in corrente alternata a una potenza massima di 7,4 kW - che definisce un'autonomia massima di 53 km in modalità elettrica. I prezzi di listino della Jeep Wrangler partono da 71.500 euro per la 2 litri non elettrificata e salgono a 85.500 euro per la PHEV. Per le versioni più specialistiche Rubicon bisogna aggiungere altri 2.500 euro. Il pick-up Gladiator, invece, non è più disponibile dalla fine del 2023.
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Suzuki Jimny - La fuoristrada mignon è... un autocarro
Rispetto a tutte le altre fuoristrada in vendita nel mercato italiano, la Suzuki Jimny rappresenta una proposta assolutamente alternativa. Le sue dimensioni da citycar, infatti, la rendono praticamente unica, anche se la disponibilità della sola versione autocarro limita la platea dei suoi potenziali acquirenti. Dal 2021, infatti, in Italia la Jimny è venduta ufficialmente solo nella categoria N1 e con soli due posti: una scelta che la filiale italiana della Casa giapponese ha fatto per rispettare i limiti di emissioni di CO2 imposti dall'Europa. Anche per questo, la versione a 5 porte da noi non si è mai vista. A ogni modo, la Jimny ha una storia gloriosa, iniziata nel 1970 e passata attraverso quattro generazioni fino ad arrivare al recente passato, visto che quella attuale è nata nel 2018. Con 3,65 metri di lunghezza, 1,65 di larghezza e 1,70 di altezza, la piccola Suzuki se la cava egregiamente nel traffico cittadino. Naturalmente, lo spazio nell'abitacolo non è il suo forte, ma con soli due sedili il bagagliaio offre sempre 830 litri di volumetria utile. Le dimensioni compatte rendono la Jimny anche piuttosto leggera, con un peso in ordine di marcia di 1.090 kg e stiamo parlando comunque di un'auto che ha il telaio a longheroni separato e gli assali rigidi sia all'anteriore che al posteriore. Il motore è longitudinale ed è un 1.5 4 cilindri in linea benzina aspirato che eroga 102 CV a 6.000 giri e 130 Nm a 4.000 giri, mentre la velocità massima si ferma a 145 km/h. La trasmissione è manuale a 5 rapporti e la trazione integrale è del tipo inseribile, con uno schema a due differenziali (anteriore e posteriore sono liberi) senza quello centrale. Accanto alla leva del cambio ce n'è un'altra più piccola per selezionare le quattro ruote motrici - operazione da svolgere solo sui fondi a bassa aderenza - e poi le marce ridotte. A proposito di fuoristrada, grazie a un'altezza da terra di 21 cm, e al passo corto (solo 2,25 metri) la Suzuki Jimny ha degli angoli caratteristici molto interessanti: quello di attacco è di 37, quello di dosso di 28 e quello di uscita di 49. La profondità massima di guado è di 50 cm e la massa rimorchiabile è di 1.300 kg. La Jimny è disponibile nel solo allestimento Pro che costa 27.700 euro che è full optional e prevede unicamente la scelta del colore. Alla fine del 2024 è uscita anche la serie speciale Mata, limitata a soli 150 esemplari numerati e con una livrea bicolore speciale. In questo caso il prezzo era di 33.900 euro.
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Statistiche - I finanziamenti crescono più del mercato
La società di business information Crif ha diffuso i risultati del suo ultimo market outlook sulla mobilità, dal quale risulta che il 2024 ha fatto registrare una crescita di erogazioni di prestiti per auto del 4,6%, a fronte di una riduzione delle immatricolazioni di vetture nuove dello 0,5%. L'aumento è stato sostenuto da un buon andamento del credito per l'usato, mentre le categorie di clienti fanno registrare traiettorie diverse, con una cifra media erogata generale di 20.700 euro. Se i privati, che rappresentano,il 69,1% del valore totale e al 95% si rivolgono ai prestiti, sono in zona nettamente positiva per il 7,8%, le imprese individuali (7,5% dei crediti erogati) hanno diminuito la loro presenza del 4%, e le società di capitali, che pesano per il 23,3% e puntano al 71% sul leasing, sono in crescita di appena lo 0,9%. I giovani sono presenti nella classifica 2024 in misura del 15% superiore a quanto lo fossero nel 2023, e si rivolgono prevalentemente all'usato, un comparto che rappresenta il 31% del mercato, contro il 69% del nuovo. Quanto alle società eroganti, le captive e le specializzate nell'automotive si polarizzano sul nuovo, che per loro arriva a rappresentare l'83% del valore finanziato, mentre per gli istituti generalisti la situazione è più equilibrata, con un 56% di usato e un 44% di nuovo. Il leasing è utilizzato per importi mediamente più elevati rispetto al finanziamento, e le insolvenze sono ancora piuttosto basse (0,93%, rispetto allo 0,88 del 2023).
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Tony Blair - Affondo contro le politiche climatiche: "Fallimento annunciato"
L'ex premier britannico Tony Blair mette in discussione l'attuale approccio alle politiche climatiche. In un rapporto pubblicato dal suo think tank, Blair sostiene che qualsiasi strategia basata sull'eliminazione dei combustibili fossili nel breve termine o sulla limitazione dei consumi sia "destinata al fallimento". Anche l'AI. Secondo Blair, i cittadini "vengono sollecitati a fare sacrifici finanziari e cambiamenti nello stile di vita quando sanno che il loro impatto sulle emissioni globali è minimo". Di più: per l'ex premier, l'attuale dibattito sul clima è "pervaso di irrazionalità". Propone quindi un cambio di rotta verso soluzioni tecnologiche come la cattura del carbonio, l'energia nucleare e l'uso dell'intelligenza artificiale per trovare nuove soluzioni, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle rinnovabili. Come aveva detto in passato, Blair ritiene che la decarbonizzazione totale del Regno Unito ridurrebbe le emissioni globali solo del 2% visto che due terzi provengono da Cina, India e Sudest asiatico. Il no del partito. Le dichiarazioni di Blair hanno suscitato reazioni negative tra i laburisti e gli esperti di clima, che contestano l'idea di un calo di supporto per le politiche green. Peraltro, i sondaggi indicano che il 66% degli elettori britannici è preoccupato per il cambiamento climatico.
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Auto elettriche - I costruttori europei: "Leasing sociale, priorità agli utenti vulnerabili"
L'associazione dei costruttori europei Acea ha presentato una serie di raccomandazioni per i Paesi dell'Unione intenzionati a seguire l'esempio della Francia con il "leasing sociale" di modelli elettrici. Per l'organizzazione, lo strumento può svolgere un "svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere la transizione verso le emissioni zero, ampliando l'accesso alle Bev"; a patto, però, che si dia priorità agli "utenti vulnerabili, in particolare famiglie e micro imprese in difficoltà finanziarie, si garantisca "accessibilità economica attraverso un sostengo mensile personalizzato anziché limiti di prezzo" e si estenda il raggio d'azione ai veicoli elettrici usati. Sette raccomandazioni. In dettaglio, l'Acea ha presentato sette raccomandazioni per favorire uno strumento, esplicitamente previsto dal Piano d'Azione Ue, che, a suo avviso, "rappresenta un'opportunità significativa per migliorare l'accessibilità economica e il trasporto sostenibile", determinare "un impatto ambientale sostanziale", "abbattere barriere come gli elevati costi iniziali dei veicoli" e offrire "un percorso alternativo verso una mobilità più pulita per coloro che altrimenti potrebbero esserne esclusi. Dunque, il leasing sociale dovrebbe innanzitutto mirare a soddisfare le esigenze delle fasce vulnerabili della popolazione, nonché delle famiglie, delle imprese e delle micro imprese che necessitano di passare ai veicoli elettrici". A tal proposito i criteri dovrebbero essere determinati dai singoli Stati membri per riflettere al meglio le circostanze sociali ed economiche locali e riguardare anche le usate per assicurare "un'opzione potenzialmente più accessibile per i più vulnerabili".Meccanismi di finanziamento. Sempre nell'ottica di rendere il leasing accessibile, l'Acea propone poi di non imporre prezzi massimi come in Francia, ma di concentrare il sostegno su "una percentuale significativa del canone mensile" dei contratti di leasing. Inoltre, i programmi dovrebbero riguardare anche le piccole e medie imprese e, ove opportuno, anche i veicoli pesanti. Anche per questo sono considerati "cruciali" meccanismi di finanziamento sostenibili a lungo termine che non creino oneri eccessivi per i conti pubblici. In tal senso, la proposta della Commissione europea di utilizzare iil Fondo Sociale per il Clima non è considerata sufficiente: l'Acea, infatti, ritiene "essenziale valutare ulteriori strumenti finanziari". Non solo. L'associazione chiede che il leasing sociale sia una componente "vitale" di una strategia più ampia di diffusione dei veicoli elettrici, che includa "una serie di incentivi a sostegno di tutti i segmenti della società, e invita i Paesi a "ridurre al minimo gli ostacoli burocratici per incoraggiare un'ampia partecipazione da parte di individui e imprese vulnerabili".
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Citroën - Koskas: Spingiamo sul full electric, anche se in alcuni mercati è difficile
Nella cornice del Palais de Tokyo, nel cuore di Parigi, c'è il management di Citroën al completo per presentare alla stampa la nuova C5 Aircross: una vera e propria ammiraglia del marchio, più grande e più sofisticata (a livello di contenuti e tecnologie) rispetto agli altri modelli recenti del marchio. Realizzata sulla piattaforma Stla Medium, la Suv è una multienergia, declinata in varianti ibride leggere (a 48 volt), plug-in (con 85 km Wltp di autonomia a corrente) e in due versioni 100% elettriche. Nonostante le Bev fatichino più del previsto ad imporsi, costringendo i costruttori a rivedere le proprie strategie e a rispolverare il motore termico anche per soluzioni green (dall'ibrido ricaricabile con grandi batterie alle EV con range extender), per il ceo Thierry Koskas, impegnato in una tavola rotonda con la stampa a margine del reveal, la strada è segnata: In Citroën continuiamo a puntare sul full electric, anche se sappiamo che in certi mercati è difficile. Dalla nuova C5 Aircross dobbiamo aspettarci un prezzo particolarmente aggressivo, come per la C3 e la C3 Aircross?In questo caso il posizionamento è differente. Siamo nel pieno del segmento C, dove i clienti sono più esigenti. Ciò non significa che un giorno non prenderemo in considerazione l'idea di avere auto familiari più economiche. Ma al momento, con la nuova C5, abbiamo qualcosa che è davvero, davvero nel cuore del mercato delle auto familiari. Fare un modello sulla piattaforma Stla Medium era un'opportunità da cogliere: in termini di prezzo, perciò, saremo un po' più competitivi di altri modelli del gruppo nati sulla stessa base e di altri nostri competitor, ma non così aggressivi come nel caso di C3 e C3 Aircross.Il prezzo ufficiale della nuova C5 Aircross, sul mercato nella seconda metà dell'anno, non è ancora stato svelato. Caroline Malléus, direttore prodotto e strategia di Citroën, ci ha anticipato che comunque non sarà superiore a quello del modello attuale, che in Italia ha un listino a partire da 36.900 euro in versione ibrida. Ci saranno ulteriori evoluzioni della gamma? Con sette posti, diesel o la trazione integrale?No, la sette posti non è prevista. E, al momento, nemmeno la 4x4, che comunque sarebbe fattibile. Vediamo cosa chiede il mercato. Per quanto riguarda il diesel, lo abbiamo sull'attuale generazione della C5 Aircross e lo vendiamo piuttosto bene. Ma con la nuova siamo più focalizzati su ibrido ed elettrico. Parlando di elettrificazione, anche in Europa si parla di nuove soluzioni. Le Erev, per esempio, sono un'opzione per la Citroën?No, non abbiamo piani per questa tecnologia. Continueremo a spingere sull'elettrico, per quanto siamo consci che in alcuni mercati è difficile venderlo, adesso e nel breve periodo. Anche per il plug-in è difficile, ma con questo powertrain, che può fare 85 km Wltp usando solo l'elettrico, siamo ben posizionati. A giugno arriva la C3 elettrica con 200 km d'autonomia. Ma sono circolate anche voci di una nuova piccola, erede della 2CV: cosa c'è di vero? Ovviamente chiunque può sognare o fare speculazioni, ma non c'è assolutamente nulla di confermato al riguardo. Ritenete dunque l'offerta elettrica più urbana coperta dalla Ami?Ami e un'eventuale 2CV sono comunque due cose diverse, separate. La Ami si sta rivelando un grande successo e rimane com'è. Abbiamo appena rinnovato il design e continueremo a introdurre novità. Ma resta un discorso a parte.
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In arrivo - Le auto al debutto da maggio a ottobre
Che cosa verrà presentato sul mercato italiano? Quali sono le auto inedite in arrivo nelle concessionarie? Quando debutterà il facelift di questo o quel modello? Sono domande che riceviamo molto spesso da voi lettori e che ci hanno spinto a riproporre anche sul nostro sito web uno dei contenuti più apprezzati sul magazine: la prima pagina della sezione Autonotizie, autentica bussola per orientarsi tra i lanci dei prossimi mesi. il punto d'osservazione ideale per farsi un'idea su "cosa esce quando". E per avvicinarsi con cognizione di causa a un momento importante come l'acquisto di un'automobile nuova. Maggio. Tra le big ai nastri di partenza in questo periodo dell'anno va senza dubbio menzionata la nuova Mercedes CLA, che rinasce sulla piattaforma Mma e che sarà disponibile inizialmente soltanto come elettrica. Da non dimenticare l'avvio delle consegne della Audi Q5 Sportback, né quelle della seconda generazione della BYD Seagull, che promette scompiglio nel segmento delle piccole elettriche. Spazio anche alle Suv, con l'ingresso in scena di Omoda 9 e Skoda Kodiaq RS. Giugno. Tra le novità attese al varco, la Citroën C3 ibrida, ma sono da segnalare anche i lanci della Dacia Bigster, con i suoi listini sotto i 25 mila euro, e della nuova Renault 4, che tenterà di bissare il successo di critica della R5. Occhio anche agli arrivi dalla Cina: in questo periodo si affaccerà sul nostro mercato anche la Leapmotor B10. Luglio. Le novità principali del periodo vanno dal lancio commerciale dell'Audi A6 berlina di nuova generazione a quello della Kia Sportage restyling. Da non trascurare pure le nuove Suv di segmento C della Mitsubishi, una ibrida, l'altra tutta elettrica, né la Volvo ES90, berlina a batteria che diventerà l'ammiraglia della Casa svedese. Agosto. Nel corso dell'estate c'è da tenere d'occhio il lancio commerciale della BYD Atto 2 ibrida, una nuova versione della crossover della Casa di Shenzhen. Spazio anche alla DS N8, altro modello a batteria che va a occupare il vertice della gamma del marchio francese, e a un piccolo mito che torna alla luce, la sigla HF sulla Lancia Ypsilon. Riflettori puntati, infine, su alcuni restyling di peso, dalla Renault Austral alla Toyota Corolla Cross. Settembre. Dopo l'estate si rientra nel vivo: sui blocchi di partenza ci saranno parecchie novità di peso, a partire dalla nuova generazione della Jeep Compass, che nascerà sulla piattaforma Stla Medium lanciata dalla Peugeot 3008. Occhi puntati anche sulle novità in arrivo dalla Corea, con l'avvio della commercializzazione della Kia EV4 e della Hyundai Ioniq 9. Ciliegina, ad alte prestazioni, sulla torta, la Polestar 5, superberlina elettrica da quasi 900 cavalli. Ottobre. Tra le novità di questo periodo spicca senza dubbio il lancio commerciale della Jaecoo 5, che va ad affiancare la sorella maggiore 7 riprendendone il design. Fari puntati anche sulla versione elettrica della Range Rover, e su due modelli a batteria di dimensioni compatte: la MG 2 e la Nissan Micra. A proposito di modelli ad alte prestazioni, invece, partirà nell'ultimo trimestre dell'anno la fase delle consegne della Ferrari F80.
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Renault - Estafette, Goelette e Trafic E-Tech: diesel si può
Il percorso di avvicinamento alla produzione e alla vendita della nuova famiglia di veicoli commerciali elettrici Renault di taglia intermedia ha fatto tappa al Commercial Vehicle Show di Birmingham, quest'anno quasi interamente dedicato al trasporto leggero. Il Trafic E-Tech di seconda generazione, il Goelette e l'Estafette sono tutti realizzati sulla piattaforma software defined di Ampere e progettati in seno a Flexis, società comune fra I gruppi Renault, Volvo e Cma-Cgm, che darà vita a modelli analoghi a marchio della stessa Flexis e di Renault Trucks. Attesi sul mercato a partire dal secondo semestre 2026, Trafic, Goelette ed Estafette sono stati esposti ancora come modelli a grandezza naturale, ma la descrizione delle loro e delle modalità di commercializzazione s'è arricchita di nuovi dettagli. Autonomie e capacità. L'architettura con impianto elettrico da 800 volt e batterie al nichel-manganese-cobalto da 450 km d'autonomia dichiarata, o al litio-ferro-fosfato da 350 km massimi di raggio d'azione, permette fra l'altro, sempre secondo la Renault, la ricarica dal 15 all'80% in meno di 20 minuti, per alimentare il motore da 150 kW e 345 Nm condiviso da tutti e tre i modelli. Pur essendo una piattaforma nativa elettrica, la base del furgone Trafic (5,1 o 5,8 metri cubi di capacità ottenute con due passi a parità di altezza del tetto), del pianale Goelette (a cabina normale o doppia a sei posti, allestibile con sovrastrutture fino a 15 m3) e del furgone per corrieri Estafette (solo in versione lunga e con 9,2 m3 di vano merci attraversabile dal conducente, grazie all'altezza esterna di 2,6 metri) è predisposta per altri tipi di alimentazioni. Non solo le fuel cell a idrogeno, ma anche un powertrain diesel: una flessibilità non solo di software, quindi, ma anche di hardware, che permetterà, per esempio, di dare un erede al Trafic a gasolio dell'attuale generazione, superando anche la sfida rappresentata dal fatto che, mentre i tre modelli E-Tech appena presentati sono a motore e trazione posteriori, il futuro medio diesel reclamerebbe la classica impostazione tutt'avanti. Nessun limite di sviluppo. Le possibilità di aggiornamento continuo dei software, garantite dalla capacità di calcolo della piattaforma, avranno risvolti positivi sulla possibilità dei tre nuovi modelli di rimanere competitivi più a lungo e, come suggerisce Alessandro De Rinaldis, direttore di prodotto della nuova famiglia di modelli, di accrescerne la longevità e di poter dare luogo a contratti di leasing e noleggio di durata maggiore. Sempre secondo De Rinaldis, nemmeno l'elevato livello di specializzazione dell'Estafette rappresenta un limite a futuri sviluppi: quando lo si presenta ai clienti o agli allestitori, ispira creatività e ulteriori proposte di configurazione. Per questo non escludiamo, in prospettiva, una variante pianale con cabina, aperta a ricevere sovrastrutture diverse. Nello stesso tempo, le dimensioni e la capacità dello step in van si avvicinano sì a quelle di un Master, ma con presupposti di utilizzo dello spazio diversi: una porzione dello spazio dell'Estafette è riservata agli spostamenti dell'operatore, prosegue De Rinaldis, in parte riguadagnata grazie all'assenza della porta laterale scorrevole. Un layout che, replicato su un Master, costerebbe di più. Un buon indizio per ragionare sul possibile prezzo del nuovo modello, del quale ancora la Casa francese non ha parlato, ma che, alla presentazione di Flexis, il ceo di Renault, Luca De Meo aveva ipotizzato del 30% superiore a quello di un Trafic attuale.
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