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Dazi - Aumenta il dissenso per le politiche di Trump

4 Ruote - Apr 07,2025
I dazi di Donald Trump stanno scatenando il panico nei mercati finanziari, sollevando le critiche di economisti, manager, finanzieri, banchieri e perfino di una parte consistente dei consumatori americani. Sono soprattutto i costruttori di auto a dover affrontare, non senza difficoltà, una questione che sta generando un vero e proprio caos organizzativo.  "I dazi sono una medicina". "A volte bisogna prendere delle medicine per risolvere qualcosa", insiste il presidente statunitense all'indomani di un weekend "golfistico" in Florida. I partner commerciali "si stanno sedendo al tavolo" e "vogliono parlare", aggiunge Trump, secondo il quale i dazi sono ''una medicina necessaria" che sta funzionando. A tal proposito, Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, ha parlato di "50 Paesi che stanno infiammando le linee della Casa Bianca" per chiedere l'avvio di appositi negoziati. Chi siano questi Paesi non si sa: si parla di un Vietnam disposto a singlare un accordo ad ampio spettro per evitare la mazzata del 50%, mentre Taiwan ha già escluso l'introduzione di ritorsioni. Inoltre, Trump ha sostenuto di aver parlato con molti europei, asiatici, in tutto il mondo: tanno morendo dalla voglia di fare accordi".Segnali di dissenso. Intanto, Elon Musk, numero uno della Tesla e responsabile del dipartimento Doge, ha lanciato un messaggio distensivo agli europei: "Spero che gli Usa e l'Europa riescano a realizzare una partnership molto stretta, c'è già un'alleanza ma spero sia più stretta e forte", ha detto il miliardario. "E riguardo ai dazi ci sposteremo in una situazione di zero dazi nel futuro, verso una zona di libero scambio la mia speranza". I tempi, però, non solo per nulla maturi visto quanto affermato dal segretario al Commercio, Howard Lutnick: "I dazi rimarranno sicuramente in vigore per giorni e settimane. Il presidente deve resettare il commercio globale". Detto questo, non tutti alla Casa Bianca condividono le nuove politiche protezionistiche. Lo dimostrano le voci sulle imminenti dimissioni di una figura apicale per l'amministrazione come il segretario al Tesoro, Scott Bessent. Inoltre, girano voci sempre più insistenti di incontri tra lo stesso Trump e i suo maggiori finanziatori. Grandi manager avrebbero avuto degli incontri con lo stesso Trump per "riportarlo alla ragione" e convincerlo a un dietrofront su un guerra commerciale globale che rischia di causare perdite mai viste prima. E poi stanno iniziando a svegliarsi anche gli stessi americani, come dimostrato dalle migliaia di persone scese in strada in numerose città per protestare contro le politiche della Casa Bianca. In breve, i dazi stanno creando uno "tsunami" anche all'interno degli Usa. Le reazioni delle Case auto. In un contesto sempre più caotico, le Case automobilistiche si trovano tra l'incudine e il martello e con la necessità di approntare delle risposte ai crescenti timori di una profonda recessione. Dopo la Ford, anche Stellantis ha deciso di estendere ai clienti (fino al 30 aprile) i programmi promozionali riservati ai suoi dipendenti su buona parte dei veicoli model year 2024 offerti negli Usa. L'obiettivo è smaltire le scorte in vista di un rincaro dei prezzi che potrebbe accrescere l'inventario e causare problemi ai bilanci nel bel mezzo di una fase recessiva per l'economia americana. Non solo. Stellantis e Ford sembrano stiano cercando di sfruttare una crescente propensione degli statunitensi ad anticipapre i propri acquisti: lo dimostrano i reportage su file chilometriche ai negozi di consumatori impauriti di non poter più acquistare a prezzi bassi abbigliamento, calzature o altri beni di conforto. In ogni caso, il segnale lanciato dai due costruttori non è positivo: secondo alcuni osservatori, l'iniziativa ricorda una campagna promozionale lanciata dalla General Motors subito dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 per sostenere le vendite, nel bel mezzo di un'economia in fase di forte contrazione. Un'altra mossa di Stellantis dice molto sul caos generato da Trump: il gruppo, infatti, ha fermato temporaneamente alcune produzioni in Canada e Messico. Non è il solo. Anche la Nissan ha deciso per uno stop agli ordini per modelli assemblati in una sua fabbrica messicana, mentre la Jaguar Land Rover ha sospeso tutte le esportazioni verso gli Stati Uniti.Timori per i prezzi. A preoccupare di più sono i possibili aumenti dei listini. Secondo la maggior parte degli analisti, i prezzi sono destinati ad aumentare dai 5 mila ai 10 mila dollari a veicolo. A tal proposito, la Volkswagen ha già avvisato i suoi concessionari statunitensi dell'intenzione di introdurre una sorta di sovrapprezzo sui veicoli importati negli Stati Uniti dal Messico o dall'Europa. La Ineos, invece ha già annunciato un aumento del 4,9% sul Grenadier e dell'11% sul pick-up Quartermaster. Hyundai e Genesis hanno confermato le attuali tabelle, anche se il responsabile del Nord America, Randy Parker, non ha escluso un loro aumento. Kia non ha ancora preso una decisione, ma ha sottolineato la sua "flessibilità e rapidità" nell'adeguarsi a un contesto operativo in rapida evoluzione. La filiale nordamericana di Toyota, invece, intende aiutare i produttori locali di componentistica per coprire l'aumento dei costi causato dalle nuove tariffe doganali. 
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Regno Unito - Deroghe per le ibride ed esenzioni: il governo allenta il "mandato Zev"

4 Ruote - Apr 07,2025
Il Regno Unito annuncia un allentamento del cosiddetto "mandato Zev", il pacchetto di norme che impone l'addio alla vendita di auto endotermiche a partire dal 2030, nonché una serie di iniziative per sostenere l'industria nel percorso verso la mobilità elettrica.Nuove misure. Secondo quanto deciso dal governo Starmer, il mandato sarà modificato per agevolare la transizione delle Case alla produzione di Bev: il phase-out endotermico viene confermato per il 2030 ma, al contempo, si introducono una deroga fino al 2035 per le ibride e l'esenzione totale per piccoli produttori come McLaren e Aston Martin. Inoltre, saranno allentate anche le pressioni sul settore, concedendo ai costruttori "maggiore libertà sulle modalità di raggiungimento dell'obiettivo" delle zero emissioni e, soprattutto, flessibilità sul fronte del calcolo delle emissioni e dei crediti. Il governo ha anche annunciato una serie di misure che saranno inserite in un vero e proprio piano di strategia industriale per sostenere l'intera economia britannica: le linee guida saranno definite nelle prossime settimane, ma già oggi sono stati promessi ulteriori stimoli alla domanda di elettriche che andranno ad aggiungersi ai 2,3 miliardi di sterline a disposizione da tempo per promuovere la produzione di veicoli a zero emissioni, la realizzazione di infrastutture di ricarica e il sostegno ai lavoratori nella fase di transizione. Inoltre, Londra ha in programma di introdurre "sgravi fiscali per centinaia di milioni di sterline per aiutare le persone a passare ai veicoli elettrici".I motivi. La decisione del governo Starmer soddisfa alcune delle istanze del settore, ma soprattutto concretizza l'invito, rivolto da diversi politici europei a Bruxelles, a rivedere il Green Deal alla luce delle ripercussioni del neo protezionismo americano. Lo ammette lo stesso Starmer, pur non citando esplicitamente le conseguenze delle nuove tariffe doganali introdotte dalla Casa Bianca: "Il commercio globale - afferma il premier britannico - è in piena trasformazione, quindi dobbiamo procedere con una maggior rapidità nel rimodellare la nostra economia e il nostro Paese".
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Hankook - I Ventus evo alla frusta con Cupra Terramar e BMW M5 Touring

4 Ruote - Apr 07,2025
Un test per mettere alla frusta i nuovi pneumatici Ventus evo della Hankook. Lo abbiamo condotto nel centro prove del gruppo d'ingegneria globale Segula Technologies di Rodgau, in Germania. Lì, tra un'infinità di percorsi studiati appositamente, è possibile replicare ogni tipo di situazione cui può andare incontro un veicolo durante la marcia. Così abbiamo stressato a fondo le gomme del produttore coreano, verificandone tenuta e rumorosità, assistendo anche a dimostrazioni per provarne il limitato grado di usura. I Ventus evo, nella versione estiva, si sono dimostrati in grado di soddisfare senza problemi e in tutta sicurezza le esigenze della guida di tutti i giorni e di una guida più sportiveggiante, ove consentito. Montati su una Cupra Terramar, nella versione appositamente studiata per le Suv, li abbiamo testati tra derapate, slalom e frenate secche, anche sul bagnato. Con una BMW M5 Touring ci siamo lanciati su un anello di 4,8 km per constatarne la resa alle alte velocità, osservandone poi il comportamento anche su una BMW M135i e perfino su una Pontiac Firebird Trans-Am, nei panni della celebre KITT, protagonista della serie TV anni 80 Supercar. Sviluppati con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, i Ventus evo hanno un disegno che include ampi solchi di drenaggio e consentono un'efficace evacuazione dell'acqua, riducendo significativamente il rischio di aquaplaning. Inoltre, grazie alla distribuzione del contenuto di silice nel composto del battistrada, l'area di contatto ottimizzata e i blocchi di profilo particolarmente rigidi garantiscono la giusta stabilità in curva e riducono lo spazio di frenata sulle superfici scivolose. Nonostante ciò, queste gomme si distinguono anche per la bassa resistenza al rotolamento che contribuisce a ridurre il consumo di carburante e, rispetto al modello precedente, vantano un aumento della resa chilometrica del 32%. Utilizzati già da diversi costruttori come primo equipaggiamento sulle loro vetture, includendo la gamma specifica per le Suv, i Ventus evo sono disponibili in 94 misure differenti, da 17 a 23 pollici, larghezze da 205 a 325 mm e indici di velocità da V a (Y).
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Pneumatici - Firestone Vanhawk 2 Winter Evo: precorre i tempi

4 Ruote - Apr 07,2025
Può sembrare strano l'annuncio di un nuovo prodotto invernale a un paio di mesi dall'inizio dell'estate. Ma, soprattutto quando si tratta di flotte, la pianificazione è fondamentale. Ed è questo il caso, parlando del nuovo Firestone Vanhawk 2 Winter Evo, un nuovo prodotto destinato ai furgoni, inclusi quelli elettrici. Come i prodotti più recenti del marchio del gruppo Bridgestone, utilizza la tecnologia Enliten, un insieme di soluzioni che puntano a ridurre il consumo di carburante (o l'energia elettrica, nel caso dei veicoli a batteria) e ad aumentare la resa chilometrica. Sotto entrambi questi aspetti, stando ai dati del costruttore, il nuovo pneumatico migliora rispetto al suo predecessore, il Firestone Vanhawk 2 Winter: parliamo di un vantaggio del 10% in termini di chilometri percorsi con un treno di gomme e di una riduzione della resistenza al rotolamento del 5%. Accontenta (quasi) tutti. Per ottenere questi risultati i progettisti hanno lavorato sia sul disegno battistrada sia sulle mescole, queste ultime più resistenti all'abrasione. Al tempo stesso il nuovo Firestone Vanhawk 2 Winter Evo migliora anche del 10% gli spazi di frenata sul bagnato rispetto al suo predecessore, sempre stando ai test interni del costruttore. Per quanto riguarda le prestazioni invernali, oltre alla marcatura M+S, è presente quella 3PMSF, che certifica il superamento di severi test su neve. Sviluppato e testato in Italia, il nuovo Vanhawk 2 Winter Evo offre una gamma di misure già piuttosto estesa (da 15 a 17 pollici) e copre il 93% delle richieste nel campo dei furgoni.
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Ford Pro - Ford Pro, la transizione assistita dai dati

4 Ruote - Apr 07,2025
Nell'era delle piattaforme adattabili a veicoli di diversi segmenti è ancora possibile trovare modelli dello stesso marchio e addirittura di taglie confinanti, o quasi coincidenti, che tuttavia non condividono architettura e organi di movimento. il caso dei Transit Courier e Transit Connect di Ford Pro: 4 metri di lunghezza il primo, 4,5 o 4,85 metri il secondo, per volumi di carico rispettivamente di 2,9, 3,1 e 3,7 metri cubi. Due fratelli di taglia molto vicina (XS e S, per usare i codici dell'abbigliamento) finora disponibili con motori diesel o a benzina, il cui percorso di elettrificazione, pianificato fin dal lancio lo scorso, riflette scelte diverse. Il più compatto, che nasce su una piattaforma di proprietà, punta dritto all'elettrico puro dando vita all'eTransit Courier: motore sincrono a magneti permanenti da 100 kW-136 CV e 200 Nm, batteria da 43 kWh netti e, nelle dichiarazioni della Casa, autonomia fino a 293 chilometri. Il Transit Connect Plug-in, sviluppato sull'architettura Mqb della Volkswagen a partire dal Caddy, sceglie invece l'ibrido a ricarica esterna: un'unità 4 cilindri turbobenzina di 1.5 litri e una elettrica sincrona, ciascuna con una potenza di 85 kW-116 CV, per complessivi 115 kW-150 CV e 350 Nm di coppia; la batteria è in questo caso da 19,7 kWh e dovrebbe permettere di percorrere 119 km prima dell'accensione del propulsore a combustione interna, per un totale, sempre dichiarato, di 650 km. Dati che verificheremo nel corso di una prossima prova su strada, accanto al comportamento su strada e alle caratteristiche di carico dei due fratelli. Nel frattempo, le loro taglie estremamente ravvicinate, a fronte di powertrain diversi, possono far sorgere la domanda: elettrico (Bev) o plug-in (Phev)? Il punto di pareggio. Ancora una volta, la risposta definitiva verrà dall'incrocio fra le nostre rilevazioni e i costi di acquisizione e di esercizio dei due veicoli. Intanto, la parola va ai dati provenienti dall'ecosistema telematico della Ford che, analizzando i dati di utilizzo di migliaia di suoi veicoli (equipaggiati con modem fin dal 2019), permette alcune considerazioni interessanti. Il costo per i rifornimenti dell'eTransit Courier in servizio presso alcuni clienti tedeschi si rivelerebbe vantaggioso rispetto a quello del Courier diesel già a partire da percorrenze giornaliere di 40 km, non solo con ricariche a tariffa business ma anche domestica. Già a 120 km, la spesa annua del Bev si attesta, secondo la Ford, poco sopra i mille euro ricorrendo a ricariche aziendali, sfiora i 2.000 nel caso delle ricariche domestiche e punta verso i 3.000 per il Courier a gasolio. Assodato che il Connect Phev si rivolge ad applicazioni in parte diverse, anche nel suo caso il vantaggio rispetto alla corrispondente versione diesel arriverebbe rapidamente: restando sui 120 km giornalieri, nel funzionamento ibrido con ricariche a tariffe business, il costo annuo fra elettricità e benzina è sui 1.500 euro e sale a circa 2.000 euro con ricariche domestiche, risultando più contenuto sia rispetto ai quasi 2.750 euro del 2.0 diesel da 102 cavalli, sia agli oltre 3.000 dello stesso Phev nel caso lo si guidi a batteria scarica, utilizzando solo la benzina. Marcatura ravvicinata. Queste elaborazioni sono possibili anche grazie alla ramificazione dell'ecosistema Ford Telematics, che non fa differenze di origine e all'interno del quale Courier e Connect sono fratelli a tutti gli effetti. La rete di servizi tecnologici, finanziari e assicurativi di Ford Pro permette non solo di tenere sotto controllo i dati di consumo, accedendo per esempio alla consulenza E-Switch sulle possibilità di transizione della flotta verso l'elettrificazione, ma di monitorare in generale la produttività dei mezzi, grazie alla condivisione costante delle informazioni fra l'utilizzatore del veicolo, il costruttore e la sua rete di servizio. Un apparato che si irrobustisce costantemente, come testimonia il modem 5G al debutto sul nuovo eTransit ad autonomia aumentata (402 km massimi dichiarati), con batteria da 89 kWh netti e potenza di ricarica accresciuta da 11 a 22 kW in corrente alternata e da 115 a 150 kW in corrente continua. Ma anche il servizio Ford Pro Charging, che consiglia la strategia di ricarica più vantaggiosa, e le tecnologie di localizzazione e diagnostica finalizzate all'invio dei veicoli più idonei alla missione, alla registrazione delle prestazioni del conducente e ovviamente alla riduzione dei fermi in funzione del massimo utilizzo del mezzo. Un set di dati a supporto anche dell'attività delle officine mobili Ford Pro, ormai in grado di effettuare il 70% degli interventi di manutenzione e assistenza, con una percentuale ancora più alta per i veicoli elettrici. E una qualità di informazioni che, secondo Ford Pro, ha la sua origine proprio nell'installazione in fabbrica, a cura dello stesso costruttore, dell'hardware di raccolta dei dati.
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Toyota GR Corolla - Lultimo test drive di Akio Toyoda

4 Ruote - Apr 07,2025
A pochi giorni dal weekend di Formula Drift di Long Beach, la Toyota ha pubblicato le prime immagini della nuova GR Corolla attualmente in fase di sviluppo presso la divisione Gazoo Racing. Stando a quanto riferisce la Casa giapponese, l'auto verrà messa a punto per l'ultimo test drive di Akio Toyoda. Ancora più aggressiva. Le immagini mostrano alcune delle novità in arrivo, ancorché nascoste dalle camuffature sulla carrozzeria, come le prese d'aria dietro i parafanghi anteriori e quelle sul cofano, ma soprattutto il grande spoiler posteriore. Al momento non abbiamo altre informazioni in merito alle specifiche tecniche dell'auto, ma ci aspettiamo un incremento di potenza e di coppia. Ulteriori aggiornamenti arriveranno solo il prossimo autunno.
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F.1, GP Giappone - Verstappen domina davanti alle McLaren

4 Ruote - Apr 06,2025
Non ha avuto rivali: Max Verstappen ha vinto il Gran Premio del Giappone per la quarta volta consecutiva, regalando al binomio Red Bull - Honda un'ultima vittoria casalinga che resterà negli annali di questo sport. L'olandese ha costruito questa vittoria con quella qualifica perfetta di ieri che gli ha consentito di partire davanti alle due McLaren e di restarci oggi, grazie a un passo gara molto simile a quello di Norris e Piastri.Le parole del vincitore. " stata dura, le due McLaren mi hanno spinto molto ed è stato divertente", ha detto Max alla fine della gara. "Sono davvero felice. Questo fine settimana era iniziato in salita, ma non ci siamo arresi e abbiamo migliorato la vettura. Partendo dalla pole, sapevamo che potevamo vincere la corsa. Abbiamo lavorato molto bene". Commentando la quarta vittoria consecutiva a Suzuka, Max ha aggiunto: "Suzuka significa molto per me e questa era l'ultima gara insieme a Honda in Giappone. Questo è il concedo perfetto". Dopo la terza gara, gli unici punti in classifica sono ancora quelli di Max, visto che Tsunoda - qui al debutto con la Red Bull - non è andato oltre la dodicesima posizione. "Non c'è motivazione migliore della vittoria e Verstappen è un signor motivatore. Ha fatto la gara a tavoletta, senza risparmiarsi. La nostra priorità? Il campionato piloti, perché per il costruttori sarà complicato".Doppio podio per la McLaren. Il team porta a casa punti pesanti per la classifica costruttori, ma dai papaya - almeno all'inizio del weekend - ci si aspettava un passo decisamente differente e più dominante. La gara ci ha invece raccontato una storia diversa, perché sorpassare a Suzuka resta complicato. "Credo di aver perso ieri. Max ha fatto una buona gara, senza errori. stata una gara piatta, non potevamo fare nulla per poter superare Max". L'unico episodio che ha regalato un sussulto ai tifosi è stato il quasi contatto tra i due all'uscita dei box: "Un incidente di gara", minimizza Lando. "Max è l'ultima persona da cui mi aspetto che mi lasci spazio. Questo weekend si è meritato il successo". Oscar Piastri, che aveva mostrato un passo leggermente migliore del compagno id squadra, si è dovuto accontentare della terza posizione: "Oggi il passo era davvero buono, ma la qualifica è stata determinante. Devo provare a partire davanti per sfruttare al meglio il nostro ritmo".Il resto della Top 10. Una gara piatta anche per la Scuderia Ferrari: Charles Leclerc è riuscito a tagliare il traguardo al quarto posto. In certi momenti della gara, la SF-25 del monegasco sembrava avere il passo delle McLaren, ma alla fine il distacco di Charles è stato di 16 secondi, 29 quelli di Hamilton che ha chiuso settimo. Tra le due Rosse di Maranello troviamo le due Mercedes di George Russell e di Andrea Kimi Antonelli. La gara del bolognese è stata da incorniciare: durante i vari pit-stop, si è ritrovato in testa (ed è ora il più giovane in assoluto ad averlo fatto) e ha anche piazzato il giro più veloce della gara che è anche il nuovo record della pista, strappato a Hamilton per soli 17 millesimi. Gara da applausi anche per Isack Hadjar che porta a casa i primi punti della carriera in Formula 1. Chiudono la Top 10 Alexander Albon con la Williams e Oliver Bearman con la Haas.Deluso Tsunoda. L'idolo di casa, al debutto con la Red Bull a Suzuka, è certamente stato meno spento di Lawson al volante della RB21, ma non ha comunque brillato. Il giapponese ha concluso la gara in dodicesima posizione, rimediando un gap di 58 secondi dal più blasonato compagno di squadra. Le sue dichiarazioni bellicose - diceva di puntare al podio - all'inizio del weekend, sono state ampiamente ridimensionate. Ancora opaco Liam Lawson che perde il confronto con Hadjar alla Racing Bulls, almeno in questa prima occasione. Liam ha tagliato il traguardo diciassettesimo, doppiato di un giro.La classifica completa del GP a Suzuka >>
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F.1, GP Giappone - Verstappen, che pole a Suzuka!

4 Ruote - Apr 05,2025
Max Verstappen ha conquistato una sorprendente pole position nelle qualifiche del Gran Premio del Giappone, balzando al comando negli ultimi istanti della sessione, strappando la prima posizione a Norris per appena 12 millesimi di secondo. L'olandese mette in bacheca la sua pole numero 41 in carriera e l'esultanza via radio ha lasciato intendere quanto di suo ci fosse in quel giro fantastico.Un giro fantastico. Dopo che Piastri e Norris avevano dominato rispettivamente Q1 e Q2, sembrava che la McLaren potesse confermare la propria superiorità anche nel decisivo shootout finale della Q3. Ma nell'ultimo tentativo disponibile, Norris era riuscito a scalare la vetta con un giro quasi perfetto, pensando di aver ormai sigillato la pole. Ma proprio in quel momento è arrivata la zampata del campione del mondo in carica: Max ha fermato il cronometro sull' 1:26.983, lasciando tutti senza parole. Sì, sono sorpreso, ha ammesso candidamente Verstappen alle interviste. In ogni sessione siamo riusciti a migliorare un po'. Poi, nell'ultimo giro, ho dato tutto. Guidare una Formula 1 su questa pista è una cosa folle. Tornare in pole qui è davvero un momento speciale per noi. Domani sarà dura, ma intanto mi godo il momento, ha concluso.Papaya spiazzati. La McLaren, che sembrava destinata a monopolizzare la prima fila, continua a sorridere conscia delle grandi possibilità alla portata domani. Lando Norris ha detto: Sono contento, complimenti a Max, ha fatto davvero un ottimo lavoro. Bisogna riconoscere quando qualcuno fa un giro perfetto come quello che ha fatto lui oggi. Io ho tirato fuori tutto dalla macchina, ma i distacchi sono piccoli. stato un buon giro, ma non abbastanza per stare davanti. Eravamo al limite delle nostre possibilità, oggi semplicemente non ne avevamo di più. Oscar Piastri ha fatto eco al compagno di squadra, aggiungendo: Mi sono sentito bene per gran parte delle qualifiche, specialmente all'inizio della Q3: quello è stato un ottimo giro. Nell'ultimo tentativo però non sono riuscito a mettere tutto insieme come avrei voluto. Ho lasciato qualcosa sul tracciato, quindi ci riproveremo domani. Penso che abbiamo un buon passo gara, gli altri non sono così lontani come si potrebbe pensare. Credo che abbiamo ancora un'ottima macchina per domani e saremo in lotta per la vittoria.Il resto della Top 10. Dietro al terzetto di testa si è posizionato Charles Leclerc con la Ferrari, davanti alla Mercedes di George Russell, rallentato da un errore nel suo ultimo giro veloce. Subito dietro, in sesta posizione, il compagno di squadra Kimi Antonelli, seguito dal debuttante Isack Hadjar, autore di una prestazione convincente con la Racing Bulls: nonostante i problemi incontrati durante la sessione con le cinture di sicurezza, è riuscito ad agguantare la settima posizione. Lewis Hamilton non è riuscito a trovare la prestazione perfetta con la sua Ferrari, classificandosi solo ottavo, precedendo la Williams di Alexander Albon e la Haas di Ollie Bearman, quest'ultimo al suo miglior risultato stagionale in qualifica.Storie interessanti per Netflix. La vera sorpresa è arrivata durante la Q2, con Yuki Tsunoda eliminato in quindicesima posizione nella sua prima sessione di qualifiche al volante della Red Bull. Il caso curioso è che si è piazzato alle spalle di Liam Lawson, quattordicesimo con la Racing Bulls. Tra gli esclusi illustri dalla Q3 anche Pierre Gasly (Alpine, 11), Carlos Sainz (Williams, 12) sotto investigazione per un potenziale impeding ai danni di Hamilton, e Fernando Alonso (Aston Martin, 13). Nella Q1, i problemi maggiori li ha avuti Jack Doohan, che non ha saputo reagire alle difficoltà avute già nel weekend, chiudendo penultimo davanti soltanto a Lance Stroll (Aston Martin), protagonista di un'uscita di pista.La classifica completa delle Qualifiche a Suzuka >>
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Auto elettriche - Le alternative alla Tesla Model Y

4 Ruote - Apr 05,2025
Dopo aver portato la Model Y sul tetto del mondo nel 2023 non solo come auto elettrica più venduta, ma come best seller assoluta , la Tesla sta attraversando un periodo piuttosto complicato, con produzione e consegne in calo (anche se non in Italia, dove la Casa americana ha appena segnato un +51,3%). Le ragioni di questa crisi sono diverse, ma tra queste c'è sicuramente il sempre più ingombrante e controverso ruolo politico di Elon Musk, responsabile del Doge all'interno dell'amministrazione Trump. Se siete tra coloro che stanno valutando se acquistare o meno la Suv elettrica della Tesla, se le polemiche e le proteste di queste ultime settimane vi stanno facendo cambiare idea, ecco una selezione di modelli tra i tanti disponibili sul mercato che per ragioni diverse (prezzo, dimensioni, abitabilità o prestazioni) si avvicinano alla proposta della Casa americana: potete sfogliarli nella gallery qui sopra. Buona lettura!
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Volkswagen - Primo sguardo al nuovo Amarok

4 Ruote - Apr 04,2025
Presentando nuovi investimenti in Sud America, la Volkswagen ha diffuso un teaser della nuova generazione dell'Amarok. Il pickup arriverà nel 2027 e sarà dedicato espressamente al mercato locale con l'apporto della cinese Saic, seguendo la nuova strategia che prevede una focalizzazione sui risultati delle varie aree geografiche con prodotti su misura.Un progetto specifico per il mercato sudamericano. Il gruppo tedesco ha deciso di investire 580 milioni di dollari nello stabilimento argentino di Pacheco per progettare e produrre il nuovo Amarok dedicato al Sud America. Nel teaser è evidente il cambio di passo a livello stilistico: il pickup propone un frontale totalmente ridisegnato con una grande fascia Led centrale e due elementi diurni laterali, creando un'immagine diversa rispetto ai modelli Volkswagen visti fino a oggi. A Pacheco la Volkswagen ha costruito in 15 anni circa 770.000 esemplari della Amarok.  La Amarok sudamericana sarà sviluppata da Saic. L'attuale generazione della Amarok ha debuttato in Europa nel 2023 ed è frutto di una sinergia con la Ford, che ha messo a disposizione la piattaforma e le motorizzazioni del Ranger. Questo modello, prodotto in Sud Africa, proseguirà quindi la sua carriera commerciale, mentre la variante sudamericana avrà un destino totalmente indipendente: secondo quanto dichiarato dalla testata Clarin il progetto sarà seguito dal partner cinese Saic; mentre il design sarà curato dalla filiale brasiliana della Casa tedesca. Non è dato sapere per il momento quali saranno i powertrain disponibili, considerando anche l'esperienza di Saic in tema di elettrificazione. 
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Mobilize Duo - Il quadriciclo elettrico arriva nelle concessionarie Renault

4 Ruote - Apr 04,2025
La Renault ha aperto la commercializzazione del quadriciclo elettrico Mobilize Duo, presente da oggi nelle concessionarie della Casa francese, dove sarà anche possibile prenotare dei test drive. La gamma è composta da tre versioni, una delle quali guidabile dai 14 anni con patente AM. Per tutte è di serie l'airbag per il conducente. La gamma per l'Italia. Il modello d'attacco Duo 45 Neo è omologato L6e come quadriciclo leggero, mosso da un motore a 8 CV e con velocità limitata a 45 km/h, guidabile dai 14 anni con patente AM. Le versioni 80 Evo e 80 Pro sono invece omologate L7e, con motore da 16 CV e velocità limitata a 80 km/h, guidabili con patente da B1 in su. Per tutti, la batteria ha una capacità di 10,3 kWh, per un'autonomia dichiarata di 161 km. La versione Evo offre la connettività Bluetooth e sedili più confortevoli, mentre il Duo 80 Pro prevede il collegamento a internet integrato per la gestione delle flotte aziendali. Cinque i pacchetti colore: Iconic Orange, Exotic Green, Galactic Grey, Cosmic Blue e Chic Purple. A questi si aggiunge la possibilità di personalizzazione della variante Pro con la grafica della propria azienda. I prezzi e le offerte. Ecco i prezzi per il mercato italiano. In questa fase di lancio il Color Pack (450 euro) è compreso nel prezzo. Il Mobilize Duo accede anche agli incentivi statali per i quadricicli elettrici, con riduzioni del prezzo d'acquisto pari al 30%, e del 40% in caso di rottamazione di un ciclomotore o di un quadriciclo omologati fino a Euro 3.Mobilize Duo 45 Neo: 9.990 euro (6.853 euro con incentivi)Mobilize Duo 80 Evo: 12.500 euro (8.540 euro con incentivi)Mobilize Duo 80 Pro: 11.600 euroSono inoltre disponibili offerte di finanziamento in tre anni: nel caso del Duo 45 Neo, anticipo di 2.725 euro e rate mensili di 29 euro, con maxirata finale di 3.896 euro. Per il Duo 80 Evo l'anticipo è di 2.950, le rate da 49 euro e la maxirata finale di 5.375 euro. Le offerte sono valide fino a fine giugno.
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BYD - Operativo il sesto mercantile: si chiama Xi'an

4 Ruote - Apr 04,2025
Prosegue ormai senza sosta l'ampliamento della flotta di mercantili della BYD: il sesto cargo dell'azienda di Shenzhen ha mollato gli ormeggi per la prima volta, entrando così nella sua piena operatività. La flotta. La nuova nave ro-ro (roll-on/roll-off) della BYD si chiama Xi'an, in onore dell'omonimo capoluogo della provincia dello Shaanxi dove il colosso cinese ha una delle sue maggiori fabbriche. Del resto, tutte le imbarcazioni hanno un nome legato a una città cinese che ospita  attività della BYD. L'unica eccezione riguarda la prima, la Explorer No.1, che ha iniziato i suoi viaggi marittimi nel mese di gennaio del 2024 ed è in grado di trasportare fino a 7 mila vetture, la stessa capacità di carico della Hefei, la prima ad avere la BYD come armatore (la gestione della Explorer NO.1 è affidata, invece, alla Zodiac Maritime), e della Changzhou. La Hefei ha effettuato il suo viaggio inaugurale il 7 gennaio di quest'anno, ma è stata preceduta di pochi giorni dalla Changzhou. Negli ultimi mesi sono quindi entrate in servizio la Shenzhen e Changsha, entrambe con una capacità di 9.200 veicoli. Della Xi'an non si hanno dettagli sulla dimensione della stiva, ma la BYD, nell'annunciare la sua entrata in funzione, ha pubblicato una sua foto al fianco proprio della Shenzhen: le due navi sono simili e quindi la capacità di carico non dovrebbe differire di molto. Crescita e risparmi. La flotta è comunque destinata a essere ulteriormente ampliata con il varo di altri due cargo entro l'inizio dell'anno prossimo. Per il costruttore cinese, le navi sono necessarie per garantire una "rapida consegna dei prodotti BYD" e per sostenere un'espansione all'estero ormai in rapida accelerazione. Per il 2025, l'azienda si è posta l'obiettivo di accrescere le vendite dai circa 4,23 milioni del 2024 ad almeno 5,5 milioni, di cui più di 800 mila al di fuori della Cina, contro i 417 mila dell'anno scorso). Un aspetto è, però, ancor più importante: la flotta, essendo gestita direttamente dalla BYD e non da terze parti, consentirà anche di ridurre i costi di trasporto di 800-1.000 dollari rispetto ai noli medi degli ultimi mesi. Secondo alcune stime elaborate sulla base di un volume delle esportazioni pari a 500 mila veicoli, la BYD potrebbe risparmiare ogni anno circa 1,4 miliardi di dollari solo sugli oneri legati ai trasporti marittimi. 
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Dazi - Pechino alza barriere contro Trump, Meloni: "No all'allarmismo"

4 Ruote - Apr 04,2025
Le "tariffe doganali reciproche" annunciate da Donald Trump hanno ormai aperto le porte a qualsiasi tipo di reazione ai massimi vertici delle cancellerie dei principali partner commerciali degli Stati Uniti. Dopo il Canada, è la Cina a reagire, dando così seguito alla promessa di una pronta risposta alla guerra commerciale scatenata dall'inquilino della Casa Bianca. Pechino, infatti, ha deciso di imporre, a partire dal 10 aprile prossimo, "dazi reciproci" su tutti beni statunitensi importati in Cina. L'aliquota sarà del 34%, la stessa (o quasi) annunciata da Trump pochi giorni fa. Infatti, il nuovo dazio statunitense si aggiunge a quello del 20% già da tempo in vigore e introdotto, in due fasi successive, per contrastare il traffico di fentanyl. Quindi, le esportazioni cinesi verso gli Usa sono gravate da dazi per un totale del 54%. Il ricorso. Pechino, oltre alle sue tariffe, ha deciso di alzare l'asticella dello scontro, annunciando un ricorso all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). "Le pratiche commerciali degli Stati Uniti non sono in linea con le norme del commercio internazionale, minano seriamente i legittimi diritti e interessi della Cina e sono una tipica dimostrazione di bullismo unilaterale", ha affermato la Commissione per le tariffe doganali del Consiglio di Stato. Non solo. Pechino ha anche aggiunto 11 imprese statunitensi nella sua "lista delle entità inaffidabili", ha imposto controlli più severi sulle esportazioni di altre 16 aziende presenti in Cina e ha avviato un'indagine anti-dumping su alcuni dispositivi medici importati dagli Usa e dall'India. Insomma, Trump ha dato la scossa a un vera e propria escalation, che sta alimentando crescenti preoccupazioni. Lo dimostra il crollo generalizzato delle borse europee, appesantite dai timori per una recessione economica ormai dietro l'angolo.  Le speranze europee. A tal proposito non vanno trascurate le parole del commissario Ue all'Economia, Valdis Dombrovskis, che in un'intervista a Repubblica ha citato "stime del Fondo monetario internazionale, secondo cui a medio termine il Pil globale scenderà del 7%". " come perdere il Pil complessivo della Germania e della Francia. L'impatto negativo è evidente", ha aggiunto Dombrovskis, che ha poi cercato di fornire delle rassicurazioni durante un evento a Riga: "L'economia europea si sta dimostrando resiliente di fronte a shock economici consecutivi" come il Covid e la guerra della Russia in Ucraina e "ci aspettiamo che la crescita economica dell'Ue continui: l'anno scorso abbiamo avuto una crescita complessiva dell'1%" e "quest'anno ci aspettiamo una crescita leggermente più rapida". Rassicurazioni analoghe sono arrivate anche da Giorgia Meloni. "Sono ovviamente preoccupata, è un problema che va risolto. Non ne farei la catastrofe che sto ascoltando in questi giorni, che mi preoccupa paradossalmente più del fatto in sé. Parliamo di un mercato importante, quello Usa, che vale circa il 10% della nostra esportazione. Non smetteremo di esportare negli Usa, ma attenzione all'allarmismo che sto vedendo in queste ore", ha affermato il presidente del consiglio, replicando le affermazioni del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, sulla necessità di fermare il Green deal. "Dobbiamo lavorare sulla competitività delle nostre imprese. Sappiamo che c'è il settore auto colpito dai dazi in maniera importante, quindi forse dovremmo ragionare sul sospendere le norme del Green Deal relative al settore dell'automotive. C'è poi un tema aperto rispetto al patto di stabilità, c'è una norma che si chiama clausola generale di salvaguardia, forse dovremmo fare una valutazione ulteriore su come è stato indicato il patto di stabilità", ha affermato Meloni. 
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Cina - Changan e Dongfeng in trattative avanzate per la fusione

4 Ruote - Apr 04,2025
Sono sempre più concrete le possibilità di una fusione tra due dei maggiori costruttori cinesi: nascerebbe così un nuovo colosso automobilistico con una produzione annuale di oltre 5 milioni di veicoli. Dopo le indiscrezioni di alcune settimane fa, spuntano nuovi rumor e a lanciarli non è un media locale, ma nientemeno che il New York Times. Dongfeng Motor e Changan Automobile, scrive l'autorevole testata americana, sono in trattative avanzate per definire i dettagli della loro aggregazione e hanno già informato delle loro intenzioni i partner esteri: Ford, Honda e Nissan. Le pressioni di Pechino. Le nuove indiscrezioni arrivano a circa due mesi dai comunicati con cui le due aziende hanno annunciato la decisione dei rispettivi azionisti di controllo di valutare una revisione degli assetti azionari che potrebbe determinare delle modifiche alla struttura proprietaria. Le due comunicazioni, sostanzialmente analoghe nella forma e nella sostanza, hanno alimentato le speculazioni e le attese su un'operazione fortemente auspica dalle autorità di Pechino. Del resto, la catena di controllo sia della Dongfeng, che della Changan porta fino alla Sasac (State-owned Assets Supervision and Administration Commission), una commissione speciale sotto diretta supervisione del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese, ossia il governo centrale. E Pechino ha tutta l'intenzione di sfoltire l'enorme pletora di costruttori e marchi attivi in Cina, anche per ridurre i rischi associati a una fortissima sovracapacità produttiva. Generalmente il tasso di utilizzo minimo affinché una fabbrica automobilistica sia redditizia deve essere del 60/80%: in alcuni casi, soprattutto europei, deve salire anche al 100% per garantire la sopravvivenza di uno stabilimento di assemblaggio. Ebbene, secondo dati di AlixPartners citati dal New York Times, l'anno scorso le fabbriche di Dongfeng hanno visto il tasso attestarsi al 48% e quelle di Changan al 47%. Pechino spera ora che l'aggregazione spinga la nuova società a chiudere impianti e ad avviare una ristrutturazione che ponga le basi per una maggior penetrazione nell'elettrico. Non a caso, Gou Ping, vicedirettore della Sasac, ha di recente parlato della necessità di "attuare una ristrutturazione strategica delle imprese automobilistiche statali" e di concentrarsi sulle auto a batteria. 
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Coyote - Arriva la nuova app con navigazione e autovelox

4 Ruote - Apr 04,2025
un'evoluzione della specie. Arrivato ai vent'anni, Coyote, il dispositivo per evitare il flash degli autovelox, si reinventa con una nuova app (la prima risale al 2009). D'altronde siamo nell'era di CarPlay e Android Auto, del mirroring dal telefono allo schermo dell'auto, e così sia il dispositivo fisico sia il download delle applicazioni direttamente nell'infotainment della vettura si avviano verso la pensione (anche se per ora restano disponibili).Tutto più chiaro. Secondo Coyote, le app gratuite che usiamo per la navigazione e per la segnalazione di traffico e altri eventi stradali, autovelox inclusi, non sono del tutto affidabili: i percorsi, sostengono, sono spesso tracciati tenendo conto degli inserzionisti pubblicitari, mentre i dati sugli eventi possono derivare da fonti non accreditate. Così l'azienda risponde all'assalto dei concorrenti con un profondo restyling che presenta diversi punti di forza, primo fra tutti gli avvisi relativi alla presenza di autovelox, ora più visibili e udibili. Due modalità. La modalità Esperto, una delle due disponibili, mostra tutti gli eventi nel raggio di 30 chilometri. Una strada illuminata evidenzia graficamente l'avvicinarsi al rilevatore di velocità, mentre gli allarmi si intensificano progressivamente nel caso si stia andando troppo forte, così da evitare eventuali multe dovute alla mancanza di attenzione. C'è poi una seconda modalità, Mappa, che mostra la navigazione e, sulla sinistra, presenta una barra di scorrimento che evidenzia l'approssimarsi di eventuali eventi, dalle code ai lavori in corso, passando ovviamente per gli autovelox.In abbonamento. Già disponibile sia su Android che su iOS, il servizio offerto dall'app è in abbonamento e costa 7,99 euro al mese (o 65,99 euro all'anno). Il prezzo sale a 10,99 euro mensili (o 78,99 euro all'anno) per chi desidera anche la compatibilità con Android Auto o CarPlay. Per chi invece possiede auto un po' più datate, rimane disponibile il Coyote Mini, un piccolo dispositivo fisico con display da 3,5 pollici, che costa 149,99 euro, a cui va aggiunto il costo dell'abbonamento: 12,99 euro al mese per un anno di sottoscrizione, 9,99 euro al mese per due anni, oppure 144 euro all'anno se si sceglie il pagamento in un'unica soluzione.
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Pneumatici estivi - il momento del cambio gomme

4 Ruote - Apr 04,2025
Come ogni anno, arriva il momento di sostituire le gomme invernali con quelle estive. Salvo indicazioni locali, emanate dagli enti proprietari delle strade con apposite ordinanze relative ai tratti gestiti, il termine entro il quale scade l'obbligo di montare gomme invernali è il 15 aprile: da questa data c'è tempo un mese, fino al 15 maggio, per montare quelle adatte alla stagione calda.Nessun obbligo, ma... Si può continuare a viaggiare con i pneumatici invernali, quelli contrassegnati dal simbolo del fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna, a patto che la misura sia riportata sulla carta di circolazione della vettura e il codice di velocità abbia un valore pari o superiore a quelli indicati sul libretto. Entro il 15 maggio è quindi obbligatorio sostituire le gomme invernali con indice di velocità inferiore a quello riportato sulla carta di circolazione e, comunque, mai inferiore alla lettera Q (che corrisponde a una velocità massima di 160 km/h). Montare gomme estive è soprattutto una questione di sicurezza. La mescola più dura garantisce una migliore tenuta sull'asfalto caldo e spazi di frenata più contenuti, tanto su asciutto quanto su bagnato, oltre a una minore resistenza al rotolamento (che riduce i consumi). Le quattro stagioni valgono sempre. Chi monta gomme all season, che offrono un compromesso tra le caratteristiche dei pneumatici invernali e di quelli estivi, può continuare a utilizzarle senza doversi preoccupare delle scadenze di legge. I pneumatici all season, come quelli invernali, sono contraddistinti dalla sigla M+S (mud+snow, fango e neve), e possono essere utilizzati per tutto l'anno su ogni tipo di strada e condizione atmosferica, sempre a patto che abbiano il codice di velocità appropriato. Qui trovate la nostra guida alla lettura delle sigle sui fianchi dei pneumatici.Le multe. In generale, chi viaggia con pneumatici con misure non conformi a quanto indicato sulla carta di circolazione, rischia una multa ai sensi 78 del Codice della strada, che riguarda le modifiche relative alle caratteristiche costruttive o funzionali dei veicol, e che prevede una sanzione tra i 430 e i 1.731 euro, a cui si aggiunge il ritiro della carta di circolazione dell'auto. Questo vale anche per chi, dopo il 15 maggio (e fino al 15 ottobre), utilizza gomme invernali (o all season)  con codice di velocità inferiore a quanto prescritto sulla carta di circolazione, anche se uguale o maggiore a Q. Per maggiori informazioni vi rimandiamo allo speciale dedicato al cambio gomme estive.
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Mercato italiano - Le dieci auto a benzina più vendute a marzo

4 Ruote - Apr 04,2025
Con una quota di mercato del 31,1%, a marzo del 2024 quasi un'auto nuova su tre era a benzina. Dopo dodici mesi la percentuale si è assottigliata, arrivando al 26,7% (26,5% da inizio anno) dell'ultimo mese. Una contrazione legata soprattutto alla sempre più ampia offerta di modelli ibridi, mild e full, che sul mercato complessivo hanno raggiunto una quota del 45%. Resta il fatto che le auto a benzina vengono ancora scelte da più di un automobilista su quattro: ecco i dieci modelli più venduti in Italia negli ultimi trenta giorni.
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Milano Design Week - Appuntamento con la Lancia Appia Zagato GTE

4 Ruote - Apr 04,2025
Durante il Fuorisalone 2025, nei giorni della Milano Design Week, sarà possibile visitare lo spazio del Design Garage di via Scaldasole, in zona Navigli, allestito dal designer Benedetto Camerana e dal Museo dell'Automobile di Torino, con la collaborazione di Ferreri Costruzioni. Capolavoro di design. In questo spazio sarà esposta una Lancia Appia GTE Zagato color grigio metallizzato del 1961, simbolo della più eccellente produzione industriale torinese e del miglior stile milanese. Presentata al Salone di Torino del 1956, l'auto è la versione sportiva della Appia con carrozzeria coupé, prodotta dal 1956 al 1963. La versione GTE (Gran Turismo Esportazione) è stata realizzata in tre serie, con il 1.0 quattro cilindri a V portato dai 53 CV originali a 60 CV, per consentire all'auto a raggiungere i 150 km/h di velocità massima. L'esemplare esposto arriva dalla collezione Mauto, dono di Maria Viveros in ricordo del padre, il dott. Domenico Viveros.
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Honda Prelude - Svelati gli interni della coupé ibrida

4 Ruote - Apr 04,2025
La Honda ha mostrato per la prima volta gli interni della nuova Prelude. La coupé sportiva, che vedremo sul mercato europeo nel 2026, adotterà l'innovativo powertrain ibrido con trasmissione S Shift+ che simula una cambiata tradizionale. Come la Civic, più della Civic. Osservando le immagini ufficiali non si può fare a meno di notare il forte legame tra gli interni della Prelude e quello della Civic (le due vetture, infatti, condivideranno la piattaforma): l'impostazione di base è la medesima, con lo schermo dell'infotainment ben separato dalla plancia e la strumentazione digitale davanti al guidatore, mentre sono diverse le bocchette di areazione e il comando della trasmissione. La Honda ha deciso di puntare alle finiture per dare ulteriore personalità alla Prelude, scegliendo il bianco e il blu per i rivestimenti di pelle. Un cenno anche al bagagliaio, accessibile dal grande portellone: mette in risalto lo spazio molto ridotto previsto dietro ai sedili anteriori, anche se per il momento la capacità del vano e gli altri dettagli tecnici sulle misure totali dell'auto non sono stati resi noti.
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McLaren - Una nuova vita per Woking

4 Ruote - Apr 04,2025
La McLaren ha un nuovo proprietario, una nuova struttura operativa e manageriale e, soprattutto, un nuovo partner tecnologico. L'azienda di Woking, nella contea inglese del Surrey, è passata ufficialmente sotto il controllo del veicolo di investimenti di Abu Dhabi, CYVN Holdings, che ha anche acquisito una partecipazione di minoranza nella scuderia di Formula Uno, McLaren Racing.Tutto nuovo. L'operazione, che rappresenta solo il primo passo di una strategia di rilancio e risanamento del costruttore inglese, prevede la creazione di una nuova holding di controllo, la McLaren Group Holdings: sarà responsabile non solo della McLaren Automotive, ma anche della startup inglese Forseven, finora l'investimento di riferimento per il veicolo mediorientale. In sostanza, le due aziende si fondono sotto la McLaren Group Holdings, che, a sua volta, sarà titolare delle azioni della McLaren Racing e proprietaria della neo-costituita McLaren Licensing. Inoltre, la McLaren Automotive beneficerà dell'investimento effettuato dalla CYVN nella cinese Nio per accedere a tecnologie di elettrificazione, mentre la Forseven porta in dote le innovazioni sviluppate dalla consociata Gordon Murray Technologies, acquisita sempre da CYVN Holdings nel 2023.Le strategie. In poche parole nasce un nuovo gruppo automobilistico, che sarà guidata da Nick Collins: attualmente ricopre l'incarico di amministratore delegato di Forseven, ma assumerà analogo incarico al vertice della McLaren Group Holdings, affiancando il presidente Jassem Mohamed Bu Ataba Al Zaabi, numero uno della CYVN. Tra l'altro, il nuovo proprietario di Woking ha già le idee chiare sui prossimi passi da compiere: entro fine anno, infatti, saranno annunciati i dettagli di una strategia che prevede l'ampliamento dell'attuale gamma McLaren a "nuove categorie di prodotto". Prima, però, sarà avviato un piano di ristrutturazione che andrà di pari passo con un processo di integrazione strutturale della durata di sei mesi. "Abbiamo una strategia chiara per realizzare la nostra visione e ci muoveremo a un ritmo incredibile per farlo. Dobbiamo ottimizzare le operazioni, garantire l'efficienza e rimodellare la nuova organizzazione integrata, in modo da poter far crescere il nostro portafoglio di auto, migliorare l'esperienza dei clienti e continuare a rafforzare le nostre relazioni globali con fornitori e concessionari", ha spiegato Collins.  
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