Dazi - Trump alleggerisce limpatto sui costruttori statunitensi
Donald Trump ha deciso di venire incontro alle richieste dei costruttori americani, alleggerendo l'impatto dei dazi sulle loro attività. In particolare, il presidente degli Stati Uniti firmerà un ordine esecutivo per evitare un accumulo delle tariffe: le Case continueranno a pagare le aliquote del 25% per l'importazione di veicoli assemblati all'estero, ma saranno esentate dal pagamento di altre tariffe, tra cui quelle sui componenti, l'acciaio e l'alluminio. L'ordine. L'alleggerimento, che rappresenta l'ennesima retromarcia del tycoon, coincide con una visita dello stesso Trump a Detroit e segue settimane di incontri quasi quotidiani con i dirigenti del settore automobilistico, da tempo in pressing sulla Casa Bianca per ottenere deroghe ed esenzioni che evitino l'impatto dei dazi sulle loro catene di approvvigionamento. Tra l'altro, le modifiche al regime doganale introdotto il 2 aprile scorso saranno retroattive e pertanto le Case otterranno dei rimborsi per le somme finora sostenute. Inoltre, la Casa Bianca, per dare tempo a costruttori e fornitori di adeguarsi alle nuove aliquote e di trasferire attività produttive negli Stati Uniti, intende apportare modifiche anche ai dazi sulle componenti estere, che entreranno in vigore il 3 maggio: chi produce e vende negli Usa potrà ottenere un rimborso fino al 3,75% del valore della vettura.La deroga. Inoltre, come ha spiegato il segretario al Commercio, Howard Lutnick, le auto assemblate negli Stati Uniti con almeno l'85% di componenti americani saranno esentate dai relativi dazi. Lutnick ha precisato che i produttori avranno due anni di tempo per rafforzare la catena di fornitura interna, come concordato dopo consultazioni dirette con il settore automobilistico. Infatti, l'ordine esecutivo definirà un piano triennale che suddivide le diverse fasi delle tariffe e stabilisce una loro graduale eliminazione man mano che le Case automobilistiche trasferiranno le produzioni negli Stati Uniti. I costruttori riceveranno un'esenzione pari al 15% del prezzo delle automobili per il primo anno e del 10% per il secondo anno, mentre nel terzo l'esenzione sarà eliminata.
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Aston Martin - DBX S, oltre la 707
Aston Martin alza ulteriormente l'asticella nel mondo delle super Suv presentando la DBX S, che si pone all'apice della gamma con una motorizzazione ancora più potente rispetto alla DBX707 aggiornata nel 2024. Gli ordini si apriranno entro breve tempo a prezzi ancora da definire, mentre le consegne sono fissate per l'ultimo trimestre dell'anno. 727 CV e 310 km/h. La nuova DBX S adotta il V8 4.0 biturbo in una inedita variante da 727 CV e 900 Nm di coppia massima abbinato alla trazione integrale a ripartizione variabile e al cambio automatico a nove marce privo di convertitore. Per raggiungere questo risultato sono state introdotte nuove turbine derivate dalla Valhalla, mentre altre modifiche agli elementi interni e alla gestione elettronica hanno permesso di rendere più aggressiva l'erogazione, soprattutto agli alti regimi. Di conseguenza, è stata rivista anche la messa a punto della trasmissione nelle modalità di guida Sport e Sport+ e del servosterzo, mentre assetto e impianto frenante carboceramico sono quelli già introdotti sull'ultima variante della DBX707. La S è capace di toccare i 100 km/h da ferma in 3,3 secondi, mentre la velocità massima è pari a 310 km/h. Aria sportiva. La S è riconoscibile rispetto alle altre DBX grazie al nuovo design del frontale e della coda. All'anteriore troviamo una mascherina nera di nuova concezione, sostituibile in opzione con quella in compositi ispirata alla DBS 770 Ultimate. Lo splitter frontale, le minigonne e il diffusore posteriore sono stati ridisegnati. Altre modifiche riguardano i loghi S (inseriti anche sulle fiancate con la tipica finitura in metallo con profilo di colore rosso) e gli scarichi, ridisegnati con un nuova disposizione verticale delle due coppie di terminali e disponibili con finitura lucida oppure opaca. Gli interni sono caratterizzati dai loghi S e dalle specifiche finiture interne, tra cui spicca il motivo a spina di pesce inserito nella parte centrale dei sedili sportivi rivestiti di Alcantara e pelle semi-anilina e nel rivestimento del tetto (per la variante in carbonio). Volendo può dimagrire. Attraverso pacchetti opzionali, la massa totale della DBX S può essere ridotta: si può scegliere tra le appendici aerodinamiche di carbonio, la mascherina di compositi, i cerchi in magnesio da 23" e il tetto di carbonio di quasi 3 metri quadrati, che impatta anche sul bilanciamento della dinamica del veicolo e richiede di rinunciare alle barre laterali. Tra le personalizzazioni disponibili sono previste tre livree con grafiche nelle tinte Rosso Corsa Red, Trophy Silver e Podium Green; e comunque, il reparto Q By Aston Martin è in grado di assecondare qualunque desiderio dei clienti più esigenti.
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Smart #1 - Debuttano gli accessori Brabus
La Smart segue il percorso avviato con la #3 e rende disponibile in Italia il catalogo accessori ad hoc per la #1 Brabus. Senza intervenire sul powertrain da 428 CV e 400 km di autonomia, il marchio di Bottrop offre ai clienti la possibilità di rendere ancora più aggressivo e unico il proprio esemplare. Assetto, aerodinamica e finiture. Il catalogo Brabus comprende l'assetto ribassato di 35 mm, lo spoiler anteriore, i deflettori laterali, il diffusore posteriore, i cerchi Monoblock Z da 19" (e la variante da 21" in corso di omologazione) con logo smaltato su fondo nero. L'abitacolo, invece, può essere personalizzato aggiungendo i tappetini con il logo Brabus, i battitacco in alluminio retroilluminato e la pedaliera sportiva. I componenti sono ordinabili singolarmente o come kit completo. Per l'assetto è prevista l'annotazione a libretto.
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Modellini - La Ferrari 499P #83 che ha corso a Le Mans nel 2024
Il mercato del collezionismo ha le sue regole: se un modello è vincente, tutti puntano ad avere l'esemplare maggiormente titolato. Sono pochi i collezionisti che desiderano un modello arrivato secondo o squalificato. Una volta preso il primo, però, capita di voler ampliare la collezione, magari per completare il team: quello della AF Corse, in questo caso. Non è arrivata in fondo. Molto spesso sono le aziende che chiedono alle case costruttrici (qui Burago) di produrre serie limitate, così da poter offrire ai propri clienti un plus che, in questo caso, è la versione comprensiva di teca. Carmodel ci ha inviato il modellino della sport prototipi che ha corso la 24h di Le Mans del 2024 guidata dal trio Kubica, Shwartzman e Ye (ritirata dopo un incidente con la BMW M Hybrid V8). La gara è stata vinta dalla sorella in livrea rossa di Fuoco, Molina e Nielsen, con la vettura di Calado, Giovinazzi e Pier Guidi sul terzo gradino del podio. Riprodotta fedelmente. Oltre alla predominanza cromatica del colore modenese, questo modello offre proporzioni corrette e una linea molto fedele da qualunque lato la si osservi. Frontalmente offre due aspetti particolari, ossia la riproduzione dell'effetto carbonio e dei fari a Led (che per il loro disegno non sono semplicissimi da replicare). In coda i due alettoni sono perfettamente paralleli, mentre l'estrattore fa comprendere quanto lavoro aerodinamico sia servito per le vittorie ottenute. Tanti dettagli e decal. Le aperture delle porte sono precise, con buone tolleranze, e l'abitacolo offre i giusti dettagli per una scala 1:18. Infine, abbiamo trovato ben applicate le tantissime grafiche presenti, dagli sponsor ai nomi dei piloti, dalla personalizzazione degli pneumatici ai numeri di gara: un risultato niente affatto scontato, considerando la geometria di queste forme. Questo modello, di metallo, costa 99,90 euro.
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Regno Unito - Le Skoda si comprano anche su Amazon
La Skoda ha avviato una collaborazione con il colosso dell'e-commerce Amazon per l'apertura di uno showroom digitale, disponibile - per il momento - nel solo Regno Unito. Dal portale dedicato si può scoprire la gamma della Casa boema, verificare la disponibilità dei veicoli nelle vicinanze, confrontare i diversi modelli, simulare soluzioni di finanziamento e prenotare un test drive. Il servizio punta a integrare le offerte dei concessionari, senza dover passare al modello di vendita diretta: l'acquisto finale va infatti concluso presso gli showroom fisici. Si firma in concessionaria. Secondo i risultati di un'indagine condotta dalla filiale inglese della Skoda, il 47% dei potenziali acquirenti apprezza la possibilità di fare ricerche da casa, ma ben l'82% ritiene fondamentale poter interagire con un venditore e recarsi in concessionaria per vedere l'auto dal vivo; il 78% ritiene indispensabile un test drive. Il lancio di questa iniziativa avviene in concomitanza con la semifinale di Champions League tra Arsenal e PSG, che verrà trasmessa sul servizio di streaming video Amazon Prime.
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Citroën ë-C3 - I primi dettagli sulla variante da 20 mila euro
Autonomia ridotta, ma anche meno cavalli per un prezzo d'attacco appena al di sotto dei 20 mila euro. L'annunciata versione entry level della Citroën C3 elettrica è in arrivo, con il lancio che dovrebbe tenersi il prossimo giugno nei principali mercati europei: lo ha confermato il management della Casa del Double Chevron alla presentazione della nuova C5 Aircross. 30 kWh e 82 CV. La nuova variante della C3 Bev non sarà solo più economica, ma anche meno prestazionale. Il powertrain, che promette circa 200 km di autonomia, sfrutterà una batteria Lfp (litio-ferro-fosfato) da 30 kWh di capacità ed esprimerà una potenza di 82 cavalli, una trentina in meno rispetto alla ë-C3 già in commercio. Non cambia, invece, la punta massima di velocità, sempre limitata a 125 km/h: Puntiamo su un pubblico molto specifico, che fa un uso dell'auto elettrica in ambito prettamente urbano e per pochi chilometri al giorno, spiega Caroline Malléus, direttore del prodotto e della strategia di Citroën. Nulla dovrebbe variare, invece, sul fronte delle dotazioni, nonostante il prezzo più accessibile: Manterrà gli stessi livelli di equipaggiamento, ha aggiunto il ceo, Thierry Koskas.
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Blackout in Spagna - Niente hacker, la "colpa" sarebbe del fotovoltaico
Niente hacker, né maltempo: il vero "colpevole" del blackout in Spagna e Portogallo sarebbe la produzione solare. Il 28 aprile 2025 la penisola iberica è rimasta senza corrente, segnando il maggior blackout di sempre nella storia europea e causando gravi disagi anche ai costruttori di auto. Secondo Red Eléctrica, il gestore della rete spagnola, la causa principale è stata una perdita improvvisa di generazione elettrica, probabilmente da impianti fotovoltaici nel sud-ovest del Paese. In soli cinque minuti, la produzione solare è crollata da oltre 18 GW a 8 GW, destabilizzando la rete con milioni di persone al buio e trasporti e comunicazioni paralizzati. Riparliamo del solare. Smentite le prime ipotesi circa un cyberattacco o fenomeni meteorologici insoliti, questo evento ha evidenziato ancora una volta le vulnerabilità di una rete elettrica fortemente dipendente da fonti rinnovabili intermittenti, come il solare, soprattutto in assenza di adeguati sistemi di accumulo. Il blackout infatti ha riacceso in tutto il continente il dibattito sulla necessità di investire in tecnologie di accumulo energetico e di garantire una maggiore stabilità alla rete, in un contesto di transizione verso un mix energetico più sostenibile. Ritorno alla normalità. Ora la situazione si sta risolvendo: in Portogallo la rete è tornata stabile e in Spagna è stata ripristinata nel 99% del territorio. Nel dibattito politico spagnolo, però, sta andando all'attacco il Partido popular: l'opposizione chiede di ripensare al 2035 come anno di spegnimento del nucleare, che in Spagna pesa per il 19% della produzione elettrica.
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Ewiwa - A maggio sconti del 30% sulla ricarica ultraveloce
Ewiva lancia una promozione per il mese di maggio riducendo del 30% la tariffa di ricarica ultrarapida. Dal 1 al 31 del mese, gli utenti che pagheranno tramite carta o bancomat presso le colonnine abilitate potranno ricaricare a 0,65/kWh invece di 0,95/kWh. L'iniziativa è valida in tutte le stazioni dotate di sistema contactless, compatibili con circuiti Mastercard, Visa, VPay, Maestro, Apple Pay e Google Pay. In 400 stazioni. Joint venture tra Enel X e Gruppo Volkswagen, Ewiwa conta attualmente 400 stazioni con oltre 1.400 punti di ricarica in tutta Italia: l'obiettivo è arrivare a 3.000 punti in 750 siti, distribuiti tra le aree urbane e le principali arterie extraurbane.
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Usato - Febbraio conferma il trend positivo
Il mese di febbraio conferma il trend positivo del mercato dell'auto usata: secondo le elaborazioni dell'Unrae, i trasferimenti di proprietà sono stati 480.622, per una crescita dell'1,5% rispetto a un anno fa. Il miglioramento mensile, il sesto di fila, è dovuto tanto ai passaggi netti (+0,1%) quanto alle minivolture (+3,4%). Il primo bimestre si chiude così con 946.956 contratti, il 2,5% in più sul pari periodo del 2024, ma l'1,4% in meno sul 2019.Domina sempre il diesel. Fra le motorizzazioni conferma il primato il diesel, nonostante un continuo calo del suo peso sui trasferimenti netti: la quota mensile è al 42,7%, 2,9 punti percentuali in meno rispetto a un anno fa, mentre le auto a benzina cedono mezzo punto al 38,5%. Al terzo posto si piazzano le ibride, con il 9,4% (7% a febbraio 2024); seguono le Gpl al 5,1% e le auto a metano al 2%. Elettriche e plug-in salgono, rispettivamente, all'1% e all'1,2%. Quanto ai contraenti, gli scambi tra privati e aziende rimangono largamente predominanti, con il 57,1% di tutti i passaggi, mentre scendono al 38,7% quelli da operatore a cliente finale e rimangono stabili al 3,4% gli scambi provenienti da autoimmatricolazioni e allop 0,8% quelli provenienti dal noleggio. L'analisi per regione conferma inalterato il podio: prima la Lombardia, al 16,2%, seconda la regione Lazio, al 9,6%, terza la Campania, al 9,1%, mentre la Sicilia, con l'8,2%, sorpassa in quarta posizione il Veneto, che con l'8,1% scende al quinto posto. Migliora l'anzianità. A febbraio la quota dei trasferimenti netti di vetture con oltre 10 anni di anzianità scende al 47,3%, 1,2 punti in meno rispetto a febbraio 2024. La fascia da 4 a 6 anni vale l'11,8% (-1,2 punti), quella da 6 a 10 anni il 17,5% (+1 punto), da 2 e 4 anni il 12,2% (+0,8 punti), e da 1 a 2 anni il 4,5% (+0,5 punti). Le vetture fino a 1 anno pesano il 6,7% (+0,1 punti). Nel complesso, i trasferimenti di vetture fino a 4 anni di anzianità coprono il 23,4% del mercato, 1,4 punti percentuali in più rispetto a febbraio 2024,Le minivolture. Quanto ai passaggi ai concessionari in attesa della vendita, le diesel confermano la leadership, anche se calano di ben 6 punti al 44,1%. Le auto a benzina guadagnano 0,6 punti al 32,4%. Il Gpl recupera 1 decimale al 5,6%, il metano cala al 2%. In sostenuta crescita le auto ibride, al 12,8%. Le ibride plug-in e le elettriche pure si posizionano rispettivamente all'1,8% e all'1,2%. In termini di anzianità, si contrae la quota delle vetture con più di 10 anni, al 35,5% (-2,7 punti). Stesso calo per la fascia da 4 a 6 anni, al 12,6%. Cedono mezzo punto le auto da 6 a 10 anni (19,4%), mentre registrano una crescita sostenuta quelle da 2 a 4 anni (17,3%) e quelle fino a 1 anno, al 9,6%. In aumento anche la fascia da 1 a 2 anni, al 5,6% (+1,1 punti).
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Telo MT1 - Il pick-up elettrico che si ispira alle kei car
La startup americana Telo, con sede in California, ha costruito i primi prototipi dell'MT1, un pick-up elettrico dalle dimensioni ridotte, ispirato alle kei car giapponesi, pensato per chi cerca un mezzo da lavoro versatile e compatto, in grado di affrontare senza preoccupazioni viaggi più lunghi del normale. I dati tecnici. Lungo poco meno di una Mini (386 cm da un paraurti all'altro), l'MT1 è largo 185 cm e alto 168. Il cassone ha una lunghezza che oscilla dai 152 ai 243 cm con l'antina posteriore aperta, una larghezza di 142 cm e una sponda di 46 cm. I powertrain disponibili sono due: a motore singolo da 300 CV, per un'accelerazione da 0 a 60 mph (96 km/h) in 4,5 secondi, oppure dual motor da 500 CV e trazione integrale, con uno 0-60 coperto in 3,5 secondi. La capacità di carico varia dai 770 ai 900 kg in base al modello, mentre quella di traino è di circa tre tonnellate. Due i tagli di batteria: la più grande, montata sulla versione a quattro ruote motrici, ha una capacità di ben 106 kWh, per un'autonomia dichiarata di 350 miglia, pari a 563 km. La versione a due ruote motrici ha accumulatori più piccoli e un'autonomia dichiarata di 260 miglia (418 km). I prezzi. Il pick-up può già essere configurato e preordinato con un anticipo di 152 dollari, anche se non c'è una data di arrivo sul mercato. La versione 2WD parte da 41.520 dollari, mentre quella 4WD parte da 46.019 dollari. I prezzi non tengono conto degli incentivi federali, pari a 7.500 dollari. Le sfide per l'MT1. Il futuro dell'MT1 è tutto da scoprire: da un lato, le startup di auto elettriche non hanno vita facile (vedi i recenti casi di Fisker, ma anche Canoo e Nikola), e la Telo deve anche mettere in regola il suo pick-up con le severe normative di sicurezza americane. D'altro canto, la congiuntura economica e il periodo storico potrebbero essere quelli giusti: costruito negli Stati Uniti, il veicolo non avrebbe problemi di dazi e potrebbe godere degli incentivi all'acquisto. Rimane in tutto questo la grande incognita di un veicolo dalle dimensioni così compatte: se da noi mercato e Case sembrano pronti alle kei car, negli Usa gli automobilisti hanno sempre amato le auto enormi.
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Porsche - Cina, elettriche, dazi: i bilanci vanno ko
La Porsche ha presentato una trimestrale in sofferenza a causa di diversi fattori negativi che hanno già prodotto degli effetti consistenti anche sulle prospettive annuali. La Casa di Zuffenhausen ha pagato, soprattutto, il rallentamento delle vendite di elettriche e le crescenti pressioni di mercato in Cina, dove le consegne sono diminuite del 42%, ma sta iniziando a sentire anche le ripercussioni dei dazi statunitensi. Risultati in forte calo. Partiamo dalla trimestrale. La Porsche, anche per colpa di un calo delle vendite del 7,9% a 71.470 veicoli, ha visto il fatturato totale scendere in un anno da 9,01 miliardi di euro a 8,86 miliardi. L'utile operativo, invece, è peggiorato del 41% circa a 0,76 miliardi, per un margine sui ricavi sceso sotto la soglia del 10% dopo svariati anni (dal 14,2% all'8,6%). In forte calo anche i profitti, diminuiti del 44% a 518 milioni, mentre i flussi di cassa delle attività operative sono scesi da 1,56 miliardi a 950 milioni. "I risultati aziendali sono stati influenzati dalle continue sfide economiche e politiche", ha spiegato l'azienda tedesca, sottolineando anche l'impatto di alcune iniziative sul fronte delle attività industriali e del prodotto per migliorare la redditività nel breve e nel medio termine, che hanno comportato "spese straordinarie" per 200 milioni di euro. L'allarme sugli utili. Come se non bastasse, la Porsche ha anche lanciato un profit warning sull'intero esercizio 2025. A causa di "effetti straordinari", sono state tagliate diverse previsioni. Per esempio, il fatturato è atteso tra 37 e 38 miliardi di euro e non più tra 39 e 40 miliardi, mentre il margine operativo è visto tra il 6,5% e l'8,5%, a fronte del precedente intervallo tra il 10% e il 12%. Non solo. Il rallentamento delle vendite di elettriche (Porsche punta sempre a un mix di Bev sui volumi globali del 20-22%, nonostante il 26% raggiunto nel primo trimestre) ha spinto i vertici a riorganizzare le attività nelle batterie: i programmi di espansione della produzione della controllata Cellforce non saranno più "attuati in modo autonomo", bensì in collaborazione con terze parti. "Di conseguenza, e a causa degli impatti negativi di altre attività legate alle batterie, l'ammontare complessivo delle spese straordinarie per l'esercizio 2025 aumenterà da 800 milioni a 1,3 miliardi di euro, con un conseguente impatto sui risultati", hanno spiegato da Zuffenhausen, sottolineando anche gli effetti delle condizioni geopolitiche sulla gestione degli approvvigionamenti, degli oneri aggiuntivi relativi ai fornitori e dei dazi statunitensi. A tal proposito, l'azienda ritiene non sia possibile fornire indicazioni dettagliate e "attendibili" sulle conseguenze delle nuove tariffe doganali sull'intero esercizio, ma avverte che la loro introduzione ha già prodotto degli effetti sfavorevoli per i mesi di aprile e maggio.
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Mazda - Un brevetto per una roadster elettrica?
L'attuale generazione della Mazda MX-5 (ND) è arrivata sul mercato all'inizio del 2015, aggiornata nel 2019 e all'inizio dello scorso anno. In questi giorni, poi, è sbarcato nelle concessionarie il MY2025, che introduce in gamma gli allestimenti speciali Kazari e Homura. La prossima serie, che potrebbe essere presentata già nel 2026, manterrà i cilindri nel cofano, ma questo non vuol dire che la Casa giapponese non stia preparando un futuro elettrico per la sua sportiva a due posti. E se non per lei, per un'altra roadster. Il brevetto. Lo scorso ottobre la Mazda ha depositato presso l'US Patent Office il brevetto numero 20250115111, pubblicato solo all'inizio di aprile e chiamato semplicemente Electric Automobile. Nel documento, la Casa giapponese ipotizza la struttura di una vettura elettrica che garantisca un'ottimale distribuzione dei pesi al suo interno, in particolare per quanto riguarda la posizione delle batterie, in grado di ridurre al minimo il rollio nelle manovre ad alta velocità. Una Bev a pezzettini. Dai disegni si ipotizza una collocazione degli accumulatori in diversi punti dell'auto e non in un unico blocco sotto il pianale: sono previste celle anche sotto il sedile del conducente, nella zona delle gambe, per bilanciare il peso di chi guida. Per lo stesso motivo il motore è pensato per essere alloggiato in maniera longitudinale, vicino alle sedute (dove nelle auto tradizionali c'è il tunnel della trasmissione) e collegato al differenziale delle ruote posteriori. Le soluzioni proposte nel brevetto sottolineano una volta di più l'attenzione quasi maniacale degli ingegneri giapponesi per la dinamica di guida. Le immagini sono eloquenti. Il testo che accompagna la documentazione e molti dei disegni presenti fanno riferimento a soluzioni generiche che possono essere applicate a numerose varianti di carrozzeria. Alcuni bozzetti invece richiamano esplicitamente le forme di una sportiva compatta come la Mazda MX-5. comunque importante ricordare che le aziende depositano brevetti in continuazione, molte volte solo per tutelarsi dalla concorrenza, e moltissimi rimangono lettera morta. Un'eventuale Miata elettrica, ammesso che venga mai costruita, è ancora lontana.
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Volvo - Utili giù, al via un nuovo piano di ristrutturazione
La Volvo ha deciso di avviare un nuovo piano di tagli ai costi dopo aver registrato un calo della redditività nel primo trimestre: la Casa svedese ha annunciato l'avvio di un programma di efficientamento che prevede diverse misure e vale ben 18 miliardi di corone svedesi (l'equivalente di 1,64 miliardi di euro al cambio attuale).Risparmi. Le varie iniziative, che hanno l'obiettivo di "salvaguardare la redditività e l'efficienza strutturale" e di compensare gli effetti negativi dei "venti contrari esterni", saranno implementate nei prossimi due anni e porteranno a un taglio dei costi variabili per 3 miliardi di corone e delle spese indirette per ulteriori 5 miliardi. Inoltre, saranno attuate misure per ridurre il capitale circolante e le spese in conto capitale per un totale di 10 miliardi. In pratica, la Volvo ha deciso di tagliare ulteriormente gli investimenti dopo averli già ridotti nei mesi scorsi. Il piano determinerà nuovi esuberi, ma per ora non ci sono dettagli sull'entità dei tagli a una forza lavoro già sottoposta a una forte riduzione. Contesto avverso. Come detto, il nuovo piano di ristrutturazione è stato varato dopo un primo trimestre negativo per i conti aziendali. La Volvo ha citato il calo delle vendite in scia alle iniziative di riduzione delle scorte pianificate nel quarto trimestre dello scorso anno, il contesto valutario avverso, "l'attuale turbolenza mondiale e un contesto esterno difficile per l'industria automobilistica". Infatti, secondo il nuovo amministratore delegato Hkan Samuelsson, il comparto "si trova nel bel mezzo di un periodo molto difficile, con sfide mai viste prima". I numeri. Il pessimismo del management è rafforzato dai numeri del primo trimestre e dalle previsioni sul prossimo futuro. Il calo delle vendite (-6% e 172.219 unità) è stato esacerbato dai cambi sfavorevoli e pertanto il fatturato è sceso del 12% a 82,9 miliardi di corone. Inoltre, l'utile operativo è peggiorato da 4,7 miliardi a 1,9 miliardi, per un'incidenza sui ricavi passata dal 7,2% al 2,3%, mentre l'utile netto è crollato del 73% a 1 miliardo. Infine, le attività operative hanno bruciato cassa per 2 miliardi. Quanto al futuro, il management ha deciso di non fornire previsioni finanziarie sia per il 2025, sia per il 2026. D'altro canto, l'anno corrente "sarà impegnativo e di transizione" alla luce delle "incertezze sugli sviluppi macroeconomici, geopolitici e di mercato", delle "condizioni di mercato sempre più difficili", del calo dei volumi, della crescente "pressione sui prezzi" e dell'effetto dei dazi Usa.
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Monopattini elettrici - Lultimo miglio delle Case automobilistiche
Traffico, e non solo: oggi la città è una sfida quotidiana per chi deve spostarsi, per lavoro, commissioni o svago. Ecco perché più di qualcuno si sta dotando di un monopattino elettrico da riporre nel bagagliaio della propria auto: un ottimo espediente, o meglio un "tender", per muoversi con meno stress. Si tratta del cosiddetto "ultimo miglio": si parcheggia in zone periferiche e si raggiunge la posizione desiderata grazie alla micromobilità. Nelle schede qui sopra abbiamo raccolto la personale interpretazione di alcune Case automobilistiche, sempre più interessate a esplorare il settore.
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Pirelli - Decade il controllo cinese: scontro con Sinochem
Scontro in Pirelli tra il management e l'azionista cinese Sinochem. Tutto è partito dalla decisione del consiglio di amministrazione di approvare una relazione finanziaria comprensiva di un'informativa che recepisce una disposizione del governo italiano e stabilisce la decadenza del controllo in mano al colosso petrolchimico del Dragone, oggi titolare del 37% circa del capitale sociale (la Camfin, invece, detiene il 26,6% e opzioni per salire fino al 29,9%): "La relazione finanziaria, su proposta dall'amministratore delegato Andrea Casaluci, contiene l'informativa secondo cui, a seguito dell'emanazione del Dpcm Golden Power, è venuto meno il controllo di Marco Polo Italy (e, per l'effetto, di Sinochem) su Pirelli" ai sensi del principio contabile Ifrs 10. "Al contempo, Pirelli non risulta sottoposta al controllo di alcun soggetto".La controversia. La relazione, ossia il bilancio al 31 dicembre 2024 nella sua interezza, è stata oggetto di discussioni in seno al Cda ed è stata approvata solo a maggioranza: l'assenso è arrivato da 9 dei 15 membri, mentre hanno votato contro i rappresentanti di Sinochem, ossia il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian e Fan Xiaohua (Tang Grace si è, invece, astenuta). Nel comunicato, Pirelli ricorda come siano stati il collegio sindacale e il management a sollevare la questione della sussistenza del controllo in capo al gruppo Sinochem subito dopo l'esercizio del Golden Power da parte del governo Meloni. La decadenza di tale controllo è stata assunta anche in ottemperanza di un provvedimento della Consob, "che aveva rimandato al Cda una valutazione" in merito all'applicazione dell'Ifrs 10. "I consiglieri che hanno espresso voto contrario o l'astensione al bilancio hanno motivato il loro dissenso unicamente in ragione della dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli ai sensi del principio contabile non condividendone le relative motivazioni anche in considerazione del fatto che il patto parasociale fra Camfin e Cnrc/Mpi Italy è ancora in vigore e che pertanto, a loro parere, Cnrc/MPI Italy mantiene il controllo su Pirelli ai sensi dell'articolo 93 del Testo Unico della Finanza (Tuf)". Il peso degli Stati Uniti. La decadenza del controllo cinese, secondo la dirigenza, rappresenta anche un "primo passo, ma non risolutivo", per adeguare la governance societaria "ai vincoli normativi negli Usa". Gli Stati Uniti, ritenuti un "mercato chiave nel segmento dei pneumatici High Value e di sviluppo e diffusione della tecnologia Cyber Tyre", hanno introdotto numerosi paletti alla diffusione di tecnologie e prodotti di origine cinese, il che avrebbe potuto determinare conseguenze pesanti per l'offerta commerciale della Pirelli. Il management ha comunque ribadito l'intenzione di proseguire il "dialogo con i principali soci per allineare la governance alle normative americane, in particolare quella legata ai veicoli connessi, nell'interesse della società e di tutti i suoi stakeholder". Botta e risposta. Tuttavia, ora la priorità è gestire il duro confronto con la controparte cinese. Marco Polo Italy, infatti, ha diffuso un comunicato per esprimere "profondo disappunto e ferma opposizione" per una valutazione "non condivisibile anche considerato che il Dpcm in questione non include alcuna disposizione che privi Mpi del controllo su Pirelli, anzi lo presuppone". Tale posizione ha spinto l'azienda della Bicocca a una pronta replica in cui "respinge il contenuto" del comunicato della controparte "e conferma la correttezza delle analisi condotte dal management e approvate dal consiglio di amministrazione". Inoltre, la società milanese ricorda l'obbligo per il Cda di valutare la sussistenza del controllo a seguito del provvedimento della Consob e di darne conto prioprio nella relazione finanziaria, che sarà resa disponibile nella sua interezza il 30 aprile: "Va ricordato che il Cda ha votato quanto proposto dal management, che nel 2024 ha ottenuto i migliori risultati del settore Tyre", affermano ancora dalla Bicocca, sottolineando che "il Dpcm Golden Power ha definito una rete di misure complessivamente operanti a tutela dell'autonomia di Pirelli e del suo management. Management non nominato dall'azionista Sinochem e la cui autonomia e continuità sono a tutela della cultura industriale" della società. Insomma, tra i vertici e i cinesi si è aperto un fronte caldissimo che, molto probabilmente, produrrà ulteriori sviluppi il 12 giugno prossimo, quando è prevista l'assemblea generale degli azionisti per l'approvazione del bilancio e delle politiche di remunerazione e incentivazione del management. A tal proposito Mpi è stata chiara sulle sue intenzioni: la holding ha ricordato che "continua a detenere una percentuale rilevante per l'esercizio di un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria".
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Chery - Zhang: "Maserati? Aperti allopportunità di acquisire un marchio europeo"
Non escludiamo nulla: se si presentasse una buona opportunità la valuteremmo sicuramente. Risponde così Charlie Zhang, vicepresidente esecutivo del gruppo Chery, sulle voci di un interesse cinese per Maserati: un'ipotesi di fanta-industria? Forse. Ma il susseguirsi delle indiscrezioni, che proseguono ormai dall'anno scorso, fa pensare a qualcosa di più: I marchi europei sono importanti per noi e puntiamo da sempre ad ampliare la nostra presenza nella regione, vogliamo essere parte dell'industria locale, assicura il top manager. Lanceremo nuovi marchi con JLR: il riferimento a Freelander. Chery, però, non guarda al Vecchio continente concentrandosi solo su Modena e dintorni: gli obiettivi sono di più ampio respiro. E passano anche da Oltremanica. Il gruppo di Wuhu ha una collaborazione di lunga data con Jaguar Land Rover, per cui costruisce le auto destinate al mercato cinese (tanto che davanti alla sua sede sono esposte due auto dei marchi inglesi), e punta a saldare questo legame: Abbiamo una partnership positiva con JLR e Tata, che ci sta portando a sinergie anche sul design", dice Zhang. "In futuro la sinergia diventerà più stretta e ci porterà a lanciare insieme nuovi marchi e modelli per i mercati globali. Un riferimento che sembra indicare la già annunciata nascita del brand Freelander, creato proprio in collaborazione con i partner britannici. E che a questo punto potrebbe anche varcare i confini del Paese. Una piccola per Omoda & Jaecoo. Le case cinesi, tuttavia, non perdono di vista i segmenti chiave. Abbiamo presentato la Omoda 3 sottolinea Zhang, che segna l'ingresso in un segmento nuovo e lo fa con un linguaggio stilistico più affilato e una gamma che va dal termico all'elettrico, passando per ibrido full e plug-in. Per noi sarà fondamentale dal punto di vista dei volumi. Ma il cuore del mercato in Europa, e in particolare in Italia, resta il segmento B: per questo stiamo studiando un modello più piccolo, da quattro metri di lunghezza, destinato ai marchi Omoda e Jaecoo. Nel 2026 arriva iCaur. I due brand con cui il gruppo si è presentato da noi non rimarranno soli: nel 2026 è previsto il lancio di una terza proposta, quella di iCaur, dedicata a Suv dal design più fuoristradistico come il V23 presentato a Shanghai. Una strategia di moltiplicazione che appare artificiosa agli occhi europei e che potrebbe richiedere un notevole sforzo di diversificazione per i dealer. Ma Zhang spiega: Sviluppiamo tanti brand per realizzare linguaggi stilistici diversi e rispondere alle esigenze di un pubblico eterogeneo per età, capacità di spesa e mercati: in Europa ci sono 27 Paesi. L'Italia? Un buon Paese per fare auto. Se la guerra dei dazi, infine, suggerisce per adesso prudenza sulle ambizioni di sbarco in America (Zhang lascia comunque la porta aperta: Lo valuteremo in futuro), l'interesse per l'ampliamento della presenza nel Vecchio continente è forte: L'Italia è un buon Paese per produrre auto. Abbiamo già lavorato con Pininfarina e l'ultima volta che ho incontrato il ministro Urso gli ho detto che siamo interessati a esplorare nuove possibilità: tutto può essere sul tavolo. A partire, forse, dal centro stile a Torino di cui si è parlato negli ultimi mesi: Per noi, rappresenta ancora una buona opportunità.
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Citroën - C5 Aircross, spazio al confort
La Citroën introduce la seconda generazione della C5 Aircross. La Suv è stata sviluppata sulla piattaforma STLA Medium per accogliere le motorizzazioni elettrificate e abbraccia lo stile aggiornato del marchio, completando il totale rinnovamento della gamma. La Suv sarà commercializzata nella seconda metà dell'anno e presto saranno resi noti i prezzi di listino. Stile contemporaneo, spazio in aumento. Il design della nuova C5 Aircross è originale e caratterizzato da alcune particolarità: i gruppi ottici posteriori divisi in elementi sospesi, il tetto discendente verso la coda per ragioni aerodinamiche e il frontale differenziato tra versioni elettriche ed endotermiche con l'opzione dei nuovi fari Matrix Led. I cerchi fino a 20" rendono le fiancate particolarmente muscolose, inoltre sono presenti in varie zone della carrozzeria inserti in colore a contrasto. La nuova C5 Aircross è cresciuta di 150 mm in lunghezza (4,65 metri) e di 600 mm nel passo (2,78 metri) a favore dello spazio a bordo, paragonabile a quello della più grande C5 X. Infotainment verticale e tanto comfort. Gli interni, dove spiccano i sedili Advanced Comfort ventilati a regolazione elettrica con funzione massaggio, sono stati progettati all'insegna dello spazio: in particolare, il bagagliaio da 651 litri non vede variare la capacità in base ai powertrain adottati. La plancia è rivoluzionaria per Citroën perché prevede un grande elemento verticale inclinato al centro che integra l'infotainment Cascade Touchscreen con ChatGPT, il quale accoglie anche una fascia fissa per i comandi del climatizzatore e numerosi widget personalizzabili. Al guidatore invece è dedicato uno schermo per la strumentazione da 10", coadiuvato dall'head-up display. Nella console centrale è presente la piattaforma di ricarica wireless a 15 watt per due smartphone, mentre i sedili posteriori offrono la doppia regolazione in inclinazione dello schienale a 21 e 33 gradi. Ibrida, plug-in o elettrica, addio al diesel. La piattaforma modulare STLA Medium permette di introdurre varianti mild hybrid, Phev e Bev come già accaduto con le "cugine" Peugeot 3008 e Opel Grandland, escludendo del tutto le versioni diesel. Alla base della gamma troviamo la Hybrid 145 Automatic con motore tre cilindri 1.2 turbo, cambio doppia frizione e sistema a 48V, affiancata dalla Hybrid Rechargeable 195 Automatic plug-in hybrid con motore 1.6 turbo e 86 km di autonomia Wltp con la sola batteria da 21 kWh ricaricabile in meno di tre ore con la wallbox opzionale da 7,4 kW. L'elettrica ë-C5 Aircross è offerta nelle versioni a motore singolo da 210 CV e 520 km di autonomia con batteria da 73 kWh e 230 CV per 680 km di percorrenza con accumulatore da 97 kWh. Per la ricarica domestica sono previsti sistemi di bordo a 11 e 22 kW (in futuro anche con standard V2L), mentre da colonnina rapida è possibile operare a 160 kW. Sono all'altezza delle aspettative anche gli Adas grazie al pacchetto Drive Assist 2.0 ,che include il cambio di corsia semiautomatico, il Rear Traffic Alert, l'Extended Blind Spot Detection e il VisioPark a 360 gradi.
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Renault - La nuova C-Suv si chiamerà Boreal
La nuova Suv di segmento C della Renault si chiamerà Boreal, e verrà presentata ufficialmente nei prossimi mesi. Un modello distintivo, tecnologico e confortevole, che rientra nella strategia International Game Plan 2027 presentata lo scorso ottobre e che prevede il lancio di otto nuove vetture entro il 2027 per il rilancio del brand francese sui mercati internazionali. La Boreal debutterà inizialmente in America Latina e verrà progressivamente commercializzata in altri 70 Paesi. La scelta del nome. Secondo Sylvia dos Santos, responsabile del naming della Renault, la Casa francese lavora su tre diverse categorie di nomi per i suoi modelli: ci sono quelli saga, usati per modelli in commercio da diversi anni, come Clio e Megane; ci sono le icone come Renault 4 e Renault 5, recuperate di recente; infine i nomi inediti, come Rafale, Arkana, Kardian e Austral, a cui si aggiunge (e logicamente contrappone) Boreal. Un nome, spiega dos Santos, che fa riferimento alla mitologia greca e latina, con cui viene indicato il dio del vento del nord, ma anche all'aurora boreale, che rimanda alla luce, alla tecnologia e agli spazi aperti, e che evoca il sogno di un viaggio in famiglia. A intendere, probabilmente, anche la vocazione dell'auto.
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Ferrari 296 - Sempre più Speciale
La Ferrari presenta le 296 Speciale e 296 Speciale A: basate sulla GTB e sulla GTS, le due Rosse sono le eredi spirituali delle 488 Pista e Pista Spider, seguendo una filosofia ormai affermata a Maranello: rendere ancora più affilata e specialista la biposto puntando su maggiore potenza, efficienza aerodinamica e su soluzioni tecniche adatte anche all'uso in pista. Le vetture vengono presentate in due colori inediti, Verde Nürburgring per la coupé e Rosso Dino per la spider. 880 CV con il V6 derivato da F80 e 499P. Il V6 biturbo plug-in hybrid passa da 830 a 880 CV, rendendo la Speciale la berlinetta a trazione posteriore più potente nella storia della Ferrari. Il motore termico, ora capace di 700 CV e 755 Nm, deriva da quello di F80 (e coneseuentemente di 499P) e adotta bielle di titanio, albero motore alleggerito, pistoni rinforzati, prigionieri di titanio, turbine modificate con nuove casse coibentate e una gestione elettronica evoluta con un sistema anti detonazione derivato dalla Formula 1. 180 CV dal motore elettrico con extraboost. Il motore elettrico raggiunge i 180 CV e 315 Nm, contribuendo anche a velocizzare i cambi marcia della trasmissione Dct grazie alla maggiore coppia erogata. Nella modalità di guida Qualify è disponibile la nuova funzione extraboost derivata all'esperienza della SF90 XX Stradale: integrata nel software di bordo, varia il proprio funzionamento in base alla pista. Per esempio, la Ferrari ha calcolato che al Mugello l'extraboost può essere azionata 15 volte nell'arco di un giro. La Speciale tocca i 100 km/h da ferma in 2,8 secondi e i 200 km/h in 7 secondi netti (7,3 secondi per la Speciale A), mentre la velocità massima è di oltre 330 km/h. A Fiorano, la 296 Speciale ha segnato un tempo di 1 minuto e 19 secondi, ovvero 2 secondi in meno rispetto alla 296 GTB. 435 kg di carico. Per aumentare del 20% la downforce fino a 435 kg a 250 km/h, la Speciale è stata dotata di una serie di elementi aerodinamici derivati dalla 296 Challenge. Troviamo infatti l'Aero Damper nel cofano anteriore, i louvre in stile 296 GT3 sui passaruota, le derive verticali con side wing nella zona posteriore (ispirati alla FXX K) e lo spoiler attivo modificato con due novità principali: la riduzione del 50% del tempo per passare dalla posizione Low Drag alla High Downforce e il terzo settaggio Medium Downforce per ottimizzare la stabilità alle alte velocità. Tutte le modifiche all'aerodinamica e ai flussi di raffreddamento sono state integrate al meglio nelle forme della 296, grazie al lavoro di coordinamento del Centro Stile guidato da Flavio Manzoni. 60 kg in meno e gomme su misura. Le altre aree dove sono intervenuti i tecnici Ferrari sono quelle relative al peso e all'assetto. La massa è stata ridotta di 60 kg per un rapporto peso/potenza record di 1,6 kg/Cv (peso a secco 1.410 kg per la Speciale e 1.490 kg per la Speciale A) grazie alle nuove sezioni di carbonio della carrozzeria, ai nuovi pannelli porta e tunnel centrale in pezzo unico di carbonio e ai componenti di titanio del motore termico (che da soli valgono nove chili). L'assetto è votato alla guida sportiva: il rollio è ridotto del 13%, gli ammortizzatori Multimatic sono abbinati a nuove molle di titanio di derivazione 296 GT3, l'altezza da terra è stata ridotta di 5 mm ed è stato introdotto l'ultimo aggiornamento dell'Abs Evo. Infine, la Michelin ha sviluppato una variante specifica del pneumatico semi-slick omologato Pilot Sport Cup2, derivata dall'esperienza fatta con la F80: da quest'ultima viene ripreso anche il design dei cerchi di lega forgiati da 20".
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Spagna - Il blackout ferma anche le fabbriche di auto
La Spagna è letteralmente paralizzata da un blackout elettrico di ampia portata, che ha avuto ripercussioni perfino in Portogallo e in alcune aree della Francia meridionale. Secondo l'operatore di rete portoghese Ren, l'interruzione dell'energia elettrica è stata causata da un "raro fenomeno" noto come vibrazione atmosferica indotta: quest'ultima è determinato da forti variazioni della temperatura che, a loro volta, provocano oscillazioni anomale alle linee di distribuzione ad alta e altissima tensione. Il guasto, non collegato all'ipotesi inizialmente circolata di un attacco cybernetico, sta causando problemi di tutti i generi agli spagnoli, con uno stop generalizzato ai servizi di trasporto, al traffico ferroviario, alle telecomunicazioni o alla sanità. Non solo. Sono state interrotte numerose attività industriali, tra cui diverse, importanti fabbriche automobilistiche. Anche l'auto in difficoltà. La Seat, per esempio, ha interrotto la produzione di automobili nello stabilimento di Martorell subito dopo il blackout, avvenuto verso mezzogiorno. Tuttavia, secondo alcuni siti di informazione iberici, il mega guasto alla rete elettrica ha interessato anche la Zona Franca di Barcellona, dove la Ebro non ha ripreso la produzione e lasciato liberi i dipendenti di tornare alle proprie abitazioni nonostante il ripristino della corrente nel primo pomeriggio. Vengono segnalati problemi pure al centro tecnico della Nissan e all'impianto della Silence, un piccolo produttore di veicoli elettrici. In difficoltà, se non del tutto ferme, anche le fabbriche di Volkswagen a Landaben (Navarra), di Ford ad Almussafes (Valencia), di Stellantis a Vigo (Galizia) o di Renault a Valladolid (Castiglia e León). Per la ripresa delle attività produttive bisognerà aspettare ancora diverse ore: il gestore della rete elettrica nazionale, Red Electrica, ha annunciato il ripristino totale del servizio di erogazione non prima della tarda serata. La riattivazione della corrente procede a macchia di leopardo e quindi non è in grado di riportare la Spagna al di fuori da una situazione di caos senza precendenti per l'intera penisola iberica.
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