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Donald Trump - Nuovo dietrofront sui dazi per auto, chip e farmaci

4 Ruote - Mar 25,2025
Ormai è quasi impossibile tenere il passo delle dichiarazioni di Donald Trump sulla questione dei dazi: un giorno minaccia un'accelerazione, quello dopo annuncia una frenata e l'altro ancora torna a sparare ad alzo zero.  il caso delle barriere doganali sull'importazione di auto, semiconduttori e farmaci, che dovrebbero essere rivelate in via ufficiale il 2 aprile in quello che lo stesso Trump ha già definito, con non poca retorica, il "Liberation Day". Proprio ieri, però, sono spuntate ricostruzioni di importanti testate come il Wall Street Journal e Bloomberg, secondo le quali tra pochi giorni scatterà una versione leggera dei dazi: infatti, durante una riunione di gabinetto, Trump avrebbe parlato solo di tariffe reciproche, ma non avrebbe fornito indicazioni sulla loro entrata in vigore e, soprattutto, avrebbe ristretto di molto l'ambito di applicazione, al punto che non si esclude l'ipotesi di un'esenzione per l'auto.Il nuovo approccio. Oltre a dipingere la solita scenetta degli Usa "derubati ogni Paese del mondo", il tycoon ha ribadito che i dazi "porteranno miliardi e proteggeranno i posti di lavoro" e che il Paese ha "bisogno" di produrre in loco i beni sotto minaccia. Tuttavia, l'approccio per risolvere questa situazione sarebbe cambiato: la Casa Bianca punterebbe, infatti, a colpire solo il 15% dei Paesi con uno squilibrio  commerciale "cronico e strutturale" con gli Stati Uniti. Si tratta dei cosiddetti "dirty 15", sulla scia del celebre film The Dirty Dozen ("Quella sporca dozzina" in italiano). Dunque, Trump avrebbe intenzione di limitare, e anche di parecchio, l'ambito di applicazione delle sue politiche protezionistiche e di puntare su una maggior flessibilità in seguito alle minacce di pesanti ritorsioni da parte dei partner commerciali. Non solo. Secondo le due testate, è improbabile che il 2 aprile prossimo vengano annunciati dazi specifici per settori delicati come quello automobilistico. Insomma, è l'ennesima conferma di un protezionismo usato come arma negoziale nelle relazioni internazionali. Non si comprende altrimenti come sia possibile l'assenza di certezze a tre mesi dall'insediamento e dopo le continue minacce, durante la campagna elettorale dell'anno scorso, sull'intenzione di varare un dazio globale fisso contro tutto e tutti. Oggi si parla, invece, di tariffe reciproche, di possibili deroghe per settori delicati, come per l'appunto l'auto o i farmaci, di misure doganali sospese su Canada e Messico, ma soprattutto non ci sono passi avanti, in particolare nei confronti di quell'Europa più volte finita nel mirino dell'intera amministrazione Trump.  Il passo coreano. D'altro canto, la politica delle minacce sembra anche funzionare alla luce della decisione di importanti realtà asiatiche a investire in nuova capacità produttiva negli Stati Uniti. il caso della Tsmc, colosso della produzione di semiconduttori per conto terzi, che ha annunciato l'impegno a spendere 100 miliardi di dollari per tre fabbriche di chip, oppure l'ultimo annuncio del gruppo Hyundai. I coreani hanno stanziato 21 miliardi di dollari fino al 2028. Attenzione, però, l'investimento è spalmato su più anni e, soprattutto, non riguarda solo l'auto. Infatti, sono stati promessi 9 miliardi per aumentare la capacità produttiva annua a 1,2 milioni di veicoli per i marchi Hyundai Motor, Kia e Genesis e migliorare le strutture produttive, mentre 6 miliardi saranno destinati ad accrescere "il tasso di localizzazione dei componenti automobilistici", a rafforzare le attività di logistica e investire nella produzione di acciaio con l'affiliata Hyundai Steel intenzionata a realizzare un acciaiera da 2,7 milioni di tonnellate l'anno di lamiere in Louisiana. Altri 6 miliardi riguarderanno le partnership su guida autonoma, robotica, intelligenza artificiale e la mobilità aerea avanzata e le iniziative già avviate con Boston Dynamics, Nvidia, Supernal, Waymo e diverse startup. Sono infine previsti progetti in campo energetico, tra cui la cooperazione tra Hyundai Engineering & Construction con Holtec International su piccoli reattori atomici modulari o l'alleanza per la ricarica delle Bev Ionna. Nel complesso, i nuovi investimenti dovrebbero creare 14 mila posti di lavoro a tempo pieno entro il 2028 e ulteriori 100 mila opportunità di lavoro diretto e indiretto in tutti i settori correlati. Insomma, come ha riconosciuto l'ad di Hyundai Motor, José Muoz, "il modo migliore di navigare tra i dazi è aumentare la localizzazione". Vale, però, per le aziende più grandi e con grandi disponibilità. Per le piccole e medie imprese, che rappresentano il grosso del tessuto economico e industriale globale, le politiche protezionistiche di Trump stanno producendo conseguenze pesanti. Non è un caso l'aumento delle probabilità di un'imminente recessione economica. 
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BYD Tang - Prezzi e versioni della nuova top di gamma

4 Ruote - Mar 25,2025
Annunciato per l'Europa nel corso del 2024, l'aggiornamento della BYD Tang debutta nei listini italiani. La Suv elettrica si posiziona all'apice della gamma del costruttore, con un prezzo di 72.950 euro e un unico allestimento full optional denominato Flagship. Il premium della BYD. La Tang misura 4,97 metri di lunghezza con 2,82 metri di passo e offre fino a sette posti. Con le tre file di sedili in posizione il bagagliaio ha una capacità di 235 litri, valore che sale a 940 con cinque posti. L'abitacolo offre di serie i rivestimenti di pelle Nappa, il tetto panoramico e i sedili anteriori climatizzati con funzione massaggio: tutte le funzioni sono visualizzate e controllate dagli schermi da 12,3 e 15,6 pollici. 530 km di autonomia e 517 CV. Il powertrain bimotore mette a disposizione 517 CV e 700 Nm, mentre le nuove batterie Blade aggiornate hanno una capacità di 108,8 kWh e garantiscono 530 km di autonomia nel ciclo Wltp. Nonostante la massa importante, la Suv è in grado di toccare i 100 km/h da ferma in 4,9 secondi e di raggiungere i 190 km/h. La ricarica può avvenire da wallbox a 11 kW o da colonnina rapida a 170 kW: quest'ultima soluzione permette di passare dal 10 all'80% della carica in 46 minuti.
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Opel Corsa - Più autonomia allo stesso prezzo

4 Ruote - Mar 25,2025
La Opel ha presentato la versione aggiornata della Corsa Electric, con batterie dalla capacità invariata (51 kWh) ma una chimica migliorata, che ha permesso alla compatta del Blitz di guadagnare 24 km in più di autonomia complessiva: il range passa così dai 405 km dichiarati della versione precedente a 429 km. Prezzi invariati. A questo risultato contribuisce anche il funzionamento complessivo del powertrain, con un più efficiente sistema di azionamento del propulsore. Con questi accorgimenti il consumo è sceso a 14,2 kWh/100 km. Invariati i prezzi, che partono da 28.200 euro per la versione Edition e da 30.200 euro per la più ricca GS.
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Gruppo Renault - Cambio al vertice di Ampere

4 Ruote - Mar 25,2025
Cambia l'assetto dirigenziale di Ampere, la divisione del gruppo Renault nata nel 2023 per occuparsi di auto elettriche e software. A partire dall'1 aprile il ruolo di amministratore delegato, attualmente occupato da Luca de Meo, passerà nelle mani di Josep Maria Recasens, ora chief operating officer: Con Josep Maria alla guida di Ampere l'azienda continuerà con successo e accelererà ulteriormente il suo ruolo di punta di diamante per il Gruppo e per l'industria europea, ha dichiarato de Meo, numero uno del gruppo Renault. Le altre nomine. Oltre all'avvicendamento tra Recasens e de Meo, Marie Ollier è stata nominata direttrice risorse umane di Ampere ed entra così a far parte del Leadership Team, riportando direttamente al nuovo amministratore delegato. Insieme a lei Sandra Gomez, già responsabile prodotto e software, entra nel Leadership Team assumendosi la responsabilità della strategia Ampere. Da ultimo amplia le sue funzioni anche Vittorio d'Arienzo, già membro del team ristretto, che diventa product global leader per tutti i veicoli Ampere.
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Stati Uniti - Vandali contro la Tesla, interviene addirittura lFbi

4 Ruote - Mar 25,2025
Proseguono in tutti gli Stati Uniti le manifestazioni contro la Tesla e contro Elon Musk, in particolare contro i tagli indiscriminati al personale federale e ai programmi di assistenza fatti dal "Doge". Nel fine settimana, ad Austin (Texas), dove si trova la sede centrale della Tesla, sono stati ritrovati dispositivi incendiari presso un concessionario della Casa. Sul posto sono intervenuti gli artificieri, che hanno recuperato gli ordigni senza incidenti. Interviene l'FBI. Il direttore del Federal Bureau of Investigation, Kash Patel, ha scritto in un post su , il social network di Musk, che l'FBI sta indagando sull'aumento di attività violenta nei confronti della Tesla, e negli ultimi giorni ha compiuto passi avanti per coordinare la nostra risposta e reprimere queste azioni. Questo è terrorismo interno. I responsabili saranno perseguiti, catturati e consegnati alla giustizia. Trump ne ha già comprate due. Il presidente Donald Trump è stato il primo a definire gli attacchi alla Tesla come atti di terrorismo interno, nel corso del megaspot per Elon Musk nel cortile della Casa Bianca, trasformato per un pomeriggio nel piazzale di un autosalone. Il tycoon ha espresso solidarietà concreta a Musk acquistando una Model S per sé e un Cybertruck per sua nipote. Rischio escalation. Fino a questo momento, l'unico attacco alle persone è stato perpetrato da un cittadino della Florida che, con la sua auto, si è diretto verso un gruppo di protestanti davanti a un concessionario Tesla con l'obiettivo di investirli. Non ci sono stati feriti, ma l'uomo è attualmente in stato di fermo presso la prigione di Palm Beach con l'accusa di "aggressione aggravata con un'arma letale senza intenti omicidi".
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Mercato europeo - La crisi continua: a febbraio -3,1%

4 Ruote - Mar 25,2025
Il mercato dell'auto europeo continua a lanciare segnali negativi. A febbraio, secondo i dati diffusi dall'associazione dei costruttori Acea, le immatricolazioni nell'area Ue+Efta+Uk sono state pari a 963.540 unità, il 3,1% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Il calo segue il -2,1% di gennaio e, pertanto, il primo bimestre chiude in contrazione del 2,6% a 1.959.580 targhe. Spagna sempre in spolvero. La causa dell'andamento negativo di febbraio è da attribuire per lo più ai mercati di maggiori dimensioni, con l'Italia in flessione del 6%, la Germania del 4,6%, la Francia del 3,3% e il Regno Unito dell'1%, mentre la Spagna risulta ancora in crescita, con un +8,4%. A livello di singole aree, l'Unione Europea segna un -3,4% e l'Efta guadagna lo 0,9%. Nuovo rimbalzo per le elettriche. Sul fronte delle alimentazioni, spicca ancora una volta il forte rimbalzo delle Bev, con una crescita del 26,1% legata al +41,7% del mercato britannico. Nella sola Ue, le auto a batteria crescono del 23,7% grazie all'Italia (+38,2%), alla Germania (+30,8%) e alla Spagna (+60,6%). L'Acea indica per il primo bimestre una quota di elettriche nel blocco comunitario del 15,2%, in  miglioramento rispetto all'11,5% del pari periodo dell'anno scorso, ma avverte che il 64% delle immatricolazioni è concetrato in tre mercati: Germania, Belgio e Paesi Bassi. Quanto alle altre motorizzazioni, le registrazioni risultano invariate per le ibride plug-in, in crescita del 18,3% per le ibride non ricaricabili e in deciso calo per le vetture a benzina (-23,6%) e diesel (-28,3%). Le due alimentazioni tradizionali sono di conseguenza scese, nel bimestre, al 38,8%, quasi dieci punti percentuali in meno rispetto al 48,5% di un anno fa. Prosegue il declino di Stellantis, crolla Tesla. L'analisi dei dati dei vari costruttori mostra ancora una volta un calo a doppia cifra per le targhe di Stellantis: il gruppo immatricola 155.970 vetture e perde il 16,2%, con Peugeot giù del 3,6%, Citroën del 15,3%, Fiat del 32,6%, Opel/Vauxhal del 26,5%, DS del 19%, Lancia del 72,3%, Maserati del 17,6%. In controtendenza Jeep (+1%) e Alfa Romeo (+38,5%). Al primo posto si conferma il gruppo Volkswagen grazie a 258.510 registrazioni e un +4% legato, soprattutto, al marchio omonimo (+7,4%), alla Seat (+17,1%), alla Cupra (+32,3%) e all'Audi (+1,5%). Giù Skoda (-6%) e Porsche (-33,9%). Bene anche il gruppo Renault, con una crescita del 10,8% e 107.134 targhe. Andamento negativo per Hyundai-Kia (-7,4% e 73.294 immatricolazioni), i gruppi Toyota (-5,7% e 71.105 targhe), Mercedes-Benz (-5,1%, 46.439). In crescita il gruppo BMW (+5,6%, 69.519). Giù nche Ford (-5,8), Volvo (-15%), Nissan (-4,2%) e Jaguar Land Rover (-4,8%). In forte flessione Tesla con un -40,1%, mentre la Saic cresce del 26,1%. Dati negativi per tutte le altre Case giapponesi.   
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Auto aziendali - Nel decreto bollette spunta un emendamento sui fringe benefit

4 Ruote - Mar 24,2025
Spunta una soluzione per la controversa normativa sui fringe benefit delle auto aziendali. Il governo avrebbe, infatti, dato il suo assenso a un apposito emendamento al decreto Bollette, per introdurre una sorta di clausola di salvaguardia che vada a sanare il vulnus delle nuove normative entrate in vigore l'1 gennaio scorso sui veicoli ordinati prima del 31 dicembre del 2024. L'emendamento. La modifica prevede, "per i veicoli concessi in uso promiscuo dal primo  luglio 2020 al 31 dicembre 2024, nonché per i veicoli ordinati dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025", l'applicazione delle regole fiscali in vigore fino al 31 dicembre dell'anno scorso. L'emendamento, che segue gli analoghi tentativi infruttuosi avvenuti con la legge di Bilancio e il decreto Milleproroghe, dovrebbe quindi sanare i problemi creati con le nuove norme, che, in sostanza, hanno modificato la tassazione sui fringe benefit legati alle auto aziendali, rendendo più vantaggiosa dal punto di vista fiscale l'immatricolazione di elettriche e ibride plug-in e determinando di conseguenza un aumento dell'imponibile fiscale nelle buste paga dei lavoratori che ottengono un'auto con motori tradizionali. 
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Citroën e-C3 - L'elettrica potrebbe essere prodotta anche in Serbia

4 Ruote - Mar 24,2025
A breve, la fabbrica serba di Kragujevac potrebbe avviare la produzione della Citroën e-C3 al fianco della Fiat Grande Panda, già assemblata dallo scorso luglio. La notizia è riportata da diversi media balcanici, che citano le parole di Sasa Djordjevic, presidente della sezione locale della Confederazione dei sindacati autonomi della Serbia. Secondo Djordjevic, l'elettrica del Double Chevron dovrebbe arrivare già quest'anno sulle linee di montaggio dell'impianto serbo ed essere prodotta "in collaborazione" con lo stabilimento slovacco di Trnava.La condivisione di piattaforme e componenti. Kragujevac produce già molte componenti per l'assemblaggio slovacco della Citroën e-C3. Inoltre, i due modelli condividono la stessa piattaforma, la Smart Car. "Il nostro modello è principalmente la Grande Panda, ma è positivo che la C3 venga costruita anche nella nostra fabbrica, perché in questo modo i lavoratori avranno più lavoro e l'impianto saturerà la sua capacità", ha aggiunto Djordjevic. "Il nostro modello di riferimento è la Grande Panda e, in collaborazione con lo stabilimento di Trnava in Slovacchia, produrremo anche la C3, che è il loro modello base. Se hanno un gran numero di ordini e non possono soddisfarli con la loro capacità, li prenderemo in carico e produrremo alcune di queste auto".
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BYD - Conti record, Musk battuto per volumi e fatturato

4 Ruote - Mar 24,2025
La BYD continua a lanciare segnali di forza. L'azienda di Shenzhen ha pubblicato i risultati finanziari del 2024, in forte crescita grazie alla persistente espansione delle vendite in Cina e sui mercati esteri: i volumi sono aumentati del 41,3% a 4,27 milioni di unità e quindi a un aumento del fatturato annuale del 29% a 777,1 miliardi di yuan: in euro sono 99,04 miliardi di euro e in dollari 107,2 miliardi (per la prima volta è stata superata la soglia dei 100), quasi dieci in più dei 97,7 miliardi registrati dalla Tesla. Tuttavia, il confronto tra le due realtà ormai non regge più, vista la corsa della società cinese sui mercati internazionali: non tanto con le elettriche, quanto con le ibride plug-in, un segmento non presidiato dalla rivale americana.La crescita degli utili. Anche gli utili non sono paragonabili, soprattutto alla luce delle spese effettuate dalla BYD proprio per sostenere le sue strategie di espansione. In questo caso è la Tesla a surclassare la concorrente cinese con 8,42 miliardi di dollari contro l'equivalente di 5,5 miliardi (40,25 milirdi in yuan). La BYD, però, è in forte crescita anche su questo fronte, con un balzo del 34% (a fronte di un calo della rivale del 23%) e mostra maggiore brillantezza sul fronte della redditività operativa: il margine operativo lordo è salito in un anno del 35% a 151,05 miliardi di yuan, per un'incidenza sui ricavi stabile al 19%. Al contrario, la Tesla è passata dal 18,2% al 17,9%. Insomma, la BYD, che ormai genera l'80% circa dei ricavi dal business automobilistico (il resto rientra nella macro categoria dell'elettronica di consumo) non accenna a fermarsi, anche grazie al peso crescente del fatturato estero (è passato dal 26,6% al 28,6%) mentre la rivale pare giunta in una fase di stallo. Lo dimostrano anche i dati commerciali del quarto trimestre, quando le vendite di elettriche dei cinesi hanno raggiunto il record di oltre 595 mila vetture e quelle degli americani sono state 100 mila in meno. Non solo. Già nel terzo trimestre dell'anno scorso il fatturato della BYD è risultato superiore a quello degli americani, a conferma di come i cinesi abbiano ormai messo la freccia e sorpassato la Tesla su molti fronti.
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