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Skoda - il momento dell'elettrica da 25mila euro? - VIDEO

4 Ruote - Mar 07,2024

Il prossimo 15 marzo, nel corso di una conferenza stampa trasmessa in streaming, la Skoda presenterà i risultati finanziari del 2023 e gli obiettivi dell'anno appena iniziato. Durante la diretta verrà anche presentato il design di un nuovo modello elettrico, destinato ad ampliare la gamma Ev della Casa boema, che al momento comprende solo la Suv Enyaq (anche nella sua variante coupé).

Una piccola Ev in arrivo? Il brevissimo teaser pubblicato dalla Skoda mostra solo il frontale dell'auto, il che rende difficile capirne le dimensioni. Dovessimo tirare a indovinare, anche guardando la dimensione degli specchietti in proporzione al corpo vettura, diremmo che si tratta di un modello compatto, collocato nel range delle Ev da 25.000 euro, cugino della Volkswagen ID.2 (la cui presentazione ufficiale dovrebbe essere imminente).

Prime anticipazioni. I pochi fotogrammi disponibili consentono comunque di anticipare qualche prima informazione. Innanzitutto, sulla concept della Skoda debutterà una nuova firma luminosa, con le luci diurne collegate tra loro da una sottile linea tratteggiata che corre alla base del cofano, illuminata come la scritta Skoda. Il caratteristico rigonfiamento al centro del cofano è più largo del normale, forse a sottolineare la vocazione sportiva di questo modello. Da ultimo, la presenza dei mancorrenti sul tetto fa pensare che si tratti di un crossover. Le risposte a queste ipotesi arriveranno il prossimo 15 marzo.

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Mirafiori - Cassa integrazione prolungata fino al 20 aprile

4 Ruote - Mar 07,2024

Stellantis ha deciso di prolungare il periodo di cassa integrazione per le carrozzerie di Mirafiori, il reparto dedicato alla produzione della Fiat Nuova 500 e delle Maserati. Il ricorso allo strumento della Cig per circa 2.240 lavoratori era stato annunciato inizialmente per l'intero mese di marzo e fino al 2 aprile, ma ora riguarderà anche le successive tre settimane e quindi fino al 20. 

Le richieste sindacali. La richiesta è stata motivata dall'azienda con un andamento del mercato ancora a rilento in assenza dei nuovi incentivi per l'acquisto di auto elettriche ed elettrificate: sono passati oltre 30 giorni dall'annuncio, ma finora non sono entrati in vigore anche per delle pastoie burocratiche che stanno rallentando le procedure di approvazione del relativo Dpcm. In ogni caso, durante le due settimane di aprile l'azienda ha istituito un turno di lavoro 'comandato' che consentirà un minimo livello produttivo per soddisfare le richieste attualmente in corso. La comunicazione ha comunque spinto i rappresentanti dei lavoratori a ribadire la richiesta di nuove assegnazioni produttive per lo storico impianto torinese: "A Mirafiori serve un nuovo modello", osseva Luigi Paone, segretario generale della Uilm Torino. "Chiediamo alle istituzioni di accelerare un percorso che dia prospettive a tutto il comparto automotive torinese".  

Chiude anche la Proma. Intanto, si fa sempre più complessa la situazione per l'intero indotto dell'auto torinese, coinvolto dalla chiusura dell'impianto di Grugliasco. Le difficoltà non riguardano solo la Lear, ma anche un impianto del produttore di componentistica Proma, sempre a Grugliasco. I vertici hanno comunicato ai sindacati la decisione di chiudere il sito e di trasferire i 110 addetti a Bruino, nell'hinterland torinese. "Gli effetti della mancanza di assegnazione di nuovi modelli a Mirafiori, aggravate dalla fine produzione delle Maserati, ha inevitabilmente degli effetti nefasti sulla componentistica", dice la Fiom-Cgil di Torino. "Se non altro, non ci saranno tensioni occupazionali in quanto tutti i lavoratori verranno trasferiti nel sito di Bruino".

 

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Renault 4 - L'elettrica da 20 mila euro debutta a ottobre

4 Ruote - Mar 07,2024

La 90esima edizione del Mondial de l'Auto, conosciuto anche come Salone di Parigi, si terrà dal 14 al 20 ottobre al Parc Expo di Versailles. In quell'occasione Luca de Meo, amministratore delegato del gruppo Renault (in procinto di essere rinnovato nell'incarico), presenterà la versione definitiva della nuova Renault 4, crossover elettrico ispirato alla R4 degli anni 70.

Il ritorno di un'icona. Anticipata dalla concept Renault 4Ever Trophy presentata a Parigi due anni fa, la nuova Renault 4 E-Tech sarà costruita sulla piattaforma AmpR Small, la stessa della R5, e sarà una piccola crossover cittadina elettrica da meno di 20.000 euro. Anche se in maniera meno evidente rispetto alla 5, la nuova 4 interpreta in chiave moderna le linee della storica francesina, prodotta in oltre otto milioni di esemplari, dal 1961 al 1992 (quando venne sostituita dalla Twingo, un'altra icona dell'automobilismo francese prossima al ritorno in versione elettrica). Assemblata nello stabilimento di Cleon, la Renault 4 verrà commercializzata nel 2026.

Non è l'unica. La Renault 4 è solo l'ultima di una serie di auto storiche rivisitate in chiave moderna e riproposte in versione elettrica: qualche settimana fa, al Salone di Ginevra è stata presentata ufficialmente la nuova Renault 5, che debutterà nel 2025 a un prezzo base intorno ai 25.000 euro. Nel corso del Capital Markets Day di Ampere dello scorso anno Luca de Meo ha presentato la concept della nuova Twingo, che con gli altri modelli della Renault "contribuirà alla diffusione di massa delle EV": arrivo nel 2025, con un listino che anche in questo caso dovrebbe partire da 20.000 euro.

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Marelli - Il 12 marzo la decisione sul futuro di Crevalcore

4 Ruote - Mar 07,2024

La crisi della fabbrica della Marelli a Crevalcore si avvicina alla conclusione. Stando a quanto comunicato dalle organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, durante l'ultimo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato indicato il 12 marzo come giorno in cui l'azienda di componentistica annuncerà la sua decisione finale sull'investitore che riceverà l'esclusiva per finalizzare l'operazione di acquisto dell'impianto. 

I pretendenti. Successivamente, partirà il confronto tra tutte le parti in causa sul piano di rilancio. Al momento, sono due gli investitori rimasti in gara rispetto ai cinque iniziali (un terzo, finora ignoto, non viene più citato nelle comunicazioni di sindacati e autorità locali, mentre altri due si sarebbero tirati indietro quasi immediatamente): il primo è la piemontese Tecnomeccanica, intenzionata ad assorbire 152 dei 220 lavoratori per avviare la produzione di componenti pressofusi e un più piccolo reparto di stampaggio di componenti in plastica. Il piano, sostenuto da investimenti per 22 milioni di euro fino al 2027, prevede l'assunzione effettiva già a maggio di circa 100 persone, mentre gli altri verrebbero impiegati progressivamente entro dicembre 2024. Una seconda proposta è stata presentata da Niche Fusina, azienda veneta della multinazionale Dada attiva nel campo della lavorazione dell'alluminio. Il progetto, che consiste nella trasformazione di Crevalcore in una fonderia di alluminio secondario con un investimento di circa 12-15 milioni di euro, prevede una prima fase di prosecuzione della attuale produzione dell'impianto emiliano e poi una reindustrializzazione vera propria, per arrivare nel 2028 alle nuove produzioni. In tal caso, è previsto l'assorbimento di circa 120-130 persone, ma i sindacati anticipano un ridimensionamento della forza lavoro "in un secondo momento". La proposta di Tecnomeccanica, grazie a maggiori garanzie sul fronte dell'opccupazione, sarebbe la preferita. 

I prossimi passi. In entrambi i casi i lavoratori coinvolti avranno la garanzia di mantenimento delle medesime condizioni economiche e normative. Quanto ai prossimi passaggi, sindacati e azienda hanno già iniziato a esaminare nel dettaglio le due proposte industriali e tra la fine di marzo e aprile definiranno il piano sociale per i lavoratori che non rientrano nella cessione del ramo d'azienda. Infine, è emersa una novità durante l'ultimo incontro, ossia il coinvolgimento di Invitalia, l'agenzia governativa per lo sviluppo d'impresa che ha già aiutato Niche Fusina nell'operazione di salvataggio dell'ex impianto Alcoa di Porto Marghera. Nel caso di esclusiva a Tecnomeccanica, è previsto che Invitalia esegua la "due diligence per confermare il supporto richiesto. Dopo di che, ci sarà la "finalizzazione" dei termini e delle condizioni dell'accordo per la cessione del ramo d'azienda. Dunque, nel caso di esito positivo di tutti i passaggi, la vertenza potrebbe chiudersi tra la fine di maggio e l'inizio di giugno.

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Stellantis - Investimenti per 5,6 miliardi in Sud America: 40 novità entro il 2030

4 Ruote - Mar 07,2024

Stellantis ha varato un piano di investimenti per il Sud America, stanziando la cifra record di 30 miliardi di reais (5,6 miliardi di euro al cambio attuale) per il quinquennio 2025-2030. Il nuovo programma, il più grande mai lanciato nella storia dell'industria automobilistica brasiliana e sudamericana, andrà a sostenere il lancio di oltre 40 novità di prodotto, lo sviluppo delle nuove piattaforme Bio-Hybrid, tecnologie innovative di decarbonizzazione nell'intera filiera automobilistica e nuove opportunità di business. Inoltre, gli investimenti sono funzionali a consolidare la leadership di mercato nella regione, a rafforzare lo sviluppo dell'industria locale e ad accelerare la realizzazione del piano strategico Dare Forward 2030.

Contesto favorevole. Stellantis è solo l'ultimo gruppo automobilistico ad annunciare ingenti investimenti nella area e in particolare in Brasile. Basta qualche esempio degli ultimi mesi: la Toyota ha stanziato 11 miliardi di reais fino al 2030, la Volkswagen 9 miliardi fino al 2028, la Byd 3 miliardi, la Nissan 2,8 miliardi e la Renault 2 miliardi. Tutti i grandi costruttori sono tornati a guardare al mercato brasiliano grazie alle condizioni di contesto rese favorevoli dalle politiche di attrazione degli investimenti esteri varate dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva sin dal suo ritorno al Palácio do Planalto, la sede del governo federale nella capitale Brasilia. Non a caso, l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares ha descritto il nuovo di Stellantis come una "risposta al favorevole contesto imprenditoriale di questa regione". 

Le nuove tecnologie. Del resto, il Sud America ha un ruolo di primo piano nel "terzo motore" di crescita del gruppo, ossia la combinazione di diverse regioni geografiche (oltre al Sud America, anche Medio Oriente & Africa, Cina, India & Asia Pacifico). Lo dimostra anche la recente decisione di portare avanti lo sviluppo di nuove architetture basate sulla tecnologia Bio-Hybrid, che unisce l'elettrificazione a motori ibridi alimentati da biocarburanti (etanolo). Lo stabilimento ex Fiat di Betim, nello Stato brasiliano del Minas Gerais, rappresenterà il centro di competenza globale delle piattaforme, portando così avanti una lunga tradizione nello sviluppo dei motori a biocarburanti. Il Bio-Hybrid, estremamente flessibile al punto da essere compatibile con tutte le linee produttive dell'area, sarà introdotto su diversi modelli entro la fine del 2024.

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Mercato italiano - La Top 5 di marzo per canale di vendita - FOTO GALLERY

4 Ruote - Mar 07,2024

Frenata del mercato dell'auto dopo 19 mesi consecutivi di crescita, ma con prestazioni differenti da parte dei vari canali di distribuzione. Le quasi 163 mila vetture immatricolate complessivamente a marzo 2024 rappresentano un 3,6% in meno rispetto allo stesso mese del 2023 mentre i veicoli commerciali, a quota 19 mila registrazioni, riescono a crescere ancora di poco più del 5% - con i privati che valgono il 50% del totale ma perdono più della media del mercato col meno 5,5%, le società che acquistano direttamente o in leasing al 5% ma in regresso dell'8% e il noleggio a lungo termine al 21%, ma con il secondo calo consecutivo, pari al -21%. Al contrario, il noleggio a breve termine risale oltre il 12 percento, in crescita di quasi il 55, e le autoimmatricolazioni delle Case e, soprattutto, dei concessionari, che sfiorano il 12 percento, in crescita del 27. Se sulla perdita di terreno delle immatricolazioni di persone fisiche, società e noleggio a lungo termine incide l'attesa degli incentivi, nei valori indicati in crescita da Dataforce (sulla base dei dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) si può leggere, anche, l'urgenza da parte dei costruttori di registrare le vetture prodotte e che da luglio non sarebbero più immatricolabili in quanto prive dei sistemi di assistenza alla guida che diventeranno obbligatori proprio dalla prossima estate. Peraltro, sia i costruttori sia i grandi acquirenti, in particolare le società di noleggio, sembrano mettere in atto strategie diverse, e queste dinamiche sono percepibili negli spostamenti dei vari modelli nelle rispettive classifiche, che potete trovare nella gallery di immagini qui sopra. Da questo mese, inoltre, Dataforce ha avviato un'analisi trimestrale del mercato del noleggio con Aniasa.

Focus sul noleggio. Nella prima edizione dello studio, la società di rilevazione ed elaborazione e l'associazione nazionale dell'auto a noleggio, condivisa e digitale sottolineano che nei primi tre mesi del 2024 il settore della locazione, con più di 157 mila unità, è in crescita del 5,64% nel suo complesso rispetto allo stesso periodo del 2023, rappresentando il 31% delle immatricolazioni di auto e veicoli commerciali destinate ai contratti a breve (Rac) e a lungo termine (Nlt). Il merito va soprattutto alle locazioni brevi (oltre 43 mila unità) e ai mezzi da trasporto merci (più di 22 mila 500 autocarri fino a 3,5 tonnellate); il Nlt di auto, da solo, con poco più di 94 mila unità, è in contrazione del 13,5%. Nelle vetture, il lungo termine si divide fra un quasi 17% di contratti a privati con o senza partita Iva e in un 83% di clienti business, con il primo dato che rappresenta uno dei più bassi degli ultimi cinque anni. Nello stesso comparto, le auto a benzina (mild hybrid comprese), con il 41% hanno superato le diesel (sempre incluse le Mhev), al 36%; le ibride full e plug-in rappresentano insieme il 18 percento, con le prime in crescita e le seconde in calo, mentre le elettriche restano al 4% e le alimentazioni a gas quasi spariscono. Nel mercato delle vetture destinate al noleggio a breve termine, invece, la partita si gioca quasi esclusivamente fra motori a benzina, a un passo dal 65%, e diesel, con il 28%.

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