Hyundai Ioniq 5 N - La super elettrica arriva in Italia: ecco quanto costa

4 Ruote - Feb 02,2024

La Hyundai Ioniq 5 N è la prima elettrica ad alte prestazioni della Casa coreana: l'abbiamo provata in madrepatria e ora la belva è arrivata anche in Italia, con un prezzo di listino che parte da 76.900 euro per l'unico allestimento disponibile, chiamato N Performance.

Potenza a elettroni. Assetto ribassato di 2 cm rispetto alla versione normale, carreggiate più larghe di 8 cm, spoiler e appendici aerodinamiche ovunque: la Hyundai non ha fatto nulla per nascondere l'indole sportiva della sua Ioniq 5 N, che sotto il cofano monta due motori elettrici, uno per asse, per una potenza complessiva di 609 CV (che diventano temporaneamente 650 nella modalità Boost) e 770 Nm. Lo scatto da zero a cento è coperto in 3,4 secondi, mentre la velocità massima è di 260 km/h. La batteria da 84 kWh consente un'autonomia (dichiarata) di 448 km, che diventano 589 nel ciclo di omologazione urbano. L'architettura a 800 V della piattaforma e-Gmp permette una ricarica in corrente continua per passare dal 10% all'80% in meno di venti minuti. La ricarica in corrente alternata ha una potenza massima di 10,5 kW.

Dotazione da sportiva. L'allestimento N Performance comprende i cerchi d'alluminio forgiato da 21'' con pneumatici Pirelli P-Zero 275/35R21, sospensioni a controllo elettronico, Electronic Limited Slip Differential (e-LSD), prese d'aria attive, funzione di preriscaldamento della batteria, sedili Sportivi N con rivestimento in pelle/stoffa e pedaliera in metallo. E per quando si guida in strada, di serie ci sono il volante e i sedili riscaldati (anteriori e posteriori), lo specchietto interno digitale, connettività wireless per dispositivi Apple e Android, ricarica a induzione per gli smartphone compatibili, climatizzatore bizona, head-up display, portellone posteriore ad apertura elettrica, pompa di calore e funzione Vehicle-to-Load (V2L). Di serie la suite completa di Adas dello Hyundai Smart Sense, con la guida assistita di livello 2.

Optional stringati. Di serie, la Ioniq 5 N è proposta nel Soultronic Orange Pearl micalizzato, ma a richiesta può diventare Atlas White, Atlas White Matte, Abyss Black Pearl, Performance Blue, Performance Blue Matte, Cyber Gray Metallic, Gravity Gold Matte, Ecotronic Gray Pearl, Ecotronic Gray Matte. Le tinte metallizzate costano 750 euro, quelle opache 1.000 euro. L'unico pacchetto optional disponibile è il Plus Pack (3.000 euro), che comprende i sedili sportivi N ventilati e rivestiti in Alcantara, il tetto in vetro apribile e luci a Led specifiche.

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BYD - Tagli ai listini anche in Italia: i nuovi prezzi di Dolphin, Atto 3 e Seal

4 Ruote - Feb 02,2024

Era già successo in Germania, ora tocca all'Italia: anche da noi, infatti, la BYD dà una sforbiciata ai listini infiammando la guerra dei prezzi delle auto elettriche. Da oggi, una Dolphin con batteria da 60 kWh è proposta a 33.790 euro nell'allestimento Comfort (1.700 euro in meno). Ma sono previsti tagli, e ben più consistenti (da 2.700 a oltre 3.000 euro), anche su altri modelli come la Suv Atto 3 e la berlina Seal. Vediamoli nel dettaglio.

Quanto costa la Dolphin. Sulla entry level, il costruttore cinese ha deciso una riduzione di 1.700 euro trasversale a tutta la gamma della variante con autonomia maggiore (oltre 400 km dichiarati). Oltre alla Dolphin 60 kWh Comfort, quindi, scende di prezzo anche la versione Design, ora offerta a partire da 35.790 euro (incentivi esclusi). La Casa non ha invece comunicato ribassi per gli allestimenti più economici, con batteria da 44,9 kWh e range intorno ai 300 km nominali.  

Quanto costano Seal, Atto 3 e Han. Il risparmio si fa consistente sui modelli di fascia superiore, a cominciare dalla Atto 3, che ora apre il listino a quota 38.790 euro nella versione Comfort (3.200 euro in meno) e viene venduta a 40.790 euro (-2.700) in allestimento Design. Scende pure il primo prezzo della Seal, che così accede agli incentivi: da 46.890 si passa a 43.600, quasi 3.300 euro in meno. Non cambia, invece, il tariffario della dual motor Excellence AWD, ancora commercializzata a partire da 49.390 euro, così come il prezzo di un altro modello, la berlina Han, proposta a partire da 70.940 euro.

Guerra dei prezzi, che chi dice no. E chi cambia idea. Come detto, la mossa fa seguito a una strategia ormai consolidata, recentemente messa in atto dalla BYD anche sul mercato tedesco. L'obiettivo, come insegna la Tesla da tempo, è quello di rilanciare le vendite e sostenere i volumi in un momento in cui la crescita delle quote di mercato delle elettriche ha registrato una frenata; a livello globale, la BYD è il principale rivale della Casa di Elon Musk nel mercato delle Bev, e nell'ultimo anno ha registrato consegne per 3 milioni di unità con un aumento del 62% sul 2022. All'inizio del 2024, la cosiddetta "guerra dei prezzi" ha coinvolto costruttori come la Volkswagen, inizialmente contrari alla strategia dei tagli ai listini. La necessità di centrare gli obiettivi aziendali, però, ha portato i tedeschi a un cambio di rotta in nome del pragmatismo. Mantiene il timone dritto, invece, Carlos Tavares, ad di Stellantis, il quale ha recentemente ribadito di non volersi adeguare a questo andazzo "che rischierebbe di far crollare la redditività" della sua azienda. "Se tagli i prezzi ignorando la realtà dei costi, avrai un bagno di sangue. Sto cercando di evitare una corsa al ribasso", ha detto il manager all'evento di presentazione della nuova piattaforma STLA Large.  

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Alfa Romeo - La 33 Stradale muove i primi passi

4 Ruote - Feb 02,2024

Presentata lo scorso novembre, l'Alfa Romeo 33 Stradale rappresenta il manifesto delle Alfa di domani, un modello che unisce passato e futuro e che è già entrato nella storia dell'automobilismo. La supercar di Arese verrà prodotta in soli 33 esemplari, tutti già venduti, con prezzi abbondantemente sopra il milione di euro. E per la prima volta si fa vedere in movimento, in un video postato poche ore fa su X da Jean-Philippe Imparato, il ceo della Casa di Arese.

Si muove in silenzio. Come sottolinea lo stesso Imparato, l'auto che si vede nel video non è il modello definitivo, ma il prototipo che è stato utilizzato per le presentazioni dei mesi scorsi. Il silenzio in cui si muove fa pensare che a spingerla ci pensi un motore elettrico e, per rassicurare tutti gli alfisti, Imparato aggiunge: Sound to come!, Il rumore del motore arriverà!.

Easter egg. La 33 Stradale non è l'unico elemento di interesse di questo video. Osservandolo con attenzione si notano infatti diversi prototipi e modelli camuffati: oltre all'Abarth 600e annunciata all'inizio di gennaio, che si distingue chiaramente, si possono notare un modello coperto da un telo blu (la nuova Lancia Ypsilon?) e anche il muso di un'enigmatica auto dalle linee sportive. Secondo voi di cosa si tratta?

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ZF - Le cinture di sicurezza intelligenti sono connesse all'auto

4 Ruote - Feb 02,2024

La ZF ha presentato delle nuove cinture di sicurezza intelligenti: la tecnologia è stata sviluppata per aiutare i costruttori a rispettare la Road Map 2030 dell'EuroNCAP ed è basata sul Multi-Stage Load Limiter (MSLL) che permette di adattare il funzionamento del sistema di sicurezza in base alla corporatura dei passeggeri, tramite una ritenuta multistadio.

Informazioni da sensori e Adas. L'elettronica di controllo delle cinture è stata progettata per potersi interfacciare con gli altri sistemi di bordo della vettura: la presenza in abitacolo di sensori e telecamere, oltre a una specifica misurazione dell'estensione della cintura, consentono infatti di calcolare corporatura, peso e postura dei passeggeri per attivare i sistemi di ritenuta nel modo migliore possibile, ridurre al minimo i rischi in caso di incidente e ottimizzare il funzionamento degli airbag. I sensori degli Adas forniscono anche la direzione dell'impatto, che permette di aumentare la sicurezza soprattutto in presenza di bambini e anziani sui sedili posteriori.

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Mazda2 Hybrid - Aperti gli ordini per il restyling 2024: tutti i prezzi per lItalia

4 Ruote - Feb 02,2024

Presentato lo scorso settembre, il Model Year 2024 della piccola Mazda2 Hybrid punta a distinguersi maggiormente dalla gemella Toyota Yaris, in particolare grazie al nuovo disegno del paraurti anteriore e della mascherina che riprende la forma di quella delle Mazda più grandi. La vettura è già ordinabile presso tutti i concessionari Mazda: le prime consegne sono previste per la fine del mese di febbraio.

Un motore, cinque versioni. In attesa di ricevere il nuovo propulsore da 130 CV che equipaggia il restyling della Toyota Yaris, la piccola Mazda2 continua a proporre il powertrain ibrido da 116 CV, composto da un 1.5 tre cilindri benzina da 92 CV abbinato a un motore elettrico da 59 kW. La velocità massima è di 175 km/h, lo scatto da 0 a 100 km/h si chiude in 9,7 secondi e il consumo dichiarato nel ciclo WLTP è pari a 23,8 - 26,3 km/litro. In base all'allestimento e alle dimensioni delle ruote, le emissioni di CO2 variano da 87 a 97 g/km. Di serie, per tutte le versioni c'è una più ricca dotazione di Adas, che comprende la frenata automatica d'emergenza, il cruise control adattivo con ripartenza automatica, l'assistente al mantenimento di corsia e il riconoscimento dei segnali stradali. La colorazione pastello Lunar White è compresa nel prezzo; su richiesta, a 750 euro, le metallizzate Stormy Silver, Lead Grey, Opera Black e la nuova Glass Blue, a 950 euro il perlato Northern White Pearl e il Formal Red.

Mazda2 Hybrid Prime Line, Centre Line ed Exclusive Line. La versione d'attacco del listino offre di serie lo schermo dell'infotainment da 9 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, la telecamera posteriore, il climatizzatore automatico, il sedile posteriore frazionato 60/40, gli specchietti a regolazione elettrica e il sensore luce per l'accensione automatica dei fari. La versione Centre Line aggiunge i cerchi di lega da 15, il rivestimento in pelle per il volante, il sensore pioggia per i tergicristalli e i vetri elettrici posteriori. L'allestimento Exclusive Line si completa con gli specchietti ripiegabili automaticamente, i cerchi di lega da 16, l'accesso senza chiave, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e il monitoraggio dell'angolo cieco.

Mazda2 Hybrid Homura e Homura Plus. Le versioni dalla caratterizzazione più sportiva Homura aggiungono i fari full Led, i cerchi di lega da 17 e i vetri posteriori scuri; all'interno climatizzatore bizona, sedili sportivi in ecopelle, luci ambientali, strumentazione digitale da 7 e ricarica wireless per gli smartphone compatibili. L'allestimento top di gamma Homura Plus comprende la strumentazione digitale da 12,3, lo schermo dell'infotainment da 10,5 con riconoscimento vocale, l'head-up display, il navigatore e il tetto panoramico in vetro.

I prezzi e le offerte per l'Italia. Ecco come si compone il listino della nuova Mazda2 Hybrid:

Mazda2 Hybrid 1.5 VVT 116 CV Prime Line: 24.990 euro.
Mazda2 Hybrid 1.5 VVT 116 CV Centre Line: 26.190 euro.
Mazda2 Hybrid 1.5 VVT 116 CV Exclusive Line: 27.790 euro.
Mazda2 Hybrid 1.5 VVT 116 CV Homura: 30.290 euro.
Mazda2 Hybrid 1.5 VVT 116 CV Homura Plus: 32.690 euro.

In occasione del suo debutto sul mercato, la Mazda2 Hybrid 2024 può essere acquistata con l'Extra Bonus Mazda che prevede, per i contratti stipulati entro il 31 marzo, un finanziamento a tasso ridotto (3,99%) e fino a 5.340 euro di vantaggi con gli incentivi in caso di rottamazione. A questi si aggiungono due tagliandi di manutenzione ordinaria in omaggio.

 

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Mercato italiano - Cardinali (Unrae): Bene la riforma, ora il decreto

4 Ruote - Feb 02,2024

Chi si aspettava la firma del decreto è rimasto deluso. il cosiddetto tavolo automotive convocato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso è stato solo un'occasione per illustrare i contenuti della riforma degli incentivi, peraltro in gran parte noti già dal 20 dicembre. Una riforma che Andrea Cardinali, direttore generale dell'Unrae, giudica positivamente nei contenuti, in particolare l'estensione alle imprese e l'incremento dei singoli bonus, "due misure che finalmente consentiranno di utilizzare i fondi stanziati e che, quindi, restituiranno senso all'iniziativa". Tuttavia, avverte il numero due dell'Associazione delle Case estere, è tempo di passare dagli annunci al decreto: "Per tutti, è fondamentale abbreviare i tempi al massimo e anche capire che l'effetto annuncio è sempre, ma proprio sempre, deleterio".

Non possiamo non partire dalla notizia del giorno, ossia la presentazione ufficiale della riforma degli incentivi, annunciatail 20 dicembrescorso. Che però non sappiamo quando sarà operativa
La novità è che adesso abbiamo l'annuncio ufficiale del ministero delle Imprese, che riprende quello che si è letto sui giornali nelle scorse settimane. Il problema, a parte un errore sulla rottamazione degli Euro 5 e un po' di confusione sugli incentivi al noleggio, è che si tratta ancora di un provvedimento con un lungo iter. Non si è visto il testo di un Dpcm e, quindi, nemmeno una possibile data di avvio della riforma.

Al di là del metodo, come giudica la riforma?
Da quanto si apprende, la strategia è da un lato di forte appoggio alla produzione nazionale e dall'altro di supporto al mercato, in entrambi i casi verso la transizione energetica. Appare tuttavia chiaro che restano ancora tantissimi punti da affrontare e dirimere e, a volte, piani d'azione e dichiarazioni che rischiano di contraddirsi gli uni con gli altri. La valutazione complessiva è però positiva: c'è l'estensione alle imprese e l'aumento dei contributi unitari, due misure da noi richieste per due anni che finalmente consentiranno di utilizzare i fondi stanziati a suo tempo e che, quindi, restituiranno senso all'iniziativa. Sarebbe importante anche allineare il tetto di listino per le elettriche a quello per le ibride plug-in. Riguardo al cosiddetto noleggio sociale non posso esprimermi, perché si sa solo che il governo ci ha messo 50 milioni. Vedremo come si articolerà questa iniziativa nel concreto.

Funzionerà?
Dipende: se funzionare vuol dire vendere auto che in assenza di incentivi non si sarebbero vendute, credo che non succederà. Gli incentivi sono nati per la transizione energetica, non mirando a volumi incrementali sul mercato totale ma a uno spostamento verso le basse emissioni. Con i numeri in gioco si rischia che non accada neanche questo. Nella prima fascia i volumi saranno più o meno gli stessi degli ultimi tempi, perché l'incremento dei fondi è stato minimo rispetto a quello dei contributi. La seconda fascia è stata addirittura definanziata. Invece, la dotazione della terza è stata rimpolpata massicciamente, ma è una fascia che varrebbe due terzi del mercato anche senza incentivi. In corso d'anno, quando si libereranno le risorse avanzate dal 2023, sarà fondamentale allocarle sulla prima e in parte sulla seconda fascia.

Nelle settimane scorse si era ipotizzato che la riforma avrebbe disciplinato almeno il biennio 2024-25, visto che l'iniziativa varata dal governo Draghi con uno stanziamento di un miliardo di euro all'anno ha come orizzonte il 2030. L'esecutivo Meloni, invece, ha optato per un orizzonte breve. Perché secondo lei?
Effettivamente, nelle interlocuzioni con il ministero si era parlato anche del 2025 e ci sembrava positivo avere una prospettiva un po' più lunga dopo il flop del 2022-2023 e il ritardo dell'edizione 2024. Adesso, addirittura si minaccia la fine tout court del sostegno alla domanda se i nuovi incentivi non saranno assorbiti per la maggior parte da prodotti made in Italy. Un obiettivo francamente velleitario, per ovvi motivi. Il mercato ha bisogno di fatti concreti e di orizzonti chiari, non di annunci e di continue intermittenze. Ripeto, la nostra valutazione è positiva, però serve una strategia chiara e stabile.

A proposito di elettriche, a gennaio la quota è precipitata al 2%...
Un dimezzamento vero e proprio. Anche delle plug-in, non solo delle Bev. Siamo tornati indietro di tre anni esatti. Credo che abbia pesato l'effetto annuncio: l'attesa di un miglioramento dello schema incentivi dura ormai da mesi, e il suo impatto sugli ordini ha iniziato a materializzarsi in termini di immatricolazioni. Per vedere l'inversione della curva passeranno molti mesi: anche se il decreto fosse firmato domani, diventerebbe operativo a marzo, poi le prenotazioni e i tempi di consegna... A questo punto, è fondamentale abbreviare i tempi al massimo e anche capire che l'effetto annuncio è sempre, ma proprio sempre, deleterio.

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Agricoltori - La protesta dei trattori arriva anche a Milano

4 Ruote - Feb 02,2024

Circolazione paralizzata ieri pomeriggio in centro a Milano per la protesta degli agricoltori: dieci trattori del presidio di Melegnano hanno lasciato la cittadina dell'hinterland per sfilare lungo le strade del capoluogo lombardo. Le macchine agricole sono entrate in città alle 15.45 quando hanno superato Rogoredo, quindi hanno imboccato corso Lodi e viale Abruzzi per poi arrivare attraverso via Vitruvio in piazza Duca d'Aosta (davanti alla Stazione Centrale), per poi bloccare il traffico davanti al Pirellone, dove ha sede il consiglio regionale. Si estende così in tutta Europa la rivolta dei fattori, da Bruxelles a Parigi. Sui trattori, addobbati col tricolore, striscioni con slogan del tipo Incolti sarete voi, non la terra, State distruggendo il nostro futuro, No agricoltori, no cibo, no futuro. La manifestazione è stata seguita a vista dalle Forze dell'ordine.

Per cosa protestano. Gli agricoltori contestano l'Unione Europea, le tasse, il mancato sussidio da parte di Bruxelles, nonché l'eliminazione degli incentivi comunitari. A livello italiano, puntano a una revisione delle politiche agricole. L'agitazione, sparsa su tutto il territorio europeo, si concentra a Bruxelles, dove è in corso il Consiglio europeo straordinario, cui partecipa anche la premier italiana Giorgia Meloni. A manifestare in Belgio anche la Coldiretti: Dal divieto delle insalate in busta e dei cestini di pomodoro all'arrivo nel piatto degli insetti, dal nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy al via libera alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino, dal permesso alla vendita del prosek croato e agli altri falsi fino alla possibilità di importare grano dal Canada dove si coltiva con l'uso di glifosato secondo modalità vietate in Italia. Sono solo alcune delle follie europee che rischiano di tagliare del 30% la produzione di cibo italiano.

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MTA - Acquistato un ramo d'azienda della Calearo Antenne

4 Ruote - Feb 02,2024

MTA ha acquistato un ramo d'azienda della Calearo Antenne, storico produttore vicentino di componentistica auto da tempo in crisi e sottoposto alla procedura del concordato preventivo. La multinazionale di Codogno, entrata nelle cronache automobilistiche durante la prima ondata della pandemia del coronavirus (la zona rossa imposta al comune lodigiano bloccò la produzione di dispositivi elettronici per i più importanti costruttori europei), ha partecipato con successo a un'asta indetta dai commissari straordinari della Calearo, presentando un'offerta per rilevare diversi cespiti: l'impianto di Isola Vicentina e il complesso di beni, brevetti, licenze e know-how per la produzione di antenne di varia tipologia per i mercati automotive, moto, truck e off-highway, sia per il primo equipaggiamento sia per l'aftermarket.

Salvataggio. L'operazione salvaguarda la totalità dei posti di lavoro (tutti i dipendenti della Calearo Antenne sono stati trasferiti a MTA Antenne) e consente alla MTA di rafforzare i programmi di sviluppo di nuovi dispositivi per la connettività. "L'acquisizione del ramo di azienda della Calearo, ne sono certo, potrà far crescere il nostro business nelle nuove tecnologie legate alla connettività dei veicoli, anche grazie alle forti sinergie con i nostri reparti di R&S elettrica ed elettronica", ha commentto Antonio Falchetti, Executive Director di MTA. "Pensiamo, ad esempio, alle tecnologie in costante crescita che consentono di connettere i veicoli tra loro o all'ambiente circostante (V2X), che Calearo già fornisce a uno dei più importanti costruttori mondiali. O ad altre tecnologie come 5G, NFC e UWB che garantiscono maggiore sicurezza nella guida e funzionalità innovative per l'utente, quali ad esempio: software over-the-air (OTA), keyless entry, vehicle-as-hotspot, streaming e cloud connectivity. Vorrei, poi sottolineare la mia soddisfazione nell'aver acquisito una realtà storica nel mondo automotive italiano, salvando il suo prezioso know-how e una forza lavoro che conta in Italia oltre 120 dipendenti".  

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Mercato italiano - La Top 10 di gennaio - FOTO GALLERY

4 Ruote - Feb 02,2024

Il 2024 si è aperto con una nuova crescita a doppia cifra per il mercato italiano dell'auto e con l'ennesima conferma del successo commerciale della Fiat Panda, capace di mantenere la leadership assoluta e di non sentire in alcun modo il peso degli anni: l'attuale versione risale ormai al 2012, anche se è imminente l'affiancamento (per ora) di un'alternativa elettricaSfoglia la gallery di immagini qui sopra per consultare la classifica delle auto più vendute in Italia nel primo mese del nuovo anno.

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Lancia Ypsilon - I primi numeri sull'autonomia - VIDEO

4 Ruote - Feb 02,2024

La "nuova Lancia" riparte dall'Italia. E lo fa portando la nuova Ypsilon sulle strade di Torino, dove la piccola cinque porte che si presenta al pubblico con un filmato in cui è protagonista insieme a Luca Napolitano. Nel video, l'amministratore delegato del marchio mette in mostra alcuni dei dettagli esclusivi che caratterizzano la nuova compatta e annuncia l'apertura della campagna "1 di 1906" dedicata ai clienti che vogliono scoprire la versione di lancio, l'Edizione limitata Cassina. Per poterla ordinare bisognerà però aspettare il 14 febbraio, quando si terrà la presentazione ufficiale della vettura (a Milano, però). Già da oggi, comunque, è possibile manifestare il proprio interesse registrandosi direttamente sul sito del costruttore, senza dover versare alcun deposito, né effettuare un vero e proprio preordine.

403 km d'autonomia omologata. La nuova Lancia Ypsilon Edizione Limitata Cassina è caratterizzata da un powertrain 100% elettrico del quale la Casa fornirà maggiori dettagli nelle prossime settimane. L'autonomia, però, è già nota: 403 chilometri nel ciclo combinato Wltp, a fronte di un consumo medio di 14,3 kWh/100 km. Come è già nota anche l'introduzione del nuovo infotainment S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation), che promette di semplificare l'esperienza d'utilizzo della vettura assistendo il guidatore grazie a comandi vocali naturali e centralizzando le funzioni di audio, climatizzazione e illuminazione per modificare con estrema facilità l'ambiente interno.

Eccellenze italiane. La collaborazione col marchio d'arredamento d'alta gamma Cassina ha consentito di portare all'interno della nuova Ypsilon diversi particolari esclusivi ispirati ai salotti più lussuosi. Un home feeling fatto di dettagli ricercati, come il tavolino centrale (una prima assoluta su un'automobile) o i sedili di velluto con motivo a cannelloni. Frutto della partnership tra i due brand italiani è anche la tinta Blu Zaffiro della carrozzeria che caratterizzerà le 1906 unità (certificate e numerate) di questa serie speciale che con la sua tiratura rende omaggio all'anno di fondazione del marchio Lancia.

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Telepass - Sull'app arriva il servizio revisione di Veycore

4 Ruote - Feb 02,2024

Telepass ha avviato una collaborazione con Veycore per offrire sulla sua applicazione il servizio di revisione auto e moto presso gli autoriparatori del network della società specializzata in prodotti digitali per la manutenzione e riparazione dei veicoli. I clienti Telepass potranno ora accedere a una rete capillare di officine, in particolare nei centri città, ed effettuare la manutenzione obbligatoria, scegliendo e raggiungendo il luogo selezionato tramite la mappa presente nell'app. Al momento le officine Veycore convenzionate con Telepass sono presenti in particolare a Milano, Roma, Firenze e Torino, ma le due società hanno intenzione di estendere la copertura del servizio su tutto il territorio nazionale.

Come funziona. La collaborazione consente a chi ha sottoscritto le offerte Telepass Easy e Telepass Plus di gestire non solo la prenotazione dell'appuntamento, ma anche il pagamento della revisione direttamente dalla loro App e in modo completamente cashless: il costo sarà addebitato nel primo ciclo di fatturazione utile, mentre eventuali spese aggiuntive necessarie per superare la revisione dovranno essere saldate presso l'autoriparatore. Inoltre, selezionando un giorno e un orario presso uno degli autoriparatori convenzionati, i clienti Telepass possono prenotare la revisione per ogni veicolo la cui targa è abbinata al proprio dispositivo e attivare gratuitamente il servizio Memo per controllare le date ed essere avvisati della scadenza.

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Mercato italiano - Bene i nuovi incentivi, ma si teme per i tempi di attuazione

4 Ruote - Feb 02,2024

Il mercato dell'auto italiano ha iniziato l'anno in spolvero, con una crescita delle immatricolazioni di nuovo a doppia cifra. Tuttavia, associazioni ed esperti del settore temono ancora che la domanda si blocchi improvvisamente a causa dei lunghi tempi di attuazione del relativo Dpcm e per questo chiedono un processo legislativo rapido. 

I timori dell'Unrae. "I nuovi incentivi accolgono le richieste, più volte reclamate dall'Unrae, di estendere l'ecobonus a importo pieno a tutte le imprese, di aumentare l'entità dello stesso, di riportare al 2024 i fondi inutilizzati nel 2022 e, nel corso dell'anno, quelli del 2023", osserva Michele Crisci, presidente dell'associazione delle Case estere, aggiungendo che il "decreto finalizzato dal Mimit ha intrapreso l'iter amministrativo di ratifica da parte degli altri Ministeri interessati e della Presidenza del Consiglio, cui seguirà il vaglio della Corte dei Conti: considerando i tempi per esaurire i vari passaggi autorizzativi e per aggiornare la piattaforma di Invitalia, i nuovi incentivi saranno operativi non prima della metà di marzo 2024, con il rischio concreto che nel frattempo il mercato rimanga paralizzato". "I timori di un'attesa deleteria per il mercato sembrano confermati dal forte rallentamento non solo della raccolta ordini, ma anche delle immatricolazioni di auto Bev e Phev, che a gennaio si fermano a quota 2,1% per le prime e 2,8% per le seconde: in totale, un 4,9% di auto con la spina, la più bassa da gennaio 2021", conclude Crisci.

Gli auspici della filiera. Dello stesso avviso Roberto Vavassori, presidente dell'associazione della filiera automobilistica Anfia, che esprime fiducia sul possibile effetto positivo dei nuovi incentici sulla domanda, ma auspica anche "un rapido iter di pubblicazione del Dpcm che disciplinerà il nuovo schema di incentivazione". Pure Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, si augura un processo legislativo rapido per "evitare ulteriori penalizzazioni sul mercato"; tuttavia, il numero uno dei concessionari, pur apprezzando "lo sforzo e l'impegno del Ministro Urso nel modificare l'attuale schema di incentivi", sottolinea come il nuovo schema arrivi "con forte ritardo rispetto alle richieste avanzate già oltre un anno fa dalla filiera automotive, con tutte le problematiche connesse alla sfasatura temporale tra la politica dell'annuncio' e l'effettiva operatività delle misure, che inevitabilmente sta impattando sugli ordini di acquisto". Cosentino sottolinea l'aumento dell'indecisione e della confusione tra la clientela, "la quale decide di procrastinare gli acquisti dei veicoli nuovi, in particolare di quelli elettrici e plug-in, per avere un quadro più chiaro e definitivo prima di valutare l'opportunità di una sostituzione".  "Adesso - aggiunge Francesco Naso, segretario generale di Motus-E - diventa essenziale la massima rapidità nel processo attuativo, affinché gli incentivi arrivino velocemente ai cittadini, che in questa fase di passaggio da uno schema incentivante all'altro stanno inevitabilmente rinviando gli acquisti, con il rischio di generare una pericolosa paralisi del mercato". 

Conseguenze e previsioni. Le conseguenze le spiega il Centro Studi Promotor, secondo il quale "le immatricolazioni si dovrebbero mantenere su bassi livelli fino all'entrata in vigore del nuovo pacchetto". Per il presidente Gian Primo Quagliano, "è quindi necessario che il nuovo piano del governo sia varato nel più breve tempo possibile anche per sostenere gli automobilisti italiani nella sostituzione delle loro auto in una fase di mercato che ha visto i prezzi delle auto subire aumenti molto rilevanti". In sostanza, sul mercato aleggia una generalizzata incertezza. Lo dimostra il commento di Dataforce sulle prospettive annuali. "Le attese per il 2024 restano molto incerte: al momento confermiano un volume ottimistico di 1.630.000 nuove immatricolazioni per le auto passeggeri, cioè circa 60 mila in più rispetto al 2023 (+3,7%)", affermano dalla società di ricerche, puntando poi l'attenzione sul fenomeno delle autoimmatricolazioni, risultate in calo del 5% dopo mesi di crescita a doppia cifra. "A gennaio hanno rallentato, e non di poco - afferma Laura Gobbini, Project Manager & Data Analyst di Dataforce Italia - ma il vero segnale su questo canale è dato dall'inversione delle intestazioni dalle reti dei dealer alle case auto alcune delle quali, per effetto del nuovo modello di agenzia che hanno deciso di intraprendere, si son dovute rimboccare le maniche direttamente per far quadrare il fine mese. Lo dimostrano i numeri: intestazioni a uso proprio dei concessionari -17%, a uso proprio dei costruttori +173%".

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Formula 1 - ufficiale: Hamilton correrà in Ferrari dal 2025

4 Ruote - Feb 01,2024

Ormai è ufficiale: dopo dodici stagioni in Formula 1 con i colori Mercedes, dal 2025 Lewis Hamilton correrà con la Scuderia Ferrari accanto a Charles Leclerc, prendendo così il posto di Carlos Sainz. La conferma definitiva è arrivata in serata, in una breve nota stampa della casa di Maranello, che si dice "lieta di annunciare che Lewis Hamilton si unirà alla Scuderia Ferrari nel 2025 con un accordo pluriennale".

Uscita anticipata. L'annuncio conferma le indiscrezioni trapelate questa mattina, quando alcune testate inglesi avevano riportato la notizia che quella del 2024 sarebbe stata l'ultima stagione di Hamilton in Mercedes. Al momento non sono stati comunicati i dettagli economici dell'ingaggio, né per quanti anni Hamilton correrà in Ferrari; a fine agosto il pilota inglese aveva rinnovato per due anni il proprio contratto con la scuderia alla quale è storicamente legato. Pochi minuti fa Mercedes ha fatto sapere che Hamilton ha esercitato la clausola di uscita anticipata.

Le prime dichiarazioni. "La nostra relazione con Lewis è diventata quella di maggior successo in questo sport, ed è una cosa a cui possiamo guardare con orgoglio. Lewis sarà sempre una figura importante nella storia delle gare di Mercedes. Sapevamo però che la nostra collaborazione si sarebbe naturalmente conclusa, a un certo punto, e quel giorno è arrivato", ha dichiarato Toto Wolff, team principal di Mercedes. "Accettiamo la sua decisione di cercare una sfida più nuova, e siamo entusiasti delle opportunità che si apriranno per il nostro futuro. Per ora abbiamo però ancora una stagione da affrontare, e siamo concentrati sullo scendere in pista per un solido 2024". "Sono stati 11 anni entusiasmanti", ha aggiunto Lewis Hamilton, "e sono orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto insieme. Mercedes ha fatto parte della mia vita da quando avevo 11 anni, e sarò per sempre grato per il loro supporto, per l'amicizia che mi lega a Toto. Voglio concludere questa avventura alla grande, sono determinato al 100% nel dare il meglio di me stesso nella prossima stagione, e far sì che quello che sta per iniziare con le Frecce d'Argento sia un anno da ricordare". "Facendo seguito alle notizie di oggi, Scuderia Ferrari e io non continueremo insieme alla fine del 2024", fa sapere Carlos Sainz in un post sui social. "Abbiamo ancora una lunga stagione davanti a noi e come sempre darò tutto per la squadra e per i Tifosi di tutto il mondo. Annunceremo notizie sul mio futuro quando sarà il momento".

L'ultima possibilità? L'arrivo di Hamilton in Ferrari rappresenta per molti tifosi un sogno coltivato da diverso tempo. Il talento e l'esperienza del pilota inglese potrebbero essere decisive per riportare le Rosse a vincere il mondiale costruttori (che manca dal 2008, anno in cui Hamilton ha vinto il suo primo titolo, combattuto fino all'ultimo con il ferrarista Felipe Massa) e quello piloti (l'ultimo risale al 2007, con Räikkönen). Al tempo stesso, una Ferrari competitiva potrebbe rappresentare per Hamilton, dopo i deludenti risultati della Mercedes delle passate stagioni, l'ultima occasione per vincere l'ottavo campionato del mondo di Formula 1, superando così il record di Michael Schumacher. Hamilton già detiene il maggior numero di vittorie assolute (103), pole position (104) e podi in carriera (197).

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Stellantis - Tavares: "Senza sussidi gli impianti italiani sono a rischio"

4 Ruote - Feb 01,2024

Carlos Tavares scatena un nuovo vespaio di polemiche. In un'intervista all'agenzia Bloomberg, l'amministratore delegato del gruppo Stellantis entra a gamba tesa nelle politiche del governo e viene subito preso di mira da politici e sindacati. Rispondendo a una domanda sulle recenti critiche del presidente del consiglio, Giorgia Meloni, o di altri esponenti del governo sulle produzioni italiane, il top manager spiega che l'Italia dovrebbe fare di più per proteggere i suoi posti di lavoro nel settore automobilistico anziché attaccare Stellantis per il fatto che produce di meno nel nostro Paese: "Si tratta di un capro espiatorio", ha detto Tavares. "Si tenta di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto che se non si danno sussidi per l'acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in Italia". 

Mirafiori e Pomigliano in bilico. "Se non vuoi che i veicoli elettrici progrediscano, devi solo fermare gli incentivi", ha aggiunto Tavares. " ovvio che il governo italiano stia facendo questo. Il mercato dei veicoli elettrici in Italia è molto, molto piccolo: è la diretta conseguenza del fatto che l'esecutivo non incentiva l'acquisto di veicoli elettrici". Tavares indica in Mirafiori, dove viene prodotta la 500 elettrica, e in Pomigliano, le fabbriche italiane i cui posti di lavoro sono più a rischio per effetto delle politiche del governo Meloni. Tra l'altro, il manager portoghese ha anche respinto le accuse di una Stellantis troppo prona agli interessi francesi: "Io non sono sempre d'accordo con il governo francese" e "Stellantis non è nelle mani del governo francese", ha precisato il numero uno di Stellantis. "Se parliamo del mandato francese che stanno cercando di usare come capro espiatorio, ignorano il fatto che il ceo della società è un signore portoghese".

Nuove polemiche politiche. Come detto, le dichiarazioni di Tavares hanno scatenato un putiferio. Il primo a tornare ad attaccare il gruppo è stato il leader di Azione Carlo Calenda: "Come volevasi dimostrare tutte le promesse fatte da Elkann stanno a zero. Ogni volta si riparte da capo con 'quanto mi dai per non chiudere?'. Dopo anni di battaglia solitaria, possiamo convenire tutti che è arrivato il momento di mettere la questione Stellantis in cima all'agenda?". Anche Elly Schlein, segretario del Pd, pungola Meloni: "Fa la faccia dura con Stellantis ma non ha una strategia e il governo si presenta all'azienda con il cappello in mano. Continuano a minacciare di non dare più incentivi, mStellantis continua ad utilizzarli senza rispettare condizionalità. Serve una svolta. Tavares ha lanciato una sfida, il governo la raccolga e non faccia cadere la provocazione. Si prenda sul serio l'ipotesi di una partecipazione italiana a Stellantis che bilanci quella francese e si chiedano impegni chiari sui livelli di produzione, sul mantenimento dell'occupazione e sulle strategie per l'indotto. E si lavori con i fatti e non solo con le parole perché arrivino anche altri produttori in Italia".  

Sindacati in allarme. "Le dichiarazioni di Tavares su Mirafiori e Pomigliano sono gravissime", tuona Michele De Palma della Fiom-Cgil. "Il governo ha deciso di assecondare la richiesta di Stellantis rispetto gli incentivi. Stellantis deve dare risposte alle lavoratrici e lavoratori italiani. Non si possono dare soldi pubblici senza garanzie: ora risposte al Paese. Chiediamo alla premier un incontro urgente con l'amministratore delegato e le organizzazioni sindacali con l'obiettivo di garantire la produzione e l'occupazione nel nostro Paese". Anche Roberto Benaglia della Fim chiede a Meloni di "convocare subito" Tavares e sindacati "per programmare misure adatte e condivise" e sottrarre "gli stabilimenti italiani alla crescente insicurezza sul loro futuro". "Il livello di criticità è ormai altissimo", ha aggiunto Benaglia. A esprimere preoccupazione anche Giovanni Sgambati della Uil Campania e Nicola Ricci della Cgil Napoli.

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Mercato italiano - Nuova crescita a doppia cifra: a gennaio +11%

4 Ruote - Feb 01,2024

Dopo il brusco rallentamento di dicembre, il mercato italiano dell'auto torna su un percorso di crescita a doppia. A gennaio, secondo i dati del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 141.946, il 10,6% in più rispetto allo stesso mese del 2023. Il miglioramento è sempre legato alla maggior disponibilità di prodotto presso le reti di vendita, ma sull'andamento dello scorso mese dovrebbe aver influito anche il ripristino dei vecchi incentivi. In ogni caso, si conferma ancora lontano il ritorno ai livelli pre-pandemia del 2019: infatti, secondo le elaborazioni dell'Unrae, le registrazioni risultano in flessione del 13,3%, una percentuale comunque inferiore al 20% e passa di alcuni mesi dell'anno appena trascorso.

Stellantis. A gennaio, il gruppo Stellantis conta 49.409 auto immatricolate, il 12,79% in più rispetto a un anno fa. Quasi tutti i marchi sono in territorio positivo: +8,23% per l'Alfa Romeo (1.933 targhe), +40,15% per la Citroën (6.527), +10,81% per la Jeep (7.281), +9,18% per la Lancia (3.911), +52,43 per la Opel (4.852) e +59% per la Peugeot (8.265). Giù la DS, con un -10,75% (515 immatricolazioni), la Fiat, con un -11,37% (15.893) e la Maserati, con un -27,73% (232).

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 20.884, per un incremento del 5,12%. L'Audi cresce del 41,32% (6.515 registrazioni), la Cupra del 22,13% (1.021), la Seat del 26,47% (1.051) e la Skoda del 12,91% (2.877). Scendono la Lamborghini (-2,70% e 36 immatricolazioni) e la Volkswagen (-14,73% e 9.384 registrazioni).

Renault e Ford. Il gruppo francese guidato da Luca de Meo chiude il mese di gennaio con un miglioramento del 3,62% e 16.163 immatricolazioni. Di queste, 5.844 sono del marchio della Losanga (-15,62%) e 10.319 della Dacia (+18,98%). Performance in calo per la Ford: le 6.204 targhe implicano una flessione del 3,96%.

BMW e Daimler. Per il costruttore di Monaco le registrazioni totali sono 7.512, il 24,64% in più rispetto a un anno fa: il marchio BMW immatricola 6.239 vetture e cresce del 41,22%, mentre la Mini flette del 20,88% (1.273 targhe). In discesa la Mercedes-Benz, con un -30,37% e 3.242 vetture registrate. Il brand della Stella a tre punte perde il 30,35% (2.985) e la Smart il 30,54% (257).

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota immatricola 10.493 veicoli e guadagna l'11,25%: il marchio delle tre ellissi, con 10.086 targhe, sale del 9,54%, mentre la Lexus, con 407 auto, segna un +81,7%. Su anche la Nissan (+59,26%, 3.972 targhe), la Suzuki (+43,64%%, 3.374) e la Honda (+35,82%, 656). In calo la Mazda (-20,85%, 1.682 immatricolazioni), la Subaru (-24%, 133) e la Mitsubishi (-3,7%, 104). Positive le performance delle Case coreane: con 4.040 immatricolazioni, la Hyundai sale dell'1,25%, mentre la consociata Kia guadagna l'1,11% (3.721 vetture).

Premium e sportive. Tra gli altri marchi del segmento premium, la Volvo immatricola 1.660 vetture, il 25,57% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 1.225 (+25,13%), di cui 138 per il marchio del Giaguaro (+28,97%) e 1.087 per il brand delle fuoristrada (+24,66%). In crescita pure la Tesla, con un +23,93% (404 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un -8% (69), mentre la Porsche registra un aumento del 13,39% (762).

Gli altri brand. Anche a gennaio prosegue il trend positivo del gruppo DR (+83,06% e 2.918 targhe) e, tra i marchi di origine cinese, della MG (+103,88% e 2.838 immatricolazioni). Ancora in forte calo la Lynk & Co: le registrazioni sono solo 58, l'88,02% in meno in un anno.

La top ten. Nella classifica dei modelli più popolari svetta sempre la Fiat Panda con 11.149 unità, mentre la seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (6.617) e la terza dalla Citroën C3 (4.697). Seguono, nell'ordine, la Jeep Avenger (4.389), la Lancia Ypsilon (3.910), la Toyota Yaris Cross (3.788), la Peugeot 2008 (3.289), la Volkswagen T-Roc (3.258), la Peugeot 208 (3.059) e la Dacia Duster (3.016).

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati segnano una crescita del 10,2%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine migliorare del 4,8% e quella di breve balzare del 306,7%. Bene anche le società, con un +6,7%, male le autoimmatricolazioni: dopo diversi mesi di forte crescita, calano del 5%.

Elettriche giù. La suddivisione delle immatricolazioni per tipologia di alimentazione vede le elettriche tornare a un calo a doppia cifra dopo il boom di dicembre. Le Bev, che probabilmente pagano l'attesa per i nuovi incentivi 2024 annunciati dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, calano del 10,8% e scendono dal 2,6% al 2,1% del mercato. Fanno peggio le ibride plug-in: -33,1% e quota in contrazione dal 4,7% al 2,8%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 14,8% (+20,4% per le "full", +12,7% per le "mild") e passano dal 36,7% al 38% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 27,2%, per una quota in miglioramento dal 26,4% al 30,3%, mentre le diesel perdono l'8% e scendono dal 19% al 15,8%. Per il metano, invece, il calo è del 24% e la quota stabile allo 0,2%. Infine, prosegue il buon andamento del Gpl: +16,5%, per un peso aumentato dal 10,3% al 10,8%.

La classifica delle Ev. All'interno dell'aggregato delle sole elettriche la Jeep Avenger è la nuova regina grazie a 327 immatricolazioni. Alle sue spalle si piazzano la Tesla Model Y (306), la Fiat Nuova 500 (234), la Dacia Spring (174), la Smart Fortwoo (151), la Peugeot 208 (119), la Tesla Model 3 (84), la Smart #1 (83), la BMW iX1 (75) e l'Audi Q4 e-tron (75).

Emissioni. L'andamento delle varie alimentazioni influisce ancora sulle emissioni: la CO2 media è pari a 123 g/km, in aumento del 2,2% rispetto ai 120,3 dello stesso mese dell'anno scorso. A gennaio sono state immatricolate 3.738 auto (2,6% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 3.281 vetture (2,3% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 99.564 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 69,1% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 31.627 auto (21,9% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 3.114 (2,2%).

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